Società

Tra gennaio e settembre, le vendite del made in Brescia in Germania sono diminuite di circa 437 milioni rispetto allo stesso periodo del 2019: si tratta della dinamica (in termini monetari) più negativa tra tutte le province italiane. A pesare su tale evoluzione sono in particolare modo i comparti metalmeccanici, che, con un venduto pari a 1.620 milioni, valgono nel complesso il 77,1% dell’export bresciano in Germania. Per contro, il settore alimentari e bevande è stato l’unico protagonista di una crescita delle esportazioni, pari all’11,4% (+8 milioni):

A evidenziarlo è una ricerca del Centro Studi di Confindustria Brescia su dati ISTAT.

La Germania si conferma comunque il principale partner commerciale della provincia di Brescia, nonostante gli effetti della pandemia da Covid-19. I dati cumulati dei primi nove mesi del 2020 indicano che la quota di esportazioni verso la Germania vale il 19,7% delle esportazioni bresciane totali e il 31,4% di quelle verso i Paesi UE.

Un primato che resiste, nonostante il brusco ridimensionamento dei valori dovuto alla pandemia, che ha causato, nei primi nove mesi del 2020 su base annua, una contrazione delle vendite sul mercato tedesco del 17,2% e delle importazioni del 16,6%. Riguardo alle sole esportazioni, la dinamica trimestrale degli ultimi due anni mette in evidenza un andamento negativo già a partire dal secondo trimestre del 2019, in coincidenza con il rallentamento del commercio mondiale e con un indebolimento dell’economia tedesca. Il quarto trimestre 2019 segna un calo delle esportazioni bresciane verso la Germania del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (tendenziale), il primo trimestre 2020 del 10,9%. È con il secondo trimestre 2020 tuttavia che si rileva la contrazione maggiore (-30,4%), seguita da un rallentamento nella caduta nel periodo estivo (-9,8%).

Tra le province italiane, Brescia è al secondo posto, dopo Milano, per valore delle esportazioni verso la Germania: 2.101 milioni nel periodo gennaio-settembre 2020, una quota pari al 5,2% del totale nazionale. Seguono: Bergamo (1.794 milioni), Torino (1.491), Verona (1.480) e Vicenza (1.476). Risulta invece al primo posto della classifica delle province italiane per valore del saldo commerciale, pari a 1.005 milioni. Al secondo posto si colloca Chieti (809 milioni), seguita da Treviso (778), Reggio Emilia (621) e Cuneo (520).

Nel dettaglio, per quanto riguarda i settori e in particolari i già citati comparti metalmeccanici, i prodotti della metallurgia segnano un -22,2% (-158 milioni), i mezzi di trasporto un -33,0% (-103 milioni), i prodotti in alluminio un -19,6% (-67 milioni), macchinari e apparecchiature un -11,8% (-59 milioni). Al di fuori della metalmeccanica va segnalata la forte discesa sperimentata dagli articoli in gomma e materie plastiche (-27 milioni, -15,3%).

La contrazione dell’export bresciano in Germania appare coerente con la brusca frenata dell’attività produttiva nel paese: nel terzo trimestre del 2020, nonostante un recupero del 14,0% congiunturale, la produzione nell’industria in senso stretto si attesta al di sotto del 9,8% nei confronti dello stesso periodo del 2019. Va inoltre sottolineato come la crisi economica derivante dalla pandemia si sia inserita, come accennato, in un contesto già in rallentamento per la locomotiva tedesca, un movimento iniziato addirittura nel secondo semestre del 2018.

Nell’ultimo trimestre dell’anno, il manifatturiero tedesco avrebbe proseguito la risalita: l’indice PMI di Markit si è infatti attestato stabilmente in area di crescita, raggiungendo a dicembre i livelli massimi da tre anni a questa parte (58,3). Una performance che non riguarda il comparto dei servizi, che rimane invece “al palo” (47,0), a seguito delle chiusure imposte dal secondo lockdown. Vi è una diffusa preoccupazione, tuttavia, circa la recrudescenza dei contagi rilevata nelle ultime settimane in Germania: la conta dei decessi ha superato le 42 mila unità, con un trend in accelerazione. Nonostante ciò, lo stock dei positivi per ogni milione di abitanti (pari a circa 23 mila) rimane ben al di sotto di altri paesi europei come Regno Unito (46 mila), Spagna (45 mila) Francia (43 mila) e Italia (38 mila).

