Venerdi 16 dicembre alle 20:45, presso il teatro di Cristo Re (via Fabio Filzi, 5 - Brescia), sarà rappresentato il dramma scritto da Patrizio Pacioni e Federico Ferrari per un viaggio nella memoria e negli anni di piombo. Ingresso 10 euro.

 

Il dramma, rappresentato in anteprima nazionale, vede in scena la compagnia Le ombre di Platone per la regia di Sergio Isonni. Protagonisti sono Stefano Comini, lo stesso Sergio Isonni e Massimo Pedrotti. Patrocinato dal Comune di Brescia e da Casa della Memoria, lo spettacolo viene significativamente rappresentato nel giorno dell'anniversario dell'attentato di Piazzale Arnaldo che il 16 dicembre 1976 provocò la morte di una persona e il ferimento di altre dieci.

Questa non vuol essere e non è la ricostruzione e la puntuale narrazione dell’efferato delitto che sconvolse la Brescia operosa, borghese e ancora provinciale degli anni sessanta. O meglio, non soltanto né principalmente questo. Nelle intenzioni dei drammaturghi, invece, la tragica vicenda del filatelico Zani e dei suoi due assassini, Tebaldo Martinengo e Giuseppe Piccini, rappresenta il tramite ideale per mettere in scena e fissare nella mente a caratteri indelebili la storia di dieci anni di vita cittadina caratterizzati da una serie di clamorosi e cruenti fatti di cronaca che dipinsero a tinte cupe un momento di capitale importanza non solo per Brescia ma anche per l'intera nazione: il contesto più idoneo, in poche parole, per l'innesco delle bombe prima di Piazza della Loggia e, poco più di due anni più tardi, di Piazzale Arnaldo.

Si tratta di un autentico e documentato viaggio in una Memoria scomoda ma necessaria da preservare e ricordare. Della doverosa quanto irrinunciabile immersione in quella "fetida poltiglia" creata dalla pratica spinta, a Brescia e nell'intero Paese, dei dettami della riformulazione in chiave contemporanea della celeberrima esortazione di François Guizot, politico ottocentesco: «Arricchitevi!». Più che un’indicazione, un imperativo categorico, senza freni e privo di ogni vincolo etico, che tanti guasti civili e sociali causò nella corrotta Francia neo imperiale di Napoleone III, valicando poi i confini nazionali per andare a contaminare e corrompere le pratiche economiche del mondo intero.

Un'esplorazione di quel "terzo lago", insomma, che conferisce il titolo all’opera, colmo del liquame del più esasperato individualismo e alimentato, all’epoca, da un cinico stragismo messo in opera da frange rivoluzionarie di origine principalmente reazionaria, manovrate e dirette da burattinai occulti annidati anche nelle istituzioni. Un immondo bacino che si sarebbe formato e che avrebbe prosperato, negli anni successivi, anche altrove, dalla cosiddetta “Milano da bere” alla Roma Capitale delle quasi ostentate collusioni con i ministeri, gli enti e gli altri principali centri di potere.

Prenotazioni al numero 393.2781901 o all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.