Società

Forse per i pazienti reumatici sul Garda e in Vallesabbia si potrebbe fare di più. A fronte di una incidenza molto alta di queste patologie, il territorio del Garda e della Vallesabbia registra una scarsa attenzione da parte della sanità pubblica a questi pazienti. Basti pensare che sui due ospedali di Gavardo e Desenzano opera un solo medico reumatologo che tiene un ambulatorio settimanale in ciascuno dei due plessi.

Davvero poco, nonostante la dedizione e la costante presenza del dottor Paolo Prandini che anche in tempi di covid non ha mai abbandonato le sue posizioni e ha continuato anche a gestire il day hospital e a somministrare i cosiddetti “farmaci biologici” che sono una necessità imprescindibile soprattutto per i pazienti con patologie più serie come l’artrite reumatoide e il Lupus. Quanti potrebbero essere i potenziali malati in questo territorio che devono rivolgersi al privato?  

Secondo dati forniti dal Ministero della Salute, la prevalenza nella popolazione italiana dell'artrite/artrosi è del 17,3%; dell'osteoporosi del 7,3%; quindi in totale la prevalenza nella popolazione delle principali patologie reumatologiche  risulta essere di circa il 25%.

Inoltre vi sono altre patologie reumatologiche più rare (come connettiviti, vasculiti, ecc.). Considerando che la Valle Sabbia ha una popolazione di circa 60.000 abitanti, in base a questi dati si possono stimare più di 10.000 persone con artrite e artrosi, più di 4.000 con osteoporosi; in totale circa 15.000 persone affette da patologie reumatiche.

Se aggiungiamo la popolazione dell'Alto e Basso Garda (che fa riferimento all'ospedale di Desenzano), si arriva ai 200.000 abitanti e oltre con una stima di 34.000 persone con artrite/artrosi, 14.000 con osteoporosi, in totale sulle 50.000 persone.

E pensare che le potenzialità per sviluppare un servizio di reumatologia/immunologia ci sono. L' "attività" di reumatologia a Gavardo da anni ha ricevuto dalla Regione l'accreditamento come centro per la somministrazione di farmaci biologici a pazienti con poliartrite e LES. Attualmente ci sono in carico oltre un centinaio di pazienti di questo tipo, che si recano ogni 2-3 mesi in ospedale a ricevere il farmaco. 

Di fatto il servizio fornisce due ambulatori di reumatologia e immunologia a Gavardo e uno a Desenzano; oltre a due giornate di "ambulatorio protetto", presso il Day Hospital di Gavardo, in cui vengono effettuate le visite e la somministrazione di farmaci biologici ai pazienti con poliartrite, con osteoporosi, con algodistrofia. Qui i pazienti vengono visitati e viene consegnato loro il farmaco da autosomministrarsi a domicilio, oppure la terapia viene somministrata mediante infusione direttamente in ospedale. Infine si sono aggiunte nell’ultimo periodo le consulenze per i vaccini destinati alle persone fragili. Il tutto gestito, come detto, da un solo medico.

L'appello dunque che viene anche dai malati reumatici del territorio che necessitano di avere un punto di riferimento più strutturato e forse le loro istanze andrebbero prese in considerazione....

Maria Paola Pasini

 

Al via la campagna multicanale che punta alla valorizzazione del turismo enogastronomico in provincia di Brescia, invitando cittadini, turisti e viaggiatori a (ri)scoprire il variegato patrimonio di prodotti, sapori, ricette e vini come espressione autentica di usanze territoriali e tradizioni familiari forgiate a contatto con l’identità dei luoghi. Un viaggio tra eccellenze mondiali e produzioni di nicchia attraverso le 8 aree della provincia, che vedrà produttori bresciani e chef dei ristoranti stellati impegnati ad illustrare al pubblico dei social, e non solo, l’affascinante processo che, dai metodi di lavorazione, conduce i prodotti sulle tavole dei ristoranti più prestigiosi. L’idea in più: il ricettario gratuito scaricabile dal sito www.laprovinciadeisapori.it 

 

Ricca e variegata nella sua offerta enogastronomica in virtù della diversità di paesaggi e del microclima influenzato da vette, colline e laghi, la provincia di Brescia vanta una gamma di prodotti e tipicità enogastronomiche – dagli insaccati ai formaggi d’alpeggio, dai grandi vini ai pregiatissimi olii locali, dal pesce di lago alle farine, sino al pregiatissimo caviale (molti dei quali tutelati dai marchi DOC, DOP, IGT, IGP e Presidio Slow Food)  – che permettono di effettuare un’affascinante narrazione del territorio attraverso i metodi di lavorazione dei prodotti, le ricette tramandate di generazione in generazione, per giungere alla visione di come l’alta cucina contemporanea faccia ampio uso delle materie prime del territorio, portando sulle tavole dei ristoranti stellati i sapori secolari interpretati in chiave attuale.

