Società

E’ arrivato in Valle Sabbia con discrezione, martedì 1 dicembre, non di persona perché la legge in tempo di Covid non lo consente, ma sul filo digitale Mons. Pierbattista Pizzaballa che il 4 e 5 dicembre prossimi farà il suo ingresso solenne al Santo Sepolcro di Gerusalemme, per incontrare i soci del Rotary Valle Sabbia guidati dalla Presidente Marcellina Bertolinelli.

Presentato da Nicola Bianco Speroni che nel 2016 ricevette la Croce d’Oro di Gerusalemme dalla Custodia di Terra Santa per il suo impegno nella promozione della pace e a sostegno dei più poveri in Palestina Fra Pierbattista Pizzaballa, bergamasco classe 1965, frate e biblista dell'Ordine dei Frati Minori il 24 ottobre 2020 è stato nominato da Papa Francesco: Patriarca di Gerusalemme.

Arrivato nella Custodia di Terra Santa il 7 ottobre 1990, ha completato gli studi di specializzazione allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme nel 1993. In seguito è stato professore di ebraico biblico alla Facoltà Francescana di Scienze Bibliche e Archeologiche di Gerusalemme e autore del messale Romano in lingua ebraica. Ha iniziato il servizio nella Custodia di Terra Santa il 2 luglio 1999 nel maggio 2004 il Definitorio Generale dell’Ordine dei Frati Minori lo ha eletto Custode di Terra Santa e Guardiano del Monte Sion incarico che ha mantenuto fino all’aprile 2016. Tra le molte altre responsabilità, il custode di Terra Santa ha quella del rispetto dello Statu Quo. La sua azione pastorale si è contraddistinta per equilibrio e spiccata capacità strategica e diplomatica; nella complicata mediazione tra lo stato d'Israele e le autorità palestinesi. L'8 giugno 2014 ha organizzato l'incontro di preghiera tra il Presidente d'Israele Shimon Peres, il Presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen e il Papa alla presenza del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I. E' il Gran Priore dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

 

Sua Beatitudine – è l’unico tra i Vescovi latini a poter utilizzare questo titolo - ha ricordato che il Patriarcato estende la sua giurisdizione sui fedeli cattolici residenti in Israele (circa 130.000), Palestina (45/50.000), Giordania (200.000) e Cipro (4/5.000 nella zona turca mentre nella zona greca sono ortodossi), quindi culture diverse e lingue divere: arabo, ebraico, greco e turco. Nella città di Gerusalemme i cristiani rimasti sono meno di 10.000 a fronte di 250.000 mussulmani e oltre 600.000 ebrei. Negli ultimi anni anche gli equilibri sono cambiati e oggi si assiste a una “particolare” sintonia di Israele con l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi in chiave anti iraniana, mentre è divenuta presenza significativa quella della Russia dalla Siria e della Cina che investe capitali enormi (è recente l’acquisto del porto di Haifa).

In questo contesto la Palestina è sempre più abbandonata e povera e la pandemia ha accresciuto le difficoltà di un popolo che non può contare sull’assistenza di uno Stato sociale che non esiste. I confini a causa della pandemia sono chiusi e la mancanza dell’indotto dei pellegrini compromette l’intera filiera economica. Ciò nonostante la solidarietà sia internazionale che locale sta lasciando testimonianze molto belle. Il timore è anche di non riuscire a mantenere le scuole cristiane dove da molti mesi gli insegnanti non sono pagati perché gli studenti non andando a scuola non pagano le rette scolastiche.

Rispetto al passato se mai possibile la situazione è complicata dall’incertezza dei contorti rapporti internazionali, dai molti interlocutori in gioco e data dall’impossibilità di individuare le autentiche contrapposizioni, tanto che la sfiducia tra le parti in gioco è talmente alta da non consentire neppure le premesse per riprendere i negoziati di pace.

 

 

Avviato il servizio di “Spazio Argento”, una sfida da vincere a favore dei nostri anziani. La sperimentazione del servizio è iniziata il 2 novembre in Giudicarie, Primiero e a Trento, per poi poterlo estendere efficacemente su tutto il territorio provinciale.

Il 2 novembre scorso la Comunità delle Giudicarie, assieme alla Comunità del Primiero e al Comune di Trento, ha dato avvio ufficialmente al servizio di Spazio Argento. La Provincia di Trento ha scelto di affidare a tre territori diversi tra loro la sperimentazione di questo progetto per coglierne le particolarità e le specificità e poterlo efficacemente replicare e diffondere su tutto il territorio. 

