L’allarme era scattato ieri sera intorno alle 17, quando la polizia locale di Prevalle aveva visto giungere un messaggio di richiesta di aiuto da parte di una coppia del paese. I due anziani, entrambi sordomuti, scrivevano che dalle 12 del giorno prima non riuscivano a comunicare con il proprio figlio, un giovane anch’egli sordomuto che vive autonomamente poco lontano da loro. I genitori avevano anche provato a entrare nell’appartamento del figlio, ma il giovane si era chiuso in casa e aveva lasciato le chiavi nella serratura, sia nella porta d’ingresso principale che in quella della cantina.
Giunti immediatamente sul posto, gli agenti della polizia locale prevallese hanno cercato in tutti i modi di scorgere segnali di vita all’interno e hanno anche provato a contattare il giovane infilando dei fogli sotto la porta. Hanno anche tolto la corrente elettrica, nell’ipotesi di richiamare l’attenzione nel caso in cui il ragazzo fosse davanti alla televisione o al computer. Tutte le operazioni messe in atto erano di fatto difficili e complesse a causa della disabilità del giovane. La mancanza di risposte ha convinto infine la pattuglia a chiamare il numero unico di emergenza.
Sono così sopraggiunti i vigili del fuoco e un’ambulanza ANC, mentre il comandante della polizia locale riusciva a far uscire dalla serratura la chiave della cantina, in modo da poter utilizzare il duplicato fornito dal padre del ragazzo. Con le protezioni adeguate – i vigili del fuoco addirittura hanno in dotazione una tuta con autorespiratore – i soccorritori sono entrati nell’appartamento alla ricerca del giovane inquilino.
Ignaro di tutto, non potendo sentire tutto il rumore prodotto all’esterno, il ragazzo era a letto e dormiva profondamente. Per precauzione è stato esaminato dai sanitari, che hanno accertato l’assenza di sintomi riconducibili a un contagio da coronavirus. L’allarme è quindi rientrato e per fortuna questa volta si è potuto registrare un lieto fine.
Il comandante Massimo Zambarda ha però preso spunto dal fatto per lanciare un appello a tutti i cittadini. «Sappiamo bene – ha esordito – che in questi giorni stare a casa è un obbligo sociale, tuttavia lasciamo sempre a qualcuno un recapito (oltre a chiavi di riserva) e manteniamo almeno un contatto con l’esterno, così da non procurare allarmi. Soprattutto, prevediamo sempre la possibilità che qualcuno possa accedere all’appartamento e non lasciamo mai le chiavi all’interno della serratura».
Giovanna Gamba