 

Un patrimonio cospicuo, da anni oggetto di un costante processo di tutela e valorizzazione da parte di enti, strade e consorzi deputati, che nel 2017 ha trovato riscontro internazionale del proprio valore grazie al riconoscimento “European Region of Gastronomy”, conferito alla provincia bresciana, insieme alle aree limitrofe di Bergamo, Cremona e Mantova, nell’ambito del progetto East Lombardy.

 

Sulla scorta di questo, ma anche per favorire l’incremento di quel turismo legato al gusto che si candida a volano per la scoperta del territorio, per supportare le filiere dei produttori e dei ristoratori locali ed incrementare così l’indotto derivato dalla vendita di prodotti, Visit Brescia lancia “Brescia. La Provincia dei Sapori”, campagna promozionale multicanale che punta alla valorizzazione del vasto patrimonio enogastronomico situato lungo tutta la provincia.

 

A partire da mercoledì 19 maggio, per 8 settimane consecutive, il racconto dei metodi, dei luoghi, della qualità e della stagionalità che contraddistinguono le tipicità del territorio, unitamente alla dimostrazione pratica di ricette tradizionali o inedite, saranno veicolati sugli account Instagram e Facebook di Visit Brescia e sul sito web www.laprovinciadeisapori.it, appositamente realizzato per l’occasione e da cui, al termine del progetto, gli utenti avranno la possibilità di scaricare il “Ricettario” in formato e-book PDF gratuito, inserendo il proprio indirizzo email. All’interno del “Ricettario”: le ricette classiche, quelle realizzate dagli chef utilizzando i prodotti del territorio, i vini proposti in abbinamento. Inoltre, per tutta la durata dell’iniziativa, manifesti e affissioni con i riferimenti alla campagna campeggeranno in diversi luoghi della città.

 

A guidare il pubblico alla scoperta dei luoghi tramite i relativi prodotti saranno alcuni brand ambassador d’eccezione, produttori locali e chef dei ristoranti stellati della provincia di Brescia, a cui sarà affidata una narrazione in tre tempi:

Ø  il primo e il secondo giorno saranno dedicati alla scoperta delle materie prime e dei metodi di lavorazione di due selezionati prodotti in compagnia di due produttori. Al termine della seconda presentazione, sarà mandato un videomessaggio allo chef di riferimento;

Ø  il terzo giorno lo chef, ricevuti gli ingredienti e le materie prime precedentemente illustrati, realizzerà una ricetta classica o da lui rivisitata, in abbinamento ad un vino locale.

 

GLI AMBASSADOR

Gli chef dei ristoranti stellati della provincia di Brescia (in ordine alfabetico):

Gionata Bignotti (La Rucola 2.0), Simone Breda (Sedicesimo Secolo), Riccardo Camanini (Lido 84), Giuliana Germiniasi (Capriccio), Philippe Léveillé (Miramonti l’altro), il Maestro pasticcere Iginio Massari (Pasticceria Veneto, già testimonial d’eccezione nell’ambito del progetto “La Provincia dei Tesori”) Alfonso Pepe (Leon D’Oro) e Daniele Zani (Al Gambero).

 

I produttori locali (in ordine di comparizione):

Mario Pazzaglia (caviale), Riccardo Geminati (Monococco Shebar), Nadia ed Elisa Turelli (olio DOP laghi lombardi Sebino), Ferdinando e Andrea Soardi (sardine), Cristina Peroni (formaggi caprini), Umberto Guidi (miele), Marco Berta (farine), Lorenzo Mingotti (manzo), Jessica Bettoni (Silter DOP), Stefano Ferrari e Giovanni Passeri (patata di Monno), Gabriella Proserpio (agrumi), Mauro Grazioli (zafferano), Mauro Beltrami (Nostrano Valtrompia DOP), Stefania Reali (erbe aromatiche), Nadia Melzani Bali (Bagòss) e Sabrina Lee (piccoli frutti).

