La commissaria di Bari, nata dalla penna vivace di Gabriella Genisi, giunge alla sua quinta indagine.
Definita la versione femminile di Montalbano, nominato non a caso come collega e amico dalla protagonista, la sanguigna detective pugliese si è fatta strada tra i lettori per la passione con cui affronta il lavoro, ma anche la cucina e l’intera sua vita, pagandone a volte lo scotto. Tant’è che a 36 anni si ritrova separata e gli uomini che incontra si rivelano dopo un po’ sempre “sbagliati”. In questo volume il delitto entra in cucina, infatti viene assassinato – e in modo particolarmente crudele – Colino Stramaglia, proprietario di uno dei locali più noti della città, l’inventore di un piatto richiestissimo e di tendenza, gli spaghetti all’assassina.
Forse, però, la vittima non era chi sembrava e le ombre sulla sua vita privata e professionale si moltiplicano fino a confondere il quadro. Accompagnata dai fidi collaboratori, distratta a volte dai guai di famiglia, destreggiandosi tra superiori ambigui e colleghe invidiose, la commissaria riuscirà come sempre a chiarire le sfumature per poi ricostruire correttamente gli eventi. La sua parlata dialettale, la mania di cominciare la giornata mangiando arance e guardando il mare, le misure provocanti di una femminilità mediterranea che la divisa non riesce ad addomesticare, i tratti da donna d’altri tempi che giunta a casa impasta e prepara manicaretti, la spregiudicatezza di una ragazza dei nostri tempi, che consuma gli uomini pur cercando ancora il principe azzurro… tutto concorre a fare di Lolita un personaggio particolare, che con la simpatia e la vitalità conquista facilmente il lettore.
Gustose le ricette in fondo al libro, una raccolta di tutto quanto la commissaria nomina o prepara nel corso della vicenda. La leggerezza della lettura mi ha invogliata a conoscere anche le avventure narrate in precedenza, tutte corredate dalle relative ricette. In ogni storia, protagonista a tutti gli effetti è anche la città di Bari, palpitante e oscura, che si percepisce nelle sue contraddizioni, ma appare sempre incredibilmente affascinante e seducente. La Genisi, tra l’altro ospite recentemente a Lonato per il Festival Giallo Garda, ha creato un personaggio apparentemente scombinato, controcorrente, determinato, che tuttavia rivela anche le sue fragilità, a cominciare dalla sofferenza che più di tutte l’ha segnata: la morte violenta in servizio del padre carabiniere.
Giovanna Gamba
G. GENISI, Spaghetti all'assassina, Sonzogno 2015.