Sanità, istruzione e prodotti del territorio: così in Valle Sabbia si utilizza il Welfare Aziendale. Il WAT Valle Sabbia condivide i dati sulle scelte dei lavoratori.
Sanità, istruzione e prodotti del territorio sono le spese più frequenti tra coloro che usufruiscono del sistema del welfare aziendale in Valle Sabbia: è quanto emerge dagli ultimi dati condivisi dal Consorzio WAT Valle Sabbia, consorzio senza scopo di lucro nato per favorire un sistema di welfare a km 0 nel territorio valsabbino e zone limitrofe. Se sanità e istruzione confermano una tendenza diffusa a livello nazionale, la sorpresa emersa dall’ultimo report sono gli acquisti di prodotti del territorio, che confermano la scelta del Consorzio di puntare sull’ecosistema locale.
Consorzio WAT: una scelta per il territorio
Nel 2022 il Consorzio WAT ha celebrato il suo primo anno di attività, raggiungendo oltre 300 lavoratori valsabbini che operano in diversi settori. La spesa media in welfare aziendale per ogni lavoratore è stata di 400 euro, un introito notevole che ha contribuito a rafforzare l’economia locale. A differenza di altre piattaforme di welfare nazionali, il Consorzio WAT punta infatti su un'economia circolare che mette in contatto i lavoratori con aziende e professionisti del territorio che operano nell’ambito del welfare: sanità, formazione, sport, cultura, benessere diventano così a km 0.
Più della metà del welfare è destinato alla salute
Il 51,4% dei voucher di welfare aziendale sono stati spesi presso professionisti e attività che operano nell’ambito legato alla salute. Quasi un terzo dei buoni WAT utilizzati nel 2022, il 28,2%, è stato utilizzato nelle farmacie consorziate, distribuite in tutta la Valle Sabbia, da Prevalle a Vestone. Alle spese per farmaci e medicinali si sommano anche quelle per le prestazioni odontoiatriche (13,8%), sanitarie (4,8%) e fisioterapiche (2,4%). Un settore di nicchia ma in crescita è inoltre rappresentato dai prodotti per intolleranti e allergici, acquistati dal 2,2% dei lavoratori con i buoni WAT.
Scuola: il welfare nelle spese per l’istruzione
Nel 2022 il 2,9% dei buoni sono confluiti in rette scolastiche di asili nido e scuole per l’infanzia consorziate. Il rincaro delle spese per il corredo scolastico e i libri di testo, che secondo Federconsumatori ha superato nel 2022 i 1.000,00 € per studente, è stato contrastato grazie ai buoni WAT, utilizzati nell’11,1% dei casi per acquistare libri scolastici e altro materiale per la scuola.
Prodotti del territorio: scelta vincente
I prodotti del territorio, intesi come produzioni locali di formaggi, salumi, frutta e verdura, sono una delle grandi vittorie del Consorzio WAT. Nonostante la limitazione della spesa per queste categorie a 258,00 € a persona (non rientrando a pieno titolo nel welfare), i lavoratori valsabbini li scelgono nel 22,8% dei casi, dimostrando quanto la territorialità sia un fattore determinante nelle scelte dei consumatori.
Gli obiettivi del welfare locale per il 2023
Tra le categorie su cui il Consorzio WAT vuole puntare per il 2023 ci sono quelle delle attività sportive, dalla danza al nuoto, passando per lo yoga e la pallavolo, che nell’anno precedente sono state scelte dal 5,6% dei lavoratori, delle opportunità culturali e di intrattenimento, tra cui attualmente figurano fattorie didattiche e corsi creativi, e per la formazione personale, come i corsi di lingua proposti da La Cassa Rurale. L’obiettivo è quello di riuscire a consorziare nuovi soci fornitori per soddisfare le richieste anche dei lavoratori più giovani.
Welfare aziendale: le scelte dei valsabbini
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