Cronaca

Sono bastate 48 ore, alla Polizia Locale di Brescia, per risalire all’autore del danneggiamento della statua della fontana di piazza del Mercato, avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Si tratta di un ragazzo di 20 anni, ospite di una struttura, già in carico ai servizi sociali e inserito in un percorso di supporto psicologico, individuato grazie alle indagini del nucleo di Polizia Giudiziaria e alle immagini delle telecamere di sorveglianza, installate in più punti della piazza.

 

Il giovane, raggiunto questa mattina dagli agenti per essere portato al comando di via Donegani, ha ammesso il fatto e ha voluto fornire la sua versione di quanto accaduto, chiedendo ripetutamente scusa e mostrandosi molto collaborativo. Ha spiegato che quella notte, in preda ai fumi dell’alcool, è salito sulla statua per farsi una fotografia e, nell’abbracciare la testa del monumento, questa si è staccata, rovinando a terra.

A suo dire, ha anche cercato di riposizionarla, ovviamente senza riuscirci. Arrivato al Comando, si è detto sinceramente dispiaciuto, esprimendo la volontà di riparare a quanto fatto.

Il ventenne è stato denunciato e dovrà rispondere di danneggiamento al patrimonio artistico.

“Questa vicenda, risolta in poche ore, dimostra che nella nostra città i crimini non vengono tollerati e vengono perseguiti senza esitazione”, commenta il sindaco, Emilio Del Bono. “Noi non abbassiamo la guardia, atti di inciviltà e vandalismo non sono accettabili”.

 

 

Tra i veicoli senza copertura assicurativa, in pericoloso aumento, gli agenti valsabbini ne hanno trovati alcuni risultati vittime di truffe online. Sono in corso le indagini per individuare i responsabili.

 

Durante l’attività di controllo cui veicoli, la polizia locale valsabbina ha visto aumentare notevolmente il numero di automobili senza assicurazione. I dati forniti dal comandante Fabio Vallini sono allarmanti: dall’inizio di quest’anno sono 107 i veicoli sequestrati dal comando valsabbino, tutti sorpresi a circolare senza assicurazione. Qualcuno si è dimenticato di pagare, ma la maggior parte degli automobilisti infrange consapevolmente la legge, andando incontro a rischi enormi in caso di incidente.

Tra i veicoli privi di copertura, un dato significativo è costituito da ben 8 casi di persone che sono state truffate da sedicenti assicuratori contattati in rete. Gli automobilisti avevano cioè pagato in maniera telematica ed erano convinti di essere in regola. In particolare, qualche giorno fa a Roè Volciano è stata fermata una coppia residente fuori regione che stava rientrando al proprio paese d’origine, un centro della Valle Sabbia. La pattuglia ha segnalato la mancata copertura assicurativa, ma i due, a bordo di un’auto storica, si sono stupiti ed erano sicuri di essere in regola, tanto da fornire riscontri del loro pagamento in rete.

Gli agenti a questo punto si sono mossi per tentare di scoprire chi avesse architettato la truffa e hanno provato a chiamare in numero della compagnia assicurativa, al quale ha risposto una persona che ha indirizzato a un altro contatto. La seconda persona chiamata ha fornito in tempo reale un preventivo che non destava sospetti visto che il prezzo era congruo, anzi, forse perfino più alto rispetto alla media. A questo punto i “clienti” sono stati invitati a saldare utilizzando una carta prepagata, con una modalità decisamente anomala rispetto al consueto. Le indagini sono ancora in corso, pertanto non si può sapere nulla di più preciso, ma il comandante Vallini invita i cittadini a prestare molta attenzione prima di stipulare polizze con compagnie contattate in rete di cui non si ha sufficiente sicurezza circa l’operato.

La coppia fermata a Roè Volciano ha dunque fatto l’amara scoperta di aver viaggiato senza assicurazione fin dallo scorso aprile. Ora ha sporto denuncia presso il comando valsabbino, nella speranza che le forze dell’ordine riescano a individuare i responsabili della truffa.

