Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo.

 

Il comitato Gaia di Gavardo e il comitato Visano Respira sono stati ricevuti in data 30/06 dal Commissario Straordinario nella persona del Prefetto Attilio Visconti in merito alla questione della collettazione del Lago di Garda.

Il Commissario ha illustrato quali sono i termini dell'incarico ricevuto che mira alla tutela del lago di Garda “ e non del Fiume Chiese” come ha tenuto a precisare e ha esposto quali sono le Sue scelte e le Sue intenzioni in merito al come intende procedere nella valutazione delle opzioni che ha indicato esclusivamente nei due studi presentati dall'Università di Brescia per conto del Gestore Acque Bresciane

Questi documenti saranno gli unici due studi di riferimento che verranno presi in considerazione per le Sue valutazioni e queste valutazioni avranno come unico elemento di confronto il tempo di dismissione della condotta sub lacuale tra la sponda bresciana e quella veronese e ha ribadito che da una prima analisi “il progetto di Lonato del Garda si presenta più critico rispetto a questo elemento”

Secondo le affermazioni del Commissario, non esisterebbe nessun documento ufficiale certificato attualmente agli atti che indichi con esattezza la fine vita utile della condotta.

In mancanza di tale documento il Commissario ha ribadito che, a seguito dell’incarico avuto, la responsabilità dell'eventuale problema ambientale causato dal cedimento della condotta verrebbe imputato al non operare con celerità da parte del Commissario.

A seguito di questa affermazione è intervenuto l’Ing Grumi Filippo che, con documenti ufficiali alla mano redatti dal gestore Acque Bresciane, documenti presenti sul sito dell’ente gestore e trasmessi all’Ato come da lettera accompagnatoria, sempre agli atti,  (documento che viene dagli scriventi quindi ritenuto a tutti gli effetti ufficiale), ha evidenziato che l’ente gestore, certifica che la vita utile della condotta sublacuale.

Preliminarmente è stata definita con precisione cosa si intende per “vita utile” di una struttura che non è certo una data di scadenza oltre la quale la condotta collassa ma semplicemente un termine indicativo oltre il quale ogni struttura, in questo caso la condotta sub lacuale necessità di manutenzioni straordinarie particolarmente onerose che ne consigliano la dismissione e la sostituzione.

Nella documentazione, agli atti, la vita utile della condotta  è certificata dal gestore che  ha indicato nel progetto la data installazione della condotta nel 1985 con una vita utile minima di 40 anni e massima di 50 portando la vita utile al 2035, a 14 anni da oggi.

Si evince che la tenuta in sicurezza della condotta sublacuale è indifferente rispetto all'esecuzione di uno o dell'altro progetto ed è perfino superiore alla durata del progetto veronese ed appare del tutto evidente che la fretta relativa alla dismissione della sublacuale non è giustificata dalla vita nominale della stessa.

Il Commissario ha ribadito che non ritiene tale documento sufficiente da esimerlo da eventuali responsabilità in quanto non fatto proprio dal Ministero o Università (e ci chiediamo come mai è stato impedito che fosse portato in Cabina di Regia).

Su questo punto non c'è stata possibilità di un punto d'accordo.

In merito alla collaborazione documentale che i due tecnici volevano fornire al Commissario per fornirgli ulteriori elementi di valutazione che lo agevolassero nella scelta migliore nel rispetto dell’incarico ricevuto, documenti che illustravano la possibilità tecnica di dimezzare i tempi della dismissione della condotta sublacuale, partendo proprio dalla documentazione integrativa prodotta da Acque Bresciane su incarico della Cabina di Regia, il Commissario ha dichiarato che non era interessato a prendere visione di questa proposta in quanto non portata avanti da un ente universitario istituzionalmente riconosciuto e pertanto i due tecnici si sono riservati di renderla pubblica nei modi e nei tempi che ritengono più opportuni.

Abbiamo, poi, dovuto apprendere che, diversamente da quanto preannunciato pubblicamente, sul fatto di esaminare tutti i progetti e contributi agli atti o nuovi, nella realtà dei fatti non è così, in quanto la decisione verrà limitata solamente esaminando gli attuali studi presentati da Acque Bresciane che sono appunto l'oggetto del contendere che ha portato al commissariamento.

Al di fuori dei temi del colloquio i due comitati fanno anche notare alcune incongruenze nel discorso evidenziato dal Commissario in merito ai contenuti della Sua nomina.

Nel decreto di nomina non si parla assolutamente di confronto fra solo due progetti oltretutto quello di Gavardo Montichiari è un confronto fra quattro progetti a cui andrebbe aggiunto quello di Lonato quindi tutti i progetti da confrontare sono almeno 5 e non due.

