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Nei giorni scorsi Anna Bregoli, Elia Bianchini e Marco Trolese hanno ricevuto a Montecchio Maggiore (VI) il Premio di Studio Luca Andreasi per tesi di laurea in Architettura e tutela del paesaggio.

Nei giorni scorsi Anna Bregoli, Elia Bianchini e Marco Trolese hanno ricevuto a Montecchio Maggiore (VI) il Premio di Studio Luca Andreasi per tesi di laurea in Architettura e tutela del paesaggio.

Il premio, giunto alla sua ottava edizione, è dedicato a Luca Andreasi, giovane architetto morto prematuramente alcuni anni fa, che a Montecchio aveva dedicato studi e una parte significativa della sua opera professionale. Viene promosso dal Comune di Montecchio Maggiore e dalla famiglia Andreasi, in collaborazione con l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Vicenza. L'obiettivo è promuovere l'educazione alla buona architettura, valorizzando progetti accademici che rivelino una ritrovata sensibilità sociale verso il territorio e l'ambiente nel contesto del Nordest Triveneto. La commissione giudicatrice, in particolare, ha tenuto conto in sede di valutazione della capacità comunicativa e della sperimentazione di linguaggi, materiali e tecnologie nella progettazione, oltre naturalmente al valore progettuale intrinseco del lavoro presentato.

Anna Bregoli, Elia Bianchini e Marco Trolese - i primi due residenti a Montichiari, il terzo a Padova - si sono laureati con lode all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) con una tesi dal titolo “Lagerwerk II. Dialettica tra restauro e rappresentazione per la valorizzazione di un edificio militare dismesso a Peschiera del Garda”. La loro tesi si è classificata al primo posto tra circa una cinquantina di lavori valutati dalla giuria e ha ricevuto un assegno di 4500 euro nella cerimonia presenziata dalla famiglia Andreasi e da rappresentanti istituzionali del Comune e dell'Ordine.

"L’obiettivo del nostro lavoro - affermano i neopremiati - appartiene al grande tema del ripristino del patrimonio culturale italiano, attraverso la promozione e il recupero d’immobili di indiscusso pregio artistico e storico a cui dare dignità e nuove destinazioni d’uso, per essere visitati e fruiti dalla collettività. Viene proposto un percorso di ricerca metodologica che affronta il tema della conoscenza, conservazione e fruizione di un particolare oggetto architettonico quale è un forte appartenente ad un sistema di difesa territoriale complesso, realizzato secondo l’evoluzione delle tecniche militari nel XIX secolo.".

Non è la prima volta che la tesi di questi giovani architetti riceve prestigiosi riconoscimenti: i tre avevano infatti già vinto il concorso Premio Piranesi presso villa Adriana a Tivoli nel 2020 e il Premio di Laurea assegnato ogni anno dall’Istituto Italiano Castelli a livello nazionale, che avevano ritirato a Napoli nel 2021.

Giovanna Gamba