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Quelli presenti sono giorni angosciosi, che evidenziato l’incapacità di molti di noi a cogliere il filo che lega gli eventi. Penso alla Francia, ma anche al Sinai, al Libano, al Mali, alla Turchia, alla Siria e non trovo una risposta univoca; soprattutto, poi, non riesco a immaginare i tempi necessari ad una risoluzione di problematiche che pure intuisco.

A partire da una percezione del genere e tuttavia convinta dell’utilità di conoscere meglio alcuni aspetti del nostro territorio, incontro Angiolino Goffi, il referente del C.A.I. di Gavardo, una sottosezione del C.A.I. di Brescia.

 

Il signor Goffi mi accoglie con molta cortesia e comincia ad illustrarmi la vita dell’associazione.

Mi descrive innanzi tutto l’elemento che unisce gli aderenti: la passione, che spesso diventa un amore devoto, per la montagna.

Aggiunge che, attualmente, gli associati sono 308, suddivisi in ordinari, famigliari e junior. Gli uomini, di tutte le professioni e per lo più adulti, risultano più numerosi; ma sono iscritti anche parecchi giovani al di sotto dei venti anni.

Ogni anno gli iscritti rinnovano una tessera d’appartenenza al C.A.I. nazionale, acquisendo così il diritto sia ad uno sconto sulle spese correlate all’attività sportiva (sconto da utilizzare nei rifugi montani ma anche in negozi convenzionati) sia al soccorso (qualora avvengano incidenti durante le varie iniziative del gruppo).

L’attività si svolge per lo più d’estate e prevede passeggiate escursionistiche ed anche uscite che rientrano nel cosiddetto alpinismo.

Particolarmente interessante, poi, è l’impegno profuso allo scopo di avvicinare alla montagna i ragazzi.

Per loro, in particolare, sono organizzate delle uscite estive, con incontri serali preparatori che illustrano i luoghi dell’escursione dal punto di vista orografico ma anche della fauna e della flora.

Ma speciale è pure l’attenzione rivolta alle persone che presentano un handicap. Proprio a favore di quanti abbiano una disagio fisico è nato il progetto chiamato “Sentiero di Cinzia”, cioè un’iniziativa che utilizza carrozzine al fine di accompagnare in montagna chi da solo non potrebbe farlo.

Il gruppo C.A.I. di Gavardo, però, è attento anche a coloro che hanno concluso la loro attività professionale e godono di un meritato ed ampio tempo libero, per cui il C.A.I. organizza uscite specificamente per i pensionati.

Va anche precisato che ogni attività vede la presenza di associati competenti, che si prestano come volontari accompagnando gli escursionisti.

Ma un’altra caratteristica del C.A.I. di Gavardo mi appare molto bella: nelle sue molteplici iniziative, la sezione non si pone in concorrenza con le altre associazioni presenti sul territorio, ma con molte associazioni locali coltiva una importante collaborazione.

Basti pensare al rapporto istituito con la locale Guardia forestale, con il gruppo co.ge.ss (Cooperativa valle Sabbia), con l’AVIS, con l’associazione “Tempoperso”, con gli scout e con il Comune di Gavardo (che le ha offerto la sede).

Il signor Goffi racconta questo e altro (ad esempio, il suo personale impegno e quello degli altri iscritti nel perfezionare le personali abilità e conoscenze così da offrire un sostegno sempre più competente ai nuovi soci).

Al momento del commiato, poi, mi dona un libretto, curato da Marcello Zane, dal titolo “Club Alpino Italiano Gavardo”. Cinquant’anni in montagna 1948-1998”.

Ed è attraverso le pagine scritte da Zane e da altri collaboratori che la prospettiva sul C.A.I. di Gavardo si allarga.

Il libro infatti comincia raccontando la storia del Club Alpino Italiano, nato a Torino e da lì diffusosi nelle altre città italiane.

Quando poi vede la luce la sezione di Brescia, tra i soci fondatori compare Alessandro Bruno Conter, consigliere comunale di Gavardo e sindaco del paese dal 1878 al 1893.

Non solo: la prima gita organizzata dal C.A.I. di Brescia ed effettuata nel lontano 1874 ha come meta proprio i monti della valle Sabbia.

Il libro continua raccontando che l’amore dei gavardesi per la montagna si esprime, oltre che nell’impegno del sindaco Conter, anche nella “Società Escursionisti Bostone”, organizzata dal Lanificio di Gavardo nel 1912.

Più tardi, cioè nel 1925, nasce invece la sezione della “Unione Operaia Escursionisti Italiani”, che nel 1928 è assorbita dall’Opera Nazionale Dopolavoro.

Nel libro si legge anche che nel 1946, alla fine della seconda guerra mondiale, nasce il “Gruppo della montagna Achille Ratti di Gavardo”.

Nello statuto costitutivo viene precisato che gli appartenenti devono “sopportare le fatiche della vita di montagna” e, soprattutto, “coltivare quel nobile e sereno spirito di lealtà verso di sé e verso gli altri, che deve essere la fisionomia di ogni appartenete al gruppo”.

E’, infine, nel 1947 che dodici soci dell’ "Achille Ratti" si iscrivono alla sezione C.A.I. di Brescia..

Intanto i dirigenti del Lanificio di Gavardo continuano a sostenere la passione per l’attività sportiva, esercitata in uno scenario montano, da parte dei propri dipendenti.

Favoriscono, perciò, la costituzione di un gruppo di appassionati della montagna: è tale gruppo, composto da giovani di entrambi i sessi (compresa l’illustre concittadine Cecilia Zane), che si trasforma, nel 1949, nella sottosezione C.A.I. di Gavardo, in stretto rapporto con la sezione di Brescia.

Da allora molti anni sono trascorsi e l’idea che la sottosezione di Gavardo acquisisca una propria autonomia viene accantonata.

Il dato mi sembra molto interessante perché offre un punto di vista utile pure ai nostri giorni.

Invita, infatti, in un tempo caratterizzato da molteplici particolarismi, ad avviare un rinnovato e costruttivo atteggiamento di collaborazione tra tutti gli esseri umani di buona volontà, qualsiasi professione svolgano e da qualunque ceto sociale provengano.

Luisa Maioli

 

P.S. Per ulteriori informazioni si può contattare il signor Angiolino, tramite la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure recarsi nella sede del CAI, che si trova in piazza “Donatori di sangue” e che è aperta tutti i giovedì dalle ore 20.30.