A San Felice del Benaco si avvicinano i festeggiamenti in onore di S. Antonio Abate. Primo appuntamento in programma sarà la celebrazione della messa nella giornata del patrono, martedì 17 gennaio alle 17 in santuario.

Al santuario del Carmine di San Felice del Benaco c’è attesa per i solenni festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, eremita e asceta egiziano, patrono degli allevatori e protettore degli animali domestici. Martedì 17 gennaio, il giorno in cui ricorre il ricordo del santo, alle 17, si svolgerà la celebrazione eucaristica in memoria della consacrazione del santuario, avvenuta il 17 gennaio 1482 ad opera del vescovo Giorgio Vink. 

Domenica 22 gennaio alle 11, nella sala del pellegrino a fianco della chiesa, i docenti universitari Pietro Brogiolo, presidente di ASAR Garda (Associazione Storico-Archeologica della Riviera del Garda), e Barbara Scala saranno relatori della conferenza sulla storia del Santuario dal titolo “Il convento di Santa Maria della Cisterna: dalle origini alla rifondazione degli anni Cinquanta”. Alla fine del XVIII secolo, a seguito di un decreto della Serenissima Repubblica di Venezia, a cui era soggetta la zona, i frati avevano infatti dovuto abbandonare il luogo. Il convento, caduto in disuso, fu quasi demolito e solo nel 1952, grazie ai padri carmelitani, il centro di preghiera tornò a nuova vita dopo quasi due secoli di abbandono. 

Domenica 29 gennaio, ultimo giorno di celebrazione, al termine della santa messa delle 10, nel piazzale antistante la chiesa si terrà la benedizione degli animali domestici. A seguire, come da programma, ci saranno la parata con cavalli (ore 11.30), un concerto di musica folk (dalle 12.45) e una dimostrazione cinofila (ore 14). 

«L’intento di queste giornate è quello di mandare un messaggio forte e chiaro – ha spiegato padre Simone Gamberoni, rettore del santuario – ovvero che l’uomo non è il dominatore della creazione, ma deve essere inserito in forma armonica al suo interno insieme a tutte le altre creature. Purtroppo è stata fraintesa la concezione dell’essere umano come centro dell’universo andando oltre, come se l'uomo avesse il diritto di dettare ogni tipo di legge, anche contro la natura, fino a compromettere lo stesso ecosistema. Per questo vogliamo pregare insieme, rimettere al centro della nostra attenzione grandi figure come Sant’Antonio Abate, che ha vissuto in prima persona l’armonia all’interno della creazione, e vivere questo momento sia in chiave intellettuale che devozionale, affinché l’uomo riscopra la sua appartenenza a un mondo di cui non è padrone, ma servitore. Se l’uomo tornerà a servire l’ecosistema, ci sarà la possibilità per una sopravvivenza armonica dell’uomo con le altre specie. Se non ci sarà questo passo, purtroppo, il mondo probabilmente andrà avanti, perché si è ricostituito tante volte, ma ci troveremo di fronte a scenari sempre più problematici e sempre più preoccupanti». 

Tutti gli eventi in programma sono patrocinati dal Comune di San Felice del Benaco.