In queste settimane si sono avviati i lavori della Commissione d’Inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid che dovrà far luce su quanto avvenuto nei mesi scorsi nella nostra regione. Un capitolo della nostra storia recente complesso, doloroso, difficile. Uno scenario che nessuno di noi vorrebbe si ripetesse. Eppure la crescita esponenziale della curva dei contagi, i ricoveri, purtroppo anche in terapia intensiva, il carico di lavoro enorme che sta investendo i nostri medici, il nostro personale sanitario, i nostri ospedali, ci mette in allarme. Dobbiamo scongiurare di rivivere la tragedia di marzo e aprile, ma per farlo dobbiamo tutti lavorare con un’unico obiettivo, quell’interesse collettivo di salute pubblica.
La situazione incerta, per alcuni aspetti imprevedibile, sta purtroppo gettando nello sconforto migliaia di cittadini. Per questo oggi siamo chiamati a un surplus di responsabilità. Chi ha incarichi di governo, nazionale, regionale o locale deve innanzitutto ascoltare, raccogliere le opinioni e le preoccupazioni. Ma alla fine chi è stato scelto dai cittadini per rappresentarli anche nelle decisioni più difficili, deve compiere le scelte. Non deve temere di prendersi la responsabilità, perché quello è il suo mandato. E’ naturale la preoccupazione, il bivio di fronte all’azione giusta o sbagliata, ma chi ha la leadership deve esercitarla. Non può essere guidato dal consenso, ma deve farsi condurre dalla prospettiva, dalla visione. Analogamente, chi non ha incarichi di amministrazione, ma da opposizione ha un ruolo nelle amministrazioni, deve innanzitutto posporre la critica alla soluzione: prima deve venire il contributo, la proposta. Ognuno eserciti il ruolo che gli spetta. Ognuno agisca secondo le competenze.
Questo non è il tempo delle polemiche. Non è concesso alla politica di rapportarsi con un continuo conflitto. Se in tempi normali la deriva del sistema creava semplicemente sconforto e allontanava i cittadini della politica, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo la litigiosità e i distinguo suscitano solo sconcerto, smarrimento, e anche reazione. Con la conseguenza drammatica per la nostra democrazia del non riconoscimento della autorità rappresentata.
Bisogna ritrovare dignità, capacità di dialogo, attenzione e il coraggio di dire cose chiare a tutti. I cittadini devono essere rassicurati della direzione che si è presa e resi non solo comparse, ma protagonisti dello sforzo in atto, perché senza la loro attiva partecipazione è impossibile raggiungere lo scopo e scongiurare scenari peggiori.
Ci aspettano giorni difficili, dove accanto alle misure di tutela sanitaria bisognerà affrontare situazioni di disagio sociale ed economico. Avremmo voluto scampare questi tempi, non possiamo. Ora dobbiamo governarli. Vanno vissuti, affrontati, superati con la massima collaborazione di tutte e tutti. La Lombardia e l’Italia hanno nella loro storia la capacità di farlo. Ritroviamo il nostro essere lombardi e italiani, il nostro essere comunità. Solo così ne usciremo con il minor danno possibile.
Gianni Girelli
Presidente Commissione regionale d’Inchiesta Covid