Dalla Valle Sabbia al lontano Giappone: il Rotary Valle Sabbia ha promosso una missione di imprenditori valsabbini nel Paese del Sol Levante.

Si è svolta nei primi giorni di giugno una missione organizzata dal Rotary Valle Sabbia in Giappone alla quale hanno partecipato una trentina di imprenditori e professionisti del territorio per conoscere un Paese che è protagonista nella scena economica mondiale, ma che forse per la distanza o per la proverbiale riservatezza dei suoi abitanti è poco conosciuto.

Non è certamente facile tentare di capire qualcosa del Giappone in pochi giorni perché è una cultura per mille aspetti molto lontana dalla nostra, ma l’occasione offerta dal Rotary di incontrare tante personalità diverse e testimoni protagonisti del panorama economico e culturale giapponese ha consentito ai partecipanti di vivere momenti straordinari. Innanzitutto il personale dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo, italiani che vivono da anni in Giappone e affrontano quotidianamente mille esperienze diverse per assistere i nostri connazionali. Ma soprattutto le personalità giapponesi: Motohide Ohara, Direttore della Camera di Commercio di Gifu, e una selezionata rappresentanza di imprenditori locali;  il pianista Takahiro Yoshikawa con i suoi concerti straordinari; il danzatore Kazuiro Nishijima étoile del balletto di Tokyo; il magnate Kazumori Fuke, titolare della catena di abbigliamento per bambini Ma Mère; la signora Mikiko Yamazato produttrice musicale della Y International; il disegnatore Luca Tieri, maestro di manga italiano che ha un grande successo in Giappone, e molte altre persone conosciute in incontri realizzati di volta in volta in occasione della visita ai monumenti storici, ai giardini e ai templi antichi.  

Partecipavano alla missione fra gli altri Giovanni Pasini, del Gruppo Feralpi e Agroittica Lombarda; Pierdomenico Dall’Era, della Dall’Era Valerio, leader produzione dadi e raccordi in ottone; Umberto Bertolotti, di IVAR, leader nella produzione di articoli per impianti di riscaldamento e sanitari; Michele Maltese, Amministratore Nazionale di Unimatica, associazione di categoria nei settori dell’informatica, della comunicazione, della telematica e dei servizi innovativi; Giuliano Ghirardi, della Marmi Ghirardi; Clara Stabiumi, di Alfa Acciai; Giorgio Marra e Renzo Bernardi della Immaber; il prof. Michele Bertani, Ordinario Diritto Commerciale Università di Pavia, gli avvocati Damiano Beltrami, Paola Mazzarella, Francesco Fontana, il notaio Marianna Rega, gli architetti Giovanni Raccagni e Lorenza Barbagallo, la fotografa Tullia Bruni Zani e il prof. Nicola Bianco Speroni che hanno potuto sperimentare direttamente l’impegno che ogni giapponese applica per svolgere al meglio il proprio compito e la propria professione secondo il convincimento che, attraverso lo zelante lavoro di ricerca della perfezione, l'uomo può raggiungere, unitamente alla perfezione dell'esecuzione, anche l'elevazione spirituale che porta la realizzazione della propria perfezione spirituale.

Nell’Hagakure kikigaki ("Annotazioni su cose udite all'ombra delle foglie" un testo fondamentale dell’epoca Edo 1600c.), il Maestro traccia la via  del samurai, che applicando alcune fondamentali virtù raggiunge la completezza: forza d’animo e perseveranza; convinzione e fede, intesa anche come fiducia in sé stessi; cura, attenzione e discrezione; moderazione e temperanza; benevolenza e carità; e infine kibo, la speranza. Ma se dobbiamo sintetizzare tutti questi valori in un solo atteggiamento questo è certamente il rispetto, il rispetto per se stessi che è l’onore e il rispetto per gli altri.

E’ probabilmente questa testimonianza che ha reso ricca l’esperienza di questa missione in Giappone: il rispetto per il prossimo, una pratica che trova riscontro anche nella dottrina di Confucio, filosofo cinese che tanta influenza ha avuto sulla cultura giapponese, quando raccomanda la virtù dell'umanità 仁 (ren). Il carattere 仁 è formato dal radicale 人 (uomo), che pure si pronuncia ren, e dal numero due (due segmenti orizzontali). L'uomo non diviene tale se non nella relazione con gli altri uomini (bisogna essere almeno in due). Con l'apertura all'altro l'uomo porta a compimento la propria natura, partecipa all'ordine naturale, alla virtù del Cielo. E’ singolare che la parola uomo in giapponese sia la stessa che si usa per indicare anche “amico” 人 (ren) due omini stilizzati (essenzialità orientale...) che hanno in comune la testa, sede dei sentimenti (in occidente noi usiamo l’immagine del cuore).

Un’altra espressione che ha molto colpito i partecipanti all’incontro internazionale è stato: 一期一会  (Ichi-go ichi-e) che significa qualcosa di simile a: “una sola volta e mai più”, una espressione che rafforza ancor di più il concetto di rispetto del prossimo. In sostanza l’espressione vuol dire che ogni incontro è unico e irripetibile, anche quello con l’amico o il famigliare che si incontra spesso. Ogni incontro tra due persone è speciale perché non si ripeterà mai più per quanto possa essere lunga la nostra vita. Non ci sarà una prossima volta per incontrare la persona che ci sta davanti come in questo preciso momento, nello scorrere infinito del tempo quel momento non ha eguali, è istantaneo ed eterno al medesimo tempo come una freccia scocca dall’arco o il petalo del ciliegio volteggia a terra.