Società

Verranno riproposte nelle prossime settimane, dopo l’integrazione per Badanti in programma dal 27 gennaio, delle nuove edizioni del corso gratuito per Colf e Badanti, organizzato dalle Acli provinciali di Brescia grazie al sostegno dell’associazione nazionale datori di lavoro domestico “NC Nuova Collaborazione” e al supporto organizzativo di Promos Srl. Le edizioni precedenti del corso hanno colto l’interesse non solo delle lavoratrici ma anche dei datori di lavoro; le famiglie ospitanti dove le collaboratrici domestiche prestano spesso ormai da molti anni servizio in ausilio alla cura non solo della casa, ma anche al bene più prezioso; gli anziani, che grazie proprio alle badanti, possono continuare a vivere nel proprio focolare domestico preservandone lo stato psicofisico.

Grazie quindi ai fondi messi a disposizione proprio da NC Nuova Collaborazione è stato possibile realizzare questo percorso formativo di qualificazione delle competenze; realizzando un corso di 40 ore per la qualifica di Colf e 24 ore per la qualifica di Badante, rilasciando alle partecipanti un attestato valido per accedere all’esame di Certificazione riconosciuto a livello nazionale per l’iscrizione all’Albo Nazionale Unico di EBINCOLF (Ente bilaterale nazionale collaboratori domestici). Un altro ambito a cuore delle Acli per dare voce ad un mondo ancora troppo poco conosciuto, promuovendone i diritti di cittadinanza anche per questa categoria di lavoratrici e lavoratori, che, prima di tutto sono persone. Diritti che oggi devono essere pensati in modo allargato, inclusivo, nei confronti di donne e uomini di provenienze diverse, che contribuiscono allo sviluppo e all’economia del nostro Paese.

 

I partecipanti apprenderanno e sperimenteranno sul campo le norme e le pratiche per tenere in ordine e pulita una abitazione, con un occhio di riguardo alla scelta di prodotti efficaci ma a ridotto impatto ambientale, sia per quanto concerne le pulizie quotidiane sia quelle straordinarie. Si approfondiranno tematiche legate all’alimentazione, alla preparazione dei cibi e dei menù settimanali, per permettere ai partecipanti al corso di poter gestire in autonomia la preparazione dei pasti, unendo il gusto a uno stile di vita sano, che aiuti le persone assistite. Grazie al contributo di esperti nelle diverse materie, verranno anche affrontati i temi legali e contrattuali per aiutare le lavoratrici e i lavoratori a destreggiarsi nella selva dei contratti e dei loro diritti e doveri. I corsisti approfondiranno anche i temi della gestione dei farmaci, e dell’accudimento sia fisico che psicologico di pazienti fragili o con patologie, per permettere alla assistente familiare di lavorare serenamente e aiutare le persone che le vengono affidate.

La partecipazione al corso è gratuita. Il corso è indirizzato a coloro che stanno già praticando la professione o che l’abbiano praticata in passato, con contratto regolare, per approfondire l’argomento e per potersi iscrivere all’Albo. A completamento dei posti disponibili, potranno accedervi tutti coloro che intendono avvicinarsi a tale impiego, purché con un buon livello di conoscenza della lingua italiana.

I corsi si tengono presso la sede delle Acli provinciali di Brescia (via Corsica 165, Brescia); se non sarà possibile svolgerli in presenza, verranno organizzate lezioni a distanza.

 

Per informazioni e iscrizioni (limitate, a causa del distanziamento dovuto al Covid-19) si può contattare la Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. dell’associazione (in via Corsica 165, telefono 3421444446) ogni mattina, dalle 8.00 alle 12.00.

 

Il difficile periodo storico che stiamo vivendo non frena la Valle Sabbia nel creare una nuovissima opportunità di lavoro per i professionisti del settore del turismo. La CMVS e l'Azienda Speciale Valle Sabbia Solidale hanno infatti indetto una selezione pubblica con l'obiettivo di comporre una graduatoria da cui selezionare ed assumere il nuovo addetto al coordinamento ed alla gestione dei progetti di sviluppo e valorizzazione turistica della Valle Sabbia!

