Cultura

Venerdì 22 marzo alle 21 Syria porterà in scena "Perché non canti più", concerto spettacolo per Gabriella Ferri. Si tratta del terzo appuntamento della stagione Prosa e Musica 2024.

Il terzo appuntamento della stagione 2024 al Teatro Centro Lucia è con Syria, che porterà in scena il suo concerto spettacolo dedicato a Gabriella Ferri. La grande passione per la musica e per il teatro porta Syria a “cucire su di sé” uno spettacolo emozionante, tributo all’arte di Gabriella Ferri, icona artista della Roma popolare. Una performance interpretata in modo intenso e mai retorico da Cecilia Syria Cipressi e diretta da Pino Strabioli con la supervisione di Seva, figlio di Gabriella.

Tutto nasce da un incontro tra Syria e Strabioli: Pino conserva da anni una valigia rossa, regalatagli dalla famiglia di Gabriella, che contiene tutti gli scritti raccolti negli anni dalla cantante e dall’apertura di questa valigia i due riscoprono l’amore che li accomuna per l’artista, decidendo così di restituirle suono e voce. Lo spettacolo darà vita a canzoni, poesie, racconti che porteranno alla memoria la donna straordinaria che, tra successi e tormenti, fu Gabriella Ferri.

Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito web www.centrolucia.it oppure seguire i canali social: Facebook: Teatro Centrolucia Instagram: teatrocentrolucia. Per informazioni e prenotazioni: chiamare o inviare un messaggio al 334 6374447 (anche WhatsApp). Costo biglietti: € 25 intero - € 22 ridotto (residenti a Botticino, under 13 e over 65).

 

Sarà presentato il prossimo 14 Marzo a Vobarno in biblioteca alle ore 20.30 il nuovo volume curato da Fabrizio Galvani dal titolo “Tredici. Compagn che ala Sisal”. Converseranno con l'autore Francesco Bertelli e Mario Pietro Zani. Letture di Roberto Maggi. Organizzazione e patrocinio della Compagnia delle pive e del Comune di Vobarno assessorato alla cultura.

Alcune riflessioni dell’autore: “Ho voluto provare a cimentarmi con la prosa dialettale mettendo insieme 13 storie  scrivendole appunto in dialetto bresciano cercando di toccare un po’ tutti i registri quindi dal registro tradizionale a quello del racconto brillante oppure qualcosa di surreale e qualcosa anche di drammatico se non di tragico. Non so se ci sono riuscito. Più che altro il mio era un tentativo di mettere alla prova appunto il bresciano con la prosa. Per la questione grafica ho inserito una piccola nota di riflessione”.

Il prof. Fabrizio Galvagni sarà ospite di Radio 51 da lunedì 18 a venerdì 22 marzo.

 

Domenica 3 marzo alle 15 il Museo Archeologico della Valle Sabbia attende i bambini dai 4 agli 11 anni per un'attività creativa alla scoperta dei ritrovamenti preistorici nella grotta bresciana. Quota di partecipazione 2 euro. 

 

Ritorna un nuovo appuntamento nell’ambito della rassegna “MAVS for KIDS”, il ciclo di iniziative del Museo Archeologico della Valle Sabbia dedicate ai più piccoli. Domenica 3 marzo, alle ore 15, nella sede di piazza San Bernardino a Gavardo è in programma un pomeriggio dedicato agli “Animali del Buco del Frate”, un’attività creativa alla scoperta dei ritrovamenti più affascinanti del Museo Archeologico della Valle Sabbia. 

Il Buco del Frate è una grotta conosciuta da secoli e i primi ritrovamenti risalgono al 1927, ma bisogna attendere il 1954, con il neonato Gruppo Grotte Gavardo, per una vera e propria scoperta del sito. I primi scavi portano alla luce numerose quantità di ossi di fauna pleistocenica, suscitando  interesse non solo in ambito locale. Le ricerche proseguono negli anni 1955-1956, poi nel 1964 e nel 1970 e portano alla luce migliaia di reperti appartenenti a orsi delle caverne, lupi, cervi, volpi e tanto altro, segnando la grotta del Buco del Frate come uno dei più importanti depositi del Pleistocene superiore in Italia.