La Comunità delle Giudicarie ha accolto la proposta di sperimentazione di Spazio Argento nella consapevolezza che sia quanto mai urgente rivedere il sistema di welfare per gli anziani alla luce dei dati sull'invecchiamento della popolazione e della crescente complessità delle situazioni di fragilità sociale e sanitaria che si riscontra anche sul nostro territorio. Si tratta di una sfida che per essere vinta necessita di uno stretto coinvolgimento di tutte le realtà che si occupano di anziani nel nostro territorio: il Servizio socio assistenziale, l’Azienda provinciale per i Servizi sanitari, le sei Apsp, le Cooperative sociali e tutte le organizzazioni di volontariato e rappresentative dei bisogni di questa fascia di popolazione.  L’aumento di situazioni di non autosufficienza impone un ripensamento della filiera dei servizi anche in termini di integrazione e innovazione, dove al centro deve essere posto il benessere della persona, con un'attenzione crescente al singolo anziano ma anche ai suoi familiari e alla rete sociale di riferimento. Altrettanto importante in una prospettiva di lungo periodo diventa il tema della prevenzione e dell'invecchiamento attivo per prevenire condizioni di non-autosufficienza e posticipare il più possibile l'istituzionalizzazione.

L’attuale situazione sanitaria legata all’emergenza Covid-19 ha messo in luce in modo dirompente i bisogni della popolazione anziana, con necessità di assistenza che grava prevalentemente sulla rete familiare. Si è evidenziata ancor più la necessità di contesti che offrano risposte integrate a supporto degli anziani e di chi se ne prende cura e di procedure di presa in carico consolidate ed efficaci.

Obiettivo di Spazio Argento, anche in questo difficile contesto, sarà quello di diventare il luogo specializzato rispetto a questo bisogno, con un'attenzione prioritaria verso l'integrazione degli aiuti territoriali socio-sanitari. Questo con l’intento prioritario di migliorare i servizi a favore degli anziani e supportare i nuclei che si fanno carico di persone non autosufficienti.

Il Commissario della Comunità di Valle, Giorgio Butterini, sottolinea la necessità di sperimentare modelli innovativi al cospetto di una tematica di grande attualità come quella relativa al progressivo invecchiamento della popolazione: “Ritengo che questa sperimentazione possa offrire al territorio un prezioso contributo nell’ottica di proporre risposte efficaci ai bisogni delle persone in età avanzata e delle famiglie e in generale. Il fatto che per lo studio e il collaudo di un ‘progetto pilota’ di rilevanza strategica sia stato scelto l’ambito delle Giudicarie ci inorgoglisce e costituisce un meritato riconoscimento verso la qualità di prestazioni garantita da nostro Servizio Socio-assistenziale. Va infatti sottolineato che questo modello è stato realizzato in buona parte dalle risorse umane che operano in Comunità”.

L’ufficio Spazio Argento trova collocazione presso la Comunità delle Giudicarie a Tione - 3° piano. A causa delle restrizioni di sicurezza per la pandemia in atto, in questo momento non è possibile l'accesso diretto, ma solo previo appuntamento telefonando al numero 0465.339570 tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00, e mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.*

 

Cos’è Spazio Argento

Il servizio di Spazio Argento è il soggetto locale specializzato rispetto al settore welfare anziani e contribuisce alla definizione della pianificazione socio/sanitaria territoriale rivolta agli anziani.

 

Obiettivi e azioni di Spazio Argento

La finalità prioritaria di Spazio Argento è la presa in carico precoce della popolazione anziana per garantire il mantenimento nel tempo delle capacità ed autonomie residue.

 

Per raggiungere tale obiettivo Spazio Argento intende:

 

▪     Mappare le risorse formali e informali presenti sul territorio delle Giudicarie in ambito anziani

 

▪     Raccogliere e analizzare dei bisogni del territorio

 

▪     Analizzare qualitativamente l’attuale risposta ai bisogni di assistenza domiciliare

 

▪     Promuovere attività di invecchiamento attivo per favorire uno stile di vita sano, occasioni di incontro e partecipazione della persona anziana

 

▪     Affiancare e accompagnare l’anziano fragile e la sua famiglia nel processo di

 

invecchiamento

 

▪     Ridurre della solitudine e l’isolamento di chi fa assistenza, con attività sia di supporto che di supervisione e formazione.

 

▪     Proporre risposte innovative ai bisogni dell’anziano

 

▪     Promuovere il raccordo con l’ambito sanitario per garantire un percorso di presa in carico unitario e semplifichi l’accesso ai servizi da parte delle persone.

 

▪     Garantire un supporto integrato ed unitario alle situazioni multiproblematiche con

 

 

 

Il periodo di emergenza sanitaria potrebbe impedire l’attuazione nei prossimi mesi di alcune azioni, in particolare legate ad attività preventive o che implichino la necessità di incontri e partecipazione attiva. Sarà pertanto necessario considerare l’evoluzione della pandemia Covid-19 e le conseguenze che tale condizione produrrà a livello sociale e dei servizi. 