 

Il nuovo coordinatore del turismo valsabbino, selezionato dalla Commissione esaminatrice, si occuperà di valorizzare il patrimonio naturalistico e storico del territorio favorendone l'incoming turistico ed instaurando una collaborazione fattiva con tutti i soggetti istituzionali quali Agenzia territoriale, Comunità Montana e Società collegate, Gal Garda Valle Sabbia, Regione Lombardia, ma anche con i comuni, le associazioni, gli operatori economici e i rappresentanti di categoria, gli istituti scolastici e per la formazione, giornalisti. Il soggetto prescelto dovrà inoltre sviluppare relazioni sinergiche anche con i soggetti istituzionali di altri; valutare e cercare di intercettare tutte le opportunità di finanziamento derivanti da bandi pubblici e gestire azioni di crowdfunding; pianificare e condurre campagne di comunicazione su media tradizionali e digitali e presidiare tutti gli uffici territoriali deputati all’accoglienza di turisti e visitatori.

 

Il contratto prevede un incarico a tempo pieno e determinato per la durata di 12 mesi.

Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 12.00 di martedì 26 gennaio.

Per ulteriori info www.vallesabbiasolidale.it

 

Il Presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi, interviene in merito alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. “E’ necessario pensare - come ben sottolineato anche dal Sindaco Del Bono - a un’organizzazione diversa del territorio regionale, che crei, come già più volte ribadito, zone sub regionali, che consentano una gestione provinciale dei dati, fino ad ora di difficile interpretazione, ben comprendendo la necessità di mantenere integro il sistema sanitario regionale, ma con l’esigenza di avere criteri che consentano deroghe alle regole generali.

 

“Da tempo - ha dichiarato Alghisi – ho suggerito a Regione Lombardia di dividere il territorio in zone sub regionali. Ricordo anche che oltre 100 sindaci bresciani hanno firmato un documento in cui chiedevano la valutazione del territorio in modo oggettivo e con dati concreti e oggettivi”.

 

Il Presidente Alghisi, raccogliendo le istanze che giungono dal territorio, mette i sindaci al centro della discussione; “Sindaci, che devono essere più protagonisti, dato che è su di loro che pesa la responsabilità della vita economica e sociale di ogni concittadino. Bene dunque la Conferenza dei Sindaci,  organizzata da ACB, che alla fine del mese darà la possibilità di confrontarci sulle iniziative da mettere a disposizione dell’attività sanitaria sui territori”.

 

 

Nel mese di giugno 2020, per volontà di Luisa Marchesani Folonari, è stato costituito il Fondo intitolato alla memoria del marito Francesco e dei figli Monica e Luca. Il Fondo è finalizzato al sostegno di iniziative volte a migliorare la QUALITÀ DELLA VITA DI BAMBINI E ANZIANI IN DIFFICOLTÀ – con particolare attenzione allo sviluppo e alla crescita sociale – e promosse da ORGANIZZAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO del territorio della provincia di Brescia.

 

Ricordiamo FRANCESCO FOLONARI: a soli 20 anni, alla morte del padre Luigi, entrò alla CHIANTI RUFFINO dove, cominciando dalla gavetta, dimostrò grandi capacità nei vari settori organizzativi, amministrativi, finanziari e di marketing investendo nel capitale umano dell’impresa e non dimenticando mai che l’affermazione del prodotto parte sempre dalla grande qualità e dall’amore che gli si dedica. Le sue azioni sono sempre state caratterizzate da SPIRITO DI SERVIZIO, SENSO DELLO STATO E APPARTENENZA ALLA COMUNITÀ.

Nel 1979 divenne Presidente della Chianti Ruffino, nel 1989 ricevette l’onorificenza di CAVALIERE DEL LAVORO e fu festeggiato da tutti i dipendenti, parenti ed amici.

Morì a soli 60 anni, il 12 febbraio 1990, rimanendo nel cuore di tante persone che lo avevano conosciuto. La recente costituzione del Fondo e le relative donazioni effettuate accompagnano una lunga attività filantropica, che vede Luisa Marchesani Folonari continuare nel solco tracciato da Francesco a favore della comunità bresciana.

 

Luisa Marchesani Folonari: “Francesco ha sempre desiderato aiutare le persone in maniera discreta, con uno sguardo attento e sensibile rivolto in particolare ai giovani, alla loro formazione. In ambito professionale riteneva che non fosse sufficiente avere solo un buon rapporto con i dipendenti, ma era convinto che l’imprenditoria dovesse rivolgersi alla solidarietà e che l’azienda stessa fosse da considerare come una grande famiglia. Mio marito, scomparso trent’anni fa, resta oggi nel cuore di tante persone. Ho così pensato di onorarne la memoria attraverso la creazione, presso Fondazione Comunità Bresciana, del Fondo che porta, oltre al suo nome, anche quello dei nostri figli Monica e Luca. Si potranno così sostenere progetti tesi ad aiutare bambini ed anziani ins ituazioni di difficoltà e fragilità e l’augurio è che queste donazioni possano portare un po’ di sollievo dopo un anno particolarmente duro e nel futuro”.