L’iniziativa, curata dai servizi educativi del MAVS in collaborazione con le educatrici della Cooperativa La Melagrana, ha un costo di 2 euro a partecipante ed è rivolta alle bambine e ai bambini dai 4 agli 11 anni, accompagnati. I posti sono limitati, pertanto è necessaria la prenotazione tramite il modulo Google reperibile sul sito web del museo.

Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 0365.371474 (dal martedì al venerdì, ore 9-13, il giovedì anche dalle 14 alle 17 e la domenica dalle 14.30 alle 18.30), oppure inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Questo pomeriggio, domenica 17 marzo alle 18, il Salòttino di via Fantoni a Salò ospita Bontempi, che suonerà e canterà per il pubblico nell'ultimo appuntamento delle Domeniche Musicali di questa stagione.
 
È giunta all'ultima giornata la serie di appuntamenti con le Domeniche Musicali del Salòttino, associazione culturale che sta portando a Salò artisti, musicisti e autori. Bontempi - al secolo anche Giacomo - è un giovane cantautore bresciano il quale scrive con scioltezza musica e parole di canzoni che parlano di oggi, di strade e possibilità, di come essere uomini o di come riesce ad esserlo lui. 
 
Classe '87, nel 2017 pubblica il suo primo singolo "Asfalto Kilometrico". Negli anni a seguire pubblica altri singoli come "Volare coi Sogni" e "Timido Uomo"; trova spazio nei live e arriva ad aprire i concerti di Eugenio Finardi, Leo Pari, Tricarico ed altri. Al Salòttino porterà le sue canzoni pubblicate e che si ascoltano in radio con successo, ma anche tanti inediti. Bontempi si definisce un cantautore dalle semplici parole. La sua è una musicalità diretta e ritmata, che infonde buonumore e una certa fiducia: in mezzo a tante parole su giovani distanti e dissonanti, ci si trova ad ascoltare chi fa il suo con una chitarra e storie di vita pulita. 
 
Appuntamento dunque questa sera alle 18.00 per chiudere in bellezza la rassegna che ha animato le domeniche salodiane. Ma il Salòttino ha in serbo una nuova formula primaverile, per continuare a portare buona musica sulle sponde del Garda.

 

Nell’anno del centenario della morte di Eleonora Duse, il Vittoriale degli Italiani inaugura la stagione primaverile con la festa Ho coronato la saggezza oggi e acceso il gran fuoco, che si terrà sabato 9 marzo 2024 dalle ore 16.00.

Per l’occasione l’ingresso al Parco del Vittoriale sarà gratuito dalle 14.00

Tra le inaugurazioni della giornata, nuovi spazi restaurati e riqualificati del Vittoriale, dalla libreria al retro della Prioria, dal retro della Prioria al Canile, dalla Torre degli Archivi al Cortile degli Schiavoni, passando per il Portico del Parente: un cantiere sempre aperto con l’obiettivo di restituirlo al pubblico così come d’Annunzio lo aveva desiderato. 

A raccontarlo il presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri «La frase solenne che dà il titolo alla manifestazione, tratta da un telegramma di Gabriele d’Annunzio a Luisa Baccara è giustificata dall’enorme mole di lavoro che ha impegnato l’inverno del Vittoriale. Dei cinque cantieri aperti (e felicemente chiusi), tre hanno riguardato servizi essenziali: i bagni (completamente rinnovati), il guardaroba (pure completamente rinnovato e con l’aggiunta di una sala dove le nostre guide potranno godere delle pause), la libreria (rinnovata e adesso dotata di una sala di consultazione, dove il pubblico potrà sfogliare i volumi in vendita). Altri due cantieri hanno riguardato altrettanti restauri: quello – imponente – del retro della Prioria, dalla Torre degli Archivi al Cortile degli Schiavoni, al Canile, e quello del Portico del Parente, con la riscoperta delle decorazioni sui soffitti lignei, che sembravano perdute». 

