Cronaca

Profondo cordoglio in Valsabbia e a Clibbio in particolare ha suscitato la notizia della morte di Flavio Bianchi, il 53enne morto in un tragico incidente in tangenziale a Gavardo martedì scorso. Oggi i funerali. Flavio Bianchi lavorava alla Feralpi di Lonato. La sua scomparsa ha lasciato nella disperazione la moglie e due figli. Il primogenito Alberto era stato ospite di Radio 51 nei mesi scorsi per aver raccontato la sua esperienza come concorrente della trasmissione "Cuochi d'Italia". Gestisce il ristorante "Da Silvana"a Pregastine di Preseglie.

Tragedia sul Garda. Muore annegato un ragazzo di 21 anni. Il comunicato della Guardia Costiera.

È GIUNTA NEL POMERIGGIO DEL 25 GIUGNO LA RICHIESTA DI SOCCORSO ALLA SALA OPERATIVA DELLA GUARDIA COSTIERA DEL LAGO DI GARDA, DA PARTE DI UNO DEI QUATTRO RAGAZZI CHE ERANO SU UN PEDALO’ A CIRCA 100 METRI DALLA COSTA DEL COMUNE DI DESENZANO E CHE SEGNALAVA LA MANCATA RIEMERSIONE DI UN LORO AMICO CHE SI ERA TUFFATO PER UN BAGNO.

IMMEDIATA L’ATTIVAZIONE DEL DISPOSITIVO DI RICERCA E SOCCORSO  DELL’UNITA’ COSTIERA DI GUARDIA DI SALO’ CHE DISPONEVA L’USCITA DELLA MOTOVEDETTA SAR CP 862, DEL BATTELLO PNEUMATICO GC 098 B E RICHIEDEVA TRAMITE IL COMANDO PROVINCIALE DEI VVF DI BRESCIA, L’IMPIEGO DEI SOMMOZZATORI DEI VIGILI DEL FUOCO DI MILANO, NONCHE’ DELLA SQUADRA NAUTICA DI BARDOLINO.

CONTESTUALMENTE ATTIVATI ANCHE I VOLONTARI DEL GARDA PER GIUNGERE IN AREA PER ESEGUIRE RICERCHE STRUMENTALI DEL FONDALE   CON ROV.

NEL MENTRE LE UNITA’ NAVALI PERLUSTRAVANO LA ZONA, CON AREE ASSEGNATE MEDIANTE SCHEMI DI RICERCA, GIUNGEVA DA VARESE ANCHE UN ELICOTTERO DEI VVF CON A BORDO I SOMMOZZATORI DEI VVF DI MILANO, CHE INIZIAVANO LE RICERCHE DI PROFONDITA’.

LO STESSO ELICOTTERO, SBARCATI I SUB, PERLUSTRAVA LA ZONA DALL’ALTO SENZA ESITO, MENTRE SULLA SPIAGGIA LA POLIZIA LOCALE DI DESENZANO PROCEDEVA A PRENDERE QUANTE PIU’ INFORMAZIONI PER RICOSTRUIRE LA DINAMICA DEI FATTI E INDIVIDUARE CON CERTEZZA IL PUNTO IN CUI IL RAGAZZO S’ERA LANCIATO IN ACQUA.

INTORNO ALLE 20:15 I SOMMOZZATORI DEI VIGILI DEL FUOCO INDIVIDUAVANO IL CORPO PRIVO DI VITA DEL GIOVANE DI NAZIONALITA’ COSTA D’AVORIO, SU UN FONDALE DI CIRCA 6 METRI, PROBABILMENTE ANNEGATO PER UN MALORE DOPO IL TUFFO.

LO STESSO VENIVA QUINDI PRESO A BORDO DELL’UNITA’ DEI VIGILI DEL FUOCO E SCORTATO DAI MEZZI DELLA GUARDIA COSTIERA, VENIVA TRASFERITO NEL PORTO DI DESENZANO.

 

Animali trattati da bestie… Sì, è proprio il caso di dirlo e la polizia stradale di Chiari lo può documentare dopo aver fermato per un normale controllo, in pieno pomeriggio lungo l’autostrada A35, un autocarro adibito al trasporto di animali vivi. Il personale immediatamente notava un’eccedenza di peso del mezzo e a seguito di accertamenti specifici risultava che i 35 poveri ovini, di questo era carico il mezzo, si trovavano letteralmente stivati e privi dello spazio sufficiente per il movimento come previsto dalla normativa del Regolamento Cee/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto. Dalla documentazione in possesso dell’autista si evidenziava che nel modello di provenienza degli animali era indicato il numero di 22 ovini, notevolmente inferiore a quello effettivamente riscontrato. Nel proseguire gli accertamenti igienico-sanitari unitamente al veterinario dell’ATS competente per territorio, si è potuto constatare l’impossibilità di procedere all’identificazione degli animali, in quanto privi del marchio auricolare o tatuaggio e per tale motivo provvedeva al vincolo sanitario mediante piombatura dell’autocarro disponendo la verifica degli animali al luogo di destinazione da parte del medico veterinario competente.  La sanzione comminata al conducente è di € 2.500,00 circa di multa.