 

La prima attività del Fondo si è concretizzata proprio in questi giorni, attraverso la DONAZIONE COMPLESSIVA DI 80MILA EURO a favore di QUATTRO PROGETTI realizzati da altrettante realtà del bresciano impegnate nella cura e nell’accompagnamento di bambini, anziani e persone con disabilità: COOPERATIVA SOCIALE FRATERNITÀ GIOVANI, FONDAZIONE PER L’INFANZIA RONALD MCDONALD ITALIA, COOPERATIVA SOCIALE BIG BANG e FONDAZIONE BRESCIA SOLIDALE.

 

 

È un cartellone firmato "LEAL – Lega Antivivisezione", che raffigura mani grondanti sangue su sfondo nero e la scritta “la caccia sarebbe uno sport più interessante se anche gli animali avessero il fucile” comparso a Brescia, quartiere Sant’Eufemia, a scatenare le polemiche. Riceviamo e pubblichiamo. Ovviamente siamo aperti a commenti sui nostri social purchè tutti nei limiti della buona educazione.

Floriano Massardi, vicecapogruppo della Lega al Pirellone, è intervenuto sulla vicenda: “Sono del parere che il dibattito sulla caccia debba sempre mantenersi nei limiti del rispetto dell’opinione altrui e della decenza, senza sfociare in messaggi di tipo violento o aggressivo. Questo, a maggior ragione, in quanto solo nel nostro Paese assistiamo da anni a una demonizzazione della figura del cacciatore, mentre nel resto del mondo la percezione è ben differente, anche da parte delle associazioni ambientaliste.

Il cacciatore svolge da sempre un’attività a favore dell’ambiente, delle zone boschive e della loro conservazione, contribuendo a mantenere intatto l’ecosistema, a tutto vantaggio della flora e della fauna presenti. Il contenimento della fauna selvatica è essenziale anche per salvare vite umane dai ripetuti incidenti stradali, spesso mortali, causati da ungulati sempre più fuori controllo.

Inoltre, è ben nota l’attività benefica svolta dalle associazioni venatorie, mentre non trovo traccia di donazioni provenienti dall’opposto fronte animalista. Infatti nell’emergenza Covid19 la solidarietà dei cacciatori ha dato come risultato la raccolta di oltre 2.000.000 euro, donati alle strutture ospedaliere e sanitarie, con la provincia di Brescia che si è distinta quale la più generosa d'Italia. A coloro che hanno affisso quel manifesto li invito a rimuoverlo e ricordo che un loro parente o un amico potrebbe essersi salvato dal Covid grazie alla generosità dei cacciatori. Riflettiamo su questo prima di veicolare messaggi pericolosi, dai quali si deduce l’equazione cacciatori=assassini”.

 

La vicenda di un post sui social che ha fatto...discutere. O meglio ha scatenato le ire di chi si è sentito tirato in causa e offeso, ossia albergatori, ristoratori, baristi ecc. al centro dell'intervento. L'autore si è scusato e ha ritirato il post ma la questione non ha smesso di scatenare polemiche, tanto che è sceso in campo anche il sindaco di Gavardo Davide Comaglio che è intervenuto sulla sua pagina facebook. Come mai? Perchè l'autore del post era proprio un consigliere comunale.

Qual è la vostra opinione? Il dibattito è aperto e intenso a giudicare dalle tante reazioni che ha suscitato.

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Ho aspettato qualche giorno a scrivere su una questione che sta riguardando un ragazzo che è anche consigliere comunale, perché il tempo aiuta nelle riflessioni. Questo quindi non è un post stringato ma un mio pensiero personale, forse un po’ lungo, che partendo dalla vicenda specifica si allarga sull’uso e abuso dei social.

Lo faccio con il massimo rispetto di tutti e senza voler giudicare nessuno.

Non è il mio compito.

Qualche sera fa è stato pubblicato un post da Enrico, un ragazzo del nostro paese che tanti conoscono per vari motivi...come insegnante, musicista, maestro del coretto parrocchiale, estroverso artista, una persona con le sue idee, giuste o sbagliate che siano, del mondo e della politica.

