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“Il Garda non è una palude”. Lo precisa con fermezza Mariastella Gelmini, Presidente della Comunità del Garda, in merito all’attuale situazione lacustre. L'evento meteorico dei giorni scorsi è stato eccezionale e il Garda si è sacrificato per tutelare la sicurezza idraulica di Verona. Quanto è entrato dal Sarca e, per una quindicina di ore, dallo scolmatore Adige-Garda, ha indubbiamente nuociuto al lago e alla sua immagine. 

È prematuro dire quanto ciò abbia influito sulla qualità delle acque e solo le indagini limnologiche che saranno attivate nei prossimi mesi potranno fare chiarezza. Sicuramente l'ittiofauna dell'altro lago trentino ne risentirà, come già paventano alcuni pescatori, “ma danni a persone e cose sono stati evitati e la qualità delle acque, salvo smentita che solo analisi rigorose potranno dare, non è stata compromessa”, aggiunge Gelmini.

Infine, il fenomeno di acque limacciose riguarda solo una piccola porzione di lago e presto tutto rientrerà nella normalità. 

Come già anticipato dal Presidente di ATS Garda Ambiente, Giovanni Peretti, una sorta di compensazione al sacrificio del Garda potrà arrivare dalle Regioni Veneto, Lombardia e Provincia Autonoma per le opere di collettazione e depurazione in progetto.