 

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Fondazione Teresa Camplani  ha accolto nella sua casa di cura di Brescia, la Domus Salutis, i primi 3 pazienti subacuti Covid, in un padiglione a se stante, allestito con 20 posti letto aggiuntivi. Un padiglione ben separato dal resto della struttura, per consentire a tutte le altre attività di degenza ed ambulatoriali riabilitative a 360 gradi, eccellenze della casa di cura bresciana, di proseguire in tutta sicurezza.

 

Stessa operazione è già in atto a Cremona, nell’altra casa di cura della Fondazione, Ancelle, dove un intero piano da alcuni giorni è stato interamente isolato per altri 20-22 posti letto per subacuti Covid.

“I pazienti attuali - spiega Fabio Russo, consigliere delegato della Fondazione - sono meno gravi dei 268 “acuti” accolti e curati nella prima fase dell'emergenza Coronavirus, in tutte le tre strutture della Fondazione - Domus Salutis di Brescia, Ancelle di Cremona e San Clemente di Mantova –, pazienti che avevano richiesto una importante presa in cura ed un costante monitoraggio. Ad oggi, su richiesta delle Ats locali, riusciamo dunque ad essere nuovamente parte attiva del sistema di "nosocomio diffuso", nell'ambito del sistema sanitario lombardo, la migliore risposta a questa emergenza, allentando il carico di altri presidi ospedalieri pubblici: con posti letto a Brescia e a Cremona, accogliendo quindi pazienti positivi al virus ma in spazi molto ben separati da tutto il resto, in modo tale che tutti i reparti possano continuare ad operare in tutta sicurezza, ed a Mantova supportando l'ASST Carlo Poma, concedendo l'uso delle proprie sale operatorie chirurgiche”.

 

Il tutto, nel solco della missione di Maria Crocifissa di Rosa, fondatrice della congregazione delle Ancelle della Carità, che fu in prima linea nell'assistenza durante le epidemie di colera dell'800, e che ora prosegue con l’Ente intitolato alla memoria della sua prima vicaria, Teresa Camplani, mettendo a disposizione strutture e personale sanitario.

 

 

 

Sei mesi per ripensare la soluzione della depurazione del Garda. L'approvazione in consiglio provinciale della cosiddetta mozione Sarnico riapre uno spiraglio per i comuni che si oppongono da tempo alla realizzazione dei depuratori di Gavardo e Montichiari. Sulla sua pagina facebook è intervenuto il sindaco di Gavardo Davide Comaglio.

E’ stata approvata, a grandissima maggioranza in Consiglio Provinciale, la Mozione che delibera un principio fondamentale di territorialità degli impianti consortili di depurazione che devono essere localizzati all’interno dei territori afferenti. Sono previste eccezioni e deroghe molto limitate. Una Mozione lanciata dal Consigliere Sarnico e poi emendata da altre componenti politiche e sostanzialmente votata trasversalmente da 12 consiglieri con 1 solo contrario e 3 assenti al voto. È un risultato clamoroso e impensabile solo alcuni mesi fa, frutto di molto lavoro, che spinge la localizzazione del depuratore del Garda....su un comune del Garda.

 

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Floriano Massardi. Il comunicato.

La lunga vicenda che riguarda il depuratore del Garda è ad un punto di svolta. È dell’altro ieri infatti il voto bipartisan del Consiglio provinciale di Brescia che, dopo un lungo confronto, rimette in discussione il progetto del doppio depuratore a Gavardo e a Montichiari. Esprime soddisfazione il consigliere regionale della Lega Floriano Massardi:

“Sono molto soddisfatto – commenta Massardi – per il voto provinciale di lunedì. Dopo tanti mesi, sono finalmente stati ascoltati i territori, inizialmente esclusi dalla decisione relativa al posizionamento del depuratore. Mi sono impegnato affinché venisse rivalutata questa decisione sin dagli inizi. Il voto di ieri è un voto di buon senso, che porta avanti un criterio di importanza cruciale per noi: gli impianti consortili di depurazione vanno localizzati nei Comuni afferenti all’impianto stesso, l’abbiamo sostenuto fin dal primo momento e così finalmente sarà. La Lega in questo è sempre stata ferma e decisa, facendosi portatrice degli interessi dei territori”.

Con questo voto, quindi, l’impianto dovrà sorgere nei pressi di un comune gardesano; il Consiglio ha altresì stabilito che Acque Bresciane ha ora sei mesi per valutare le alternative. 