Cronotachigrafo alterato, autista italiano di mezzo pesante multato con € 1.736.00 e sospensione della patente, dagli agenti della polizia stradale di Montichiari, che anche questa settimana procedono inarrestabili nei controlli ai trasporti specifici di merci e animali vivi. La pattuglia dopo aver fermato un mezzo che trasportava animali vivi, nel controllare il cronotachigrafo, dispositivo che registra l’attività lavorativa del conducente, notava delle anomalie, pertanto procedeva con accurati accertamenti che portavano alla conferma di una manomissione del dispositivo alterando il sensore.  

 

Non è stato purtroppo l’unico caso di violazione della normativa sui cronotachigrafi: sempre gli agenti di Montichiari, su una strada provinciale della Bassa bresciana, sono riusciti a scovare nella cabina di un altro camion un’alterazione del tachigrafo digitale installato, che consisteva in un pulsante nascosto all’interno del cruscotto, che permetteva al conducente di interrompere l’alimentazione del sistema, facendo simulare che il mezzo fosse spento. Anche a questo conducente è stato multato con € 1.736,00 e lo stesso importo viene contestato alla ditta proprietaria del mezzo.

 

Sempre agli operatori dello stesso reparto non è sfuggito il tentativo di un altro conducente di evitare sanzioni al rispetto dei tempi di guida, montava infatti il tachigrafo analogico anziché quello digitale come previsto dal 01.05.2006.

 

Non era questa l’unica sanzione: la documentazione del mezzo non risultava regolare e al conducente del “bisonte” veniva contestato l’utilizzo di pneumatici usurati, non curante del rischio arrecato a sé e agli altri.

 

In totale delle multe incassate dal conducente e dal proprietario del mezzo è di circa € 5.130,00 con fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi.

 

Ricordiamo ora alcuni dati apportati nel corso della scorsa settimana dalla Polizia Stradale di Brescia: numerosi i controlli che hanno coinvolto 158 pattuglie di vigilanza stradale, di cui 67 in autostrada e 91 sulla viabilità ordinaria e che hanno controllato 1042 veicoli e 1206 persone.

 

749 sono state le infrazioni complessivamente elevate con 1159 punti decurtati; le patenti ritirate sono state 10, le carte di circolazione 13, sono stati effettuati n. 5 sequestri di veicoli e n. 9 fermi amministrativi.

 

Nel periodo in questione sono state contestate 50 violazioni per eccesso di velocità e 16 violazioni per velocità pericolosa, inoltre sono state contestate 29 violazioni per l’uso del telefonino alla guida e 53 violazioni per il mancato uso delle cinture di sicurezza. In riferimento all’incidentalità segnaliamo inoltre il rilievo di 21 incidenti, uno dei quali con esito mortale: scontro frontale-laterale tra due autovetture in località Cremaschina nel comune di Desenzano e 16 incidenti con feriti.

Sono stati controllati 425 conducenti con precursore e/o etilometro, di cui 10 sono risultati positivi ai controlli per guida sotto l’influenza dell’alcool.

 

 

La tecnica utilizzata è sempre la stessa: sono donne che si avvicinano ad un uomo e abbracciandolo cercano di sottrarre orologi, telefonini ed oggetti di valore. Solitamente la sottrazione avviene senza violenza ma con la sola destrezza ed abilità delle donne che abilmente sfilano alle vittime l’orologio o altri oggetti di valore senza che queste se ne accorgano immediatamente, ma fortunatamente in questa situazione il derubato è riuscito subito a dare l’allarme. Nel primo pomeriggio di martedì nella zona di via Solferino, il personale della squadra volante ha arrestato due donne resisi responsabili del reato di furto aggravato. La notizia nel comunicato dlela questura.

Gli agenti sono intervenuti in soccorso ad un uomo che, in strada, si agitava facendo presente di aver subito il furto del proprio cellulare ed il tentato furto del proprio Rolex da parte di due donne che si stavano dando alla fuga.

I poliziotti si sono immediatamente messi all’inseguimento delle donne raggiungendo inizialmente  la prima fermandola e successivamente posti all’inseguimento dell’altra riuscivano a bloccarla.

