Parenti, amici e semplici conoscenti in questi giorni sfilano incessantemente davanti a lui per affidare a un ultimo saluto l’affetto e la stima verso un uomo acuto, geniale, infaticabile, ma anche generoso e buono. Domani giungeranno da diversi luoghi d’Italia, perfino dalla Puglia, persone che l’hanno conosciuto o hanno collaborato professionalmente con lui e vogliono stringersi ai suoi cari in un abbraccio solidale e quasi fraterno. Messaggi di condoglianze sono inoltre giunti da ogni angolo del mondo, anche mediante le pagine di Facebook dedicate ai kart d’epoca, e questa è la testimonianza più profonda di quanta umanità sapesse catalizzare Tony intorno a sé, con la sua passione e la sua grande vitalità.
Chi è andato oggi a rendergli omaggio lo ha trovato vestito con l’immancabile tuta da lavoro, con la quale si presentava perfino a ritirare i premi, il berrettino da meccanico e il calibro in tasca. Sembra di rivederlo nella sua vecchia officina, schivo come ogni buon bresciano doc, pronto per controllare puntigliosamente gli ultimi dettagli di un modello di kart, magari del suo colore preferito, il “blu Madonna martellinato” che non a caso ha destinato alla maggior parte dei suoi telai.
Se ne va un pioniere, un uomo coraggioso, ma il cordoglio così vivo e l’incessante omaggio delle ultime ore ci consegnano la lampante certezza che il suo ricordo vivrà a lungo in molti cuori. Per i prevallesi, inoltre, sarà impossibile non pensare a Tony ogni volta che vedranno la casa di riposo da lui fortemente voluta e finanziata, di cui purtroppo non ha potuto vedere l’inaugurazione. Forse, chissà, il re dei kart è uscito di scena un attimo prima della fine per spronare chi resta a darsi da fare ancora di più, a dare il meglio senza stancarsi mai, per poter raggiungere il massimo dei risultati. Come ha insegnato lui con la sua intera vita, nei suoi 92 anni intensi e “creativi”.
Giovanna Gamba
E' morto Tony Bosio, il re del go-kart. Aveva 92 anni. I funerali lunedì