 

I PRODOTTI E LE AREE (in ordine di comparizione)

La narrazione sarà incentrata sulle aree e sui prodotti di casa nostra, dalle eccellenze enogastronomiche note in tutto il mondo, sino alle raffinate produzioni di nicchia:

 

Ø  CAVIALE (Pianura bresciana)

Ø  MONOCOCCO SHEBAR (Pianura bresciana)

Ø  OLIO DOP LAGHI LOMBARDI SEBINO (Lago d’Iseo)

Ø  SARDINE PRESIDIO SLOW FOOD (Lago d’Iseo)

Ø  FORMAGGI CAPRINI (Brescia città)

Ø  MIELE (Brescia città)

Ø  FARINA PER POLENTA (Franciacorta)

Ø  CARNE DI MANZO (Franciacorta)

Ø  SILTER DOP (Valle Camonica)

Ø  PATATE DI MONNO (Valle Camonica)

Ø  AGRUMI (Lago di Garda)

Ø  ZAFFERANO (Lago di Garda)

Ø  NOSTRANO VALTROMPIA DOP (Valle Trompia)

Ø  ERBE AROMATICHE (Valle Trompia)

Ø  BAGÒSS PRESIDIO SLOW FOOD (Valle Sabbia)

Ø  PICCOLI FRUTTI (Valle Sabbia)

 

VINI IN ABBINAMENTO

Ø  Franciacorta Brut Millesimato DOCG

Ø  Franciacorta Pas Dosè DOGC

Ø  Lugana DOC

Ø  Botticino DOC

Ø  Riviera del Garda Classico DOC - rosso

Ø  Valtènesi Riviera del Garda Classico DOC - Chiaretto

Ø  Capriano del Colle DOC

Ø  Vino IGT di Valle Camonica

 

DOVE E QUANDO

Dal 19 maggio sino alla prima settimana di luglio - Per seguire il racconto di ognuno dei testimonial, addentrarsi alla scoperta dei sapori locali e cimentarsi nella preparazione di piatti e ricette, basterà visitare il sito www.laprovinciadeisapori.it o sintonizzarsi sugli account ufficiali Instagram e Facebook di Visit Brescia per visualizzare le stories e i post pubblicati nei giorni mercoledì, giovedì e venerdì.

 

Appuntamento questa sera per conoscere meglio la figura di Carlo Acutis, il giovane milanese di 15 anni scomparso nel 2006 all'età di 15 anni a acusa di una leucemia fulminante e proclamato beato lo scorso anno il 10 ottobre ad Assisi. Alcuni hanno definito il giovane Carlo, l'influencer di Dio, qualcuno propone di nominarlo il santo della "Rete". Appassionato di informatica, frequentava l'web e lo padroneggiava. Lo utilizzò per diffondere il Vangelo. Aiutò i poveri. Un giovane molto credente e allo stesso tempo pieno di interessi. Offrì la sua breve vita e la sua sofferenza al Signore. E' stato sepolto ad Assisi, la sua salma è esposta nel santuario della spoliazione, il giovane riposa in tuta e scarpe da ginnastica, come aveva voluto.

L'incontro con Don Italo Gorni e Maria Paola Pasini,  questa sera martedì 25 maggio alle 20.30 su Facebook (sulla pagina dell'Oratorio di Gavardo) per parlare del Beato Carlo Acutis.

 

 

Da oggi giovedì 27 maggio in Lombardia potranno effettuare la prenotazione della vaccinazione i soggetti *compresi nella fascia d’età 30-39 anni* (cittadini nati tra il 1982 e il 1991). Rimane sempre attiva la prenotazione per le categorie già in corso.

La prenotazione potrà essere fatta: 

- accedendo al sistema di *prenotazione online* 💻 www.prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it

- 🏧 *tramite sportello Postamat*, anche se non correntisti, inserendo la tessera sanitaria, il CAP di residenza/domicilio e il numero di cellulare;

- 📧 *con l’aiuto dei Portalettere*, che possono effettuare per loro la prenotazione;

- 📞 *telefonando al numero verde 800 894545*.

 

 

 

Riceviamo dalla Regione Lombardia e pubblichiamo.

“Ho depositato, negli scorsi giorni, un progetto di legge volto a valorizzare la filiera delle imprese del settore dell’intrattenimento da ballo e delle arti varie. Una filiera spesso dimenticata ed erroneamente associata a fenomeni di abusivismo ma che, in realtà, rappresenta un vero e proprio settore occupazionale che genera un forte indotto economico e turistico. Con la mia proposta di legge intendo anche riconoscere a queste imprese il loro ruolo sociale poiché le stesse rappresentano luoghi di aggregazione, garantendo l’attuazione di quel diritto allo svago di cui viene fatta menzione anche nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e di cui tanto si sente la mancanza in questo lungo periodo di restrizioni a causa della pandemia da Covid-19.” afferma la Presidente della Commissione Trasporti e infrastrutture di Regione Lombardia Claudia CARZERI, prima firmataria della proposta di legge dal titolo “INTERVENTI PER LA VALORIZZAZIONE DELLE IMPRESE DI INTRATTENIMENTO DA BALLO E DELLE ARTI VARIE ED ISTITUZIONE DEI RICONOSCIMENTI LUNE D’ORO E STORICITA’”, che si era già attivata per il settore quando ha presentato e discusso una mozione a sostegno di queste imprese nel mese di gennaio.