Le due donne, di 30 e 25 anni, si sono dimostrate  poco collaboranti per cui sul posto sono giunte altre due volanti in ausilio. Entrambe le donne avevano numerosi precedenti per reati analoghi, commessi negli ultimi anni, inoltre una delle due, a seguito di accertamenti, risultava latitante per una precedente condanna alla pena di due anni. Nella direttissima di mercoledì mattina il giudice ha confermato gli arresti ed entrambe sono state condannate ad un anno e due mesi.

 

Il Comune di Salò intende individuare delle risorse che provvederanno a coadiuvare il “Covid Manager” (Comandante della Polizia Locale) effettuando un "SERVIZIO DI CORTESIA", che consiste nell’invitare i cittadini al rispetto delle misure di sicurezza e delle prescrizioni delle ordinanze emanate e vigenti nel tempo dalla Regione Lombardia e dal Comune di Salò.

Per la realizzazione del servizio di cortesia si rende opportuno incaricare almeno n. 10 persone con contratto di prestazione occasionale;
📌 COMPENSO: forfettario di € 1.050,00 per la realizzazione dell’intero progetto cui va applicata la ritenuta del 20%;
MODALITÀ DI LIQUIDAZIONE: il compenso verrà erogato il 50% a metà dello svolgimento del progetto (esecuzione del 11° servizio) e la restante parte a conclusione dello stesso.
📌 DURATA: Il progetto avrà inizio dalla data di approvazione dei contratti di prestazione occasionale.
Il servizio verrà svolto nel fine settimana e nei giorni festivi fino alla fine di luglio.
Sulla base dell’andamento epidemiologico il progetto potrà proseguire anche nel mese di agosto e terminerà nella serata di venerdì 11 settembre 2020;

Potete consultare il testo integrale del progetto e scaricare il modulo di domanda direttamente sul nostro sito al seguente link:
https://www.comune.salo.bs.it/area_lettur…/…/pagsistema.html

 

Il bambino, residente in zona Lamarmora, si era allontanato dopo un rimprovero della mamma per l’utilizzo eccessivo dello smartphone. La donna terrorizzata ha chiesto aiuto al 112.

Ore di ansia ieri pomeriggio, quando un bambino di 8 anni ha fatto perdere le proprie tracce dopo un litigio con la madre. La donna lo aveva rimproverato di usare troppo lo smartphone e, quando il litigio ormai sembrava chiuso, il bambino ha aperto la porta ed è fuggito senza che la mamma riuscisse a bloccarlo.

La madre terrorizzata ha temuto il peggio e ha chiesto aiuto al 112. In pochi minuti diverse volanti della Questura hanno iniziato a perlustrare ogni angolo del quartiere in cui il ragazzino vive. Le ricerche sono andate avanti per oltre un’ora, quando poco prima della 17 il bambino è stato ritrovato piangente nascosto dietro alcune auto.

Immediatamente gli agenti lo hanno dapprima rassicurato e rifocillato, poi ricondotto a casa dove ha potuto riabbracciare la madre.

Fine settimana improntato ai controlli per il rispetto delle regole in tutto il territorio della Vallesabbia. L’attività costante delle pattuglie ha permesso al comandante Fabio Vallini di affermare con sollievo che finora non si sono verificati incidenti stradali sulle nostre strade.

 

Gli agenti della polizia locale valsabbina proseguono la loro attività di sorveglianza del territorio, aggiungendo soprattutto le ore serali e notturne dei weekend, ossia le occasioni potenzialmente più pericolose per le trasgressioni e le imprudenze. In questo fine settimana, in particolare, due pattuglie si sono concentrate sul contrasto alla guida sotto effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti.

Nella serata di sabato, operando fino alle 4 di mattina, la polizia locale ha sottoposto 100 persone al pretest e ha trovato positivi all’alcol tre automobilisti, cui è stata subito ritirata la patente. Si tratta di un neopatentato e di due donne; queste ultime avevano addirittura tassi alcolici così alti (1,15 e 1,98) da oltrepassare la soglia della rilevanza penale e sono state anche denunciate.

I controlli hanno inoltre portato al sequestro di un autoveicolo, una Volkwagen, che circolava senza copertura assicurativa, scaduta da circa un mese, tra Roè Volciano e Villanuova. Infine, sono stati contestati 70 sorpassi vietati, spesso anche con il superamento dei limiti di velocità.

Il comandante Fabio Vallini ha espresso soddisfazione per il lavoro compiuto e si augura che il contrasto costante ai comportamenti pericolosi possa rendere le strade valsabbine sempre più sicure.