Alla festa sarà presente anche l'assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, che commenta: «Con questo ricco programma di iniziative il Vittoriale si conferma una delle realtà museali più virtuose e un fiore all'occhiello del patrimonio artistico lombardo. Un luogo di grande attrattività per la provincia di Brescia e, più in generale, per tutta la regione. Il Vittoriale è un chiaro esempio di come la cultura possa rappresentare un importante valore per il territorio e generare indotto per l'economia locale. Mi complimento col presidente della Fondazione del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, per la gestione sempre appassionata, propositiva ed efficiente». 

E ancora, l’apertura al pubblico di due nuove mostre: una con opere della prima fase artistica dell’esponente di spicco del futurismo Umberto Boccioni, mai esposte prima al pubblico, e l’altra con una selezione di opere del pittore viareggino Alfredo Catarsini. Sarà inoltre allestito uno spazio espositivo con alcuni oggetti di Eleonora Duse. «Infine – conclude Guerri – il Gran Fuoco risplenderà su un omaggio a Eleonora Duse, nel centenario della sua scomparsa. È solo l’inizio di un anno che, evento dopo evento, vogliamo trionfale». 

Eleonora Duse: centenario della morte 

La festa sarà l’occasione per inaugurare l’anno del 100esimo anniversario della morte, la divina Eleonora Duse (Vigevano 1858 – Pittsburgh 1924). Il centenario costituisce un’occasione per rievocare e raccontare nuovamente la figura poliedrica di una delle più grandi attrici italiane di tutti i tempi e travagliato amore di d’Annunzio. Dal Vittoriale si apriranno dunque i festeggiamenti, con il Comune di Asolo, Pierfranco Bruni, membro del Comitato Nazionale per le celebrazioni della scomparsa della Duse e Carlo Mangolini, direttore ATCG del Teatro Stabile del Veneto.

All’ingresso dell’Auditorium del Vittoriale degli Italiani, sarà allestito per il pubblico uno spazio espositivo con alcuni oggetti dell’attrice provenienti dalla collezione privata di Fiorenzo Silvestri e dal patrimonio archivistico del Vittoriale. 

Umberto Boccioni. Dipinti e disegni inediti

Aperta al pubblico dal 9 marzo al 10 maggio 2024 all’interno dello spazio del Museo d’annunzio Segreto, la mostra esporrà tredici opere mai esposte prima al pubblico del primo periodo di Umberto Boccioni (Reggio Calabria 1882 - Verona 1916), tra le oltre quaranta ritrovate negli ultimi otto anni dal curatore Alberto Dambruoso.

Tre sono gli splendidi ritratti prefuturisti: uno dedicato all’amata sorella Amelia, uno che si ipotizza ritrarre l’amico e compagno nell’avventura futurista Luigi Russolo e, infine, l’ultimo, un giovinetto di cui ancora non si conosce l’identità. Spicca poi un capolavoro del primo periodo futurista, un meraviglioso ritratto di giovane donna il cui volto si distende sopra un cuscino di colore blu lapislazzuli. 

«La mostra di dipinti inediti di Boccioni al Vittoriale costituisce un'occasione di straordinaria importanza per comprendere ancor di più la grandezza di uno degli artisti italiani più importanti del Novecento. Il ritrovamento di alcuni ritratti di rara bellezza eseguiti tra il 1906 e il 1911 e di alcune impressioni di paesaggio eseguite tra il 1908 e il 1909, testimoniano una volta di più le eccezionali doti di ritrattista e di disegnatore di Boccioni» afferma il curatore della mostra Alberto Dambruoso. 

Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina 

Infine, a poco più di 30 anni dalla sua scomparsa, il pittore e scrittore Alfredo Catarsini (Viareggio 1899 - 1993) sarà protagonista di una nuova mostra antologica allestita al Vittoriale negli spazi di Villa Mirabella dal 9 marzo all’8 settembre 2024. Una selezione di 54 opere fra dipinti e disegni, accuratamente scelte all’interno del vasto corpus pittorico dell’artista, così da coprire sei decenni della sua attività (1930 - 1987), un periodo denso di avvenimenti storici e di grandi trasformazioni che restituisce un quadro completo e omogeneo di una pittura che ha seguito le metamorfosi durante gran parte del Secolo breve. «Il titolo della mostra – spiega il curatore Rodolfo Bona – nasce da una riflessione: nella sua vita, Catarsini ha intrapreso un percorso di ricerca creativa che, dalla robusta radice del naturalismo toscano e della pittura di macchia, lo ha portato ad attraversare molte delle esperienze figurative che hanno caratterizzato il Novecento, pervenendo a forme espressive inedite nelle quali ha affrontato il complesso tema del rapporto tra natura e tecnologia, fattosi sempre più pressante nel secondo dopoguerra e ancor oggi di grande attualità».

