I fatti sono noti: da oggi, lunedì 1 luglio, per decisione di ASST Garda il Punto Nascite dell'ospedale di Gavardo viene temporaneamente sospeso.

Il venir meno di quello che è sempre stato considerato un'eccellenza nel sistema sanitario desta molta preoccupazione sia negli operatori che nei cittadini. La qualità del sistema sanitario pubblico rischia di essere ancora una volta compromessa e perciò sono molte le iniziative di protesta in merito. Segnaliamo una testimonianza dell'associazione La rosa e la spina di Villanuova sul Clisi, con la presidente Vanda Parolini che invita a firmare la petizione promossa dalle ostetriche del reparto maternità di Gavardo.

 

“Chiara e Federico sono nati a Gavardo con il dottor Maffetti”. “All’ospedale di Gavardo io ho avuto Claudia con il dottor Puzzi”. “Io ho avuto le mie due figlie con l’assistenza del dottor Puzzi al quale sono tuttora riconoscente”.  “Per me è stata una esperienza bellissima; ricordo che il reparto maternità era, tra le strutture ospedaliere, quello più efficiente”. Temo che, come donne, tutto ciò per cui negli anni novanta abbiamo lottato ci venga sottratto e questo mi addolora, sentirsi impotenti è molto triste”.

“1993 spiaggia di Rimini, una bella giornata di sole come quelle che trovi in riviera quando tutto è armonia: i bambini giocano felici e tu conversi amabilmente con le mamme che occasionalmente incontri. Tra queste una mamma mi racconta di aver partorito Elia a Gavardo. Le chiedo se in Emilia Romagna non ci fosse una struttura ospedaliera consona. Con un sorriso largo mi risponde: “Non sa che a Gavardo il reparto maternità, per quanto riguarda il parto, è una eccellenza?”. Mi sorprende favorevolmente. So bene che è così, anch’io ho partorito i miei figli a Gavardo negli ottanta/novanta”. 

“Mia figlia l’ho messa al mondo con il training autogeno e con la presenza di mio marito Mattia nella stanza rosa con il sottofondo musicale, le luci basse e un ambiente confortevole … mio marito gli ha tagliato il cordone ombelicale e gli ha fatto il primo bagnetto”. “Erano gli anni di un grande processo di emancipazione e a noi donne pareva di esserci impadronite del nostro corpo e conseguentemente di aver riconquistato anche il parto, vissuto in condivisione con il partner nel massimo del comfort e della sicurezza in quanto, presso tale reparto, dove si poteva scegliere liberamente tra il parto in acqua oppure altre modalità personali di ausilio (sulla sedia olandese, accovacciate, in piedi) era anche assicurata un’assistenza qualificata e attenta alle esigenze sia della mamma che del bambino. Il tutto era volto a garantire ad entrambe il massimo benessere poiché, tale realtà, offriva la garanzia della presenza di personale medico ed ostetrico dedicato 24 ore su 24”.

Queste sono solo alcune delle testimonianze raccolte tra le iscritte e le simpatizzanti della nostra Associazione. Tutto ciò, con effetto dal primo di luglio 2024, sarà sospeso per decisione dell’Azienda Socio Sanitaria territoriale del Garda, una misura perentoria imposta dai numeri e da un trend in diminuzione dei parti, con standard minimi al di sotto dei requisiti previsti dalla politica sanitaria di Regione Lombardia che, palesemente e intenzionalmente, favorisce la sanità privata a quella pubblica.

Alla luce di quanto sopra esposto è con forte convinzione che l’Associazione Culturale ApS  “Larosaelaspina” di Villanuova sul Clisi ha appoggiato la petizione promossa dalle ostetriche del reparto maternità dell’Ospedale di Gavardo affinché si torni a garantire un’assistenza degna di tale nome sotto il profilo sia psicologico che sanitario a tutte le donne e alle future nascite.

La presidente Vanda Parolini