“Voglio ringraziare il segretario provinciale della Lega Alberto Bertagna e i consiglieri provinciali Tacconi, Micheli e Pasinetti, che si sono fatti carico di mediare tra le varie componenti politiche al tavolo, permettendo di addivenire a questo importante risultato, in cui non abbiamo mai smesso di credere; - prosegue Massardi – era importante trovare una soluzione condivisa, proprio per uscire dell’empasse e tutelare un territorio fragile e a rischio come quello di Gavardo e di tutta la Valle Sabbia.

Ciò che era mancato inizialmente, il coinvolgimento degli enti territoriali, è oggi alla base del nuovo criterio di scelta e non posso che esserne pienamente soddisfatto” conclude il consigliere bresciano.

 

 

 

L’iniziativa di formazione proposta dalla fondazione Intro, ente gestore della scuola dell’infanzia Montessori “Il sassolino”, dopo aver percorso varie biblioteche della zona Garda-Valsabbia, quest’anno viene proposta online. Primo incontro questa sera alle 21.

 

Il corso si articola in cinque incontri aperti a tutti i genitori ed è realizzato in collaborazione con La Cassa Rurale e il Sistema Bibliotecario Nordest. Ideata da Annalisa Schirato, consulente pedagogica e maestra del Sassolino, la proposta intende avviare momenti di confronto in questo periodo pieno di ansie e preoccupazioni ed è frutto di un’esperienza decennale nell’accompagnamento alla crescita dei bambini e delle loro famiglie. L’obiettivo è quello di cogliere le sfide del presente, trovando le risorse per continuare a crescere in serenità con i propri figli.

Gli incontri sono gratuiti, ma i partecipanti possono aiutare l’organizzazione con una donazione libera, che sarà utilizzata per coprire i costi. Per il programma dettagliato e per iscriversi, si può consultare la pagina https://tinyurl.com/genitorisicresceonline20-21.

Lunedì 30 novembre: La natura che cura. Rinforzare le difese dei nostri bambini. Interviene Carmela Scali, insegnante di fitoterapia all’Accademia di naturopatia Consè.

Lunedì 14 dicembre: Come educare al coraggio. Tra paure e speranza. Interviene Graziella Fioretti, insegnante di yoga e scuola primaria, autrice del libro "La porta della felicità" (Ed. La Meridiana).

Lunedì 11 gennaio: Ben-essere a scuola. Come stanno i nostri bambini? Interviene Annalisa Schirato, consulente pedagogica e maestra del Sassolino, scuola Montessori.

Lunedì 25 gennaio: Una centrifuga di emozioni. Come aiutare i bambini con la Mindfulness. Interviene Pamela Cortinovis, piscoterapeuta esperta di Mindfulness e bambini.

Lunedì 8 febbraio: Bambini e libri, come scegliere? Interviene Luca Ganzerla, formatore università di Verona, esperto in letteratura dell’infanzia.

Tutte le serate avranno iniziano alle ore 21.

Concorso d’idee per l'adeguamento della veste grafica di MO.CA-centro per le nuove culture sito in Palazzo Martinengo Colleoni.

Il concorso di idee è aperto a tutti i cittadini italiani, cittadini della UE e stranieri regolarmente residenti in Italia aventi maggiore età. La partecipazione è gratuita e prevede una remunerazione per le prime tre proposte vincenti.

Il concorso rimarrà aperto fino al 21 dicembre 2020 ore 13.00.

Qui troverete tutti i file utili alla condivisione - Link Seafile: https://seafile.comune.brescia.it/d/f4b418df900f4abcb754/

Link bando ufficiale scaricabile dal sito: https://www.bresciainfrastrutture.it/gruppo/altri-bandi-e-pubblicazioni/

 

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento del consigliere regionale Gianni Girelli.

I cittadini fragili che, pur avendo diritto a ricevere il vaccino antinfluenzale gratuitamente sono stati costretti a rivolgersi ai centri privati per proteggersi, otterranno il rimborso grazie alla mozione PD approvata oggi in Aula. “In questo modo rimediamo alle mancanze targate Regione Lombardia - commenta il consigliere regionale del Pd Gianni Girelli - In questo momento di emergenza sanitaria la vaccinazione antinfluenzale è fondamentale, sia per la tutela della salute dei cittadini, sia per semplificare la  diagnosi tra i pazienti affetti da Covid o da influenza stagionale. La Regione però non ha rispettato i tempi: i  vaccini infatti, per gli errori di approvvigionamento, sono introvabili nonostante le ultime due gare bandite in extremis - la dodicesima, andata a vuoto, è stata indetta il 27 novembre scorso, mentre la tredicesima è stata aperta ieri e si chiuderà domani. Come ovvio, questa disorganizzazione ha avuto come conseguenza, vista la quasi totale impossibilità di fare il vaccino gratuitamente, il ricorso al privato - con prezzi che variano dai 50 ai 70 euro, ovvero cinque volte il costo del servizio pubblico”.

