Una sera alla settimana per nove mesi: questo il tempo durante il quale uomini e donne, ragazzi e bambini si sono trovati per costruire, lentamente e con fatica, una azione teatrale. Insieme, abili e disabili, hanno cercato un modo per parlare di sé e degli altri, di tutti cioè, attraverso la finzione teatrale.
A Nave il gruppo “Teatro delle Misticanze”, con un lungo laboratorio teatrale, guidato da Gabriele Reboni, ha lavorato in modo da non fare scomparire la disabilità, perché questa non può scomparire, ma ha fatto sì che questa non si avverta più come una differenza, ma come un’opportunità. Attraverso dialoghi, poesie, parole e movimenti - racconta Reboni- hanno costruito l’azione teatrale “Tracce. Una storia di tutti i giorni” legata ai temi dell’emigrazione per guardare al passato e, contemporaneamente, per riflettere sul presente.
La drammaturgia, la scenografia, la ricerca di abiti e oggetti del passato, tutto è stato fatto insieme. In questo modo il problema dell’inclusione non si è più posto, perché la partecipazione ad un lavoro comune diventa di per sé inclusione, senza che ci siano stati specifici sforzi per attuarla.
L’esito del laboratorio condotto per tante sere sarà presentato in alcuni teatri di Brescia e della provincia: al teatro S. Costanzo di Nave il 9 giugno, al Teatro S. Giulia del villaggio Prealpino il 15 giugno, a Mairano il 19 giugno e al teatro parrocchiale di Caino il 24 giugno, sempre alle ore 21.
Agli occhi di coloro che verranno a vedere questa composita e vivace compagnia non appariranno più differenze tra gli uni e gli altri, ma persone che parleranno a tutti, con intensa sincerità, di fatiche e di gioie, di dolori e di felicità.
Rolando Anni