Terribile. Li hanno aspettati per un paio d’ore circa quel giorno, per poi fare fuoco contro di loro e ammazzarli. Non si può credere che tanta crudeltà nasca dalla semplice concorrenza fra esercenti, come hanno inizialmente sostenuto Muhammad Adnan, 32 anni, e Sarbjit Singh, 32. Gli inquirenti non considerano infatti chiuso il caso e vogliono, per esempio, approfondire i dettagli della cessione del locale “Dolce & salato” da parte di Frank al suo assassino. Secondo quest’ultimo, si trattò di un imbroglio perché gli affari erano compromessi al punto da fargli chiudere nel giro di poco; tuttavia, Muhammad doveva ancora dei soldi a Frank e forse l’impossibilità di pagare il debito è stata la causa scatenante il delitto.

L’omicida risulta inoltre colpevole, secondo il procuratore capo Buonanno, anche del ferimento del dipendente albanese di Frank, avvenuto circa un mese fa. In ogni caso, sarebbero da escludere legami con la criminalità organizzata, che erano stati ipotizzati in un primo tempo per l'efferatezza del delitto.

Impressionante il comportamento del pakistano, che dopo aver sparato è rimasto nel proprio negozio a fare pizze e ha perfino rilasciato un’intervista in televisione, lamentandosi dello “schifo” nel quartiere. Anche la confessione non è stata immediata, nonostante le prove raccolte dagli inquirenti fossero schiaccianti, e ci sono volute ben sette ore per ottenere le prime ammissioni. Del resto, gli agenti avevano già recuperato il fucile a canne mozze in un campo vicino a casa di Singh, il motorino era già stato riconosciuto, anche se i due stavano per disfarsene, e in più c’era un'impronta dell'indiano sul luogo del delitto.

Da segnalare il grande equilibrio dimostrato in questi momenti dal figlio della coppia. Di fronte ai disordini della folla davanti alla questura, è intervenuto su facebook invitando alla calma e sottolineando di volere giustizia e non vendetta. Anche il questore Carmine Esposito ha voluto placare gli animi ribadendo quanto sia ingiusto fare l’equazione straniero = criminale, alla luce della presenza a Brescia di circa 30.000 stranieri. Chi delinque, che sia italiano o straniero, deve sapere che la magistratura e le forze dell’ordine saranno sempre all’erta per difendere i soprusi. Con l'impegno e lo spirito di sacrificio dimostrato in questi ultimi giorni, per il quale il questore ha ringraziato pubblicamente tutti i suoi uomini.