 

 

Sono trenta le farmacie di città e provincia che, nelle prossime settimane, parteciperanno alla campagna nazionale MisuriAMO2, che prevede la distruzione, ad alcuni cittadini selezionati, di un saturimetro per la misurazione del grado di ossigenazione del sangue.

 

In tutto a livello nazionale sono 30 mila i saturimetri che saranno disponibili gratuitamente in 1.200 farmacie dello Stivale: di questi circa seicento sono destinati al Bresciano. I cittadini, diversamente da quanto diffuso oggi su alcuni media, non potranno recarsi in qualsiasi farmacia per ottenere un saturimetro gratuitamente. Le farmacie già individuate, ovvero quelle, nel bresciano, hanno partecipato in passato al percorso formativo sul Paziente cronico in Bpco, devono indicare, tra i loro pazienti, quelli che sono affetti da problemi respiratori. Le persone saranno selezionate in base ai criteri Sip (Società italiana di pneumologia). Sia il farmacista, sia il cittadino, dovranno effettuare insieme un percorso di monitoraggio della saturazione nel sangue, seguendo passo passo la situazione e inserendo in un programma informatico i dati così raccolti. Le informazioni serviranno poi alla Società italiana di pneumologia per elaborare uno studio scientifico.

 

“L’iniziativa è portata avanti dalla Società italiana di pneumologia in collaborazione con Federfarma - spiega la presidente Clara Mottinelli -, che si occuperà della distribuzione sul territorio tramite il nostro grossista di riferimento, ovvero la Cef. L’obiettivo del progetto è far conoscere e diffondere maggiormente il dispositivo, che può essere un alleato prezioso per prevenire le complicanze da Covid”.

 

I saturimetri saranno consegnati nelle trenta farmacie bresciane nel giro di una quindicina di giorni e il percorso di monitoraggio durerà circa un mese. Le farmacie sono distribuite su tutto il territorio bresciano, da nord a sud, e sei sono in città.

 

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del consigliere regionale del Pd Gianni Girelli.

 

In un momento di grande difficoltà, dopo quasi un anno di convivenza terribile con la pandemia di Covid19, il rimpasto di Giunta voluto da Salvini e subito da Fontana si prefigura solo e unicamente come un’operazione di marketing politico. Sostituire Gallera con la Moratti e cambiare le deleghe agli assessori - compreso Mattinzoli che viene definitivamente estromesso dalle decisioni strategiche della Regione con evidente depotenziamento del territorio bresciano e inevitabili ricadute negative sul futuro delle nostre infrastrutture e del nostro aeroporto - non farà dimenticare tutto quello che in questi anni non ha funzionato. Se i lombardi hanno purtroppo scoperto, per via della pandemia, che disinvestire nella sanità significa mettere a rischio la salute pubblica, la Giunta a trazione leghista ha dato pessima prova di sé anche sui temi ambientali, sulle infrastrutture, sulla formazione professionale. In Lombardia serve un deciso cambio di passo, non certo un rimescolamento delle caselle di Giunta. Le prossime settimane e i prossimi mesi saranno dedicati interamente a vincere la sfida al Covid19. Un obiettivo cruciale che ci vedrà impegnati tutti, in prima linea. Per questo offriamo la nostra collaborazione alla neo assessora Moratti, ma ci aspettiamo in cambio tutto quello che è mancato fino ad ora: trasparenza sui dati e negli atti e efficienza nella gestione della profilassi anticoronavirus. E su questo saremo intransigenti. Fontana e Gallera hanno commesso molti errori in questo ultimo anno. Tanto che hanno dovuto ammetterlo e certificarlo con un rimpasto. Ma hanno sbagliato ancora lasciando la regia dell’avvicendamento a Salvini, un capo di partito che nulla ha a che vedere con l’istituzione regionale. Con rammarico annoto infatti che mai, come in questo periodo, le autonomie regionali sono state commissariate dalla politica nazionale. E questo è un danno per la Regione e per la democrazia, perché è con queste manovre di basso profilo che la politica perde autorevolezza. E si dà speranza al populismo. 