La mostra, promossa dalla Fondazione Alfredo Catarsini 1899, è il racconto della lunga parabola creativa di un artista che ha rappresentato un esempio di originalità all’interno del panorama dell’arte del Novecento.

 

Nuovo appuntamento nel pomeriggio di oggi, domenica 25 febbraio alle 17:30, per il primo festival d'organo dedicato a Silvana Tirini Bonometti presso il santuario di Valverde in Rezzato. Ingresso gratuito senza prenotazione.

 

Domenica 25 febbraio alle ore 17:30 quarto appuntamento del I Festival Internazionale d’Organo intitolato a Silvana Tirini Bonometti: saranno otto i concerti del Festival, nello spazio temporale da ottobre a maggio, uno al mese e sempre di domenica dopo la Messa serale. Durante il festival, l’antica chiesa del Santuario della Madonna di Valverde in Rezzato risuonerà delle stupende sonorità dei registri dell’organo Giuseppe Bonatti del 1713, permettendo ai presenti di viaggiare nel tempo e nello spazio attraverso le note.

Il 1° Festival Internazionale d’Organo “Silvana Tirini Bonometti”, nato per valorizzare l’importante monumento sonoro di Giuseppe Bonatti del 1713 del Santuario della Madonna di Valverde in Rezzato, ha potuto vedere la luce grazie alle Officine Meccaniche Rezzatesi (OMR Automotive) dei fratelli Bonometti, figli della signora Silvana. Silvana Tirini Bonometti era devota al santuario e ha sostenuto il restauro dell’organo, contribuendo a regalare ai rezzatesi un'occasione di vivere momenti di Bellezza. Il festival non è solo un appuntamento per gli appassionati di musica classica, è un invito aperto a tutti. Si esibiranno non solo artisti affermati, ma anche giovani artisti emergenti.

Ospiti del concerto di domenica 25 febbraio saranno Luciano Carbone (organo) ed Eleonora Mingardi (soprano), con un programma molto interessante: W. Byrd, The Marche before the Battel, T 485 BK 93 4; G. Frescobaldi, Toccata avanti il Ricercar, Recercar con obbligo di cantare la quinta parte senza toccarla, Toccata per le Levatione (da Fiori Musicali 1635, Messa della Madonna), Se l’aura spira (da Primo libro d'Arie Musicali, 1630); H. Aston, A Hornpipe; M. Cazzati, In dominicis adventus Domini (da Hinni Per Tutto L'Anno A Voce sola, con Violini à Beneplacito op. 29; Bologna, 1662); G. F. Händel, Haec est Regina virginum, HWV 235; J. S. Bach, Concerto in D minor, BWV 974 (da Concerto per Oboe e archi di Alessandro Marcello); G. F. Händel Aria Tu del ciel ministro eletto (da Il trionfo del tempo e del disinganno HWV 46a, Libretto del Cardinale Pamphilj), Salve Regina, HWV 241.

Luciano Carbone, bresciano, già diplomato nel corso decennale tradizionale in Organo e Composizione Organistica al Conservatorio Statale di Musica “Luca Marenzio” di Brescia nella Classe d’Organo del Maestro Giorgio Benati, si è poi laureato nel 2019 al Biennio Accademico in Organo Antico con votazione Maxima cum laude e Menzione d’Onore unanimemente da tutta la Commissione d’esame. Contestualmente agli studi musicali ha anche frequentato l’Università Cattolica di Brescia laureandosi in Scienze della Formazione Primaria. Ha frequentato corsi e masterclasses di perfezionamento, affrontando molti aspetti della letteratura organistica, cembalistica e dell’improvvisazione. All’attività di organista in Brescia al Santuario dei Miracoli, alla Collegiata dei Santi Nazaro e Celso e nella chiesa di Sant’Agata, affianca da alcuni anni un’interessante attività concertistica sia come solista all’organo sia in ensemble con vari strumentisti. Recentemente ha tenuto alcuni concerti in Spagna, sugli storici organi della Cattedrale di Malaga, in duo con l’organista e compositore Fausto Caporali da lui espressamente invitato. 

