Incendi boschivi nelle valli bresciane. In prefettura si tiene un vertice. “I gravi e ripetuti incendi boschivi, ancora in corso in queste ore, nelle Valli Bresciane – si legge in una nota di Palazzo Broletto - sono stati oggetto di una riunione di coordinamento presieduta dal Prefetto dr. Valerio Valenti e tenutasi presso la Prefettura, alla presenza dell’Assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, ed alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle Comunità Montane e di alcuni Comuni interessati, i vertici provinciale delle Forze dell’Ordine ed il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, i responsabili della Direzione Generale della Protezione Civile della Regione Lombardia e della Provincia di Brescia.
Obiettivo dell’incontro individuare, alla luce degli elementi riportati dalle diverse componenti territoriali, strategie e linee di lavoro capaci di accrescere la prevenzione specifica antincendio e meglio raccordare i soggetti chiamati ad intervenire in emergenza
L’Assessore Bordonali, da parte sua, ha comunicato che la Regione Lombardia ha deciso, nelle scorse settimane, di dar corso alla dichiarazione di periodo ad alto rischio di incendio boschivo – già decretata con formale provvedimento – e di essere pronta a decretarlo anche più volte durante l’anno qualora ricorrano condizioni meteoclimatiche che possano favorire il dilagare dei fuochi.
Ha, altresì, confermato la piena disponibilità della struttura operativa del volontariato A.I.B. regionale ad una attività formativa decentrata di informazione alle Comunità Montane interessate dai fenomeni incendiari.
Nel corso dell’incontro è stato analizzato il tema delle cause che originano gli incendi e delle misure aggiuntive di carattere preventivo, oltre a quelle ordinarie, da intraprendere nell’immediato.
Il Prefetto ha dedicato particolare attenzione ad una più stretta collaborazione nell’ attività di controllo e sorveglianza del territorio, opera che vedrà impegnata in forma collegata tra le Forze di Polizia, i Vigili del Fuoco, le Comunità Montane, i Volontari della Protezione Civile e le Associazioni di volontariato che si occupano di salvaguardia dell’ambiente, attraverso Tavoli tecnici che già da lunedì saranno istituiti presso le sedi delle medesime Comunità e che agiranno con il coordinamento del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il quale si avvarrà delle funzioni recentemente assunte in seguito alla trasformazione del Corpo Forestale dello Stato in Comando Carabinieri per la tutela Forestale.
Si è intanto appurato che il coordinamento operativo, che dal 1° gennaio vede il Corpo dei Vigili del Fuoco assumere la direzione tecnica degli interventi di soccorso anche in caso incendi boschivi – competenza questa prima disimpegnata dal Corpo Forestale dello Stato – ha funzionato egregiamente e che, dunque, adesso occorre migliorare in condivisione con gli Enti montani, le capacità di risposta sistemica, funzionale e preventiva alle esigenze che derivano dalla situazione creatasi nei giorni scorsi.
Il Prefetto ha rivolto un invito specifico ai Presidenti delle Comunità e, attraverso essi ai Sindaci dei Comuni affinché sia data ampia informazione alle cittadinanze delle gravi, e di recente inasprite, pene per coloro che si rendono responsabili dell’innesco dei roghi nonché sulla necessità che i Sindaci stessi diano piena applicazione alle norme che disciplinano la materia dei soprasuoli percorsi da incendi.
Dal confronto è emerso che le cause dei roghi potrebbero essere in parte di natura colposa, ma in altra parte dolosa, probabilmente anche provenienti da soggetti idonei a trarre benefici di varia natura, benché la soglia di attenzione da parte degli operatori sia sempre molto elevata.
Il Prefetto ha sottolineato come debba essere avvertita la sensibilità e la responsabilità di tutti i cittadini a rimuovere tutti quei comportamenti “omertosi”, poiché ogni segnalazione può rivelarsi estremamente utile a individuare i responsabili degli eventi incendiari.
Sotto tale profilo anche l’Assessore Bordonali ha esplicitamente invitato i presidenti della Comunità Montane ad attivarsi in tal senso.
Il dott. Valenti ha concluso l’incontro osservando che dal confronto odierno sono scaturite ipotesi di cooperazione importanti non solo per l’immediato ma che potranno trovare ulteriore sviluppo anche per futuri modelli d’intervento sia preventivo sia repressivo”.