 

Gianni Girelli

Consigliere regionale PD

 

 

Banca Valsabbina comunica che il sig. Santo Ivano Beccalossi, attuale Vice Presidente, ha rassegnato le proprie dimissioni dal Consiglio di Amministrazione, dopo aver accompagnato per oltre 25 anni lo sviluppo della Banca.

Il Consiglio di Amministrazione, preso atto della decisione dell’Amministratore, ha deliberato la nomina per cooptazione alla carica di Consigliere del sig. Pier Andreino Niboli, noto imprenditore della Valle Sabbia, alla guida di un Gruppo industriale di livello internazionale. 

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato Vice Presidente, all’unanimità, il rag. Alberto Pelizzari, che ricoprirà la carica fino alla scadenza del proprio mandato consiliare.

Gli Organi aziendali, anche a nome del management e della struttura, ringraziano sentitamente il sig. Beccalossi per la preziosa collaborazione prestata e per l’attaccamento alla Banca dimostrato negli anni di permanenza nella carica, e rivolgono al Consigliere Niboli e al Vice Presidente Pelizzari un augurio per i nuovi incarichi.

 

Riceviamo e pubblichiamo qusta lettera della minoranza consigliare a Gavardo in merito alle dimissioni Manuela Maioli dalla presidenza della Fondazione della Casa di riposo La memoria e coseguente nomina del nuovo presidente Fabrizio Mora.

Il Gruppo di Minoranza consigliare “Gavardo Ideale” Centrodestra di Gavardo, con riferimento ai recenti articoli apparsi su Organi di stampa Locali e Nazionali (Giornale di Brescia e Corriere della Sera), in merito alle recenti dimissioni della ex Presidente della Casa di Riposo “La Memoria” di Gavardo (BS)  - Sig.a Emanuela Maioli – e della conseguente nomina di nuovo Presidente nella persona del Sig. Fabrizio Mora, intende precisare e sottolineare di NON aver mai espresso valutazioni e/o pareri – men che meno “placet”- alcuno ai sopra citati cambiamenti di funzioni e cariche, all’interno della suddetta  Rsa di Gavardo (BS).

Ciò a chiarimento e smentita dell’articolo recentemente apparso su l’edizione del Corriere della Sera di Domenica 10.01.2021.

Il Gruppo di Minoranza “Gavardo Ideale” Centrodestra precisa, anche in questa sede, come prima fatto in una precedente intervista al Giornale di Brescia, di NON aver mai avuto alcun membro di riferimento all’interno del C.d.a. della stessa Casa di Riposo “La Memoria” di Gavardo.

A riprova di ciò, il fatto che le recenti dimissioni della ex Presidente Maioli e della nuova investitura del Sig. Fabrizio Mora sono state apprese solo successivamente, da fonti indirette ed a cose ormai fatte.

Il Gruppo di Minoranza “Gavardo Ideale” Centrodestra.

 

Riprendiamo il comunicato che era stato pubblicato alcuni giorni fa:

Passaggio di consegne. Nuovo Presidente e Vicepresidente Fondazione La Memoria Onlus

Il 30/12/2020 all’interno del Consiglio di Amministrazione della Fondazione La Memoria ONLUS, in carica dal 23/08/2019, c’è stato il passaggio di consegne, tra Fabrizio Mora e la Presidente Manuela Maioli.

 

Quest’ultima, a partire dal mese di Gennaio 2021, lascerà l’incarico di Presidente del Consiglio di Amministrazione e assumerà il ruolo di Vicepresidente con i più ampi compiti di rappresentanza verso il territorio, rapportandosi con il mondo delle associazioni di volontariato, delle associazioni di categoria, delle commissioni comunali e con i famigliari degli ospiti.
Una scelta, quella di Manuela Maioli, condivisa e approvata all'unanimità dal consiglio di amministrazione.

