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Edoardo Dusina, classe 1999, studente all'Istituto Europeo di Design di Milano, è risultato vincitore di uno dei più prestigiosi contest dedicati a campagne creative nel design della comunicazione. Nei giorni scorsi è volato da Vestone, dove risiede, a New Yok per ricevere la "silver pencil" insieme ad altri dieci compagni di corso.

Ci sono istanti che segnano la vita e per Edoardo uno di questi è stata sicuramente la lettura di una mail ricevuta alcune settimane fa: gli viene comunicato di essere finalista in uno dei quattro premi creativi più prestigiosi al mondo, One Show, a New York. Lui e alcuni suoi compagni di corso, tutti diplomandi in Design della Comunicazione allo IED, avevano partecipato a una campagna pubblicitaria per la nota azienda di impianti stereo Bang & Olufsen, ma erano lontani dall'immaginare un epilogo così felice. In realtà, il meglio doveva ancora venire, perché pochi giorni dopo gli studenti vengono informati che addirittura sono risultati vincitori e per loro si profilerà presto un viaggio negli Stati Uniti per la cerimonia di premiazione.

Un trionfo. Edoardo Dusina, con Alessandro Azzolini, Giorgia Cavadini e Francesco Cogliati hanno dunque ricevuto la "silver pencil" nella categoria Young Ones Award, dedicata ai giovani creativi, per il progetto "The Loft". L'idea vincente è stata quella di sfruttare la trasversalità della musica fra le diverse generazioni per avvicinare chi sembra distante per gusti e stili, creando un dialogo grazie alle emozioni. "Abbiamo pensato alla musica come strumento profondo di connessione umana - spiegano i vincitori - particolarmente adatta a superare le divisioni. Ne è nato un esperimento sociale che raccoglie vari strumenti musicali e 10 coppie di artisti, scelti in base alla loro discrepanza di stile, età e personalità, pronti a scontrarsi per creare una playlist incentrata proprio sulle loro diversità". Il racconto, tra l'altro, è declinabile su diversi media, tra cui una serie digitale su Amazon Prime e un disco in vinile da collezione.

Insieme a "The Loft" hanno ottenuto l'importante riconoscimento anche altri due progetti dello stesso istituto, uno che mette in contatto chi ha gusti affini in fatto di cibo e l'altro che reinterpreta un videogame con news che possano bypassare la censura e informare i russi sulla guerra in Ucraina. "Questi silver pencil  – ha commentato Elena Sacco, direttrice della Scuola di Comunicazione IED di Milano – fa sì che oggi l’Istituto Europeo di Design sia la scuola più premiata degli ultimi 3 anni a livello internazionale".

Edoardo è ancora frastornato per le emozioni vissute oltreoceano, ma da valsabbino mostra anche senso pratico e sta già progettando il futuro. "Sono tornato da New York con la valigia un po’ più pesante rispetto all’andata grazie alla penna d’argento che mi è stata consegnata la sera del 16 maggio al Sony Hall di Broadway. L’evento è stato una concentrazione di menti creative straordinarie. Per me non è tanto il premio in sé la soddisfazione più grande, ma è la consapevolezza di aver raggiunto un traguardo di questo tipo al di fuori delle nostre montagne e del nostro lago. Amo dove vivo, amo il Garda e amo le montagne che lo circondano e difficilmente mi staccherei più di tanto da questi posti. Avevo paura che questo attaccamento fosse limitante dal punto di vista professionale, invece… almeno finora pare che l’aria buona che respiriamo e un pizzico di talento abbia permesso di esportare un po’ di Brescia a New York". 

A dire il vero, anche in passato Edoardo aveva fatto esperienza di internazionalità e, coltivando la passione per la fotografia fin dai tempi della scuola superiore, ha visto esporre alcuni suoi scatti a Toronto e su National Geographic. Ora per lui restano le ultime fatiche prima del diploma di laurea il prossimo luglio, ma dopo le esperienze appena vissute sarà solo un punto di passaggio per approdare a nuove sfide. Una che lo intriga particolarmente, per esempio, è la possibilità di ridisegnare il profilo di aziende - anche piccole, anche del nostro territorio - che finora hanno investito poco nel modo di proporsi al pubblico: gli piacerebbe perciò curare la loro identità e la comunicazione, passando per i dettagli e il senso del bello, che può fare la differenza oltre alla funzionalità del prodotto.

Di certo non gli mancano l'entusiasmo né la curiosità per affrontare nuove strade (recentemente ha scoperto la passione per la cucina e non esclude di farla sposare con la comunicazione, chissà) e neppure la tenacia per tenere duro nelle difficoltà. Lo ha imparato anche grazie alle sue radici valsabbine, al lago e ai monti che tanto ama e che gli hanno portato fortuna.

Giovanna Gamba

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