Venerdì 12 febbraio sarà presentato a Milano, presso la sede dell’Università Cattolica (ore 15, sala Pio XI), il volume a cura di Gabriele Archetti che raccoglie gli atti del convegno svoltosi a gennaio 2014, in occasione degli ottant’anni di fondazione dell’istituto.
L’incontro prevede i saluti istituzionali di Francesco Botturi, prorettore dell’Università Cattolica, Aurelio Fusi, direttore provinciale per l’Italia della Congregazione orionina, e Mario Trebeschi, direttore della rivista «Brixia Sacra» che pubblica il volume tra i suoi Quaderni monografici. A seguire interverranno Giulio Sapelli, dell’Università Statale di Milano, il cardinale Giovanni Battista Re e Cristina Cappellini, assessore alle Culture, Identità e Autonomie della regione Lombardia. I lavori saranno introdotti e presieduti da Robertino Ghiringhelli, direttore del Dipartimento di Storia moderna e contemporanea dell’Università Cattolica.
Fondato da don Luigi Orione nel 1933, il Piccolo Cottolengo fu fin da subito una risposta concreta ai bisogni dei più poveri e abbandonati del capoluogo lombardo, “nostri fratelli e nostri padroni”, secondo le parole di don Orione. Nacque come un granello di senape, umile struttura nella periferia ambrosiana, anche se il cardinal Schuster alla benedizione della prima pietra ne aveva già intuito lo slancio profetico, ma ben presto divenne quello che papa Montini, da arcivescovo di Milano, definì un “transatlantico della carità” o ancora “una cittadella della carità e della preghiera”, con domande di accoglienza provenienti da ogni angolo della penisola. Progettata nel 1937 da Mario Bacciocchi come una grande abbazia neomedioevale, la nuova sede in effetti testimoniava anche nelle fattezze l’idea della profonda unione tra carità e preghiera, senza la quale anche l’opera più ispirata perde senso.
«Il volume - sottolinea il prof. Gabriele Archetti, curatore della pubblicazione - ricostruisce in prospettiva storica l’evoluzione dell’opera orionina, mettendone in piena luce i suoi rapporti con la città e con la Chiesa ambrosiana, forte di una peculiare tradizione caritativa. Il tutto è inquadrato nel contesto di una società in rapida evoluzione, in cui i più deboli faticavano a tenere il passo, con bisogni sempre più urgenti e richieste di aiuti sovente disattese. Il contributo di fonti in buona parte inedite ha permesso di arricchire alcune pagine poco note della storia di Milano, non solo dell’umanità sofferente accolta nel Piccolo Cottolengo, ma anche di tutti i benefattori che l’hanno sostenuta: grandi famiglie, ma anche singoli esponenti della piccola borghesia cittadina, oltre ad associazioni tradizionali e nuove realtà del fervente tessuto caritativo ambrosiano».
Tra le mura di quell’edificio, insomma, la sollecitudine evangelica per il prossimo è da sempre il motore di chi mette in pratica quotidianamente le parole di San Luigi Orione: «Fare del bene sempre, del bene a tutti, del male mai a nessuno».
Giovanna Gamba
G. ARCHETTI (a cura di), Don Orione e il Piccolo Cottolengo Milanese, Edizioni Studium (Quaderni di «Brixia Sacra»), Roma 2015.
(Per le fotografie si ringrazia Enzo Chisacchi di Orione s.r.l.)