Nel decreto di nomina non si parla nemmeno di una data entro cui presentare una decisione e quindi la data del 28 luglio è una scelta autonoma del Commissario ed è una data che secondo noi dovrebbe essere revocata e posticipata.

Come considerazione finale riportiamo con un proverbio l’incarico a cui assoggettata la scelta del Commissario  … fare presto e bene non stanno insieme, … contrasta con ogni lavoro che ha bisogno del suo tempo, la fretta non permette di fare bene le cose.

Le variabili, le verifiche, i confronti l’enorme numero di dati, le condizioni ambientali –tecniche-economiche-sociali e culturali che sono enormi in una scelta progettuale di questo rilievo sono purtroppo ridotte a delle mere valutazioni sulle tempistiche di esecuzione dell’opera e di dismissione di una tubazione, per altro funzionante.

Gli enti preposti hanno perso anni proponendo soluzioni illogiche e divisive sul territorio escludendo ogni portatore di interesse territoriale di cui si devono assumere TUTTA LA RESPONSABILITA’ e ci ritroveremo a breve con l’imposizione del progetto Gavardo Montichiari  che è un progetto che non risolverà nemmeno i problemi del Lago di Garda in cui l’attuare sistema di collettamento e depurazione è solo una piccola frazione del degrado ambientale che abbiamo evidenziato anche nel nostro studio, citiamo solo gli scarichi abusivi, gli sversamenti industriali, artigianali ed agricoli, l’eccessiva antropizzazione, la cementificazione selvaggia, la distruzione delle fasce tampone che fanno da filtro agli ecosistemi ecc.. ecc…

L’importante è accelerare, unico criterio di scelta LA FRETTA e per far questo la scelta politico-ministeriale è quella di assoggettare un intero bacino imbrifero disgiunto dal lago addossandogli tutte le problematiche irrisolte degli ultimi 40 anni di questi territori lacustri che nulla hanno realizzato per rispettare almeno le normative contingenti del ciclo idrico integrato.  

Questo per noi resta inaccettabile.

I comitati.

 

 

 

Ho una figlia di trent'anni. Umberto e Greta sono miei figli. Non riesco nemmeno a immaginare la disperazione delle loro famiglie. Umberto e Greta sono morti all'alba della loro vita, nel pieno della giovinezza. Sono morti su questo lago che tutti amiamo e che non può diventare un circuito da corsa. La giustizia farà il suo corso. Stabilirà di chi sono le responsabilità. Chi quella notte ha sbagliato, affrontato questo nostro straordinario lago con leggerezza e arroganza. La giustizia, ci crediamo fermamente, non consentirà a chi ha sbagliato di vivere tranquillamente la sua vita per il futuro. Come se niente fosse successo quella maledetta notte. La legge è legge, ma non può impedire, la legge, di farsi delle domande. E di manifestare tutta la nostra rabbia. La rabbia che tante persone attraverso i social stanno manifestando con grande forza in queste ore...

Come si può percorrere il lago a tutta velocità su un bolide che ti permette performance da gara e non accorgersi di quanto accaduto? Come si fa a navigare al timone di un'imbarcazione potente e non saperne padroneggiare le conseguenze? I due occupanti del motoscafo (di cui non conosciamo i nomi ma solo l’età, 52 anni) che ha travolto la piccola imbarcazione di Umberto e Greta sono tornati a casa loro, a Monaco di Baviera, denunciati a piede libero. Qui rimane la sofferenza di tante persone e la disperazione per due vite perdute. Qui rimane un lago che non può continuare ad essere in balia dell'irresponsabilità.

Anni fa avevo sollevato la questione delle imbarcazioni a motore sul lago di Garda. Ricordiamo che nella porzione trentina del Benaco i motoscafi sono vietati. Questa terribile tragedia deve farci riflettere. Motoscafi di grossa cilindrata con decine di cavalli nei motori possono diventare armi letali, oltre che insostenibili dal punto di vista ambientale. Lo abbiamo visto purtroppo. Abbiamo visto che cosa può succedere.  Se non possiamo abolire subito tutte le imbarcazioni a motore almeno ragioniamo su quelle più potenti. Via dal lago di Garda questi bolidi, facciamolo davvero.

Maria Paola Pasini

 

 

Si rifiuta di sottoporsi al test per rilevare il consumo di sostanze stupefacenti mentre si trova alla guida dell’auto. Sono le 22 circa di sabato sera. Siamo a Gavardo. Gli agenti della Polizia locale lo bloccano e gli ritirano la patente proprio per aver opposto il rifiuto. Tre ore più tardi. Roè Volciano altra pattuglia, stessa persona. Ancora alla guida nonostante il ritiro della patente. A questo punto gli agenti non possono fare altro che sequestrare il veicolo e denunciarlo.