Giovanna Gamba

E’ giunta alla Sala Operativa della Guardia Costiera del Lago di Garda a metà mattinata di domenica 29 agosto 2021 la segnalazione telefonica, formulata da parte di un attento ed esperto frequentatore del Lago di Garda, che ha notato la presenza di un bagnante in imminente pericolo, perché nuotava al centro delle acque del Golfo di Salò tra le numerose unità da diporto, che in quel momento navigavano nel predetto tratto di lago.

Immediata l’attivazione della Sala Operativa della Guardia Costiera, che inviava la dipendente unità navale GC B98 nel punto segnalato, risultato poi essere proprio sulla rotta che seguono in genere le navi da passeggeri tra Portese e l’approdo di Salò. Giunti col predetto mezzo nautico dopo pochi minuti dalla segnalazione, i militari individuavano il nuotatore a rischio, lo recuperavano a bordo e lo trasportavano sulla spiaggia del Comune di Salò, da dove aveva intrapreso l’attività natatoria.

I Guardiacoste, dopo averlo generalizzato, indottrinato sui rischi che aveva corso allontanandosi dalla costa, è stato anche invitato a non eseguire più attività natatorie oltre la zona riservata alla balneazione.

A carico del bagnante i militari hanno, altresì, elevato una sanzione amministrativa di 172,00 €uro per aver violato l’art.113 della Legge Regionale nr.11 del 14 luglio 2009, prevista per chi effettua l’attività di balneazione negli specchi d’acqua antistanti gli attracchi delle unità in servizio pubblico e nelle aree di manovra delle stesse.

Dalla Guardia Costiera del Lago di Garda viene ribadito ai bagnanti ed agli utilizzatori di sup di non avventurarsi oltre la fascia riservata alla balneazione e, nella medesima nota stampa, vengono, infine, rilanciati i seguenti consigli utili:

ü  è sempre meglio fare il bagno con un amico per non trovarsi da soli in caso di difficoltà;

ü  anche se siete dei buoni nuotatori, non sforzate il vostro fisico;

ü  non nuotare per lunghe distanze da soli per scongiurare situazioni di emergenza impreviste;

ü  non fare il bagno se non siete in perfette condizioni psicofisiche;

 ü  non entrare in acqua dopo essere stato a lungo sotto il sole;

ü  non entrare in acqua quando è esposta la bandiera rossa;

ü  se non sapete nuotare, di bagnarvi esclusivamente in acqua molto basse;

ü  non allontanarvi oltre le boe che delimitano la zona di sicurezza per la balneazione;

ü  non allontanarvi dalla spiaggia usando materassini, ciambelle, galleggianti o piccoli canotti gonfiabili, in particolare quando il vento spira da terra;

ü  evitare di tuffarvi da pontili, dagli scogli o in acque basse;

ü  di consultare le ordinanze locali di sicurezza emesse dalla Autorità competenti ed il testo unico della navigazione del Lago di Garda;

ü  di verificare preventivamente, trovate tramite i numerosi siti internet, le condizioni meteo previste nella zona lacuale ove si vuole intraprendere la balneazione.

 

 

Spaccio a Gavardo. Per sfuggire alla polizia locale un giovane della zona, alla guida della sua vettura una Audi, è finito contro un segnale stradale. E' stato fermato e arrestato, dopo l'incidente. Furbescamente il giovane aveva nascosto nelle vicinanze dello schianto, in una siepe, un fazzoletto contenente 18 bustine di cocaina, ma gli agenti - come di dice - hanno "mangiato la foglia" e le hanno recuperate.

Poco prima il giovane - classe 1992 - era stato notato dagli agenti della polizia locale della Vallesabbia mentre cedeva una bustina di droga ad un acquirente. Era fuggito a tutta velocità mentre gli agenti avevano identificato il compratore. Subito dopo a circa un chilometro di distanza lo schianto. Il giovane, origine marocchina, residente in paese è stato condannato ad un anno di reclusione per direttissima. Scarcerato, pena sospesa. 