“I prossimi mesi, così come lo sono stati gli ultimi 10 mesi del 2020, saranno molto intensi e impegnativi a causa della situazione generale di pandemia Covid-19 che ha colpito la nostra struttura, e per la prosecuzione del percorso avviato ai fini della riorganizzazione gestionale interna; impegni personali e professionali non mi permetteranno di dedicare alla Fondazione il tempo necessario a svolgere il ruolo da Presidente. Ho chiesto quindi di passare il testimone a un altro componente della nostra squadra. Continuerò, comunque, la mia esperienza a servizio della Fondazione.” – ha dichiarato Manuela Maioli.

 

“A nome del C.d.A. ringrazio Manuela per l’operato svolto e ringrazio tutta la squadra per aver riposto in me la loro fiducia - ha dichiarato Fabrizio Mora, accettando con spirito di servizio la responsabilità del nuovo incarico di Presidente. Ricoprirò al meglio il ruolo affidatomi, proseguendo nel cammino tracciato e nella consapevolezza che le priorità sono e saranno sempre i nostri ospiti. Chiedo sin da subito a tutti i concittadini Gavardesi di aiutare le RSA gavardesi con la raccolta fondi per le stanze degli abbracci proposta dell'Associazione Volontari Gavardesi (AVG) che opera nella nostra struttura”

 

A causa della pandemia COVID-19 che ha costretto da mesi il consiglio di amministrazione delle Fondazione a nuove modalità di incontro, si comunica che il passaggio di consegne è avvenuto in Videoconferenza, una modalità unica nella storia della Fondazione, segno dei tempi che cambiano.

 

Di seguito si riporta la composizione del Consiglio di amministrazione in carica.

 

PRESIDENTE:
Fabrizio Mora

VICEPRESIDENTE:
Manuela Maioli

CONSIGLIERI:
Cappa Emanuele
Comincioli Giacomo
Loro Nadir

 

:

 

 

 

Fuori Giulio Gallera, dentro Letizia Moratti. Rimpasto in Regione Lombardia. Il governatore Attilio Fontana ha annunciato gli avvicendamenti nella squadra di governo lombardo: assieme alla Moratti, entrano in giunta anche due deputati della Lega che hanno fatto parte del primo governo Conte e cioè l'ex ministro per la Famiglia Alessandra Locatelli e l'ex sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Guido Guidesi.

Sono dunque tre i nuovi assessori della giunta della Regione Lombardia, dopo il rimpasto che ha portato all'esclusione di Giulio Gallera, Silvia Piani e Martina Cambiaghi: oltre a Letizia Moratti, che avrà la delega al Welfare e sarà vice presidente, entrano Guido Guidesi allo Sviluppo economico e Alessandra Locatelli, che avrà la delega a Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità, entrambi in quota Lega. Stefano Bolognini, che è anche commissario cittadino della Lega a Milano, ha un nuovo assessorato allo Sviluppo della Città metropolitana, giovani e comunicazione, mentre ad Alessandro Manttinzoli è andata la delega a Casa e housing sociale. Gli altri assessori rimangono al loro posto anche se Fabrizio Sala lascia la vicepresidenza mantenendo le deleghe a Università, istruzione, ricerca, innovazione e semplificazione. Stefano Bruno Galli resta all'Autonomia e Cultura, Fabio Rolfi all'Agricoltura, così come Raffaele Cattaneo è stato confermato all'Ambiente e clima e Davide Caparini a Bilancio e Finanza, Massimo Sertori agli enti locali, Claudia Maria Terzi a Infrastrutture e Trasporti, Melania Rizzoli alla Formazione e Lavoro, Lara Magoni a Turismo, marketing territoriale e moda, Riccardo De Corato alla Sicurezza, Pietro Foroni a Territorio e protezione civile.

 

 

Anche i farmacisti rientrano tra le categorie sanitarie e hanno quindi diritto a essere vaccinati contro il covid-19 con priorità. La battaglia portata avanti dalla categoria è stata vinta e il ministero ha inserito i farmacisti tra i professionisti ai quali verrà erogato il vaccino nelle prossime settimane. Non solo, nelle scorse ore lo stesso ministro ha confermato che le vaccinazioni potranno essere eseguite nelle farmacie, ampliando così moltissimo la platea di vaccinatori.