“La filiera delle imprese da ballo e delle arti varie coinvolge più di 2.500 imprese in tutta Italia ed è proprio Regione Lombardia ad ospitarne il maggior numero (11,7% sul totale delle 2.743 imprese iscritte, nel 2020, alla Camera di Commercio), ed il comparto genera, nella sola Lombardia, un fatturato annuo di 139.891 milioni di euro, pari al 60% del volume d’affari del Nord Ovest ed il 20% di quello italiano. 

Tali imprese rivestono inoltre particolare importanza anche per quanto attiene la promozione territoriale e l’attrattività turistica: si stima, infatti, che l’attrazione di tali imprese impatta, con variabili dal 5% all’ 8%, sull’indotto turistico: la maggior concentrazione di tale incidenza si riscontra nella zona dei laghi (Lago Maggiore, Lago di Garda in primis) con un 5/6% di indotto e nella città metropolitana di Milano che si aggira tra 8 e 10 %.

Il comparto delle imprese di intrattenimento da ballo e delle arti varie coinvolge una intera filiera di professionisti, necessari per offrire un servizio completo all’utenza: i locali, prima della pandemia, necessitavano di circa 18 addetti, di cui 11 di questi con rapporto di lavoro dipendente.

Complessivamente l’occupazione nel settore conta 7.500 addetti in Lombardia e perlopiù giovani: orchestre, dj, ballerini, vocalist, barman, addetti alla sicurezza, addetti alle pubbliche relazioni.

La chiusura prolungata delle attività dovuta alla pandemia da Covid-19 ha, di fatto, azzerato il fatturato, compromettendo la capacità di sopravvivenza dell’intero settore, con una perdita di circa 600 lavoratori dipendenti nella sola Lombardia. A tali imprese, inoltre, assai limitati sono stati anche i ristori, nonostante la loro attività sia praticamente cessata da oltre un anno.

Vista l’importanza del settore e l’incidenza in termini occupazionali nella nostra Regione, ho deciso di presentare questa proposta normativa che ha lo scopo di valorizzare l’intera filiera, prevedendo specifiche misure di sostegno economico, da destinare su più ambiti: da quello infrastrutturale, alla manutenzione dei locali, ma anche alla formazione del personale dipendente, all’installazione di videocamere di sorveglianza ed all’attivazione di progetti di sensibilizzazione al sano divertimento ed al non utilizzo ed abuso di alcool e sostanze stupefacenti.

Inoltre ho voluto istituire due riconoscimenti: il primo, relativo alla storicità delle imprese che grazie alla loro 25ennale presenza sul territorio dimostrano sia una loro continuità in termini occupazionali che una vera e propria attrazione per l’intero territorio, in termini turistici e culturali. Il secondo, del tutto innovativo, è quello relativo all’istituzione delle “Lune d’oro” quale simbolo di qualità dell’impresa dell’intrattenimento: qualità da valutarsi al rispetto di requisiti quali, a titolo esemplificativo, la diffusione del divertimento nella legalità e la promozione di campagne informative e di sensibilizzazione al sano divertimento e all’intrattenimento in sicurezza.

Supportare il comparto delle imprese dell’intrattenimento da ballo e delle arti varie significa garantire posti di lavoro e occupazione, soprattutto giovanile, e riconoscere la loro funzione di aggregazione e di servizio, anche turistico, significa legittimare un settore spesso emarginato. Per tali ragioni sono certa che il progetto di legge troverà un ampio consenso in seno al Consiglio regionale.” Conclude la Presidente CARZERI. 

 

Nei primi tre mesi del 2021 la denominazione Lugana (emblema del lago di Garda) è cresciuta, un significativo aumento a doppia cifra che si è registrato sia per gli imbottigliamenti (+ 11,25%), che per i prezzi: +23% per l’uva e addirittura un +69% per il vino sfuso (fonte: CCIAA Verona rispetto al primo trimestre 2020). Il calo del rapporto tra giacenze alla fine di marzo e imbottigliato nei 12 mesi precedenti dà un quadro ottimistico della performance della Denominazione che ha convinto il Consorzio di Tutela a deliberare lo sblocco del 50% del vino sfuso attualmente posto a stoccaggio. La proposta ha riscosso il parere favorevole delle Regioni Lombardia e Veneto, ed ha quindi permesso di rendere disponibili circa 8.900 ettolitri di vino alla filiera di produttori di Lugana DOC.