Il fatto è accaduto ieri nel carcere “Nerio Fischione“, dove un detenuto ha volutamente incendiato la sua cella, provocando la conseguente evacuazione di una intera sezione detentiva. Il pronto intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria ha evitato che la situazione degenerasse drammaticamente.

 

Momenti di panico all’interno del carcere di Canton Mombello, a Brescia. Un detenuto italiano, dopo che gli è stata negata una telefonata, ha distrutto i beni presenti nella propria cella ed appiccato il fuoco a tutto ciò che conteneva. Il fumo sprigionato si è immediatamente propagato per tutta la sezione detentiva dove erano presenti altre decine di detenuti. Tutti sono stati evacuati per sicurezza, in quanto l’aria si era resa ormai irrespirabile, e per evitare intossicazioni.

L’immediato intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria ha scongiurato che si verificasse l’irreparabile: gli agenti hanno infatti salvato la vita al detenuto incendiario ed evitato che il fuoco si propagasse anche ad altri ambienti, coinvolgendo altri soggetti. E’ stato necessario anche l’intervento dei Vigili del Fuoco i quali all’arrivo hanno trovato l’incendio già domato con coraggio dal personale di Polizia.

"Purtroppo, ancora una volta - dichiara Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Fp CGIL Polizia Penitenziaria - dobbiamo registrare eventi che vedono protagonisti soggetti detenuti non avvezzi al rispetto delle regole penitenziarie. Questi sovente mettono in serio rischio non solo la propria vita, ma anche l’incolumità personale dei poliziotti".

E‘ iniziata lunedì 23 agosto poco dopo le 20.00 per concludersi poi a notte fonda un’operazione antibracconaggio della Polizia Provinciale del Distaccamento di Vestone. Una pattuglia della Venatoria è riuscita ad intercettare un uomo che, ancora con gli abiti intrisi di sangue dell’animale abbattuto, aveva da poco sparato con un fucile dotato di ottica di precisione ad un bellissimo esemplare di camoscio maschio uccidendolo. Il bracconiere, dopo lo sparo, ha eviscerato l’ungulato attendendo il favore del buio per recuperalo e portarlo a valle. Tutto probabilmente sarebbe filato liscio se non fossero intervenuti gli uomini della Provinciale. Dopo un primo goffo tentativo di negare i fatti l’uomo, un 57enne di Barghe che dispone di un rustico in zona Baremone, ha ammesso le proprie responsabilità. La carcassa dell‘animale è stata quindi recuperata e posta sotto sequestro. < L’Oasi naturalistica del Baremone, dove la caccia è vietata,  è un sito di grande pregio ed un habitat molto interessante per la sua biodiversità.> commenta il Comandante Porretti intervenuto a fianco dei suoi uomini per la redazione degli atti e le ispezioni successive a casa del cacciatore valsabbino, <tra l’altro siamo in periodo di divieto generale perchè la caccia non è ancora aperta>.  

Dopo l’identificazione dell’uomo e il sequestro del Camoscio, del fucile ed attrezzatuta al seguito, il controllo si è esteso alle armi e munizioni detenute presso l’abitazione del barghense. Ora, dopo la denuncia effettuata dalla Polizia Provinciale, il cacciatore valsabbino dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria dei reati di abbattimento di selvaggina in Oasi protetta e caccia in periodo di divieto, mentre la segnalazione degli illeciti sarà inoltrata anche alla Questura per i provvedimenti sulla licenza di caccia posseduta dall‘uomo. 

Gli atti di bracconaggio nell’Oasi del Baremone sono un fenomeno non nuovo agli uomini della Polizia Provinciale che, a causa della vastità della zona e dell’impiego di nuove tecnologie a disposizione dei bracconieri, non erano riusciti, di recente, ad avere riscontri, almeno sino a questa notte. La vigilanza tuttavia non si ferma e prosegue anche in altre zone della Vallesabbia, Valtrompia e Alto Garda.  