 

VACCINO AI FARMACISTI. In una prima fase, per scelta del Governo, saranno vaccinati solo i farmacisti che lavorano nelle strutture sanitarie aperte al pubblico; in un momento successivo anche i magazzinieri, i commessi e gli altri operatori che lavorano in farmacia. Per questo anche nelle farmacie di Brescia è partita ieri la raccolta delle adesioni: ci sarà tempo sino al 21 gennaio per comunicare i propri dati sul portale dedicato. Tra i primi ad aderire, già il primo giorno, è la presidente di Federfarma Brescia Clara Mottinelli, con tutto il suo consiglio: “Per noi si tratta di una grande conquista - dichiara -, che certifica il nostro impegno in prima linea nel combattere il covid. Nella prima ondata, ma anche in questa seconda, siamo l’unico presidio che è rimasto sempre aperto nonostante le difficoltà, il primo e principale cui i cittadini hanno fatto riferimento mentre gli studi medici erano chiusi e gli ospedali inaccessibili perché travolti dall’emergenza. Ora possiamo garantire più sicurezza sia a noi stessi sia ai nostri utenti, per essere ancora più disponibili al fianco della gente. Auspico un’adesione di massa di tutti i farmacisti di Brescia”. Già nei primi due giorni di adesioni sono stati numerosi i farmacisti bresciani che hanno detto “sì”.

 

VACCINAZIONI IN FARMACIA. Vinta una battaglia, per la farmacia bresciana si prospetta già la seconda dietro l’angolo, la più importante: attivare al più presto il protocollo per eseguire le vaccinazioni anti-covid in farmacia. “Questa soluzione - prosegue Mottinelli - è l’unica che permetterà a tutta l’Italia di accelerare sui tempi ed eseguire la vaccinazione su larga scala, visto che le farmacie sono numerose e diffuse su tutto il territorio, quasi in ogni comune, oltre che facilmente accessibili. In questo modo auspichiamo che il servizio di vaccinazione diventi presto effettivo e permanente nelle farmacie, in modo da poter dare una mano, in futuro, anche per l’antinfluenzale”.

 

Molti farmacisti di Brescia sono già pronti, avendo partecipato allo specifico corso, e sono in attesa di poter effettuare a breve la giornata pratica, saltata per le restrizioni  covid.

 

Contromossa dell'on. Mariastella Gelmini presidente della Comunità del Garda sulla vicenda della depurazione. "La mozione Sarnico - dice - non costituisce elemento vincolante". Ecco la sua lettera.

In merito alla mozione del Consiglio Provinciale di Brescia approvata a maggioranza il 30 novembre u.s. (mozione “Sarnico”) e, in particolare, a seguito di una interpretazione distorta e fuorviante, a nostro giudizio, della stessa, la Comunità del Garda puntualizza quanto segue:

  1. La mozione non ha carattere impositivo ma prospetta linee generali di indirizzo per l’intero territorio provinciale bresciano.

 

  1. La localizzazione di interventi infrastrutturali in tema di depurazione e la loro compatibilità ambientale compete agli esperti ed ai tecnici (alla Scienza), mentre alle Istituzioni (alla Politica) spetta stabilire la natura e le priorità di detti interventi.

 

  1. In tal senso si esprime l’Avvocatura della Provincia di Brescia secondo cui è attribuita all’Ufficio d’Ambito la competenza in merito all’approvazione dei progetti di opere del servizio idrico integrato e, in particolare, dei progetti degli impianti di trattamento delle acque reflue, non essendo previsto dalla normativa la competenza del Consiglio provinciale ad esprimere un parere favorevole relativamente a simili progetti; a quest’ultimo, invero, spetta la definizione degli indirizzi generali per la pianificazione d’ambito.

