Il tavolo politico di confronto in vista del nuovo presidio si allarga alla società civile: oltre a numerosi partiti, sono ora coinvolte oltre 50 realtà che chiedono un confronto con la Regione. Riportiamo il comunicato stampa in seguito agli incontri sul territorio.

Il Tavolo delle forze politiche desenzanesi (Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Azione, Italia Viva, Partito Socialista Italiano, Alleanza Verdi e Sinistra), costituitosi per analizzare le problematiche inerenti il progetto dell’ASST del Garda e della Regione, ha proseguito con gli incontri mirati a coinvolgere e a dar voce alle varie realtà territoriali.

Dopo il tavolo politico, organizzato dal Circolo del Partito Democratico di Desenzano in merito al futuro dell’ospedale di Desenzano, il progetto è proseguito con incontri alle altre realtà territoriali. Sono tre gli incontri organizzati a cui hanno partecipato i Sindacati, le Associazioni di categoria, le Liste civiche presenti in Consiglio comunale, le Associazioni del territorio e le Forze politiche dei Comuni afferenti all’Ospedale di Desenzano. 

In tutto sono stati presenti rappresentanti di una cinquantina di realtà territoriali che, mettendo da parte ideologie politiche, si sono sempre concentrate solo ed esclusivamente sul bene del territorio e dei cittadini. In primis è emersa ed è stata condivisa l’importanza di un investimento per un ospedale sicuro e riqualificato.

In ogni incontro sono stati illustrati i punti principali dello studio di fattibilità redatto dall’Asst del Garda e dopo una loro attenta analisi, da tutti sono state evidenziate le criticità di realizzare un ospedale nuovo non solo in un Plis, ma soprattutto su un’area non idonea per problemi idrogeologici, tant’è che viene definita nel progetto stesso come un compluvio e quindi con problematiche idrogeologiche complesse se non pericolose. E’ stato inoltre evidenziato che l’area è volumetricamente troppo “stretta” e non permette quindi eventuali futuri ampliamenti. Una scelta che dimostra una mancanza di visione del futuro, che dovrebbe invece prevedere una riqualificazione e valorizzazione del nostro nosocomio.

Anche l’analisi dei costi ha evidenziato gravi criticità, risultando ampiamente sottostimata rispetto a quanto realmente necessario dal momento che non compaiono, nell’elenco delle spese, tutte quelle realmente necessarie.

Inoltre, è emerso che non sono state nemmeno analizzate in modo approfondito le possibili alternative all’operazione, come la messa a norma del vecchio, la costruzione di uno nuovo nell'area del Monte Croce o in altra sede. È quindi ancor più palese che lo studio di fattibilità non è stato sviluppato per trovare la soluzione migliore, ma per giustificare una decisione già presa. Sostituire, solo nell’area scelta, il vecchio ospedale con quello nuovo, indicando addirittura che al posto del vecchio non sorgerà alcuna struttura sanitaria.

Si è quindi, all’unanimità, deciso di proseguire questo percorso con il coinvolgimento progressivo della popolazione e di chiedere alla Regione di ridiscutere insieme ai cittadini e alle realtà associative e politiche di questa area gardesana quanto progettato al fine di arrivare a scelte che rispondano alle reali esigenze di salute presente e futura, rispettino il territorio ed evitino spreco inutile di denaro pubblico.