 

“Come già accaduto a ottobre, il Consorzio ha reagito prontamente, grazie anche alla flessibilità insita nella misura di governo dell’offerta che si era deciso di adottare in via cautelativa. Lo stoccaggio ci ha permesso di essere reattivi e di rispondere al meglio alle esigenze dei produttori – spiega il Presidente Ettore Nicoletto. Soddisfazioni arrivano anche dal mercato, che ha da poco accolto con entusiasmo la nuova annata. “La vendemmia 2020 ci ha dato dei vini dotati di grandissimo equilibrio, grazie alle notti fresche, che hanno preservato l’acidità e l’eleganza tipica della Turbiana, e a un andamento termico che ha consentito una grande espressione aromatica – aggiunge. - Sarà un’annata estremamente piacevole nell’immediato, come già stanno confermando i primi feedback sia della critica, gli assaggi delle guide sono da poco iniziati, che del mercato. Ma, facendo una previsione, crediamo che sarà ricordata soprattutto per delle tipologie Riserva memorabili.” Il Lugana Riserva deve invecchiare o affinarsi per almeno 24 mesi, di cui 6 in bottiglia. Si caratterizza per toni cromatici più accesi, profumi più evoluti e complessi, una mineralità più calda al palato e una potenzialità evolutiva che può tranquillamente dipanarsi lungo una decina d’anni.

 

In questo periodo che prelude alla ripresa degli eventi in presenza e delle missioni promozionali, il Consorzio si sta concentrando nell’analisi e nella definizione di strategie nei confronti di alcuni mercati strategici per l’export della DOC. Un momento di studio e confronto necessario anche alla luce degli esiti della pandemia, che ha inciso così pesantemente anche sulle dinamiche della domanda e del consumo di vino. In collaborazione con Wine Meridian, il Consorzio ha in programma una serie di approfondimenti dedicati ai principali Paesi esteri, aperti agli associati ma non solo. Il debutto è stato il 28 aprile, con un webinar sugli USA, il secondo mercato per l’export della Denominazione, dietro solo alla Germania.

Le prossime date in programma saranno:

- 24 Maggio 2021 Webinar con focus DACH (Germania, Austria e Svizzera) ore 16:00-17:00

- 4 Novembre 2021 Webinar con focus sul Giappone ore 16:00-17:00

 

La Rocca d'Anfo è ripartita e lo ha fatto con 4 nuovi ed imperdibili appuntamenti! Dopo lo stop imposto per le restrizioni anti-covid e il grande successo dell'inaugurazione dei tour estivi guidati dello scorso 5 maggio infatti, a partire da domenica 23 maggio e per i successivi 4 weekend la fortezza napoleonica più grande d'Italia ospiterà per la prima volta gli “Artigiani dei sapori valsabbini”, ovvero produttori di eccellenze gastronomiche del territorio, che allestiranno gli stand e accoglieranno il pubblico che avrà la possibilità di acquistare i prodotti tipici.Con questi appuntamenti la Valle Sabbia vuole lanciare un forte messaggio di resilienza poiché rappresentano un'importante occasione di promozione turistica del territorio e valorizzazione delle aziende locali e la Rocca d'Anfo sarà perciò il teatro della ripartenza dopo i diffcili mesi della pandemia. Dopo l’appuntamento di domenica 23 maggio, con protagonisti i formaggi di Damiano Massari(Treviso Bresciano) e le confetture di piccoli frutti e il miele dell'Azienda Fiore't di Lavenone(che tornerà ad essere protagonista anche il 13 giugno), è quindi, sia uno straordinario connubio tra l’agroalimentare e la cultura storica valsabbina, ma anche il simbolo della ripresa che come cornice ha la meravigliosa architettura della Rocca d'Anfo. A seguire Domenica 30 maggio saranno protagonisti due produttori di Vobarno: Ai Rucc edintorni proporrà olio, salumi e formaggi della Valle insieme alle eccellenze della gastronomia di Daniele Viviani. Sabato 30 giugno i formaggi di capra di Gabriele Francinelli (Vallio Terme)saranno accompagnati dalle confetture e dal radicchio selvatico sott'olio di Terre Solive(Bagolino), che proporrà anche per gli amanti del beauty una selezione di prodotti cosmetici. Infne sabato 13 giugno sarà la volta dei salumi e formaggi del Caseifcio Valsabbino di SabbioChiese. L'ingresso sarà gratuito e consentito dalle 12.00 alle 17.30.Le iscrizioni per i produttori valsabbini interessati sono ancora aperte al numero 036 58777116

 

Eliana Guerra di Barghe è stata premiata con un prestigioso riconoscimento in ambito internazionale per la sua attività come infermiera presso gli Spedali Civili di Brescia. E’ un grande orgoglio poter inserire questa notizia nel nostro portale www.51news.it

Ecco le indicazioni tratte dal sito WWW.infermieristicamente.it.