 

Simpatico, antipatico, buono, supponente, disponibile o arrogante, ...insomma ognuno si sceglie gli amici che vuole e ognuno è libero di considerare l’altro una persona con cui condividere un pezzo di vita o abbandonare l’amicizia dopo il primo incontro.

 

Il ragazzo ha fatto un post sbagliato, assolutamente non condivisibile, soprattutto nei modi. Insomma un post per cui le persone hanno ragione ad offendersi ed arrabbiarsi.

 

Il ragazzo da poco più di un anno si sta impegnando anche nell’amministrazione comunale, un impegno forse non prioritario a quell’età, ma i voti li ha presi ed è stato eletto portando il suo contributo e sfruttando, tra l’altro, anche le sue abilità artistiche. Per inciso ha votato in consiglio comunale tutte le misure a sostegno delle attività produttive (tante o poche non è l’oggetto della questione).

 

Fare il consigliere comunale o avere un qualsiasi ruolo nella società (ad esempio rappresentante di qualsiasi associazione religiosa, culturale, sportiva o politica) implica degli impegni importanti tra i quali, indirettamente, usare i social in maniera corretta (questo dovrebbero farlo tutti) perché quando scrivi, chi legge non vede solo la tua persona ma anche quello che rappresenti.

 

Il post del ragazzo/consigliere, oltre a ferire i diretti interessati, ha rammaricato anche me e tutti i suoi colleghi in consiglio comunale, tra i quali i colleghi della minoranza guidati da Marco Molinari, che attraverso il loro profilo social ufficiale hanno rimarcato l’errore chiedendone le scuse pubbliche attraverso il suo profilo fb. Una cosa credo per non enfatizzare un grave errore commesso da un ragazzo.... “senza precedenti”.

 

I bar e ristoranti di Gavardo, ma possiamo dire di tutta Italia, sono in grande sofferenza. Dietro il bancone ci sono famiglie in difficoltà che non vedono clienti da mesi, ma nonostante tutto hanno sempre avuto grande senso di responsabilità. Molte famiglie, nel nostro paese, stanno vivendo momenti di tensione e forte preoccupazione sia per la questione sanitaria che per la crisi economica ed a tutte dobbiamo il massimo rispetto.

 

In una qualsiasi famiglia, se un figlio sbaglia gli si spiega l’errore, si cerca di riparare allo stesso e lo si manda a chiedere scusa. In un qualsiasi gruppo alcune volte qualcuno esagera, butta la palla fuori dal campo, offende un avversario…l’allenatore richiama, corregge, educa e fa crescere i propri ragazzi. Enrico ha capito presto di aver sbagliato, di aver ferito delle persone, anche amici, cancella il post e chiede scusa pubblicamente nella piazza virtuale che ormai sostituisce la piazza reale.

Questo è il percorso corretto: riconoscere gli errori, chiedere scusa a tutti e ripartire possibilmente non rifacendo lo stesso errore.

Certo...la parte offesa fa fatica a perdonare e nel mondo virtuale i toni difficilmente si abbassano anche quando il tuo post non esiste più e hai chiesto scusa pubblicamente.

E qui inizia l’altra storia...la vita virtuale che colpisce le persone reali. Basta uno screenshot di qualcosa che non esiste più per farlo rivivere. Vedere la gogna mediatica verso persone che non conosci è ben diverso che vederla verso delle persone che conosci...ti colpisce per la violenza, le infamie che si scrivono, l’intreccio del malessere reale con chi butta benzina sul fuoco per altre finalità...la cosa impressionante è che la tua vita, quello che sei veramente, viene azzerata senza possibilità di replica. Ho letto post che piano piano sono diventati attacchi personali, odio contro l’uomo, la sua professione di insegnante, le sue passioni, odio verso categorie di lavoratori a stipendio fisso contro altre categorie di lavoratori, offese ad insegnanti, parole inaudite di ogni sorta....insomma il post di Enrico è passato quasi in secondo piano perché la gogna non perdona...immagino che questa sia la giusta punizione per chi sbaglia...immagino che chi scaglia queste pietre contro una persona che scrive post non condivisibili siano umani che non hanno mai offeso nessuno e non hanno mai scritto un post che poteva ledere la dignità di qualcuno...