“Da parte nostra- conclude Girelli - vigileremo perché la Giunta vari al più presto, dati i tempi stretti della campagna vaccinale, una delibera che renda di fatto operativo l’impegno assunto oggi in Aula”.

Gianni Girelli

 

A 66 anni d’età è morto Angelo Bonfadini, regista bresciano che mosse i suoi primi passi a Telegarda negli anni Settanta prima di spiccare il volo verso impegni nazionali con la Rai. Era nato il 21 aprile 1954 a Brescia. Lo hanno trovato privo di vita alcuni amici che erano andati a fargli visita nell’abitazione in città, in via Morosini. Bonfadini, che negli ultimi anni aveva avuto problemi di salute dopo una frattura al femore, è morto nel sonno. I funerali si svolgeranno martedì: il corteo funebre muoverà alle 15.30 dall’obitorio del Civile per raggiungere il Cimitero Vantiniano, dove è prevista una breve cerimonia.

L’ultima applaudita apparizione pubblica di Bonfadini è dell’1 ottobre 2019 quando al Nuovo Eden venne proiettato il suo ultimo lungometraggio “Il tempo è vita” incentrato sulla figura di padre Notker Wolf, emerito Abate Primate dei Benedettini. Un lavoro che faceva il paio con quello dedicato da Bonfadini a un altro grande della spiritualità contemporanea, don Luisito Bianchi.

Volto popolare e notissimo in provincia, anche in Valsabbia, per i tanti documentari dedicati al territorio bresciano e per i tratti inconfondibili (caschetto biondo, le lenti spesse, il garbo e l’urbanità dei modi, la postazione fissa per incontrare amici e chiacchierare alla Libreria Rinascita). In un’intervista rilasciata ad alcuni studenti aveva detto di sé: “Mi occupo prevalentemente di documentari; collaboro con la Rai, per la quale ho realizzato e realizzo tutt'ora vari programmi culturali, soprattutto per Rai3. Fra quelli che ho prodotto posso citarvi "Tortuga", "Il circolo delle 12", realizzavo riprese esterne (quelli che nel campo chiamano RVM, ndr) per "L'albero azzurro". Ho lavorato con Raisat ragazzi ed ora con Raisat. Dal 2003 realizzo "La piccola storia" per Rai3 Val d'Aosta, in francese. A Brescia con la fondazione "Dominato Leonense" ho realizzato 10 documentari su vari argomenti, prevalentemente di informazione culturale; ed altri filmati che vengono proiettati nelle varie mostre che organizza la fondazione”.

Molte le collaborazioni con le emittenti tv locali. L’ultima sua firma, dicevamo, è stata su “Il tempo è vita”. Quasi una premonizione. Perché il tempo della vita di Angelo Bonfafini è stato ingiustamente breve. Ma straordinariamente ricco.

Odoardo Resti

 

 

A trent’anni dalla prima canzone, il sodalizio di musicisti e compositori – rigorosamente non professionisti – che ha animato per anni intere generazioni di scout ha deciso di raccogliere i successi in un doppio CD. L’iniziativa nasce per “cullare” i ricordi dei ragazzi di qualche anno fa e, nel contempo, sostenere con i proventi le nuove generazioni che vivono oggi la stessa esperienza dello scoutismo, in un momento storico particolarmente difficile. Il CD sarà disponibile da domani e può già essere ordinato sulla pagina Facebook Quelli del lago.

 

Dire “Quelli del lago” suscita ancora oggi intense emozioni in chi ha condiviso impegno e solidarietà nei gruppi scout di Brescia e provincia intorno agli anni novanta e oltre. I ricordi corrono a tre giovani capi, uniti dalla passione per la musica oltre che dalle attività scoutistiche, animatori di gruppi gardesani – e così è svelata l’origine praticamente casuale del nome della band – i quali a partire dal 1986 decisero di unire la loro creatività e vena artistica. Con abbondanti dosi di fantasia, presero dunque a comporre le colonne sonore che hanno accompagnato nell’arco di molti anni i percorsi e le proposte AGESCI di Brescia e provincia. Sigle, tormentoni, canzoni a tema per ogni occasione, composti appositamente per un’uscita o un campo, ma anche semplicemente per condividere la gioia di stare insieme: Vittorio Corsetti, Marco Tonoli e Giovanni (Oro) Bellini non si sono più tirati indietro e i loro ritornelli sono entrati a buon diritto nei canzonieri scout... mentre la stessa band entrava anche in sala d’incisione, visto che ha all’attivo un disco, “Da un polo all’altro”, prodotto dalla stessa AGESCI di Brescia.

