“Il primo pensiero naturalmente va alla vittima e alla sua famiglia. Poi ritengo che gli agenti si siano comportati al meglio. Sono anche stati umanamente molto provati – spiega Bravo che è anche vicecomandante della Polizia locale di Desenzano – per fortuna però episodi come questi non rappresentano la quotidianità anche se purtroppo negli ultimi anni sono in aumento”. Episodi di estrema gravità ne succedono a ripetizione. Una madre a cui viene segnalato che il figlio di 14 anni sta fumando uno spinello. Lei risponde agli agenti: “Ma non avete altro di cui occuparvi?”. Rissa con una cinquantina di ubriachi. Due agenti – da soli – decidono di non intervenire (vista la sproporzione numerica) la gente li accusa di rubare lo stipendio (Desenzano quest’estate). E via di questo passo.
“Come associazione noi organizziamo iniziative e corsi – spiega Bravo – per aiutare i colleghi a gestire i conflitti e le situazioni difficili. Il problema è però soprattutto culturale, è necessario più rispetto per chi lavora e noi facciamo del nostro meglio”.
L’associazione presieduta da Gianfranca Bravo conta 50 anni di storia e 280 iscritti, un terzo di tutti gli agenti in servizio nel bresciano. Ha sede a Brescia presso il comando di via Donegani.
“In certe situazioni è vero che la tensione è alta e qualche parola di troppo può sfuggire a tutti – prosegue Bravo – però c’è un limite che non deve essere superato”. Sono in aumento anche le denunce per oltraggio da parte di agenti nei confronti di cittadini che questo limite lo hanno invece superato.
Maria Paola Pasini