È andato in scena in questi giorni il tradizionale spettacolo degli studenti che hanno seguito i laboratori di canto e danza durante l’anno scolastico. Pieno successo sia nell’esibizione serale, davanti a un pubblico adulto, che nelle repliche mattutine di fronte ai compagni di classe e agli altri ragazzi della scuola.
Suoni, colori, voci e tanto, tanto ritmo: davvero notevole il livello delle esibizioni dei ragazzi che si sono alternati sul palco del teatro Gloria di Montichiari. Solisti, gruppi e il coro dell’istituto insieme a coreografie su musiche di diversi generi, con netta prevalenza di rap e hip pop, senza farsi mancare le bravissime cheerleaders e gli effetti speciali dei numeri di magia. I ragazzi hanno entusiasmato i presenti in un evento giunto ormai alla sua settima edizione, con un successo che cresce di anno in anno. Presentati da due loro compagni, Mattia Venturelli e Manuela Spagnuolo (entrambi del liceo delle scienze umane), i giovani artisti hanno mostrato il loro talento uniti dal filo rosso della multicultura, tema scelto per quest’anno, altamente inclusivo come da tradizione.
«Il progetto – sintetizza Marcella Iadermarco, coordinatrice dell’iniziativa con la collega Denise Bonanno (che ha invece seguito la parte teatrale) – è nato per valorizzare le passioni dei ragazzi, che durante l’anno si sono messi in gioco con impegno e determinazione, senza trascurare la voglia di divertirsi». I laboratori per gli artisti si sono svolti in orario pomeridiano a partire dallo scorso ottobre ed erano aperti a tutti gli studenti dell’istituto, di qualsiasi indirizzo e classe. I ragazzi partecipano gratuitamente e sono seguiti da esperti esterni; in particolare, per questa edizione il maestro del coro era Cristian Burlini, mentre le coreografie sono state affidate a Valentina Fiore. Non sono mancati, tuttavia, i gruppi totalmente autogestiti, come le Niggaz che, oltre a inventare la coreografia del loro numero, hanno creato da sole anche i costumi di scena.
Ognuno ha scelto il linguaggio prediletto per esprimersi in modo creativo secondo le abilità personali e la condivisione del percorso ha favorito non solo la socializzazione, ma anche la formazione di gruppi finalizzati a performance originali, con ricadute positive sulla crescita e maturazione personale dei partecipanti. Un’esperienza particolarmente arricchente, insomma, che i ragazzi di sicuro non dimenticheranno.
Giovanna Gamba