Nel 2016 Quelli del Lago hanno festeggiato i trent’anni del loro sodalizio musicale con due concerti dal vivo, il primo a Manerba del Garda e il successivo a Brescia. Ora, a quattro anni di distanza da quell'anniversario, esce un doppio CD, “Quelli del Lago – 30”, che raccoglie il meglio dei due eventi. Il prodotto si delinea come sintesi ideale di un’avventura che ha unito le passioni dei protagonisti e di chi ha condiviso con loro non solo avvincenti avventure, ma soprattutto l’amore per lo scoutismo e per l’educazione dei ragazzi. In realtà, gli artisti si sono espressi definendola “sintesi finale”, nel ricordo di tanti momenti indimenticabili, ma non è detto che sia questa la volta in cui tutto si chiude, perché finché l’entusiasmo è intatto ci saranno sempre motivi e occasioni per ritrovarsi e cantare la vita e la sua bellezza.

Nel frattempo, Vittorio Corsetti, anima del gruppo dei ragazzi di allora insieme agli amici di una vita, ha accettato di essere il portavoce e rispondere a qualche domanda sulla band, sulla sua storia e sull’iniziativa benefica cui sarà destinato il ricavato della vendita dei CD.

Come avete mosso i primi passi? La scelta del nome fu davvero dovuta a una casualità?

Tutto comincia quando Marco, Vittorio e Giovanni (detto Oro), tre giovani capi reparto alle prime armi, provenienti da paesi vicini sul lago di Garda, si trovano a lavorare insieme con i ragazzi. La passione per il canto, per Branduardi, le messe suonate e cantate, i fuochi di bivacco ci hanno unito; ed è così che, frequentandoci sempre più spesso, proviamo a comporre le prime canzoni per i Campi S. Giorgio dei nostri gruppi. Da cosa nasce cosa, da canzone nasce canzone, spesso durante notti insonni, in luoghi improbabili e a volte persino “romantici”, magari sotto le stelle. Nelle riunioni di zona, vedendoci arrivare, si dice: «Ecco quelli del lago: stasera suonate voi?». E così è nato il nostro nome.

Come nascevano le canzoni?

In fondo abbiamo solo provato a raccontare, in parole e musica, quanto si viveva nelle nostre attività. Prendendo spunto dalle ambientazioni create di volta in volta per campi e uscite, abbiamo cercato di trasmettere la passione per questo meraviglioso modo di crescere e «lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato», per dirla con Baden Powell. Di solito, l’invito ci arrivava pochi giorni prima dell’evento, costringendoci a viaggiare con la fantasia dal lontano Oriente fino ai Maya, dai Cavalieri medioevali alle navi dei pirati. Devo dire che il comune amore per la musica ci ha facilitato il compito, anche se spesso le canzoni si finivano a notte fonda, magari il giorno prima del Campo S. Giorgio di Zona.

È vero che le vostre canzoni sono conosciute anche nel resto d’Italia?

Così si dice. È divertente sentire i nostri ragazzi tornare dai raduni con altri gruppi in tutta Italia, raccontando come alcuni nuovi amici avessero provato a insegnare loro «nuove e bellissime canzoni di cui non conoscevano gli autori»: le nostre, appunto. È tuttora una grande soddisfazione per noi sentire i ragazzi canticchiare le nostre canzoni mentre montano la tenda o alla fine del fuoco di bivacco al campo, quando scende la notte.

Parlaci di quest’ultima produzione che state per presentare.

Tutto nasce da un bellissimo evento organizzato dal gruppo di Salò nel 2016 per celebrare i trent’anni della nostra prima canzone, a cui ha fatto seguito un secondo concerto a Brescia. Sono stati due momenti intensi ed emozionanti, in cui abbiamo fra l’altro ritrovato tanti scout dei “vecchi tempi” insieme a quelli più giovani che ancora cantano le nostre canzoni. Da questi due eventi live abbiamo estratto i 26 pezzi più riusciti e li abbiamo pubblicati in questo doppio CD.

Insieme ai nostri brani, trovano spazio anche due canzoni di Mattia Civico, un grande amico scout, bravissimo cantautore di Trento, che è stato ospite al concerto insieme ad altri amici capi scout di Perugia. Abbiamo inserito infine un "quasi-inedito", la canzone che abbiamo scritto nel 2019 per ricordare Pippo Zane, grande scout, amico e maestro scomparso, a cui dedichiamo la nostra ultima opera.