 

 

 

Una donna, Giuseppina De Luca di 46 anni, madre di due figlie di 21 e 24 anni, è stata uccisa dall'ex marito. È accaduto ad Agnosine, in Valsabbia, nel Bresciano, dove la vittima cinquantenne si era trasferita da un mese dopo la separazione dal marito Paolo Vecchia di 52 anni.

Questa mattina l'uomo ha raggiunto l'ex moglie a casa e l'ha colpita una decina di volte con un coltello sulle scale della palazzina, poi si è costituito ai carabinieri.  

Da quanto si è appreso, l'uomo - operaio in una acciaieria di Odolo - ha atteso sottocasa la ex moglie che si era trasferita ad Agnosine da un mese circa dopo la separazione. Prima la coppia viveva a Sabbio Chiese.

In casa con la donna c'era una delle due ragazze che non si era accorta di nulla. Paolo Vecchia ha aggredito la moglie intorno alle 7.45. Lei stava uscendo di casa per andare al suo consueto lavoro a Fondi di Agnosine e l'ha colpita con più fendenti.

Si è poi consegnato ai carabinieri.

"Una famiglia normale - ha spiegato il sindaco di Agnosine Giorgio Bontempi - che conoscevo da tempo. La famiglia della signora vive da molti anni a Bione. L'uomo non aveva accettato la separazione e da un mese era molto affranto". Evidentemente covava dentro di sè una rabbia terribile, sfociata oggi nell'omicidio premeditato.

 

 

Durante una serie di controlli nel centro storico, la polizia locale ha elevato diverse sanzioni ad esercizi commerciali sporchi o non rispettosi delle regole.

 

I controlli si sono svolti nel pomeriggio di venerdì ad opera di due pattuglie della polizia locale valsabbina, coordinata dal comandante Fabio Vallini. Le violazioni sono state numerose e spesso più di una in un medesimo locale.

Si passa dall’assenza di cartelli che espongano i prezzi della merce o gli orari di apertura a mancanze ben più gravi, come per esempio bagni sporchi e inutilizzabili o cucine appiccicose e piene di ragnatele. In un locale era infatti impossibile utilizzare il bagno dei disabili, mentre in un altro il bagno dei clienti era in pessime condizioni, senza niente per asciugarsi le mani. In alcuni casi si giunge a situazioni rischiose, come quando è stata trovata l’uscita di sicurezza chiusa con un lucchetto.

Talvolta non era esposto il cartello indicante il numero massimo di persone da poter accogliere in ossequio alle normative anti-covid, mentre in altri casi erano attive telecamere interne di videosorveglianza senza averne dato comunicazione agli avventori.

In una cucina, tra l’altro sporca e con ragnatele diffuse, sono stati trovati due lavoratori senza un regolare contratto, uno dei quali si è tra l’altro scoperto che percepiva da tempo il reddito di cittadinanza. Condizioni igieniche precarie sono state inoltre riscontrate in luoghi con un bancone sporco e incrostato, pavimenti e muri sporchi e più di una superficie attaccaticcia.

Le violazioni hanno dato il via a numerosi verbali per un totale di circa 4000 euro di sanzioni. Inoltre, sono state inviate segnalazioni per mancanza di igiene all’Asl, per i lavoratori in nero all’ispettorato del lavoro, per il reddito di cittadinanza all’Inps; il garante della privacy è stato allertato per le telecamere non segnalate, mentre i vigili del fuoco sono stati avvertiti per la chiusura dell’uscita di sicurezza.

I controlli proseguiranno nei prossimi giorni, assicura il comandante Vallini.

Giovanna Gamba

In questi giorni gli agenti della Polizia Locale valsabbina sono stati chiamati da alcuni cittadini, preoccupati per le urla che provenivano da un appartamento del centro storico. Per un uomo, accertato il comportamento di reiterate violenze verso la moglie, è stato disposto l'allontanamento immediato dall'abitazione.

 

Durante una serata della settimana che si è appena conclusa, una pattuglia della Polizia Locale in servizio nel centro storico di Gavardo veniva allertata da alcuni cittadini, i quali segnalavano una lite all’interno di un’abitazione. Gli agenti, giunti sul posto dopo pochi istanti, accertavano che all’interno dell'appartamento si erano verificati episodi riconducibili a maltrattamenti in famiglia ad opera del marito nei confronti della moglie, la quale veniva più volte offesa fisicamente e verbalmente.