Eleonora Mingardi, soprano bresciana, si avvicina alla musica all’età di cinque anni studiando pianoforte con il maestro Marco Mainoldi. Ha studiato canto presso l’accademia musicale “Riccardo Mosca” di Palazzolo sull’Oglio con la mezzosoprano Agnese Vitali. Ha frequentato il corso di direzione di coro presso l’Accademia Santa Cecilia di Brescia con il maestro Marco Longhini. Attualmente frequenta il corso accademico di canto Rinascimentale e Barocco sotto la guida del maestro Andrea Arrivabene, presso il conservatorio di musica “Luca Marenzio” di Brescia. Ha collaborato attivamente con diversi ensemble partecipando a svariate iniziative e concerti. Interessante attività concertistica, con l’esecuzione di importanti pagine del repertorio come lo Stabat Mater di Pergolesi e pagine di J.S. Bach. È Presidente del Bach Consort Brescia.

 

Oggi, 16 marzo alle 16 presso la Rocca di Lonato, andrà in scena una rappresentazione teatrale dedicata al senatore Ugo Da Como. Sul palco Luciano Bertoli. Ingresso libero e gratuito.

Il 16 marzo ricorre il compleanno di Ugo Da Como. L’Associazione Amici della Fondazione Ugo Da Como, fondata nel 1996 per coadiuvare la Fondazione nell’opera di valorizzazione e ricordo del Senatore bresciano, organizza dunque una rappresentazione teatrale dal titolo “Buon Compleanno Senatore”. Si tratta di una originale rivisitazione di alcuni momenti della vita del Da Como in chiave teatrale, con testo, recitazione e regia a cura di Luciano Bertoli. 

Ugo Da Como, cittadino onorario di Lonato del Garda, ha vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, muovendo i primi passi da politico spronato da Giuseppe Zanardelli, figura fondamentale per la sua formazione e per il radicamento nel credo liberale. Nacque a Brescia nel 1869 da genitori molto colti e appartenenti all’alta borghesia di stampo socialista. Dopo la formazione al Liceo classico Arnaldo e la laurea in Giurisprudenza a Roma, si sposa nel 1895 con uno dei migliori partiti della Brescia tardo ottocentesca: Maria Glisenti. 

Molto legato a Lonato perché il nonno prima e il padre poi possedevano alcune tenute, Ugo Da Como venne eletto deputato nel collegio elettorale lonatese, tra gli zanardelliani, e nominato Senatore del Regno nel 1920. Il legame con Lonato ispirò l’idea di creare un Istituto culturale che venne riconosciuto ufficialmente nel 1942, ad un anno dalla morte: la Fondazione Ugo Da Como. Non avendo avuto discendenza, tutti i beni divennero parte della sua Fondazione: oggi la Fondazione Ugo Da Como, coadiuvata nella sua opera da un gruppo di 100 persone che fanno parte dell’Associazione Amici della Fondazione Ugo Da Como, gestisce lo straordinario complesso monumentale che include la Rocca e la Casa del Podestà, entrambi Monumenti Nazionali.

La Casa del Podestà è un ragguardevole esempio di Casa Museo che pure ospita la vera gemma della Fondazione: la Biblioteca monumentale che conta oltre 52.000 volumi datati a partire dal XII secolo e consultabili da chiunque ne faccia richiesta. Nel tempo il patrimonio culturale della Fondazione si è arricchito, basti ricordare la Donazione Tagliaferri (2010), il Deposito di antiche edizioni appartenute all’imprenditore bresciano Cavalier Giovanni Nocivelli o la Donazione Lombardi con quasi 400 pezzi di scultura (2017).

