Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato da parte di alcuni comitati albientalisti sulla vicenda del depuratore del Garda.
DEPURATORE DEL GARDA. REVISIONE DEL PROGETTO:A CHE PUNTO SIAMO? Il 30 novembre 2020 è stata approvata dalla maggioranza del Consiglio Provinciale la mozione proposta dal Consigliere Sarnico. Mozione che prevede che gli impianti di depurazione debbano essere localizzati nelle aree territoriali dei comuni afferenti l’impianto stesso. E’ stato così sancito un principio fondamentale di giustizia, attestando nel contempo, oltre ogni ragionevole dubbio, che l’impegno profuso da comitati, associazioni, Sindaci e semplici cittadini che in questi anni si sono opposti e tuttora si oppongono all’inutile progetto di Acque bresciane che riguarda la collettazione dei comuni della sponda bresciana del lago di Garda, si fonda su solide basi di equità, è tecnicamente motivato e guarda all’interesse primario di salvaguardia dei territori nonchè alla tutela della salute e del benessere dei suoi abitanti, soprattutto in una visione di lungo termine. Il lavoro fatto da tutti coloro che credono in questi fondamentali valori, dunque, non è stato vano e che il Consiglio Provinciale abbia fissato un punto cardine di tale rilevanza è importante per l’affermazione della linea di principio da noi sempre sostenuta e che ora non può più essere messa in discussione. Ma ciò non sufficiente se tutto si riduce ad un mero esercizio di enunciati. ORA È TEMPO DI AGIRE! Sei mesi sono stati fissati, a partire dal 30 novembre, per giungere ad una soluzione condivisa ed adeguata. Il tempo passa e chi ha l’onere di decidere non può più tergiversare e, soprattutto, non può più eludere i contenuti della mozione approvata e i principi a cui essa sottende Vi sono alcune sostanziali domande a cui deve essere data immediata risposta da chi ne ha il dovere, ovvero ATO e il suo Presidente Boifava:•Quali azioni concrete ad oggi sono state messe in campo dagli organi competenti a seguito dell’approvazione della mozione?•Chi si sta assumendo la responsabilità di individuare le possibili localizzazioni in ambito gardesano?•Con quale metodo?•Con quale condivisione?•A chi verranno affidati i confronti fra le alternative?•Verrà finalmente formulato un progetto che includa interventi fondamentali per la salvaguardia del Lago e del suo turismo quali ad esempio, la separazione delle acque bianche da quelle nere e l’eliminazione degli scarichi abusivi a Lago?•Verrà effettuata un’analisi dei dati epidemiologici e della situazione inerente la salute nei territori interessati?•Verrà valutata anche l’opzione che concerne la possibile ristrutturazione o adeguamento del collettore esistente come base di confronto per ogni nuova ipotesi? In più occasioni è stato ribadito che si è perso troppo tempo e che il Lago di Garda, la risorsa idrica più importante d’ Italia e meta turistica di altissimo rilievo, attende risposte urgenti. Il 2021 è già iniziato e chi ha la competenza deve assumersi la responsabilità morale di prendere decisioni adeguate che tengano conto delle criticità del lago e rispettose nei confronti del bacino del Chiese Noi cittadini attendiamo dagli Enti preposti COERENZA con quanto prescritto dalla nuova normativa e risposte PUBBLICHE e TRASPARENTI. Risposte ADEGUATE e soprattutto CONDIVISE, per evitare gli errori del passato e che dimostrino concretamente che c’è la volontà di perseguire il benessere dei propri territori attraverso la realizzazione di un progetto meticoloso che sappia vedere lontano nel tempo.
Firmato Acqua Alma Onlus –Ambiente Futuro Lombardia ––Comitato Gaia –Comitato “le Mamme del Chiese”-Comitato Visano Respira
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Depurazione del Garda: ma l'Ato dov'è?
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