 

  1. La mozione “Sarnico” stabilisce – a torto o a ragione – l’indirizzo strategico, accolto dalla Provincia esorbitando dalle sue competenze, che sancisce il principio che la localizzazione dei depuratori debba essere individuata, sul territorio di quei comuni che ne usufruiscono, a condizione però, che ciò non comporti costi di natura economica o ambientale superiori a quelli previsti dai progetti “in itinere”.

Se realizzare l’impianto di depurazione a Gavardo e a Montichiari, come prevede il progetto in itinere, risulta più conveniente, sotto il profilo economico ed ambientale che farlo a Lonato o in un altro di quei Comuni che usufruiranno dell’impianto stesso, si deve fare a Gavardo e a Montichiari.

In base a quanto stabilisce la mozione Sarnico la proposta di progetti degli impianti di depurazione alternativi a quello già allo studio, deve essere presentata entro 6 mesi dalla delibera del Consiglio Provinciale di approvazione della mozione stessa. 

Questi progetti alternativi dovranno rivelarsi non meno efficaci (di quelli in itinere) rispetto al raggiungimento degli obbiettivi prefissati; tanto è vero che “Agli scenari alternativi potranno essere concesse delle deroghe di carattere tecnico, ambientale ed economico solo se sufficientemente motivate e presentate all’Ufficio d’Ambito al fine dell’approvazione nel rispetto dello Statuto dell’Azienda Speciale”.

 

  1. A sostegno di quanto sopra si riporta integralmente il testo della mozione in oggetto:

“Come indirizzo strategico, in merito alle infrastrutture di depurazione, si adotta il criterio, a valere anche sulle opere ancora in corso di progettazione, che persegua il principio generale che gli impianti consortili di depurazione siano localizzati nelle aree territoriali dei Comuni afferenti all’impianto stesso. Relativamente alla progettazione degli impianti di depurazione già in itinere alla data odierna, il proponente, dovrà entro 6 mesi individuare nuovi scenari di localizzazione sulla base dell’indirizzo strategico descritto nel presente capoverso. Tali scenari dovranno rivelarsi non meno efficaci rispetto al raggiungimento degli obbiettivi prefissati. Agli scenari alternativi potranno essere concesse delle deroghe di carattere tecnico, ambientale ed economico solo se sufficientemente motivate e presentate all’Ufficio d’Ambito al fine dell’approvazione nel rispetto dello Statuto dell’Azienda Speciale”.

6.       Pertanto, con l’approvazione della mozione “Sarnico” il progetto in itinere non è stato accantonato ed ha, quantomeno, pari dignità rispetto ad altre eventuali proposte progettuali. 

7.       Qualora la Politica (non i Comitati) dovessero decidere per una localizzazione dell’impianto di depurazione diversa rispetto a quella di Gavardo e Montichiari, più costosa in termini ambientali ed economici (tenendo conto anche degli opportuni ristori per i territori sui quali verranno realizzati gli impianti stessi) la Comunità del Garda si riserva sin d’ora le azioni del caso nei confronti di chi abbia assunto questa decisione.

8.       Si ribadisce che la riqualificazione del sistema di depurazione e collettamento del Garda riveste carattere di assoluta URGENZA, stante l’attualità di un potenziale gravissimo danno alla risorsa idrica gardesana e nazionale ed il rischio di perdere il finanziamento di 100 milioni di euro che è stato assegnato dal Ministero dell’Ambiente a condizione che venga dismessa e rimossa la condotta sub-lacuale essendo giunta al termine della propria vita tecnica utile; pertanto, ci si riserva di contrastare nelle sedi più opportune ogni colpevole ritardo nella realizzazione dell’opera. 

PRESIDENTE COMUNITA’ DEL GARDA on. Mariastella Gelmini

 

Le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria non fermano la tradizione del Canto della Stella: l’associazione culturale Choros lo fa arrivare nelle case dei bresciani con Teletutto. Appuntamento il 6 gennaio alle 20:30.

 

Per la prima volta, almeno nell’ultimo mezzo secolo, il Canto della Stella non risuonerà nelle valli del bresciano. Il Canto della Stella è una delle tradizioni più sentite e che meglio caratterizzano il periodo natalizio: si tratta di un rito antichissimo, di cui si hanno fonti risalenti al sedicesimo secolo con analogie molto simili tra le laudi spirituali dell’epoca e i canti tutt’oggi in uso nel territorio bresciano, con particolare incidenza in Valle Sabbia e nell’Alto Garda bresciano ed una presenza, seppur più timida, in Valle Trompia.

