Venerdì 3 novembre gli agenti, durante un servizio antidroga in abiti civili nel nella zona del quartiere Carmine, hanno notato i movimenti sospetti di un tunisino di 50 anni residente in città, già arrestato per spaccio in passato. Il cinquantenne, a bordo della sua bicicletta, è stato colto in flagrante mentre vendeva a un italiano una dose di eroina del peso di poco meno di un grammo. L’italiano ha dichiarato di aver già acquistato più volte la droga dal tunisino. Il cinquantenne, bloccato dalla pattuglia, aveva con sé 560 euro, probabile frutto dell’attività illecita e, per questo motivo, è stato arrestato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nel tardo pomeriggio della stessa giornata la Polizia Locale ha portato a termine un’altra operazione antidroga. Gli agenti in abiti civili e con veicoli di copertura, mentre percorrevano via Capriolo rientrando in Caserma, hanno riconosciuto un uomo di 34 anni di origine tunisina malgrado avesse il volto parzialmente coperto.
Il tunisino, già fermato il 2 ottobre scorso per spaccio e detenzione di stupefacenti, avrebbe dovuto essere agli arresti domiciliari e stava evidentemente violando le misure di limitazione della libertà personale. Per questo motivo la pattuglia lo ha perquisito e, poiché aveva con sé due barrette di hashish del peso di due grammi e mezzo, lo ha accompagnato in Caserma. Gli agenti, nel recarsi alla sua abitazione nella zona di corso Garibaldi per approfondire le indagini, hanno individuato un’amica dell’uomo seduta in attesa davanti all’ingresso del palazzo. La donna, una trentunenne di origine tunisina, già nota alle forze dell’ordine per il rapporto di conoscenza con il trentaquattrenne, stava scrivendo un messaggio riportando il nome dell’amico arrestato poco prima. La pattuglia le ha chiesto di consegnare eventuali stupefacenti e la tunisina ha ammesso di avere con sé alcune dosi per uso personale. Tuttavia gli agenti le hanno trovato addosso tre barrette di hashish del peso superiore a sette grammi nascoste in un pacchetto di sigarette. Di conseguenza anche la donna è stata arrestata e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.