Dopo averci divertito con i momenti di trascurabile felicità, Francesco Piccolo torna in libreria in questi giorni proponendoci una serie complementare di “infelicità” altrettanto trascurabili, viste con la lente dell’ironia.
Un inno alla leggerezza, con l’autore che inanella racconti di imprevisti e situazioni fastidiose o imbarazzanti, talvolta evocate con una sola frase graffiante, che potrebbero rovinare la giornata e abbattere il buonumore (in certi casi perfino l’autostima) se presi sul serio, mentre diventano esilaranti se osservati alla giusta distanza. La penna dissacrante di Piccolo demolisce i formalismi in cui a volte restiamo ingabbiati e fa venire a galla con precisione chirurgica fastidi inconfessati, imperfezioni, azioni maldestre, reazioni improvvide a certi eventi destabilizzanti: trascurabili infelicità quotidiane, che potrebbero generare amarezza, vengono invece sdrammatizzate diventando comiche, talvolta perfino al limite del surreale. Ridendo del protagonista-autore, che talvolta sembra un predestinato alla disavventura, in realtà ridiamo di noi stessi e delle nostre vite a volte disordinate e disorganizzate; e così, ridendo di noi, ecco che impediamo alle negatività di corroderci e ci ritroviamo più sereni, nei casi più fortunati perfino più liberi. Anche se forse noi non avremo mai il coraggio di ammettere che ci siamo annoiati a certi saggi scolastici dei nostri figli o alle interminabili feste di compleanno dei loro amichetti!
Giovanna Gamba
F. PICCOLO, Momenti di trascurabile infelicità, Einaudi 2015