 

Ma Enrico è anche consigliere comunale alla prima esperienza e quindi la punizione deve essere esemplare. Non interessa cosa implica mescolare queste cose: la responsabilità è responsabilità anche se sei un giovane consigliere a 15€ lordi al mese. E allora dopo aver scritto ogni brutalità si passa al dileggio...e cosa c’è di meglio che appendere la sua foto allegata al simbolo con cui è stato eletto e il post incriminato sulle strade della sua frazione in modo che i suoi paesani durante un funerale possano ben leggere...perché quelli che lo conoscono devono sapere che questo ragazzo deve pagare per il suo errore ...quanto e come deve pagare non lo sappiamo perché i giudici non sono in tribunale ma sono i frantumatori delle comunità ...certo non ha scritto lui la legge sulle chiusure degli esercizi commerciali in zona rossa e non ha neanche rubato o rotto vetrine nei negozi… ma che differenza fa per quelli che non riescono a perdonare un post profondamente sbagliato?

 

Ma la gogna, che per me ha già oltrepassato ogni livello umanamente sopportabile per una persona, qualsiasi sia la colpa, e soprattutto in un paese dove ci si conosce tutti e tutti conoscono di che ragazzo stiamo parlando, non può fermarsi..no no...ieri leggo un volantino con stampati i loghi di due partiti (senza firma dei responsabili) al quale fanno riferimento credo alcuni consiglieri d’opposizione a cui non bastano né le scuse né la gogna fin qui perpetrata. Io credo che chi ha responsabilità amministrative, soprattutto in una pandemia, dovrebbe attutire i conflitti della comunità perché la gente è esasperata. Mi chiedo se era proprio necessario mettere al pubblico ludibrio un trentenne con nome e cognome in bella mostra?

 

Perché non avete scritto che il ragazzo ha cancellato velocemente il post e si è scusato pubblicamente? I responsabili di questi due partiti si reputano migliori di chi ha scritto un post inaccettabile e ritengono di essere i designati esecutori della pena rovinandogli la vita e la sua professione??

Spero non si arrivi a distribuire nelle case tale materiale. Le pene inferte al ragazzo/consigliere non risarciranno le categorie in difficoltà perché sappiamo che le vere colpe dobbiamo cercarle più in alto.

 

Oggi un giornale pubblica il riassunto della vicenda e, ciliegina sulla torta , dal profilo fake (falso) di un certo Kemy Danton che gestisce la pagina Gavardo (Italy) (dal quale sono stato bannato poco dopo essere stato eletto sindaco e senza aver mai scritto un commento) mi viene chiesto se non ho qualcosa da dichiarare sulla vicenda. Una polemica nata sul web non poteva che finire con un profilo fake che chiede spiegazioni ad un sindaco reale.

 

Concludendo e tornando alle cose serie devo dire che sono preoccupato per molte cose legate a questa vicenda: dalle preoccupazioni di baristi, ristoratori e di tante altre categorie, dopo mesi di sacrifici indescrivibili (Governo e Regione elargiscano i benedetti ristori...ristori veri non elemosina), a quelli che scrivono o fanno bullismo in modo irresponsabile sui social, a chi aizza la piazza per un po’ di consenso. Facciamo attenzione perché se i giudici diventano carnefici...il colpevole diventa vittima.

 

 

 

Si avvicina il primo anniversario della morte di Francesca Fantoni, barbaramente uccisa in un parco pubblico vicino alla piazza del paese. Per il delitto è in carcere Andrea Pavarini, fermato pochi giorni dopo l’omicidio, che sarà processato il prossimo 3 febbraio.

 

Era un sabato sera, il 25 gennaio 2020, e Francesca stava trascorrendo la serata in un bar del paese con un’amica, quando vide arrivare nel locale quello che diventò il suo carnefice. A un anno di distanza il dolore per la sua tragica fine è ancora profondo e tutti la ricordano con affetto, quasi pensando ancora di poterla incontrare per le vie del paese con il suo sorriso e un saluto per tutti.

Domenica 24 gennaio 2021 alle 18:30 sarà celebrata una messa in ricordo di Francesca nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano. L’assessorato alle pari opportunità invita i concittadini a ricordarla «silenziosamente, ma con grande affetto».

Chi lo desidera, dopo la messa potrà deporre una candela in sua memoria sotto il porticato del municipio, dove c’è la panchina rossa, l’altare laico contro la violenza di genere intorno a cui lo scorso anno si erano radunate in silenzio migliaia di persone, giunte anche dalla città e da numerosi paesi della provincia per stringersi alla sua famiglia straziata dal dolore.

Giovanna Gamba

La Fiera di San Faustino è un evento amatissimo dai bresciani. Un’occasione di festa che contraddistingue l’identità della nostra città, molto apprezzata dagli operatori economici del territorio e da quelli che, provenendo da tutta Italia, contribuiscono a creare l’atmosfera unica che si respira tra le bancarelle. 