 

Tutti gli  infermieri bresciani, dovranno essere molto orgogliosi, della loro collega Eliana Guerra (nella foto a sinistra),  infermiera  enterostomista, presso l’ ambulatorio delle stomie degli Spedali Civili, che è tra i dodici infermieri italiani, a ricevere il premio Daisy Award 2021, la cui attribuzione, ogni anno,  va ad infermieri “straordinari”, che si sono distinti, per il loro grande impegno qualificato e compassionevole a favore dei cittadini.

Il premio ad Eliana Guerra, dunque,  è un riconoscimento anche a tutti quegli infermieri, che si dedicano ogni giorno all’ assistenza dei pazienti,  in maniera professionale ed umana. Non va mai  dimenticato, che ciò che è ordinario per noi, può essere straordinario per gli altri.

Infatti, una famiglia americana, i Barnes, videro morire nel 1999, a soli 33 anni, il povero figlio, J. Patrick,  per complicanze legate ad una malattia del sangue, la porpora trombocitopenica idiopatica (ITP) e rimasero colpiti,  dalle cure esperte e compassionevoli del personale infermieristico, che accompagnarono l’ amato figlio fino alla fine.

 

Nel 2000, questa famiglia, per ricordare il figlio,   creò subito, la Fondazione Daisy, che  oltre a sostenere la ricerca sulla malattia  ITP, avrebbe reso  anche  omaggio ed onore, ogni  anno ed in tutto il mondo,  ad alcuni dei tanti infermieri straordinari, che si distinguevano per abilità e compassione nelle cure. Il premio, è costituito da un certificato, una spilla, una copia della lettera di candidatura e premiazione e da   una scultura in pietra, intitolata

“A Healer’ s Touch”, che tradotto alla  lettera in italiano, significa un tocco guaritore o che guarisce. Si vuole dare sostanza, con questo premio, soprattutto,   al valore del contatto umano, come dimostrazione di vicinanza anche nei momenti in cui, qualsiasi parola, diventa vacua e cede il passo  a quei silenzi, che, invece, si riempiono sempre più di significato  ed  espressività primordiali, insiti nell’animo umano di ognuno e che parlano il linguaggio universale dello spirito.

Alla fine, le caratteristiche per designare un  infermiere “straordinario” ai fini del   Daisy Award, sono le stesse che servono, per farlo apparire “straordinario” anche agli occhi di ogni paziente, a cui ogni giorno prestiamo la nostra assistenza e cioè: “Empatia, rispetto per il paziente ed i familiari, assicurando la dignità della persona assistita,  compassione, abilità assistenziali  ed impegno propositivo.”

Tutti aspetti, che fanno parte del nostro bagaglio  professionale e perciò, possiamo gridare a gran voce ed all’ unisono: “Je suis Eliana Guerra!”

 

Ha aperto il 22 maggio, nel salone-teatro Tadini a Botticino Sera, una mostra dedicata al lavoro. Dopo l'inaugurazione, sarà visitabile la domenica mattina fino al 13 giugno. Ingresso gratuito.

 

Pannelli dedicati al lavoro (e alla sua mancanza) con una serie di riflessioni sul tema: sono sedici le installazioni di questa mostra itinerante, dislocata in vari esercizi commerciali e attività del paese. La mostra è stata ideata e realizzata dalle Suore Operaie, in collaborazione con l'Unità Pastorale e le Acli di Botticino, ed è ora esposta nel salone Tadini, vicino alla canonica nella frazione Sera.

Fino al 13 giugno sarà aperta ogni domenica mattina dalle 9:30 alle 12. Di seguito, alcune immagini.

Giovanna Gamba

 

Confindustria Brescia propone un evento online intitolato “Cybersecurity. La nostra arma contro il mostro silenzioso”, in programma giovedì 27 maggio 2021 alle ore 16.30.