Sono numerose le attività che organizza la Fondazione: molte rivolte al mondo della scuola ma anche manifestazioni di grande richiamo come Fiori nella Rocca (12-13-14 aprile 2024), Lonato in Festival (agosto 2024), Fiabe nella Rocca. Attualmente è in corso la mostra “Nino Ferrari. L’arte del Metallo tra tradizione e modernità” (sino al 9 giugno) e il 22 marzo ne aprirà una seconda, “Piranesi/Basilico. Vedute di Roma”.

La Fondazione Ugo Da Como registra quasi 80.000 presenze all’anno, costituendo un indiscutibile volano per l’intero paese che fu caro al Senatore, Lonato del Garda.

 

 

 

“Buon Compleanno Senatore” 

Il testo rappresentato utilizza un “escamotage”, un espediente teatrale, in quanto a raccontare sarà giardiniere/custode, un uomo che ha osservato il Senatore da molto vicino, ne ha sentito parlare fin dall’infanzia, un uomo che è diventato suo confidente, ammiratore, custode e amico fidato e segreto.

Al centro del racconto c’è la casa di Lonato, la natura e l’amicizia. Il giardiniere ha colto dalle parole del Senatore, che la Casa del Podestà divenuta la “loro” dimora, esaltava il suo animo di artista e di poeta, mentre in lui fioriva la vocazione ad essere custode della bellezza e della magia che emanava la villa, divenuta alloggio di studiosi e biblioteca, perché la gente si arricchisse di quella risorsa spirituale, rimanendo colpito dalla sua armonia e bellezza. 

“Ho visto nel giardiniere/custode l’animo di ciascuno di noi, volto a conservare ed esaltare la ricchezza di questo generoso propagatore di buoni semi che fu il Senatore Ugo Da Como” dice l’ideatore e protagonista della piéce Luciano Bertoli.

Il testo tocca alcuni momenti importanti della feconda vita di Ugo Da Como: uomo politico, letterato, collezionista, figlio e marito; inoltre ne evidenzia la ricchezza spirituale raccontata con semplicità da un giardiniere che ne attendeva il ritorno, per ascoltare dalla sua viva voce le imprese e le gesta. 

Accompagnano il racconto alcuni inserti letterari e brani musicali dell’epoca.

 

 

Informazioni - Fondazione Ugo Da Como

Via Rocca, 2 - Lonato del Garda (Brescia)

Tel. 0309130060 - www.fondazioneugodacomo.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Questa sera, venerdì 1 marzo alle 20:30, presso la sede del Museo Archeologico della Valle Sabbia, si terrà il terzo incontro del ciclo di conferenze dedicate al Paleolitico. Relatore l'archeologo Nicolò Fasser. Ingresso gratuito. 

Venerdì 1° marzo è previsto l’ultimo appuntamento della rassegna di conferenze sulla parte più antica della storia dell’Uomo, dedicato al Paleolitico Superiore e alla comparsa dell’Uomo Moderno (Homo sapiens). Questo ciclo di conferenze fa parte delle iniziative organizzate per festeggiare i 70 anni dell’Associazione Gruppo Grotte Gavardo. La prima parte della serata sarà dedicata a una breve panoramica sulla variabilità dei manufatti in pietra scheggiata del Paleolitico superiore, presentando i principali metodi e tecniche di produzione e i loro possibili impieghi. In seguito, si cercherà di offrire un excursus sulle principali innovazioni tecnologiche e comportamentali che Homo Sapiens porterà in Europa e di come queste si trasformano e si adattano ai cambiamenti climatici ed ambientali che i nostri antenati hanno dovuto affrontare. Verranno inoltre presentati alcuni dei principali siti italiani ed europei che hanno permesso di ricostruire il comportamento delle comunità preistoriche riferibili a questo arco cronologico.  