 

Purtroppo la situazione sanitaria che ci ha colpito, ormai da quasi un anno, non è ancora risolta, i dati del contagio sono ancora allarmanti e, soprattutto, incompatibili con una kermesse di così grande richiamo come la Fiera di San Faustino. Per questo motivo, con rammarico, l’amministrazione comunale deve cancellare l’edizione di quest’anno della tradizionale Fiera del 15 febbraio, così come della Fiera di Sant’Angela Merici, seconda patrona di Brescia, che si sarebbe dovuta svolgere il 27 gennaio. Si tratta di una scelta dolorosa, ma inevitabile. È ancora periodo di fatica e di difficoltà, purtroppo, ma ci auguriamo che il prossimo anno si possano creare tutte le condizioni per poter allestire le fiere in sicurezza, tornando a festeggiare i nostri Santi Patroni per le vie del centro.

 

Il Segretario di Zona del PD, Pier Luigi Mottinelli, torna a sollecitare Regione Lombardia affinché non si dimentichi delle valli bresciane e più in generale delle zone montane lombarde e delle fasce più deboli della popolazione che le abitano.

"La medicina territoriale - ha dichiarato Mottinelli - è in grave sofferenza. Ci preoccupa la lentezza e la non adeguatezza delle dosi del vaccino antinfluenzale, che solo nei primi giorni dell’anno sono state messe a disposizione, in quantità non centellinata, dei medici di base . Ci preoccupa, oggi ancora di più, l’avvio della campagna di vaccinazione Covid, che, assolte le vaccinazioni del personale sanitario, dovrà interessare le categorie con patologie  e gli anziani, e successivamente tutti  gli altri". 

 

Secondo Mottinelli non si potrà mai assolvere gli obiettivi numerici necessari per arrivare all’immunità di gregge, con una campagna vaccinale che usa solo le strutture sanitarie. Serve un grande sforzo di coinvolgimento dei Comuni, Comunità Montana e Provincia, al fine di mettere a disposizione auditorium, palestre e spazi pubblici, che si uniscano agli ambulatori dei Medici di Famiglia e alle Farmacie.

 

"Va accolto l’appello del Sindaco di Brescia Emilio Del Bono - ha proseguito Mottinelli- perché si possano attivare in ogni comune punti di vaccinazione, attivando sinergie tra il personale sanitario e volontariato comunale e di Protezione Civile, sull ‘esempio  dei Centri Operativi Comunali. Solo con le vaccinazioni sapremo debellare la pandemia.Ci aspettiamo che il nuovo corso della Giunta Regionale, sappia rimediare i fallimenti di questi mesi". 

 

Dopo la bocciatura delle ATS e più  in generale della l.r.23/15, da parte del Ministero della Salute, auspichiamo un lavoro del Consiglio Regionale di  ascolto dei territori e della Montagna in particolare, confidiamo in una rivisitazione del rapporto tra pubblico e privato, declinato alla priorità della salute delle singole persone, non al solo profitto.

 

"I lombardi, i bresciani e i Camuni-ha concluso Mottinelli - - hanno purtroppo scoperto, con questa emergenza sanitaria, che non investire o togliere risorse alla sanità significa mettere a rischio la salute pubblica".

 

 

Carlo Cottarelli è stato ospite nei giorni scorsi del Rotary Valle Sabbia, Presidente Marcellina Bertolinelli, per un confronto sui temi dell’economia in tempi di coronavirus. Cottarelli è il Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università di Siena e il Master in Economics presso la London School of Economics, ha lavorato in Banca d’Italia e al Servizio Studi dell’ENI. E’ stato Direttore Esecutivo al Fondo Monetario Internazionale (FMI) per Italia, Albania, Grecia, Malta, Portogallo e San Marino dal 2014 al 2017. Nel 2013-2014 è stato Commissario per la Revisione della Spesa Pubblica in Italia. In seguito al tentativo fallito da parte di M5S e Lega di formare un governo dopo le elezioni politiche del 2018 ed alla remissione dell'incarico da parte di Giuseppe Conte, il 28 maggio 2018 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Cottarelli l'incarico di presidente del Consiglio dei ministri, accettato con riserva, per la formazione di un governo tecnico provvisorio che avesse potuto guidare il Paese fino a nuove elezioni. Il 31 maggio Cottarelli però rinuncia a sua volta "essendosi nuovamente create le condizioni per un governo politico".