La vendita del CD è legata anche a un’iniziativa solidale…

Esatto. Il ricavato della vendita, al netto dei costi di produzione, sarà destinato a supportare i gruppi scout del Bresciano, che si trovano come tante altre realtà educative in un periodo di grande difficoltà dovuta alla pandemia: le misure di sicurezza imposte a causa dell’emergenza sanitaria, a partire dal distanziamento sociale, non permettono infatti lo svolgimento delle normali attività, con un conseguente impoverimento della sfera emozionale e relazionale dei nostri figli, che sono più tristi e più soli in questo periodo. Crediamo nello straordinario valore educativo del percorso scout, che va sostenuto e incoraggiato, soprattutto in momenti in cui all’educazione dei ragazzi e degli adolescenti vengono lasciate solo le briciole. A questo proposito, riveste un ruolo essenziale la formazione degli educatori; ecco perché una parte del ricavato sarà destinata a sostenere la Base Scout di Piazzole, luogo amato, sede di campi scuola e patrimonio dello Scoutismo bresciano. Si tratta di un piccolo segno, che però vuole indicare una scelta precisa e un lascito simbolico per tutti quelli che si cimenteranno dopo di noi in questa grande avventura dello scoutismo…magari provando a riprendere e continuare il nostro lavoro!

Giovanna Gamba

Tempi duri a Manerba del Garda per i furbetti dell’indifferenziata, quello sparuto gruppo di cittadini che preferiscono conferire in maniera incivile sacchetti e materiale vario presso i contenitori stradali, anziché mettere in pratica le semplici norme previste per il regolare conferimento dei rifiuti domestici. Si tratta di poche persone che, così facendo, dimostrano scarsissimo rispetto per la maggioranza di concittadini manerbesi, più responsabili e rispettosi delle regole. Con il loro comportamento i colpevoli della “spazzatura selvaggia” danneggiano l’intero sistema della raccolta differenziata; un sistema che, se correttamente attuato, può comportare benefici e risparmi per l’intera comunità. Senza poi trascurare le possibili conseguenze sull’igiene pubblica e l’impatto negativo sul decoro urbano del paese. Differenziare le diverse tipologie di scarti e rispettare modalità e tempi del servizio di raccolta è un dovere civico, e chi non agirà regolarmente si troverà ad affrontare un inasprimento delle misure di controllo messe in atto dall’amministrazione comunale per reprimere questo fenomeno negativo. Per risolvere il problema scenderanno in campo dai prossimi giorni gli agenti della Polizia Locale, che potranno avvalersi anche per rilevare queste possibili infrazioni delle nuove evolute tecnologie recentemente acquisite dall’amministrazione comunale di Manerba del Garda, quali droni e telecamere a infrarossi. Gli illeciti rilevati saranno puniti attraverso l’applicazione delle normative specifiche del settore, che prevedono contravvenzioni fino a 600 Euro e - nei casi più gravi di abbandono di rifiuti pericolosi o di infrazioni commesse da società - procedimenti di carattere penale.

 

La bella iniziativa di Andrea Franzoni di Villanuova. Un viaggio virtuale in bici sui rulli in ricordo del nonno prigioniero in America dal 1943 al 1946. Lui è Andrea Franzoni, classe 1990, di Villanuova sul Clisi, una laurea in cinese e un affetto speciale per il nonno Aldo Arrighi scomparso a 97 anni il 26 novembre del 2019. A un anno di distanza dalla sua morte Andrea ha voluto ricordare il nonno con un’iniziativa davvero particolare: in un prtimo tempo avrebbe voluto ripercorrere in bici, on the road, le orme di Aldo negli Stati Uniti: un percorso di più di 6000 km, attraverso 11 stati.

Purtroppo la pandemia ha stravolto tutti i piani ma Andrea ha deciso di non darsi per vinto. Come percorrere migliaia di chilometri in bici senza potersi muovere da Villanuova? Andrea ha trovato una soluzione: gli smart rulli per la bici. Si tratta di rulli di ultima generazione che possono essere collegati ad una app con cui è possibile seguire dei tracciati e “sentire” la strada, grazie alla durezza più o meno intensa dei rulli. E così… giovedì si parte.

Il viaggio di Andrea può essere seguito sia su Instagram (@train_long_gone) che su Facebook (Train long gone – tribute to Aldo Arrighi).

Aldo Arrighi peraltro è stato per anni un punto di riferimento per il paese, per le sue attività di volontariato nell’AVIS e con il GVAV, un gruppo di volontari che si occupa dell’aiuto alle persone anziane, oltre che per la sua attività di proiezionista di film sia al cinema Corallo di Villanuova, che nei cinema dei paesi vicini.

