Le indagini condotte dalla Squadra Mobile, allo stato, hanno permesso di accertare che l’incendio, sicuramente di natura dolosa, sarebbe stato ordito dagli stessi titolari dell’azienda, che attraversava una grave crisi finanziaria in conseguenza di commesse non andate a buon fine.

L’obbiettivo degli indagati sarebbe stato quello di incassare il premio di un’assicurazione stipulata poche settimane prima dell’incendio e che copriva anche gli eventi di natura dolosa.

In occasione dell’incendio, all’interno della ditta erano stipati grossi quantitativi di materiale plastico (in parte costituito proprio dalle commesse non onorate da alcuni clienti) che avevano sprigionato, in poco tempo, fiamme altissime, che si erano anche propagate ad una vicina rivendita di autovetture, mandando a fuoco anche diverse macchine.

La vastità dell’incendio aveva richiesto diverse ore di lavoro da parte della squadre dei vigili del fuoco intervenuti, che solo l’indomani erano riusciti a completare le operazioni di spegnimento. A sua volta la natura del materiale combusto aveva creato gravi disagi e rischi di natura ambientale.