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Chi domenica è stato al Vittoriale degli italiani di Gardone riviera, ha potuto vedere numerosi levrieri che hanno presenziato alle iniziative promosse dalla Fondazione anche sul palco.

Sono i levrieri i cui proprietari fanno parte di un’associazione che si chiama Gaci e si occupa di far adottare questi cani che hanno spesso storie terribili alle spalle. I levrieri erano i cani preferiti da Gabriele D’Annunzio. Domenica sono stati inaugurati i restauri proprio dei canili. Ma per saperne di più su questa associazione consultate il sito www.adozionilevrieri.it di cui vi proponiamo un estratto con la storia:

 

Chi siamo - il nostro progetto
Siamo un’associazione di volontariato che si occupa da 10 ANNI della disgraziata sorte di una particolare razza di cani: i levrieri, e più precisamente i greyhounds ed i galgos spagnoli, SIAMO STATI I PRIMI IN ITALIA A DIVULGARE la TRAGEDIA dei Greyhound e Galgos e promuovere le ADOZIONI di questi LEVRIERI.
Alcuni di noi si sono impegnati in prima persona, dal 2002, nel salvataggio dei 370 greyhounds reduci dalla chiusura del cinodromo di Roma.
In questo siamo stati aiutati da diverse associazioni del Nord Europa, senza di loro non sarebbe stato possibile portare a termine un’impresa così difficile: gran parte di quei poveri cani avevano più di 5-6 anni, vivevano nei box del canile con la museruola e senza mai uscire, qualcuno aveva 9-10 anni… Circa 300 hanno trovato famiglia in Germania, Francia, Belgio, Svizzera ed Inghilterra, gli altri sono stati, con qualche difficoltà, adottati in Italia; noi personalmente ne abbiamo più di uno. Vogliamo mettere al corrente l’Italia, su quanto succede ai greyhounds e galgos, sperando in un aiuto nel portare a conoscenza il più possibile questi orrori.
Siamo consci che anche questa è l’ennesima triste storia che riguarda dei cani, che quanto possiamo fare non è che una goccia nel mare, che qui da noi i cani sfortunati sono migliaia e migliaia, ma nella consapevolezza che non si possono aiutare tutti e che i cani sfortunati non hanno paese - sono sfortunati e basta - ebbene noi ci stiamo dedicando a questi, anche perché abbiamo notato che la loro storia è pressoché sconosciuta qui da noi.

Questa è la storia, e cercheremo di essere brevi:
L’operazione del cinodromo di Roma ci ha permesso di conoscere, fra gli altri, una signora inglese, Anne Finch, - associazione Greyhounds in need - che sin dagli anni 80 si occupa del salvataggio dei greyhounds e dei galgos spagnoli ed attraverso di lei abbiamo scoperto questa triste realtà.
Sono nate numerose altre associazioni in Europa, tutte con lo stesso intento. Ma perché questi cani devono essere salvati?
La loro storia è molto triste: i greyhounds sono usati in Inghilterra, Irlanda, Spagna ed anche in altri paesi per correre nei cinodromi ed essere oggetto di scommesse. Anche se sembra strano in questi paesi le corse commerciali di cani sono molto radicate e costituiscono una importante, pare, fonte di reddito e svago.
Ma questo non è niente (omettiamo volutamente il nostro pensiero in proposito): Il greyhound da corsa nasce in apposite “ farm” in Irlanda, una femmina solitamente partorisce 8-11 cuccioli, di questi forse 1 o 2 sopravvivono fino a 2 -3 anni; a 12-15 mesi vengono scartati i cani che non hanno interesse alla corsa o che sono troppo lenti, naturalmente questo significa che vengono uccisi, anche brutalmente. I “fortunati” vengono venduti a privati o associazioni di proprietari che li fanno correre nei cinodromi, quando il cane si fa male, e questo accade spessissimo, o diventa troppo lento, viene ucciso: se fortunato eutanizzato, spesso abbandonato o impiccato o legato alle traversine dei treni, venduto per le sperimentazioni, portato ai canili dei 7 giorni – dopo 7 giorni vengono eutanizzati – venduti per 10-20 euro ai coreani che dopo le corse se li mangiano, agli spagnoli che descriveremo tra poco. Parliamo di 30.000 cani nati in un anno, tutti registrati nello Stud book, cani fatti nascere appositamente per finire in una colossale mattanza.
Tutto questo accade in una civile nazione europea… Spesso le famiglie irlandesi che hanno un cane da corsa lo tengono in un pollaio, per loro non è un cane, e si stupiscono che ci sia qualcuno interessato alla loro sorte!
Centinaia di piccole, medie e grandi associazioni “charity” in Irlanda, Scozia e Regno Unito si occupano di salvare quanti più cani possibile, numerosissime famiglie li adottano più di uno, infatti e questo rende il tutto ancor più doloroso, sono cani magnifici, esseri gentili, riservati, dolci, puliti, silenziosi, facilissimi da gestire, dei compagni ideali….ma così poco conosciuti.

