Giovedì 17 dicembre alle 17 nel salone dell’Episcopio (Brescia, via Trieste, 13) presentazione del numero unico di «Brixia sacra» pubblicato per celebrare il 50° di ordinazione sacerdotale e il 20° di consacrazione episcopale del pastore della nostra diocesi.
Un regalo che nasce da lontano, quello che sarà offerto giovedì a mons. Luciano Monari dall’Associazione per la Storia della Chiesa bresciana e dalla rivista «Brixia sacra»: anni di studio a Roma, presso l’Archivio Segreto Vaticano, e a Brescia, nell’Archivio Storico della Diocesi, per trascrivere, selezionare, ordinare e dare finalmente alle stampe le relazioni stilate dai presuli bresciani per il pontefice, dal XVI secolo fino ai primi decenni del Novecento. Curato da Ermenegildo Camozzi e don Mario Trebeschi, I vescovi e la Chiesa di Brescia nelle visite ad limina sarà presentato da don Giovanni Donni (presidente dell’Associazione per la Storia della Chiesa bresciana), Simona Negruzzo (Università degli Studi di Bologna) e S.E. Card. Giovanni Battista Re (già Prefetto della Congregazione per i Vescovi).
Introdotti e presieduti da Gabriele Archetti, dell’Università Cattolica di Milano e di Brescia, qui anche in veste di vice-direttore di «Brixia sacra», i lavori saranno l’occasione per festeggiare e ringraziare S.E. Mons. Luciano Monari, che sarà presente e interverrà nel corso dell’incontro. Del resto non è un caso che a lui, vescovo di Brescia, sia fatto dono di un volume che raccoglie l'opera pastorale dei suoi predecessori, in una sorta di continuum ideale tra tutti i successori degli apostoli, in comunione tra loro così come lo sono, e lo furono in passato, con il papa.
“Il primo risultato del volume - scherza don Mario Trebeschi, curatore del libro e direttore di «Brixia sacra» - è stato quello di suscitare curiosità intorno alla dizione ‘ad limina’, quasi fosse una sorta di neologismo informatico. Qualcuno l'ha perfino associato, per assonanza, al termine subliminale”. Le visite ‘ad limina apostolorum’ sono in realtà gli incontri tra gli episcopi di tutta la Chiesa e il pontefice, la cui sede è appunto presso il sepolcro degli Apostoli, ‘limen’, soglia tra la vita terrena e quella eterna. Compiute a cadenza regolare fin dal medioevo (di solito ogni cinque anni), sono uno strumento con cui il papa può “sentire il polso” delle chiese particolari attraverso l’occhio dei suoi vescovi, che con lui possono sviscerarne punti di forza e criticità. Nel corso dei secoli sono perciò divenute «un punto di osservazione privilegiato delle vicende diocesane, attraverso l’interpretazione data dai loro pastori - precisa il prof. Archetti - nella dialettica fra centro e periferia della Chiesa. Consiglio, controllo e collaborazione sono alcune delle parole chiave che attraversano i secoli e rinsaldano la comunione dei vescovi con il successore di Pietro».
La continuità nel lungo periodo è uno dei tratti che rendono particolarmente preziosa la fonte, oltre al fatto di costituire un punto di vista “interno” degli eventi vissuti dalla Chiesa bresciana in quasi cinque secoli di storia. «Continua così il lavoro silenzioso, costante e convinto nel recupero della memoria religiosa di una comunità cristiana locale che l’Associazione e la Rivista svolgono da oltre un secolo. Conoscere la nostra storia è un modo per renderla viva - conclude Gabriele Archetti - comunicarla è una via per testimoniarla, una maniera peculiare, ne siamo persuasi, di partecipare attivamente alla vita della Chiesa».
Domani la comunità bresciana si stringerà con riconoscenza al suo vescovo rinnovandogli la propria fedeltà e la volontà di mantenere accesa la lucerna mentre si percorre insieme un altro tratto di strada. In attesa del Signore - siamo in Avvento - che del resto ha scelto di incarnarsi nella storia e ha voluto condividere con gli uomini il loro tempo.
Giovanna Gamba
(Nella foto di copertina, un ritratto di Berardo Maggi, a capo della diocesi sul finire del XIII secolo, uno dei presuli più conosciuti dai bresciani)