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Dopo il gesto esorbitante e clamoroso di Christo e dei suoi Flating Piers che hanno calamitato un milione e duecentomila visitatori sul lago d'Iseo, c'è ancora spazio per una ricerca artistica sommessa e discreta, affettuosa e intima sul Sebino e sulla sua "anima"?

La risposta è affermativa se si visita la bella mostra intitolata "Oltre il ponte" che si può visitare a palazzo Martinengo in via Musei a Brescia fino a domenica (il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 19). Quattro artisti hanno scelto creta fuoco e pigmenti - insomma le ceramiche Raku - per raccontare qualcosa del lago d'Iseo e in particolare di Montisola, del suo mondo fatto di reti, di pesci, di pali nell'acqua, di ninfee e giochi di luce. I quattro artisti sono Adelmo Zanotti, Bruna Gelpi, Giacinto Silistrini e Nadia Gozzi. Il loro è un vero e proprio progetto (Maji Raku Project) che gioca su opere uniche, su piccoli monili a forma di sardina che stanno diventando un'icona del lago e un gadget fatto di pezzi unici, e su un generoso anelito di solidarietà che sta portando acqua (Maji, appunto, in lingua Swaili) a villaggi della Tanzania. Il progetto, di volta in volta corredato da performance teatrali di Luciano Bertoli, ha già fatto tappa a Provaglio d'Iseo, Pisogne, Montisola, Sale Marasino e Clusane. Ora, a palazzo Martinengo, le opere in ceramica Raku dei quattro artisti bresciani dialogano con gli scatti fotografici selezionati e premiati con l'iniziativa "Christo / Il ponte il territorio e la sua gente". Un gioco di rimandi e dissonanze, allusioni ed elisioni sottolineato dal bell'allestimento curato dai giovani dell'Accademia Santa Giulia. Da vedere.

Odoardo Resti