Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera giunta alla nostra redazione da parte della dottoressa Franca Inverardi medico di base del comune di Gavardo.
A: ATS di Brescia
Regione Lombardia
Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda
E p.c. Cardiologia e Unità terapia intensiva cardiologica (UTIC) dell’Ospedale di Gavardo
Lettera aperta
Quando l’esperienza è vissuta in prima persona, la testimonianza assume un valore particolare.
Per completare l’iter di cura della cardiologia e dell’UTIC di Gavardo è necessaria l’emodinamica, sia diagnostica che procedurale.
Io ho vissuto in prima persona la risoluzione di un’emergenza cardiaca rendendomi conto, come paziente e come medico, della grande professionalità delle persone che mi hanno curata.
Mi ritengo fortunata perché per ben tre giorni consecutivi ho avuto la necessità e la possibilità di accedere al servizio di emodinamica, con ottimi risultati, ma tutto ciò ha richiesto tre trasferimenti andata e ritorno tra l’ospedale di Gavardo e l’ospedale di Desenzano, occupando ambulanze, cardiologi e infermieri, di fatto sottraendoli ad altre esigenze del territorio.
Ad oggi, infatti, per eseguire queste procedure è necessario spostare i pazienti all’ospedale di Desenzano, dove ci sono cardiologi ed emodinamisti di primordine, perché Gavardo non è attrezzato.
Qualità, competenza e cortesia sono le caratteristiche principali del reparto di Cardiologia e dell’unità coronarica dell’Ospedale di Gavardo, certamente non una importante struttura di città, ma i cui medici, infermieri, tecnici, personale ausiliario sono tutti dotati di una grande professionalità.
Penso ai cittadini, cardiopatici e non, che affluiscono all’ospedale di Gavardo da tutta la Valle Sabbia e dall’Alto Garda che hanno il diritto di arrivare in una struttura adeguata per la sindrome coronarica acuta in cui il “fattore tempo” è fondamentale per la sopravvivenza e la riduzione delle complicanze: è assolutamente indispensabile poter intervenire entro la PRIMA ORA per salvare vite e migliorare la qualità della sopravvivenza.
È proprio per ringraziare il reparto di cardiologia dell’ospedale di Gavardo che mi rendo portavoce delle necessità di questi territori perché questa squadra deve avere la possibilità di portare a termine l’iter di cura della cardiopatia ischemica acuta e cronica, con un reparto di emodinamica operativa ed una sezione di aritmologia che permetta di stabilizzare il paziente, prima di avere la necessità di ricorrere a procedure cardiochirurgiche.
I cittadini valsabbini e gardesani devono avere le stesse possibilità di cura e di sopravvivenza che hanno i cittadini che abitano nei grandi centri, possibilità che oggi è messa a rischio dalla necessità dei trasferimenti.
In ospedale a Gavardo esistono già gli spazi e le professionalità necessarie, quello che manca è la volontà delle autorità sanitarie, amministrative e soprattutto POLITICHE di aprire il reparto, ed è quindi a loro che mi rivolgo, perché devono garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute e le stesse opportunità di accesso alle cure.
Sono anche convinta che le persone che mi hanno curata, che ringrazio sentitamente, per tutto l’impegno profuso fino a oggi meritino la possibilità di curare tutti come hanno curato me, nel miglior modo possibile.
Grazie,
Medico di base a Gavardo