Un cittadino italiano di 64 anni è stato tratto in arresto dalla Polizia di Stato di Brescia dovendo scontare una pena di anni 5 di reclusione per diversi episodi di truffa, falso, sostituzione di persona e ricettazione.
L’arrestato, tempo fa, era balzato agli onori della cronaca come il “truffatore seriale” e aveva perfino rilasciato una lunga intervista a un’emittente televisiva locale nel corso della quale raccontava le sue gesta. Si tratta di Claudio D. P., italiano 64enne, che ha voluto tenere fede al suo curriculum fino alla fine. Nel momento in cui, infatti, gli agenti della Squadra Mobile che lo stavano ammanettando gli hanno chiesto un documento di identità, dalla tasca della sua giacca ne sono spuntati due, uno dei quali rigorosamente falso. Il fatto gli è costato caro, infatti l’uomo è stato tratto in arresto anche per il possesso del documento contraffatto e subirà un nuovo processo.
L’ordine di arresto eseguito dalla Squadra Mobile di Brescia è stato emanato il 7 febbraio 2017 dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Brescia cumulando le pene applicate all’esito di ben nove processi svolti nel periodo 2013/2015. D. P. è stato infatti condannato dai Tribunali di Brescia, Bergamo, Crema e Genova con identiche imputazioni di truffa, falso, sostituzione di persona, emissione di assegni senza provvista.
Come sostenuto da lui stesso nel corso dell’intervista all’emittente televisiva, il truffatore prediligeva gli esercizi commerciali, ove si presentava sotto mentite spoglie, esibendo documenti contraffatti e carpendo la fiducia della controparte grazie al suo aspetto distinto ed alla sua loquacità. Seguivano acquisiti di merce sistematicamente pagata con assegni bancari senza provvista o assegni circolari falsi. Lungo l’elenco dei beni ottenuti mediante i sopra indicati raggiri dal D. P. il quale, pur prediligendo gioielli, oggetti d’arte e argenteria, non discriminava alcuna tabella merceologica, accaparrandosi qualsiasi bene di valore facilmente smerciabile.