L’appuntamento – promosso dalla delegata di Confindustria Brescia a Legalità e Responsabilità Sociale d’Impresa, Alberta Marniga, e moderato dal giornalista di Radio24 Maurizio Melis – si propone di affrontare il tema della sicurezza digitale e i rischi che le aziende corrono ogni giorno a causa dei pericoli informatici.

Per approfondire l’argomento è previsto un dialogo, organizzato a tavole rotonde, tra numerosi esperti del settore. Dopo il saluto introduttivo di Alberta Marniga, si terrà il primo confronto, che coinvolgerà Leonardo De Vizio (DG Connect Commissione Europea) sul tema della “Cybersecurity al centro dell’agenda Europea”, Mauro Cicognini (CLUSIT, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) su “Il fenomeno del cybercrime in Italia” e Antonio Fiorentino (Esperto di digital forensics e gestione incidente informatico) su “Le strutture governative e i consigli per le aziende”.

A seguire, la seconda tavola rotonda, con gli interventi di Agostino Santoni (VP South Europe CISCO) su “Robustezza reti e architetture”, Davide Cignatta (Amministratore co-owner Cyberoo spa) su “Resilienza sistemi e organizzazioni” e Luca Maiocchi (Country Manager Proofpoint) su “Consapevolezza persone e istituzioni”. Le conclusioni spetteranno a Fabrizio Senici, presidente del Settore Terziario di Confindustria Brescia.

L’evento è pubblico, per partecipare è necessario iscriversi sul sito www.confindustriabrescia.it, nella sezione Prossimi Appuntamenti; Per informazioni, contattare l’Area Legale, Diritto d’Impresa e Rapporti con la PA di Confindustria Brescia al numero di telefono 030/2292258, oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

La Valle Sabbia, guardando al post-Covid, punta sempre più sull'incoming turistico!

La vocazione valsabbina al turismo legato all'outdoor e ai flussi storico-culturali incentivati principalmente, ma non esclusivamente, dalla presenza della Rocca d'Anfo e del lago d'Idro, sta generando nuove prospettive di crescita legate al business dell'accoglienza e dell'ospitalità. In questo contesto è particolarmente importante la decisione della Comunità Montana di Valle Sabbia di “inglobare” l'Agenzia per il Turismo all'interno dell'Azienda speciale Valle Sabbia Solidale per sfruttare al meglio energie e nuove risorse.

 

“Questa decisione, attentamente ponderata e ampiamente condivisa, giunge a conclusione del mio mandato e la considero personalmente un’evoluzione positiva, auspicabile e lungimirante che porterà nuove capacità e prospettive di sviluppo all’intera Valle Sabbia turistica” sostiene la Presidente uscente dell'Agenzia, Francesca Goffi, nella relazione che “accompagna” verso il prossimo futuro sottolineando anche gli indiscutibili successi di promozione e gestione proattiva, ma anche le tappe compiute per arrivare a questo nuovo traguardo: “Dopo un percorso di confronto informale sia a livello pubblico/istituzionale che con i principali soci privati dell’Agenzia, si è ritenuto opportuno addivenire alla presente proposta di scioglimento dell’Agenzia territoriale e alla conseguente cessione d’Azienda a Valle Sabbia Solidale, che continuerà a perseguirne le finalità e le attività di promozione territoriale, nella massima continuità”.

 

La decisione formale è stata deliberata nell’Assemblea dell’Agenzia e da subito, senza alcun disagio per gli operatori e i turisti, è avvenuto il passaggio delle consegne che, dall'esterno, non sarà sostanzialmente percepito visto che sia l'Infopoint presso la Rocca d'Anfo che il personale dipendente rimarranno immutati.

“Se da un lato le imprese sostenibili stanno assumendo un significato sempre più rilevante e dall'altro prenderà corpo concretamente, tra breve, il progetto di Smart City che accompagna il rinnovo dell'illuminazione pubblica, abbiamo ritenuto che fosse arrivato il momento opportuno per sviluppare ulteriormente l'ottimo lavoro già impostato dall'Agenzia del Turismo, grazie a sinergie sempre più stringenti con Regione Lombardia e con le altre importanti realtà territoriali tipo Bresciatourism e i vari Consorzi gardesani, affinchè si potenzi l'incoming, permettendo di aumentare le presenze in Valle Sabbia” commenta Giovanmaria Flocchini Presidente di CMVS, mentre Diego Prandini, Presidente di VSS precisa: “Rocca d'Anfo e lago d'Idro sono il biglietto da visita della nostra Valle che presenteremo con sempre maggior determinazione attraverso iniziative specifiche sui canali Social, anche se la vera sfida sarà riuscire a interconnettere il nostro territorio sia con il bacino del lago di Garda sia riuscendo ad intercettare, anche inizialmente per brevi tappe, i grandi flussi di turisti diretti verso il Trentino”. È ufficialmente iniziata una nuova stagione per il turismo valsabbino!

