Da insegnante a campionessa. Anna Mosca (terza da sinistra nela foto), insegnante di educazione fisica nell’ istituto ITCG Cesare Battisti di Salò, visto il suo passato da podista, ha partecipato agli European Masters Games svoltisi a Nizza, e con un tempo di 1 h e 50’ si è aggiudicata la medaglia di bronzo classificandosi terza di categoria.
La mezza maratona è una specialità sia maschile che femminile dell' atletica leggera, una gara di corsa su strada, della distanza di 21.0975 km, spesso chiamata impropriamente ''maratonina'', termine diminutivo che definisce una generica corsa di lunghezza inferiore a quella della ben più nota maratona di 42 km. Abbiamo rivolto alla professoressa Mosca alcune domande:
- Che tipo di preparazione atletica comporta questo sport?
«Nulla si improvvisa, bisogna allenarsi costantemente, come in ogni cosa infatti, per ottenere buoni risultati bisogna fare grandi sacrifici.
Nel mio caso, alternavo allenamenti pomeridiani a quelli mattutini per i quali ero solita svegliarmi presto ed iniziare la giornata con una corsa, per poi andare a scuola.
Nel periodo prossimo alla gara, al fine di aumentare il carico di lavoro, correvo per 16/18 Km almeno tre volte alla settimana».
- Qual è stato il suo tempo personale? Chi ha vinto la gara? E con quale tempo?
«Nella Mezza Maratona il mio tempo è stato di 1 h 50’ , non il mio record personale, ma comunque un risultato soddisfacente. Credo che nello sport siano fondamentali la passione e l’impegno, proprio per questo nelle categorie master è ancora più bello partecipare.
Il titolo è stato vinto da un'atleta russa che ha completato la gara in 1 h 30', vincitrice in assoluto di tutte le categorie femminili.»
- I giovani sotto i vent’anni si avvicinano a questo sport? Quali consigli si sente di dare a chi vuole allenarsi per partecipare a questo tipo di specialità?
«I giovani ormai, si stanno allontanando sempre più dallo sport, specialmente gli adolescenti. Superata l’adolescenza capiscono l’importanza dello sport e solamente allora, iniziano a praticare delle attività.
I consigli che mi sento di dare a chi vuole allenarsi per partecipare a questo tipo di specialità sono: in primo luogo condividere con qualcuno l’allenamento in una prima fase iniziale, poi, trovata la giusta strada, si possono continuare gli allenamenti anche da soli; l'ideale è percorrere sempre percorsi diversi per avere un maggiore stimolo, ed infine, fare un buon allenamento in situazioni, per quanto riguarda il percorso, anche dal punto di vista paesaggistico, favorevoli, visto che sono allenamenti lunghi e faticosi.»
- Cosa prova quando corre?
«Innanzitutto è molto importante stare bene con se stessi prima di iniziare un allenamento o una gara, perché se si sta bene, di conseguenza si corre anche bene. Quando corro le sensazioni che provo sono diverse e dipende molto anche dalle occasioni in cui mi trovo. Ad esempio, a volte, è un vero sfogo la corsa, altre volte invece, la voglia è pari a zero, però alla fine la soddisfazione che si prova terminata una corsa è sempre grande! Se ripenso alla maratona di New York nel 2010, l’emozione è stata incredibile. C’era un pubblico che mi faceva sentire a casa e faceva il tifo per me, pur non conoscendomi, e io non potevo far altro che esaltarmi!»
- Pratica altri sport?
«Nella mia vita ho praticato diversi sport, per quanto riguarda l' atletica: corsa veloce, staffetta e ostacoli; mi è sempre piaciuta anche la pallacanestro inoltre ho svolto alcune regate. Altri sport come sci e ciclismo li pratico per diletto».
- Le scuole italiane e lo sport, un rapporto difficile e da migliorare: quali sarebbero a Suo parere le più urgenti e fattibili iniziative da mettere in atto?
«In Italia il rapporto scuola-sport, non è dei migliori. A mio parere, bisognerebbe aumentare le ore di educazione fisica fin dalle scuole elementari, prendendo spunto dai modelli statunitensi, nei quali lo sport è posto come base dell’ apprendimento, avvalendosi soprattutto di maestri e professori competenti e specializzati. Trasmettere il valore dello sport e la cultura del movimento è fondamentale per far comprendere agli studenti e ai giovani in generale, come l’attività fisica faccia stare bene e non debba essere qualcosa di imposto.»
- Quali sono gli obiettivi futuri?
«Tra i miei obiettivi inserisco sicuramente il fatto di mantenermi allenata costantemente sempre e comunque, e perché no, andare ai Campionati Mondiali Master di Oakland fra due anni!»
Tommaso Signorini
Stefania Scalvini