Vengono chiamati Canti della Stella quei canti di questua a soggetto religioso eseguiti nella notte dell’Epifania, o nei giorni immediatamente antecedenti, da gruppi di cantori itineranti muniti di una stella che simboleggia il viaggio dei Re Magi. L’Epifania comincia la dodicesima notte successiva alla nascita di Gesù ed è festa di luce, di canti e di doni, oltre che il momento in cui Cristo simbolicamente si manifesta alle genti di tutto il mondo.

Da questa tradizione, tredici anni fa è nato il festival “La dodicesima notte” che organizza ogni anno diverse serate nelle chiese e nelle piazze, con lo scopo di valorizzare la tradizione in un'ottica innovativa e rivitalizzante.

Quest’anno, dato che “La dodicesima notte” non potrà svolgersi, l’Associazione Choros vuole mantenere vivo l’importante segno che il Canto della Stella riveste per il senso del Natale e del valore comunitario della tradizione bresciana. Così, la sera dell’Epifania, alle ore 20.30 andrà in onda sul canale 12 una delle serate della scorsa edizione del festival. Si tratta della serata nella chiesa di San Zenone Vescovo, a Ono Degno, frazione di Pertica Bassa, con la partecipazione straordinaria di Luciano Bertoli e delle Stelle Pertica Bassa, Anfo, Comero, Lavenone e Vesio (Tremosine, Alto Garda).

Zoe Fragiacomo, 7 anni e tanto entusiasmo, si è resa protagonista di una lodevole iniziativa e ha firmato un patto di collaborazione con il Comune in cui si impegna a prendersi cura della zona in cui abita: via Benaco e via Monte Baldo, a Bedizzole. Ne ha parlato anche con le maestre e i compagni della scuola primaria Manzoni, dove frequenta la classe seconda.

 

Un pomeriggio come tanti altri Zoe stava facendo passeggiare il cane quando, con la lucidità propria dei bambini, si guarda intorno e decide che così proprio non va: la strada è troppo sporca. Ci sono bottiglie di plastica e sacchetti di patatine, carte di vario tipo e oggetti di uso quotidiano, perfino un ombrello, oltre a tanti, tantissimi mozziconi di sigaretta. La piccola ne parla con la mamma, ma non per lamentarsi. E qui la bambina ci sorprende di nuovo: dice con sicurezza che sarà lei a pulire tutto. Quando la mamma le spiega che sono incombenze che spettano al Comune, Zoe vuole a tutti i costi scrivere al sindaco, che aveva conosciuto nel corso di una visita all’asilo e da allora saluta e considera suo amico.

Il sindaco Giovanni Cottini non solo le risponde, ma la invita insieme alla famiglia a spiegare il problema, per poi elaborare insieme le soluzioni possibili. In accordo con l’Ufficio Ecologia, viene loro fornito il materiale adeguato per la raccolta dei rifiuti, ma l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Gazzola rilancia e propone alla famiglia la formula del patto di collaborazione. Si tratta di un accordo tra istituzioni e cittadini al fine di raggiungere uno scopo di interesse comune e proprio recentemente l'amministrazione ne ha stipulato uno con un gruppo di giovani bedizzolesi che intendono prendersi cura di un parco del paese (Prendersi cura di un parco: un patto a Bedizzole è l’articolo in cui ne abbiamo parlato).

Detto e fatto. L’intervento dell’associazione Legami Leali ha garantito anche ampio respiro al progetto, che si propone come un “patto cornice”, modello anche per altri cittadini che volessero seguire le orme di Zoe. «I miei amici hanno detto che verranno ad aiutarmi!» garantisce la bambina. «Lo scopo naturalmente – precisa Gazzola – non è la pulizia, che spetta alle aziende incaricate, quanto l’occasione di creare relazioni di cooperazione, tanto più significative in quanto nate dall’idea di una bambina di sette anni».

