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I ruderi del castello di Vallio Terme individuati circa una dozzina di anni fa saranno studiati dall’Università di Padova e in particolare dal gruppo del professor Gian Pietro Brogiolo. Lo ha annunciato il sindaco di Vallio Terme Floriano Massardi.

“Dodici tra ricercatori e studenti saranno ospiti a Vallio Terme nel settembre del prossimo anno”. La “scoperta” delle fortificazioni e l’ipotesi che in località Sant’Apollonia sorgesse il Castello non è nuova e in realtà risale al periodo tra il 2002 e il 2004. In quegli anni tutta la zona collinare di Vallio Terme fu letteralmente passata al setaccio dagli archeologi del Museo Gruppo grotte di Gavardo  che ritrovarono alcuni depositi di monete e altre evidenze tutte da indagare. I materiali sono ancora oggi depositati presso la sede del Museo di Gavardo: ceramiche del 1100, alcune monete. La proprietà del sito attualmente è del signor Marco Maccarinelli Musesti.  “E’ questa una buona occasione per studiare questo caso – spiega il professor Brogiolo dell’Università di Padova – da almeno una decina d’anni se ne conosceva l’esistenza ma il prossimo anno faremo una ricerca più approfondita”. Per l’archeologo del Museo gruppo grotte di Gavardo forse in quel luogo aveva sede, nel 1400, anche una zecca clandestina. Uno dei tanti misteri del castello di Vallio in località Sant’Apollonia.