Ma passiamo alla Spagna: in questo paese, che già si distingue per i trattamenti amorevoli nei confronti dei tori, asini, pecore e capre, accadono le efferatezze più orribili nei confronti sia dei greyhounds che dei galgos. Ai primi, importati dall’Irlanda, viene riservato un orrendo cinodromo nella bella ed evoluta Barcellona. (ora chiuso )
Nel 2006 al cinodromo di Barcellona ci sono stati 800 greyhound irlandesi! Erano alloggiati in luride, buie e microscopiche baracche di latta dove d’estate crepavano di caldo e d’inverno congelavano, erano tutti malati e dopati, correvano anche feriti, nessuno riusciva ad entrare nel canile, lo staff era violento… le organizzazioni non sono riescite a riscattarli tutti, chi si presenta viene cacciato, la stessa Anne Finch non può mettervi piede… Noi stessi non sapevamo come fare per portarne via qualcuno.
Per i galgos la vita è, se possibile, ancora più dura
I galgos sono i bellissimi e dolcissimi levrieri spagnoli: un po’ più piccoli e leggeri dei greyhounds, anche loro velocissimi ed utilizzati per la caccia alla lepre.
Anche questi per gli spagnoli non sono cani, ma macchine utilizzate per divertimento.
Gli orrori sulla sorte di questi disgraziati sono molteplici: gettati vivi nei pozzi, impiccati, trascinati dalle auto, abbandonati nelle campagne con le zampe appositamente rotte!
Nelle regioni più arretrate – Estremadura, Castiglia, La Mancha – in nome delle tradizioni e della Vergine Maria, alla fine della stagione di caccia il cacciatore “doc” deve eliminare il più perfidamente possibile il galgo che non lo ha ingrassato a sufficienza acchiappando lepri o che ormai è troppo vecchio. Sorvoliamo per non sembrare eccessivi, sulle condizioni in cui vengono tenuti questi cani. Naturalmente zero controllo nascite, zero vaccinazioni ecc.

E così la “scoperta” di questa situazione da parte di Anne Finch, avvenuta qualche anno fa, ha prodotto il nascere di iniziative di salvataggio da parte delle diverse associazioni europee; lo sforzo è enorme e la rabbia se possibile ancora di più: come può passare sotto silenzio in una civile nazione europea questa abitudine continua? Come si permettono questi signori di far finta di nulla nei confronti di questi orrori e delle persone che spendono tempo, denaro ed energie per fare qualcosa per i loro cani?
Questa è la nostra missione, il nostro progetto, strappare greyhound e galgo da dai loro paesi d’origine e dare loro una nuova vita in Italia, in famiglie VERE, circondati d’amore e attenzione, vogliamo dargli dignità.

Naturalmente tutti i levrieri riscattati da queste tragiche situazioni in Irlanda e Spagna arrivano in Italia con il passaporto sanitario: sono quindi vaccinati ed hanno il microchip, sono anche sterilizzati, per evitare che qualcuno ne possa fare un uso commerciale.

Siamo una piccola associazione, ma la più grande in Europa per il numero di adozioni e promozione mirata per la salvaguardia ed educazioni sul mondo dei levrieri RESCUE.
Noi lavoriamo e sacrifichiamo parte del nostro tempo libero per cercare di fare qualcosa.
Sarebbe per noi molto importante e forse doveroso per la cronaca, che questi fatti siano portati a conoscenza diffusamente anche qui da noi.
Noi siamo a disposizione per qualsiasi informazione: abbiamo un poderoso archivio di documentazione e di siti web che si occupano e documentano queste vicende; abbiamo un sito, nuovo, che cerchiamo ancora di ampliare soprattutto sull’informazione e naturalmente siamo sempre alla ricerca di serie richieste di adozione.
Se pensate, come speriamo, che quanto vi abbiamo raccontato possa essere di vostro interesse o semplicemente se siete incuriositi, non esitate a contattarci!
Divulgate il nostro progetto di ADOZIONI LEVRIERI….ne vale la pena