Giovanna Gamba

Quello appena concluso è stato un fine settimana particolarmente intenso per gli agenti della polizia locale valsabbina, che in 14 uomini e con più pattuglie hanno presidiato il territorio lungo l’asse Villanuova – Anfo, al fine di scongiurare incidenti e controllare il rispetto delle norme del codice stradale. 

«Abbiamo messo in campo tutte le forze disponibili – precisa il comandante Fabio Vallini - perché volevamo evitare che ci fossero altri incidenti dopo il triste bilancio dei fine settimana scorsi. Dopo la fine dell’emergenza coronavirus si era infatti verificata un’impennata di sinistri, che hanno coinvolto sia motociclisti che automobilisti».

Le sanzioni sono state parecchie, segno di un controllo serrato ma anche di molta imprudenza da parte di numerosi utenti della strada. In due giorni gli agenti hanno multato 100 conducenti per sorpassi vietati e 23 per velocità pericolose, tra l’altro contestate immediatamente grazie al telelaser. A un motociclista è stata sospesa la patente perché viaggiava in pieno centro abitato a 116 km orari invece che a 50, mentre altre 5 patenti sono state ritirate per sorpassi pericolosi in curva o nei pressi di attraversamenti pedonali. Ancora, sono stati sanzionati 8 automobilisti senza cintura di sicurezza e 12 per altri comportamenti pericolosi alla guida.

I controlli proseguiranno anche nei prossimi weekend, visti gli ottimi risultati conseguiti. In tutto il territorio controllato, infatti, non si è verificato alcun incidente e sono ben 17 i comuni della Vallesabbia coinvolti. Si tratta di una prevenzione “dolorosa” solo per chi non rispetta la regole, ma che preserva la sicurezza di tutti coloro che si spostano lungo le direttrici della valle, con la famiglia o con gli amici.

Giovanna Gamba

Bergamo e Brescia sono i territori che, in Italia, hanno pagato al Covid-19 il prezzo più alto. Due delle province più dinamiche economicamente e più avanzate per la qualità degli ospedali, tra la fine di febbraio e il maggio del 2020 hanno retto l’urto spaventoso di un virus che in quest’area e in poche settimane ha visto più vittime dell’intera Seconda Guerra mondiale e scene strazianti inimmaginabili. Sin dall’inizio Massimo Tedeschi si è fatto cronista e interprete di questo drammatico periodo. Giornalista e saggista, già caporedattore del “Corriere della Sera” e responsabile del dorso bresciano del quotidiano, ha raccolto il suo lavoro nelle pagine de “Il grande flagello. Covid-19 a Bergamo e Brescia” edito da Scholé (pp. 327, euro 19,90) ricostruendo le vicende dell’epidemia con testimonianze dirette, sopralluoghi, interviste, ma pure attingendo al lavoro di colleghi della carta stampata, delle radio, della tv, visitando siti, passando in rassegna social network, ecc. per offrire un percorso, una chiave di lettura e un racconto che è già storia.
Dalla pluralità di voci e dalla vasta messe di dati emerge una catena di sottovalutazioni iniziali, errori, sottostime, lacune organizzative e sviste strategiche che hanno dilatato gli effetti dell’epidemia. Dalla ricostruzione offerta da Il grande flagello emerge al tempo stesso la capacità tecnico-scientifica degli ospedali locali, la dedizione del personale sanitario, la generosità diffusa e la capacità di riorganizzazione sociale con cui Bergamo e Brescia hanno risposto alla tragedia. L’allarme iniziale ampiamente sottovalutato, l’inefficacia del piano epidemico regionale, la diversità dei modelli di risposta della Lombardia e del Veneto, ma anche la “chiusura” di questa seconda regione a pazienti provenienti da altre, la mobilitazione degli ospedali di Brescia e Bergamo e la débacle della medicina di territorio, la sottostima delle vittime e la “strage silenziosa” nelle Rsa, la mancata creazione di una “zona rossa” in Bassa Valseriana e l’allestimento dell’ospedale da campo alla Fiera di Bergamo, le scelte delle amministrazioni locali e i gesti dei due vescovi, sono solo alcuni dei temi affrontati dal libro e riuniti in un racconto incalzante e che spinge a riflettere, oltre la narrazione.
Il libro è costruito in tre parti. La prima, di carattere introduttivo, offre una storia sintetica della pandemia nella Lombardia orientale e indica i temi di discussione di oggi futuri; la seconda è costituita da interviste che consentono di ascoltare le voci e le analisi di alcuni dei protagonisti:

 i due sindaci Giorgio Gori ed Emilio Del Bono; 

