Prometeo, che donò il fuoco agli uomini: è questo lo spettacolo che venerdì sera viene rappresentato sul palco del Mario Rigoni Stern di Vestone.
In scena – con lo stesso Casamassima che ne è l’autore – Michela Galizzi e Mariarosa Rivali. Anche questa volta le musiche sono di Pericle Odierna. Tratta dalle tragedie di Eschilo, questa ennesima interpretazione del Prometeo si inserisce coerentemente in quel filone classico che segna il nuovo cammino di questo teatro fin dalla sua prima opera presentata: Iliade, un monologo che ora sta girando fra alcune scuole bresciane su iniziativa di Roberta Morelli, assessore alla scuola di Brescia. Il Prometeo è un’opera il cui fascino deriva da quel distacco che il Titano incatenato e condannato a una feroce punizione con un’aquila che gli divora un fegato destinato a ricrescere continuamente, opera col mondo degli dei, rivendicando la supremazia dell’umanità (mortale) sull’inumanità (immortale). «Per questo spettacolo – dice Casamassima – in cui io stesso mi calo nei panni del Titano, ho voluto una rappresentazione sobria, essenziale, anche se non manca una scenografia. Di fatto, è il testo ad andare in scena, con tutta la sua potenza narrativa, la sua suggestione emotiva, proveniente dalle parole delle due Oceanine e dello stesso Prometeo». Il Prometeo di Casamassima inaugura la seconda parte della stagione teatrale dell’auditorium vestonese. Un cammino che prosegue grazie al coraggio dell’amministrazione comunale valsabbina e della sua comunità e al supporto di alcuni sponsor. Come per tutti gli spettacoli, anche per questo il costo del biglietto (quasi politico) è di 5 euro, mentre l’entrata è gratuita – come sempre – per studenti ed insegnanti.