La Valle Sabbia sta vicendo la sfida! La raccolta differenziata nel bacino della Valle ha raggiunto la vetta dell'81%!
Ma non ci si ferma e si punta a crescere ulteriormente. In sintesi è questo il messaggio emerso dall'incontro che la Comunità Montana, e la Società Ambiente Energia, hanno avuto con tutti i 25 Sindaci della Valle, insieme a quello di Muscoline, ai quali sono stati presentati numeri, tabelle, grafci, costi e ricavi del progetto “Differenza in Comune” che, con coraggio, tutti i Municipi hanno abbracciato un anno e più fa.
“Siamo molto soddisfatti perché il raggiungimento dell'81%, che è stato possibile grazie ai cittadini valsabbini e ai 55
dipendenti, fssi e stagionali, di Sae, che hanno partecipato proattivamente a questo progetto per il benessere e la
salvaguardia del territorio con azioni concrete”, afferma Giovanmaria Flocchini, Presidente Comunità Montana
Valle Sabbia, aggiungendo: “Questo è però soltanto un punto di partenza poiché vogliamo continuare a crescere e
fare ulteriori passi. Ci sono situazioni che possono essere migliorate e su cui siamo già all'opera come ad esempio
l'esposizione dei contenitori, in taluni casi, fuori orario e non riempiti secondo il proprio regime, l'accesso a strade
disagiate, il miglior utilizzo dei centri di raccolta, oltre che una diversa e più funzionale gestione dei rifuti
ingombranti che potrebbero essere smaltiti separando i materiali”.
Ecco nel dettaglio i numeri più signifcativi, e a volte curiosi, del risultato che il nuovo servizio di smaltimento rifuti,
attivo dal febbraio scorso, ha totalizzato in questi primi mesi includendo stime di proiezione sino al 31 dicembre
prossimo, che prevedono un fatturato di € 6.000.000 e un bilancio che chiude sostanzialmente in pareggio.
Innanzitutto la composizione, in percentuale, dei rifuti che vanno a smaltimento: il volume più importante è
rappresentato dall'indifferenziato (19%), seguito da verde (15%), organico (14%) e ingombranti (9%). Mentre in
termini di “costo” di smaltimento, i più cari sono stati: indifferenziato (36%), organico (24%) ed ingombranti (23%).
I rifuti hanno però anche un “valore” e quelli che generano più ricavi sono: plastica e lattine (€ 348.700), carta e
cartone (€ 200.968), metalli (€ 86.900) e imballaggi in vetro (€ 2.274), per un valore totale pari a circa € 639.000. Un
ottimo risultato quindi, nonostante la grave crisi del settore “vetro”, che ha annullato le stime previste di € 46.000,
portando sostanzialmente a zero il mercato del bene (nonostante sia cresciuta in volume la raccolta rispetto al 2017
da 2.096 a 2.265 tonnellate).
Sul fronte risparmi, rispetto al passato, particolarmente signifcativa è la riduzione del rifuto indifferenziato che,
diminuendo in volume del 50% circa, ha portato il costo della raccolta da € 951.000 a “soli” € 500.000. In estrema
sintesi la raccolta porta a porta ha fatto diminuire i costi del servizio rispetto al 2017 del 10% in solamente un anno
di lavoro, mentre Sae punta a migliorare la qualità del servizio offerto.