Dopo la chiamata alle armi nel 1942 venne arruolato nel 5° reggimento di artiglieria di Superga. “Dopo un breve addestramento, il gruppo venne imbarcato per il Nord Africa e sbarcò in Tunisia. Nel 1943 l’Italia subì una sconfitta da parte degli inglesi, e nonno Aldo – spiega Andrea - dopo un periodo di prigionia in nord Africa, passò sotto la giurisdizione degli americani e venne trasferito insieme ad altri prigionieri, italiani e tedeschi negli Stati Uniti. Dopo 32 giorni di viaggio giunse in Virginia, dove ebbe inizio il suo viaggio. Rimase in America per 3 anni, fino al 1946”.

Dopo lo sbarco in Virginia, a Newport News dopo pochi giorni Aldo venne trasferito a Camp Florence, in Arizona. Poi fu spostato in treno  a Camp Papago, vicino Phoenix. Poi Camp Lewis, a Takomma, poco lontano da Seattle. Qui i prigionieri vennero impiegati nei campi per raccogliere cotone e barbabietole.

 

Andrea ha ricostruito il viaggio di nonno Aldo grazie ai suoi racconti ma grazie anche alla fonti storiche, alle ricerche negli archivi e ai contatti con numerosi studiosi del posto, tra cui Laura Ruberto, ricercatrice italo-americana dell’Università di Berkley, che si occupa proprio della ricerca sui prigionieri italiani e tedeschi “deportati” negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale (Andrea ha aperto una pagina facebook dedicata ai prigionieri di guerra in America: https://www.facebook.com/groups/1065876773831839).

Maria Paola Pasini

 

In questi giorni undici giovani tra i 19 e i 26 anni si sono resi protagonisti di un gesto singolare di alto valore civico: hanno firmato un patto di collaborazione con il Comune, rappresentato dall’assessore ai Lavori pubblici Luca Gazzola, garantendo il proprio impegno a custodire, curare, e in futuro anche riprogettare, un’area verde del paese. 

 

Quando un gruppo di giovani decide di investire del tempo per migliorare il proprio paese, non si può non dare risalto alla notizia. Enrico Pernetta, capofila dell’iniziativa, racconta di alcuni amici cresciuti giocando a basket nel parco Divisione Acqui, più noto come parco del tennis, in una delle zone centrali del paese. Il punto di ritrovo negli anni è rimasto un riferimento affettivo, al punto da vivere con rabbia la mancanza di cure e di progettazione per riqualificarlo come meriterebbe. Le lamentele sui social, tuttavia, erano sterili: serviva un cambio di marcia. «Mantenerlo curato – aggiunge Luigi Alberti – controllare le infrastrutture e la pulizia ci è sembrata una buona idea, ma da soli non avremmo potuto, perciò siamo contenti delle conferme positive da parte dell’amministrazione comunale».

«Dalla polemica alla politica». Così sintetizza icasticamente l’assessore Gazzola, lodando lo spirito di iniziativa del gruppo, che di fronte a un problema si è dato da fare attivamente per trovare soluzioni. Ribattezzandosi T081 (T per tennis, più le cifre finali del c.a.p. bedizzolese), i giovani sono diventati interlocutori affidabili delle istituzioni e, garantiti dall’associazione Legami Leali, sono giunti alla firma del patto. A loro sarà anche affidata la progettazione per il futuro dell’area verde, sulla quale i T081 stanno già lavorando con il geometra Stefano Cherubini e che vede come punto di forza una piastra polivalente, in un contesto allineato con la mentalità della street art. Oltre alla manutenzione, i ragazzi si impegneranno a sensibilizzare la cittadinanza e non mancheranno di organizzare eventi sportivi, con l’intento dichiarato di prevenire atti di vandalismo attraverso una partecipazione condivisa.

La forte manifestazione di interesse è uno degli aspetti più nuovi e lodevoli, se si tiene conto dell’età dei protagonisti. Michele Crescini, di Legami Leali, precisa che l’associazione ha facilitato la stipula di nove patti in quattro comuni, ma quello di Bedizzole è la migliore riuscita del principio di sussidiarietà, in una dinamica di coprogettazione. Rossana Damiani di Garda Sociale, ente capofila dei patti di collaborazione, sottolinea a sua volta l’esempio virtuoso di cittadinanza attiva, con la creazione di un modello valido per i prossimi anni ed esportabile in altri comuni. «Gestendo realtà materiali – ha concluso – si curano anche le relazioni». In effetti, sottolinea ancora Gazzola, questi giovani si sono messi intorno a un tavolo in periodo di chiusura e hanno cominciato a pensare al dopo, affinché altri bambini e ragazzi abbiano le loro stesse opportunità.

Al momento sono tre le linee di intervento previste: risorse proprie del Comune, un bando regionale e finanziamenti esterni con possibilità di sponsorizzazioni. Il patto ha durata di un anno, rinnovabile: un anno per lasciare un segno concreto nei luoghi della quotidianità, con la speranza che sia solo l’inizio.

Giovanna Gamba

 

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