 

Durante l’incontro Cottarelli ha ricordato che il 2020 è stato un anno particolare e la diffusione del Coronavirus ha posto molti problemi e molte questioni nuove. Oggi ci domandiamo: quale sarà l’impatto della pandemia sull’economia?

 

Da un'analisi della letteratura emerge che l’entità dell’effetto di una pandemia sull’economia dipende prevalentemente da quanto è contagioso e letale il virus; ad esempio, una pandemia “mite”, simile all’influenza asiatica del 1957, avrebbe un effetto contenuto sul Pil mondiale, tipicamente inferiore all’1 per cento annuo, mentre una pandemia più “severa”, simile alla spagnola del 1918-19, potrebbe produrre effetti anche nell’ordine del 3-5 per cento annuo. Tutti gli effetti economici stimati, per quanto forti, sono comunque di breve periodo. Nel medio periodo infatti il Pil tende ad essere solo di poco inferiore al livello che avrebbe raggiunto in assenza della pandemia, soprattutto se le perdite di vite umane sono contenute. Nel determinare l’entità dell’impatto sono importanti sia gli shock dal lato dell'offerta (minore offerta di lavoro, minore produttività, maggiori costi per le imprese ecc.), sia gli shock dal lato della domanda (riduzione/modifica dei consumi dovuta al panico); l'effetto sull'inflazione dipende da quali tra questi shock prevalgono. Infine, per quanto riguarda il commercio internazionale, l’effetto è più forte di quello sul Pil, per cui il danno economico è maggiore per i Paesi che più dipendono dagli scambi internazionali.

 

 In Europa è emersa la necessità di agire congiuntamente e con spirito di solidarietà per far fronte alle conseguenze economiche comuni agli Stati Membri, ma anche per sostenere i Paesi più colpiti dalla pandemia. Si è parlato di un Piano Marshall europeo, come quello che caratterizzò il periodo del secondo dopoguerra. A questo progetto si sono inizialmente opposti alcuni Paesi del Nord Europa, per lo più contrari a finanziare il piano con l'emissione di Eurobond, un debito comune. Facendo leva sullo spirito di solidarietà si è comunque trovato l’accordo su un piano comune in risposta alla pandemia, concretizzatosi definitivamente nel Next Generation EU (NGEU). Ma come spendere i soldi dell'Europa? La task force Colao ha redatto un piano, articolato in 102 importanti proposte. Nei mesi estivi, quando la diffusione del virus si è attenuata, si sono affrontati anche altri temi, come l'efficacia della politica monetaria della BCE, la lentezza del sistema giudiziario e la trattativa tra Governo e ASPI sulla gestione delle autostrade. Su tutti, però, il referendum costituzionale di settembre è stato l’argomento più discusso. La proposta, votata favorevolmente dagli italiani, ha previsto un taglio di 345 parlamentari, una riduzione forse eccessiva per il corretto funzionamento di un sistema bicamerale, tenuto anche conto della marginale diminuzione della spesa pubblica che comporta. A settembre si è parlato anche di aumentare il numero di insegnanti per ovviare al presunto problema delle classi pollaio in modo permanente e non solo per il periodo di emergenza Covid. In autunno, l’arrivo della seconda ondata ha evidenziato il ritardo nell'attuazione dei piani di adeguamento del sistema sanitario. Solo tre regioni hanno infatti raggiunto gli obiettivi prefissati a inizio estate in termini di aumento di posti letto in terapia intensiva. La risposta del Governo all’aumento dei contagi è stata quella di adottare un sistema basato su 21 indicatori, che assegnano un colore diverso a ciascuna regione, determinando l'adozione di misure più o meno restrittive in base al grado di severità dell'epidemia. Un sistema apprezzabile, ma che pecca di trasparenza. Con l’avvicinarsi della chiusura dell’anno, si è tornati invece a parlare della legge di bilancio e del finanziamento delle misure in essa contenute. É probabile che, così come avvenuto nel 2020, alla luce del recente annuncio della BCE sul prolungamento delle operazioni di acquisto di titoli, le istituzioni europee, e in particolar modo la BCE, finanzieranno tutto il deficit del 2021. Nel 2021 il fabbisogno lordo di finanziamento per lo Stato è stimato in circa 500 miliardi, di cui 141 miliardi per coprire il deficit, previsto arrivare all’8 per cento del Pil e i restanti 357 miliardi per titoli in scadenza da rimborsare, assumendo che non ci saranno nuove emissioni. La BCE potrebbe acquistare titoli italiani per circa 211 miliardi. Si stima, infatti, che i titoli italiani posseduti dalla BCE che scadranno nel 2021 e che verranno rinnovati valgono 53 miliardi, a cui si devono sommare circa 158 miliardi derivanti dalle quote del PEPP e dell’APP spettanti all’Italia nel 2021. Le altre risorse europee provenienti dal Next Generation EU valgono complessivamente 25 miliardi, quindi le istituzioni europee fornirebbero risorse per 236 miliardi (=211+25), coprendo il 47 per cento del fabbisogno lordo di finanziamento. Al mercato invece saranno richiesti circa 262 miliardi, il 53 per cento. A fine 2021, la BCE, la Banca d’Italia e le altre istituzioni europee deterranno debito pubblico italiano per 45 punti di Pil, valore in crescita rispetto ai 37 di fine 2020. La porzione in mano al mercato calerà da 121 a 112 punti di Pil. In termini di quote, quasi il 30 per cento del debito italiano sarà in mano alla BCE, Banca d’Italia e altre istituzioni.