«Ecco la via – incalza il sindaco Cottini – per cambiare davvero, per instillare una cultura del rispetto verso l’ambiente: non sono certo le multe o le fototrappole a convincere il cittadino. Se le nuove generazioni crescono come Zoe, la quale istintivamente ha capito che la strada è di tutti, possiamo essere ottimisti». Michele Crescini, di Legami Leali, sottolinea proprio il passaggio virtuoso nella considerazione del territorio da bene pubblico – che si percepisce come di nessuno, disinteressandosene – a bene comune, che si sente come proprio fino ad averlo a cuore. «Sottoscrivendo un atto pubblico protocollato, Zoe – conclude Crescini – ha compiuto un gesto educante per lei ed educativo per l’intera comunità».

Dal 29 dicembre 2020, giorno della firma, Zoe esce nei dintorni di casa, coinvolgendo l’intera famiglia nella sua missione: mamma Maria Teresa, papà Alessandro, la sorella Francesca e il fratellino Andrea, che a soli due anni vive l’avventura come puro divertimento, ma intanto impara dall’esempio dei suoi cari il rispetto per l’ambiente e l’amore per il territorio in cui sta crescendo.

Giovanna Gamba

La Tavola della Pace Brescia Est ha organizzato una conferenza pubblica martedì 12 gennaio alle 20:45 in diretta streaming sui canali Facebook e Youtube della Tavola della Pace e delle Acli bresciane. Titolo dell'incontro: "Chiudiamo la forbice. Le diseguaglianze causa di conflitti e violenze".

 

L'associazione bresciana, che organizza da anni incontri su tematiche sociali durante il mese della pace, quest'anno ha ripiegato sulla modalità a distanza, ma non per questo recede dal suo impegno. La serata di martedì metterà a fuoco il tema scottante del superamento delle diseguaglianze per la costruzione del bene comune, sognando una sola famiglia umana. Interverranno Elisa Chiaf, vicesindaca di Borgosatollo ed esperta di economia sociale e politiche di welfare, e Antonio Molinari, che ha partecipato a Economy of Francesco. Modererà la serata Annamaria Lonati, della Tavola della Pace Brescia est.

A ispirare la serata, le parole di papa Francesco: "In molte parti del mondo occorrono percorsi di pace che conducano a rimarginare le ferite, c'è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia".

Forse non tutti sanno che è attivo dal 24 novembre 2020, presso il Presidio Ospedaliero di Desenzano, il Centro Territoriale Covid, un nuovo ambulatorio in cui operano medici specialisti e personale infermieristico di ASST Garda con la collaborazione dei medici USCA-Unità Speciali di Continuità Assistenziale.Lo rende noto il sito dell'Asst del Garda.

Il Centro Territoriale Covid è nato con l’obiettivo di supportare i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera Scelta nella valutazione dei pazienti fortemente sospetti covid e dei pazienti positivi ma paucisintomatici che, a fronte di un peggioramento o non miglioramento del quadro clinico, necessitano di approfondimenti clinico-diagnostici.

 

Presso il Centro vengono eseguiti visita medica, esami di laboratorio, ecografia polmonare, elettrocardiogramma, tampone naso faringeo e consulenze specialistiche finalizzate a fornire una risposta completa ai pazienti inquadrabili in un livello di rischio intermedio o moderato ed intervenire rapidamente evitando eventuali aggravamenti del quadro clinico.

 

I pazienti vengono inviati al Centro Territoriale Covid dal medico curante evitando accessi al Pronto Soccorso che è dedicato ai casi acuti più gravi.

 

Il Centro ha un ingresso indipendente, direttamente dall’esterno, che garantisce totale separazione e sicurezza dei percorsi; la sua collocazione, nei pressi del Pronto Soccorso, facilita l’eventuale richiesta di supporto o l’invio al servizio emergenza-urgenza.

 

In questa fase iniziale, il Centro Territoriale Covid è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00; l’accesso avviene su richiesta del medico curante.

Sarebbe interessante conoscere il parere su questa struttura, se qualcuno ha avuto modo di conoscerla, di usufruirne...

 

 

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