 

Pubblichiamo questo interessante contributo di Fabrizio Galvagni, professore e storico di Vobarno. E' dedicato alla storia dlel'Oratorio.

Se tu non sei bambino…

(Quando all’Oratorio si cantava Ivan della Mea)

Tempo fa abbiamo avuto modo di ripercorrere su queste pagine, almeno nelle linee essenziali, la storia ormai più che secolare dell’Oratorio di Vobarno.

Vorrei oggi raccontare di un episodio – minimo in apparenza – ma che ben testimonia di un periodo particolare e a suo modo difficile (e non solo per l’Oratorio): quello dei primi anni Settanta.

Era allora curato don Arturo Viani. Abbiamo avuto modo di ricordare la sua figura quasi sei anni fa quando, nel luglio 2015, venne a mancare. Ora ci basti solo ribadire un tratto indiscutibile della sua personalità: don Arturo era un “chierico”, nel senso medievale del termine; era un uomo di notevole sensibilità intellettuale e la sua casa – perennemente aperta – fu sempre una sorta di cenacolo culturale. In casa sua, nel suo studio, giovani e ragazzi andavano e venivano, discutevano, si confrontavano, ascoltavano musica. La musica era, tra l’altro, una delle grandi passioni del curato. La cultura musicale di molti dei ragazzi di allora si è formata, almeno in parte, “a spese” di don Arturo: era lui che aveva il giradischi e che comperava i dischi o, come si diceva allora, i “long playing”.

Tra i suoi dischi – c’era di tutto un po’: dal rock, alla classica, ai cantautori… – ve ne era uno sicuramente eterodosso e che, secondo il pensiero comune, era decisamente fuori posto: La balorda di Ivan della Mea. La balorda, uscito nel 1972, era il terzo album del cantautore milanese, pubblicato dalla storica e indimenticata etichetta I dischi dello Zodiaco. Ivan della Mea è stato un grande protagonista della musica popolare e le lotte della sinistra politica, sia di quella legata al P.C.I prima che, soprattutto in quegli anni, di quella più movimentista ed extraparlamentare. Le sue canzoni, sempre attente e sensibili ai bisogni degli ultimi, degli emarginati e degli sfruttati, erano però quasi sempre canzoni di rivolta e di rabbia; certamente non erano – almeno nel linguaggio – vicine allo spirito evangelico.

 

Ebbene: don Arturo durante la messa cantava (e faceva regolarmente cantare) una canzone di Ivan della Mea, tratta proprio dall’album citato. Ma con una piccola, minima “amputazione” nella clausola finale. Ma leggiamo il testo di questa bella semplice ballata popolare (il titolo, che rivela l’arcano, alla fine):

 

Se tu non sei bambino non devi dire “amo”

 

Non devi dire “vivo” non devi dire “sono”

 

Se tu non sei bambino non devi dire niente
E balla coi tuoi anni e invecchia di pietà.

 

Se tu non sei bambino non devi dire “gioia”

 

Non devi dire “vita” non devi dire “domani”

 

Se tu non sei bambino non devi dire niente
E balla coi tuoi anni e invecchia di pietà.

 

Se tu non sei bambino non devi dire “credo”

 

Non devi dire “spero” e voglio un mondo nuovo
Se tu non sei bambino, amico non sei niente
E balla coi tuoi anni e invecchia di pietà…

 

Dove sarebbe lo scandalo?! Dopo tutto si tratta di un richiamo a quel “Se non diventerete come bambini” che leggiamo in Mt 18, 3.

Ovviamente l’arcano c’era: la canzone di Ivan della Mea in realtà chiude con una clausola finale, che stravolge totalmente il testo; clausola che sta già nello stesso titolo: “Crepa!”: a della Mea mancava l’afflato della speranza, anzi della Speranza.

Ma a don Arturo non mancava; quando gli chiedemmo ragione della sua “intemperanza”, ci rispose semplicemente che “Lo Spirito soffia dove vuole” e che la Parola di Dio non sta a guardare il colore delle bandiere.

Ivan della Mea rimane comunque una pietra miliare della musica popolare di quegli anni e non solo.

Per quanti volessero ascoltare la canzone (che, a mio avviso, salvo la “clausola” potrebbe essere tranquillamente riproposta in un contesto liturgico), riporto di seguito il link di YouTube:

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Fabrizio Galvagni

 

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