 

In chiusura, sollecitato dalle domande, Cottarelli ha stigmatizzato il gigantesco decreto Milleproroghe varato in sordina dal governo l’ultimo giorno dell’anno che attesta, secondo il professore, l’incapacità delle nostre Istituzioni di fare le cose per tempo. “Le cattive abitudini sono dure a morire” - afferma Cottarelli – “O si cambia passo o sì perderà anche l’occasione del Recovery Plan.” Dura anche la critica al Commissario Arcuri sulla gestione della campagna di vaccinazione: “entro fine marzo saranno vaccinati 6 milioni di italiani. Mi sembra un obiettivo inadeguato. Ma, comunque, in una materia così delicata non basta quanto si dice in TV. Serve un piano dettagliato. Vorrei chiedere al Commissario Arcuri se lo potrebbe per favore mettere sul suo sito? O non c'è?”.

 

 

Tra le tante manifestazioni che sono saltate lo scorso anno e quello in  corso, c'è anche il carnevale di Bagolino, una delle kermesse più seguiite non solo in Valsabbia ma nell'intera provincia con migliaia di presenze ogni anno. L'edizione 2021 com' era ovvio non si farà. Lo ha confermato il sindaco di Bagolino Gianzeno Marca in una intervista al Corriere Brescia dicendo che il carnevale bagosso non sarebbe mai stato interrotto dal 1518. Già lo scorso anno in realtà non venne fatto perchè proprio nei giorni della festa veniva imposto lo stop alle attività che comportavano assembramenti.

Il rammarico in Valsabbia è grande per una manifestazione che tutti i bagossi (e non solo) portano nel cuore... Le sante feste di Natale e le santissime di Carnevale! arrivederci al 2022!

Riceviamo e pubblichiamo.

“Il Presidente della Fondazione La Memoria Fabrizio Mora, ha appreso delle dimissioni presentate dal consigliere professor Giacomo Comincioli. "Dispiaciuto della scelta, lo ringrazio per le idee e i confronti emersi in questo periodo tra consiglieri. Come in tutte le organizzazioni vanno affrontate scelte che guardano al futuro. Noi consiglieri siamo chiamati a prendere decisioni che possono essere prese solo con la partecipazione viva, diretta e meditate. A norma statutaria provvederò ad informare il Sindaco di Gavardo per la nomina in surroga. Nella certezza che la nostra RSA, essendo ben strutturata nell'operatività, non avrà ripercussioni per le dimissioni di un consigliere, auguro a Giacomo di riuscire a completare quanto prima il progetto Maison de Paix per la costruzione di un villaggio/centro formativo polifunzionale a Kikwit, nella Repubblica Democratica del Congo con l'associazione SFERA, dove lui è presidente. Dopo tanti mesi di pressione e in apnea dedicati all’emergenza covid, il consiglio ringrazia Giacomo per il tempo trascorso con noi. Siamo pronti a guardare al futuro in modo diverso, siamo partiti con i vaccini anti covid-19, l’unica arma sperata dal mondo intero in tutti questi mesi per porre fine all’emergenza. Una giornata speciale, emozionante, dove a scendere in campo sono stati i nostri operatori, per il loro ruolo e per il contributo dato alla gestione dell’emergenza. Li ringrazio perchè da sempre sono stati e saranno in prima linea nell'assistenza dei nostri ospiti per la lotta contro la pandemia. Auguriamoci con questa tappa che sia la fine di un percorso difficile e doloroso."

 

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