Le indagini e le testimonianze raccolte hanno permesso di ricostruire in modo dettagliato che le azioni violente si protraevano da parecchi anni, tanto che la Polizia Locale, al fine di tutelare la donna, ha disposto un ordine immediato di allontanamento dell’uomo dall’abitazione. Il provvedimento è stato successivamente convalidato dal Giudice del Tribunale di Brescia e inasprito con una misura cautelare più incisiva.

Giovanna Gamba

Bella iniziativa dell'Arma dei carabinieri a Idro. I militari hanno organizzato un servizio di prossimità davvero a misura di cittadino. E’ stato infatti “istituito – come si legge nell’avviso diffuso in questi giorni - presso l’oratorio/canonica della Parrocchia, un “servizio di ascolto” dove i cittadini potranno recarsi per rappresentare problematiche di vario genere ovvero chiedere consigli o informazioni”. Nello specifico l’appuntamento è fissato per mercoledì 15 Settembre 2021 dopo la celebrazione della
Santa Messa, dalle ore 18,40 alle ore 19,40 per venire ancora maggiormente incontro alle esigenze e ai tempi dei residenti.

In quell’occasione “Il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Idro (BS), Luogotenente C.S. Luigi LA ROVERE, o un suo delegato, - si legge ancora nell’invito rivolto alla popolazione - raccoglierà le istanze e i quesiti dei cittadini nonché fornirà consigli utili per prevenire i reati, quali furti in appartamento o le varie tipologie di truffe, ed in particolare la Prevenzione e Contrasto al Fenomeno delle Truffe agli Anziani. Inoltre tratterà, su richiesta, altre tematiche di particolare allarme sociale, quali lo spaccio di sostanze stupefacenti, il bullismo, il cyber bullismo, la violenza di genere etc. Il “servizio di ascolto” darà pertanto la possibilità, a chi lo desidera, di contattare i Carabinieri anche al di fuori dei naturali presidi – che in ogni caso manterranno lo stesso orario di apertura al pubblico - allargando le possibilità di intervento ed incontro con l’Arma”.

Per incontrare i Carabinieri non servirà alcuna particolare prenotazione, occorrerà semplicemente presentarsi, nel rispetto delle vigenti norme per il contenimento della diffusione del Virus COVID-19, il giorno e all’ora prevista, portando con sè la propria personale... esigenza.

Maria Paola Pasini

 

E' successo ieri pomeriggio intorno alle 16.30 nel parcheggio di un supermercato di Gavardo. Un uomo di mezza età di Gavardo si trovava sulla sua auto con i finestrini abbassati e stava compiendo atti di autoerotismo. Gli agenti della polizia locale si sono avvicinati e l'uomo ha ammesso di aver fatto una sciocchezza ma di aver agito mentre si trovava collegato ad una chat erotica. Questo tipo di reato, atti osceni in luogo pubblico, è stato depenalizzato ma consente di dare multe fino a trenta mila euro. La polizia locale di Gavardo ha multato il soggetto "caloroso" con la sanzione di 10.000 euro che dovrà pagare entro i prossimi sessanta giorni. 

Nella mattinata di ieri gli agenti del commissariato di Desenzano hanno riaccompagnato a casa un'anziana signora che non riusciva a ritrovare la strada.

 

Ieri mattina presso la sede desenzanese della Polizia di Stato si è presentata agli agenti una signora che chiedeva di essere riaccompagnata a casa. L’anziana donna non ricordava più la strada, non aveva documenti con sé, ma fortunatamente si ricordava il suo nome e l’anno di nascita.

Dopo aver svolto gli opportuni accertamenti, i poliziotti sono quindi riusciti a risalire ai dati della signora, hanno avvisato i familiari e l’hanno riaccompagnata a casa. I poliziotti hanno inoltre aiutato la signora a svolgere qualche mansione domestica.

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