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Da autore di Cuore e Crozza al noir, Robecchi ci riprova (brillantemente) con il romanzo e dà vita alla seconda avventura di Carlo Monterossi, personaggio televisivo della Milano bene, coinvolto suo malgrado in un delitto e costretto a fuggire per nascondersi da assassini misteriosi e spietati. 

Arricchitosi come autore di Crazy love,  programma spazzatura dai conseguenti ascolti altissimi, Carlo Monterossi è ormai piuttosto nauseato dal mondo cinico e falso in cui si muove. Del resto, un uomo che ama Bob Dylan e coltiva il sogno di pubblicare un "saggetto" sul cantautore tradisce una profondità e un’inquietudine che rendono impossibile per lui essere davvero parte di quella società patinata e superficiale. La sua natura più vera, a tratti perfino eroica (complice in questo anche un amore inaspettato e travolgente), verrà presto a galla quando la sua vita comoda e agiata sarà improvvisamente sconvolta.

Tutto inizia con un giapponese intrufolatosi alla festa di compleanno del protagonista, senza più ricordare niente di sé a causa di una botta in testa. Il giorno dopo, l'orientale viene ammazzato e la casa dell'autore televisivo devastata: qualcuno cerca qualcosa di così importante da non esitare a uccidere. Mentre l’acuto poliziotto Ghezzi indaga solitario (perché tutti i colleghi devono garantire la sicurezza a EXPO!), Monterossi fugge e conosce la solidarietà generosa di una coppia di sudamericani che vivono a una manciata di chilometri da casa sua... o forse in un altro continente. Grazie a loro, imparerà presto che Corvetto non è solo il nome di un’uscita della tangenziale, bensì un mondo variegato di etnie e culture che lottano per costruirsi un futuro, con persone oneste e fedeli ai propri solidi valori vicine ad altre che cercano scorciatoie anche violente e criminali.  

Tutto accade nella capitale dell'esposizione universale, con i suoi 20 milioni di visitatori continuamente evocati con pungente ironia, ma la città più che essere uno sfondo è anch'essa protagonista: Milano svela infatti al lettore le sue contraddizioni, sviscerando scenari tanto opposti da sembrare inconciliabili e accogliendo tra le sue vie un’umanità così varia da riuscire a vivere vicina senza neppure sfiorarsi. Tra servizi segreti non proprio impeccabili e studenti ribelli (prossimi disoccupati), tra resistencia e urbanistica della repressione, tra architetti – pardon, archistar – di tendenza e giovani “arruolati” al servizio in EXPO per una maglietta e qualche buono pasto, il mondo di Monterossi si dilata e sfiora a tratti la tragedia; per sua fortuna, egli però può contare su alcuni punti saldi, come l'amico pronto a toglierlo dagli impicci con le soluzioni più bizzarre e la governante moldava, efficiente e devotissima sia al suo datore di lavoro che alla Madonna di Medjugorje.

Un romanzo di sfumature, tra il bene e il male, tra i buoni e i cattivi, tra il giusto e l'ingiusto, con ombre che velano gli eventi lieti e compromessi che disgustano i puri, in una fotografia realistica della complicazione della realtà. L’autore, però, riesce a trattare con leggerezza temi drammatici come l'integrazione o la corruzione, con il loro carico di soprusi e ingiustizie, e questa è una gran bella sorpresa per chi legge: la scrittura di Robecchi è infatti divertente e ironica, a tratti scoppiettante, al punto che ho letto il libro tutto d'un fiato e non vedo l'ora di tuffarmi nella prossima avventura che in fondo ci viene quasi promessa.

Giovanna Gamba

A. ROBECCHI, Dove sei stanotte, Sellerio 2015.