E’ questo uno dei casi affrontati nel fine settimana dalla polizia locale agli ordini di Fabio Vallini. Un altro conducente del posto di mezza età di Roè Volciano è stato bloccato e sanzionato. Anche lui guidava in stato di ebbrezza. Aveva decisamente alzato il gomito: 1,63 il tasso alcolemico a fronte di un limite di o,5. I controlli continueranno anche nelle prossime serate, soprattutto nei fine settimana.

 

 

Il Consiglio Direttivo della Comunità del Garda presieduta da Mariastella Gelmini nella seduta odierna ha deliberato di affidare ad un legale penalista l’incarico di costituzione di parte civile della Comunità nel processo penale che si svolgerà a seguito del tragico evento nautico del 19 giugno nel golfo di Salò, A TUTELA E SALVAGUARDIA DELL’IMMAGINE DELL’INTERO LAGO DI GARDA, così gravemente danneggiata dal predetto fatto delittuoso. La Comunità - si legge nella nota diffusa oggi - agirà in nome e per conto di tutti i Comuni gardesani e si affiancherà alle Parti Civili delle famiglie, del Comune di Salò e di Toscolano Maderno, Comuni di residenza delle giovani vittime. 

 

Infine la Comunità sollecita fortemente la conclusione dell’iter parlamentare per l’equiparazione del reato di omicidio colposo nautico a quello di omicidio stradale, pronta in caso di bisogno a predisporre una mozione in tal senso da sottoporre all’approvazione dei consigli comunali dei Comuni gardesani.

 

 

 

E’ stato recuperato il corpo di Greta Nedrotti. Per sollevarlo dal fondale i Volontari del Garda hanno utilizzato il rov, una sorta di drone subacqueo a controllo remoto, utilizzato per agganciare oggetti e sagome in profondità. Quindi la salma è stata trasferita al reparto di medicina legale del Civile di Brescia. Intanto la Procura di Brescia ha disposto l’autopsia sui corpi del 37enne Umberto Garzarella e della 25enne Greta Nedrotti, uccisi nelle acque del Lago di Garda a Salo travolto da un motoscafo mentre erano in barca la notte tra sabato e domenica. I due turisti tedeschi di 52 anni che erano alla guida del motoscafo Riva di loro proprietà sono indagati a piede libero per duplice omicidio colposo e omissione di soccorso. Liberi, ma a disposizione dell’autorità giudiziaria e non potranno quindi al momento rientrare in Germania. Gli inquirenti attendono per oggi gli esiti dell’alcol test effettuato sui due turisti. Incredibile che non siano stati arrestati per l’omissione di soccorso.

 

L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di oggi, coinvolgendo un’autovettura e una moto. Codice rosso per il conducente della moto, giallo per la ragazza trasportata.

 

C’era una pioggia battente a ridurre notevolmente la visibilità ed è probabile che proprio alle avverse condizioni meteo vada imputata la causa del sinistro. Una donna residente a Villanuova, la 54enne D.P., viaggiava da Vobarno verso Brescia sulla sua Renault Twingo.

Al momento di immettersi sulla 45 bis dalla 45 ter, provenendo dalla valle verso la gardesana, si è fermata per il traffico molto sostenuto e, data la difficoltà della manovra, decide di fare inversione visto che l’altra corsia è libera e in prossimità c’è lo svincolo per tornare a Villanuova. Ha quasi completato la manovra, ma non si rende conto che nell’altro senso di marcia sta sopraggiungendo una moto con due persone a bordo. Il forte botto fa fermare l’automobilista che, scendendo dalla vettura, vede due persone a terra. Si tratta di un motociclista 39enne e della sua compagna 29enne, entrambi residenti nel milanese.

Sul posto arrivano subito i soccorsi che inviano lui in codice rosso al Civile di Brescia e lei in codice giallo all’ospedale di Gavardo. L’automobilista, visitata sul posto, risulta in condizioni discrete e non ha voluto farsi ricoverare. I due feriti sono coscienti, anche se sotto choc, e non sembrerebbero in pericolo di vita, ma l’urto è stato molto forte e i sanitari hanno deciso comunque per il ricovero d’urgenza dell’uomo, la cui prognosi sarà definita meglio nelle prossime ore.

Sul posto per i rilievi è giunta la polizia locale della Vallesabbia ai comandi di Fabio Vallini.

