Lo sfruttamento della prostituzione di giovani donne lungo le strade del comune di Rezzato nel mirino della polizia.
Il comunicato della questura.
La Polizia di Stato di Brescia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP (Luca Tringali), su richiesta della Procura di Brescia (Ambrogio Cassiani), a carico 2 soggetti albanesi, ritenuti componenti di un più ampio sodalizio, ritenuto responsabile del favoreggiamento e sfruttamento di diverse ragazze rumene che esercitano la prostituzione su alcune arterie cittadine. Oltre ai due arrestati, per gli stessi fatti, risultano indagate altre 6 persone (4 albanesi e 2 italiani).
In particolare, le indagini condotte dalla Squadra Mobile, supportate da attività tecniche di intercettazione e numerosi servizi di osservazione, hanno permesso di accertare che gli indagati, anche attraverso pesanti minacce, avevano assunto il controllo della prostituzione sull’arteria stradale che conduce dal quartiere cittadino di Santa Eufemia al comune di Rezzato, sfruttando il meretricio di una decine di giovani donne rumene.
Nel corso dell’attività, era anche emerso che il principale indagato si era trasferito in Germania, avviando analoga attività criminale all’interno di un club privato sito nella cittadina di Trier, ma contestualmente, con la complicità di due connazionali -indagati in stato di libertà- continuava a sfruttare la prostituzione delle ragazze censite in questa provincia, ricevendo i relativi proventi attraverso money transfer. Lo stesso, espulso dalle Autorità tedesche, ha poi fatto ritorno in Italia.
Nella stessa inchiesta, è emerso, inoltre, il ruolo di un cittadino italiano che, in qualità di gestore di un centro massaggio sito in Brescia, favoriva, all’interno della sua struttura, la prostituzione di due donne controllate dal sodalizio albanese.
Un secondo italiano svolgeva invece il ruolo di driver delle ragazze e risulta anch’egli indagato per favoreggiamento della prostituzione.