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Il Lunario solidale 2025 è dedicato alle fortezze e dimore locali e giunge quest'anno all'edizione numero quidici.

L'Associazione culturale "Riflessi di Luce" per il quindicesimo anno consecutivo propone il suo particolare lunario, un modo per vivere insieme ogni giorno dell’anno ammirando le peculiarità del nostro territorio. L’edizione 2025 presenta il tema delle “Fortezze dell’est bresciano”, quali: forti, rocche, castelli, dimore signorili; nel suo aspetto storico, ma pure sotto il profilo sociale. L’obiettivo è sostenere il territorio, anche le aree interne meno conosciute, delle valli e della provincia in generale; scoprendo le intatte bellezze paesaggistiche di gran pregio storico, culturale e naturalistico. Insomma, un lunario ricco di informazioni, per soddisfare i gusti di molti.

L'associazione presieduta da un'artista ipovedente, è una realtà che si impegna per il riconoscimento e la salvaguardia della disabilità e della diversità come valore, promuovendo iniziative culturali come spettacoli e mostre, con un occhio di riguardo nei confronti della storia e delle tradizioni del territorio in cui opera. 

Per conoscere le nostre iniziative potete visitare il nostro sito in allestimento: https://www.quattroocchisulmondo.it/ 

Sono stati selezionati 32 manufatti, che attualmente (o in passato) svettano sulle nostre contrade e persistono sulle colline, vallate e montagne, che da prima del 1000 d.C. al 1900 si sono evoluti, mantenendo sempre un fascino e un ruolo rilevante. Possiamo identificare più tipologie strutturali, avevano peculiarità e forme differenti, funzionali all’obiettivo che si prefiggevano. Edifici massicci e imponenti, che inglobavano o erano attorniati dalle cascine del contado. Le dimore fortificate erano espressione del potere, temporale e spirituale, dai nobili feudali ai vescovi, in essi si ostentava la ricchezza e la proprietà di pochi, a discapito dei molti subordinati. 

Invece, i ricetti erano strutture difensive fabbricate anche dalle stesse comunità, all’interno delle cinte murarie si sviluppavano i borghi e dentro di esse si rifugiavano i contadini in caso di emergenza; questi borghi fortificati nacquero soprattutto a cavallo del primo millennio per arginare le invasioni e le scorribande subite dalle popolazioni barbare. I forti e le rocche avevano soprattutto una funzione militare e strategica, presidiavano nodi viari fondamentali e confini, ospitando guarnigioni pronte ad intervenire in caso di pericolo o di ogni evenienza.

Purtroppo, la guerra ha sempre rappresentato un evento tutt’altro che raro per le civiltà umane. Nel medioevo e nel rinascimento i capovolgimenti di dominazione si susseguirono frequentemente e per la gente tutelarsi era una questione di sopravvivenza, ancor più in una terra come quella bresciana, particolarmente contesa, ove i vari eserciti portarono devastazione e saccheggi. Le storie dei luoghi sono piene di fatti che hanno segnato, condizionato, modificato sia il profilo orografico delle zone, sia le identità delle singole comunità, i nuclei abitativi sorgevano in una posizione, per una motivazione precisa, economica o politica che fosse. 

Le fortezze ci appaiono come residui di un passato ormai lontano, le modalità di vivere e comunicare sono totalmente cambiate, ma anche in epoca moderna, i conflitti non si placano e gli interessi della guerra si fanno sempre più forti e cospicui. La pace è un valore che riteniamo assodato e non riusciamo ad apprezzarne il significato fino in fondo, ma nulla è scontato. Ecco la scelta di pubblicare i simboli di tempi turbolenti, nei quali l’iniquità, la sofferenza, la miseria regnavano sovrane, sconfitte dalla tenacia lotta delle genti, permettendo di conquistare il benessere di cui godiamo oggi, messo in discussione quotidianamente e che dovremmo custodire coscientemente. 

Le foto inserite ritraggono le costruzioni, integre e rimaneggiate, che si mostrano in tutta la loro magnificenza e complessità architettonica; ognuna ha una denominazione che le connota, riferita alle caratteristiche del luogo oppure alla famiglia fondatrice o proprietaria, vengono descritte in brevi approfondimenti che narrano i personaggi e le vicende vissute. Inoltre, all'interno del calendario si possono reperire preziose curiosità, a corollario di ogni immagine vi sono citazioni famose, proverbi e filastrocche dialettali. Nel lunario sono poi messe in evidenza anche le manifestazioni più importanti dei territori in questione: un modo per promuoverli valorizzando la storia e la cultura delle popolazioni che li abitano.

Per averlo basta comporre il numero 329.0777250 o inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Daniele Meschini