il direttore del Dipartimento emergenza urgenza area critica dell’ospedale Papa Giovanni, Luca Lorini,

 e il direttore dell’Unità operativa Malattie infettive presso gli Spedali Civili, Francesco Castelli;

 il presidente dell’Ordine dei medici di Brescia Ottavio Di Stefano 

e la presidente dell’Ordine degli infermieri Stefania Pace; 

i vescovi alla guida delle due diocesi, Pierantonio Tremolada e Francesco Beschi; la terza è di fatto un diario di bordo che con ritmo tambureggiante consente di rivivere l’accavallarsi degli eventi, dei lutti, degli appelli, dei segnali di speranza a Bergamo e Brescia. Il Grande flagello consegna alla memoria collettiva il ricordo di una enorme tragedia, ma anche le chiavi interpretative per capire cos’è accaduto e perché. Un esempio di come il giornalismo di qualità possa offrire, in presa diretta, pagine di cronaca storica e di passione civile.

Per info:


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030. 46451

 

A seguito della quotidiana attività di controllo del territorio, predisposta dal Questore della provincia di Brescia, gli Agenti del commissariato di Desenzano del Garda, hanno arrestato un bresciano di 45 anni e un brasiliano di 28.

 

Nel corso dell’attività, che prevede fra l’altro i classici metodi di controllo del territorio, con servizi di monitoraggio, osservazione e pedinamento, gli agenti hanno fermato e controllato in via Gramsci un’autovettura sospetta. I due uomini a bordo mostravano una certa insofferenza, tanto che alla richiesta di svuotare la borsa, con un gesto di stizza lasciavano cadere tutto il suo contenuto a terra.

Immediatamente, i poliziotti notavano un bilancino di precisione e pertanto provvedevano ad eseguire una perquisizione personale. Addosso all’italiano, che era alla guida dell’auto, sono stati trovati 4 involucri in cellophane termosaldato contenenti un grammo di cocaina ciascuno, mentre nelle successive perquisizioni domiciliari sono stati trovati complessivamente 4.600 euro in contanti racchiusi in una scatola, unitamente a 16 grammi di marijuana e 25 grammi di cocaina.

I due sono stati entrambi arrestati per detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso; l’arresto è già stato convalidato.

Regione Lombardia ha pubblicato il bando per l’assegnazione di contributi a favore degli enti locali per la realizzazione di iniziative utili a prevenire e contrastare i reati ai danni degli anziani, con particolare riferimento ai delitti contro il patrimonio mediante frode. Nel merito è intervenuto il vice capogruppo della Lega al Pirellone, Floriano Massardi.

“Si tratta di uno stanziamento di rilievo – afferma Massardi – che ammonta a 600 mila euro, dedicato ai Comuni per finanziare progetti di contrasto all’odioso fenomeno delle truffe agli anziani, pratica sempre più diffusa e da combattere senza pietà. Questi fondi serviranno per sovvenzionare iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione, progetti che potranno essere svolti anche in collaborazione con le forze dell’ordine. Il contributo è previsto nella misura massima dell’80% del costo del progetto validato e per ogni iniziativa, la soglia minima di cofinanziamento è pari a 5.000 euro, mentre la soglia massima può arrivare a 10.000 euro. Le domande potranno essere presentate dagli enti a partire da oggi, fino al 31 luglio di quest’anno.

È fondamentale mettere in campo tutti gli sforzi possibile per arginare questo fenomeno, una pratica disdicevole, posta in essere da individui senza scrupoli che colpiscono una delle categorie più indifese. Regione Lombardia – conclude Massardi – anche in questo ambito dimostra il valore dato alla salvaguardia degli anziani e dei soggetti maggiormente esposti”.

 

Addio straziante per una vita spezzata troppo presto, troppo ingiustamente. Nel pomeriggio, nel cimitero di Prevalle San Michele, l'ultimo saluto a Roberto Taroli, il ragazzo di 21 anni di Prevalle morto ad Agnosine per un assurdo incidente, travolto alla sua stessa vettura che stava cercando di disincagliare dal fango l'altro giorno. Roberto, che abitava insieme ai genitori in via Papa Giovanni XXIII al numero 23, ha lasciato nella disperazione la mamma Rosa, il papà Giuseppe, la nonna Carla, la fidanzata Serena ancora sotto schock per aver assistito all'incidente avvenuto a Binzago di Agnosine. Una tragedia assurda che ha lasciato tutti senza parole, chi conosceva e voleva bene a Roberto e anche chi, a distanza, si sente vicino alla sua famiglia che ora deve trovare tanta forza e tanto coraggio per andare avanti. 

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