La consueta rubrica di riflessione proposta dalla nostra collaboratrice Ariel.

 

Che bella sensazione esserci, essere. Nulla è più appagante della consapevolezza della propria identità in momenti in cui si ha vitale necessità di ritrovarsi.

 

E’ una sensazione strana da provare, ancora più atipica e difficile da esternare, il moto continuo dell’anima, stanca e provata, di guardare lo specchio della vita e comprendere che ciò che mi circonda, ciò che si alimenta, ciò che muta, in una girandola di emozioni e sensazioni nuove, già provate, rinnovate.

Questa osmosi, questa apertura di sensi, pensieri e riflessioni, mi conduce a provare appagamenti intellettivi e emozionali mai scoperti, a percorrere strade da poco aperte e sconosciute, a salire lungo sentieri mai visti prima d’ora, a girare agorà che mai terminano per schiudersi in successive piazze di voci e colori.

Quando tutto questo accade, l’anima stanca ma felice, riconosce il verso delle proprie fatiche e attinge forze e respiri nuovi dalla debolezza del proprio corpo e nulla risulta più autentico, ogni cosa trova collocazione nel suo rifugio, tutti i flussi convergono verso di me. E io, ritrovo l’importanza del presente, la dolcezza del passato, il timore e la speranza del futuro, per il dono di ESSERE.

Ariel