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Il consueto appuntamento del fine settimana con la rubrica di riflessione della "nostra" Ariel

 

 

Attraverso numerose visite alle strutture museali e culturali italiane ed

internazionali un dato emerge, quale costante oggettiva, ossia che i servizi igienici

delle più belle e prestigiose realtà di pregio e prestigio del nostro Bel Paese e

d’Europa rimangono per sempre anonimi spazi, esclusivamente funzionali allo scopo

per il quale sono stati concepiti.

La mancanza di anima, pathos, suggestioni, determina - così - un disequilibrio tra le

meraviglie presenti nella struttura ed oggetto di crescita e condivisione culturale ed

il totale anonimato di alcuni spazi, pur sempre facenti parte della dimensione

globale di così importanti luoghi della conoscenza, del sapere, della crescita e

dell’accrescimento umano, personale e sociale.

Allora ho pensato alle “ Stanze dell’Arte”; una concezione intima e modernista per

garantire la piena ed innovativa funzione di tutti gli spazi museali e culturali in

dimensione comune e condivisa, con l’obiettivo di trasformare uno spazio,

caratterizzato e distinto da porte, finestre, perimetri, in una dimensione

multifunzionale e pluridisciplinare, in una parola, nell’agorà del terzo millennio.

Vi piace l’idea, potrebbe divenire una nuova forma di espressione di arte

contemporanea? Condivido con voi questo progetto nella speranza di accrescere e

amplificare il “valore cultura”.