Giovanna Gamba

Le stagione degli incendi boschivi è nel pieno. Mancanza di pioggia, boschi aridi, sono gli ingredienti prinicipali, ma a volte non mancano la disattenzione umana e anche cause dolose. Sono in corso da ore le operazioni di spegnimento di un vasto incendio boschivo che si è propagato nei boschi nel territorio di Vobarno, in particolare nei boschi della zona di Degagna.

Due gli aerei Canadiar impiegati che stanno pescando acqua dal lago di Garda e dal lago d'Idro e collaborando al lavoro delle numerose squadre anticendio e di protezione civile della zona.

Numerosi i passaggi nel lago d'Idro del Canadair.

 

E' stato individuato davanti al porto di Portese e a circa 100 metri di profondità  il corpo della giovane di Toscolano Maderno dispersa nelle acque del Garda dopo la collisione tra l'imbarcazione sulla quale si trovava con Umberto Garzarella, ritrovato verso le 5 di questa mattina. Le operazioni di recupero sono in corso. Lo scrive Bresciaoggi online.

Nel frattempo due turisti tedeschi sono stati indagati a piede libero per omicidio colposo e omissione di soccorso. Erano a bordo del motoscafo che nella notte nelle acque di Salò ha travolto l’imbarcazione sulla quale erano fermi il 37enne di Salò ritrovato cadavere sulla barca e la ragazza 25enne di Toscolano Maderno. 

Resta da chiarire la dinamica del fatto e soprattutto è necessario capire per quale ragione chi era a bordo del motoscafo non si è fermato a prestare soccorso e a chiedere aiuto dopo la collisione. Fatto che - se confermato - sarebbe gravissimo.

 

 https://www.51news.it/cronaca-2/7492-tragedia-in-barca-sul-lago-di-garda-muore-un-35enne-di-salo-dispersa-una-ragazza

 

 

L'incidente è avvenuto nel pomeriggio di oggi, lungo il "sentiero dei tralicci", tra Vesta e Baitoni. La vittima è un mantovano 65enne, che con un'amica stava affrontando il percorso ed è scivolato.

 

Si chiamava Angelo Gandini e abitava a Castiglione delle Stiviere, dove in questi giorni stava concludendo una lunga e brillante carriera di dirigente scolastico: da settembre avrebbe dovuto godersi la pensione. Con lui un'amica 54enne, testimone della caduta che, sconvolta, ha chiamato i soccorsi. I due escursionisti stavano percorrendo il sentiero sopra il lago d'Idro, quando l'uomo in un passaggio si è aggrappato ad un ramo che si è spezzato. Gandini ha perso l'equilibrio ed è purtroppo precipitato in un canalone, perdendo la vita.

La macchina dei soccorsi è giunta subito sul posto, con i Vigili del Fuoco di Vestone, Salò e Brescia che hanno portato in salvo la donna e si sono messi al lavoro per raggiungere lo sfortunato escursionista. Al momento i soccorritori sono riusciti a raggiungerlo, ma non ancora a recuperarlo e stanno valutando come muoversi. Sul luogo è arrivata anche l'eliambulanza, dalla quale si è calato il medico con un verricello, oltre a tutti gli altri mezzi di soccorso. 

Intanto è giunto anche il sindaco di Idro, Aldo Armani, profondamente scosso per la tragedia, così come l'intera comunità che sta seguendo con incredulità e tristezza le operazioni dei soccorritori.

Giovanna Gamba

Al momento molte cose sono da chiarire. Di certo si sa che un 35enne di Salò, Umberto Garzarella, è stato trovato senza vita su un'imbarcazione, mentre la giovane che era con lui, di Toscolano Maderno, risulta dispersa. La barca è stata trovata alla deriva questa mattina intorno alle 5 tra Salò e San Felice da un pescatore della zona. Secondo le prime informazioni porterebbe i segni di una collisione probabilmente con un'altra imbarcazione. Il 35enne salodiano sarebbe uscito con la sua ragazza per una gita in barca (ieri era festa sul Garda per il passaggio della Mille Miglia). Poi evidentemente la collisione e la fuga dell'imbarcazione che non ha prestato soccorso. Al momento la giovane di Toscolano Maderno non è rientrata a casa e di lei non si hanno notizie. 

I carabinieri, che indagano sulla vicenda, stanno cercando un motoscafo pirata che avrebbe investito l'imbarcazione per poi darsi alla fuga.

Secondo le ultime informazioni il bolide-pirata sarebbe già stato identificato. In corso interrogatori da parte dei carabinieri. In corso le ricerche della giovane che era sulla barca investita.

 

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