Il relatore è Nicolò Fasser: nato a Gavardo (BS) nel 1991, ha conseguito la laurea triennale in archeologia presso l’Università degli Studi di Padova con uno studio tecno-tipologico sulla ceramica del sito terramaricolo di Fondo Paviani (VR). In seguito ha frequentato la magistrale in Quaternario, Preistoria e Archeologia presso l’Università degli Studi di Ferrara, svolgendo una tesi intitolata: “Variabilità e modalità di confezione delle punte a dorso nel Tardoglaciale: i casi studi di Riparo Tagliente (VR, Italia) e Troubat (Hautes-Pyrénées, Francia)”.  Tra il 2018 e il 2022 ha portato a termine un dottorato di ricerca in co-tutela tra l’Università degli Studi di Ferrara e l’Università Jean-Jaures di Tolosa (Francia) sotto la supervisione della prof.ssa Federica Fontana e dei prof. Marco Peresani e Nicolas Valdeyron dal titolo: “La produzione delle armature litiche durante il Tardoglaciale e l'inizio dell'Olocene tra l'Italia nord-orientale e la Francia sud-occidentale: metodi e tecniche di produzione”. Il focus della sua ricerca è stata la ricostruzione delle modalità di produzione ed utilizzo degli elementi in selce impiegati per armare frecce e giavellotti. Dal 2022 è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Ferrara e si occupa in particolare della ricostruzione dei comportamenti tecnici e delle dinamiche insediative degli ultimi gruppi di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico superiore finale e del Mesolitico. È attualmente co-responsabile di diversi scavi preistorici dell’Italia settentrionale (Riparo Tagliente, Prà Comun e Barma Cotze) e da diversi mesi collabora con il Museo Archeologico della Valle Sabbia nell’indagine del sito Musteriano del Budellone (Prevalle, BS). 

La conferenza si svolgerà nella sala conferenze del Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo, piazzetta San Bernardino 5 (ingresso anche da piazza De Medici), alle ore 20.30. Ingresso gratuito. Per ulteriori informazioni, telefonare al 0365.371474 oppure inviare una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Venerdì 23 febbraio 2024 il Teatro La Rocca di Sabbio Chiese ospita Capolavori. News Olimpic Stories, un lecture-show di Mauro Berruto, inspirational speaker, docente della Scuola Holden ed ex CT dell’Italvolley.

Capolavori. New Olimpic Stories è un lecture show teatrale tratto dal saggio di Berruto Capolavori. Allenare, allenarsi, guardare altrove (Add Editore, 2019), andato in scena per oltre cinquanta repliche a partire dalla stagione teatrale 2019/2020.

L’evento è organizzato dall’Associazione X Giornate, in collaborazione con Comune di Sabbio Chiese e Unipol Sai di Vestone: una serata di beneficienza a sostegno di due cooperative storiche del territorio valsabbino, Cooperativa Area e Cooperativa Sociale ETS Co.Ge.S.S..

Apertura porte 20.30, ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria a questo link.

Chi è Mauro Berruto?

Laureato in Filosofia presso l’Università di Torino con specializzazione in Antropologia Culturale, Berruto è stato per 25 anni allenatore professionista di pallavolo, vincendo la medaglia di bronzo con la nazionale italiana maschile ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Successivamente è stato Direttore Tecnico delle squadre olimpiche maschili e femminili della Federazione Italiana Tiro con l’Arco.

La sua esperienza di coach e la passione per lo storytelling lo hanno portato a essere autore, opinionista, speaker e docente della Scuola Holden. Dal 2022 è deputato della Repubblica Italiana, membro della commissione della Camera che si occupa di cultura, istruzione e sport.

La mostra collettiva "Fiori , frutti e bestioline" sarà ospitata in vicolo Selvini 12 a Gavardo nei due weekend 9-10 e 16-17 marzo. Ingresso libero.

La Casa sull’acqua di Gavardo è la sede della mostra collettiva che espone fotografie, acquerelli, acrilici, video, pastelli, sculture, pittura ad olio e immagini digitali, fruibili all'interno di uno spazio articolato e suggestivo in riva al fiume.

Espongono: Roberto Baruelli, Marco Bolla, Ornella Daccordi, Giuseppina Galvagni, Federica Maffezzoni, Grazia Manenti, Susi Montini, Simona Paganella, Paola Peli, Angela Simula con Alessandra Bartoloni e Dang Vo.

La Casa sull’acqua – Vicolo Selvini 12, Gavardo (BS).
Aperto il 9-10 e il 16-17 marzo dalle 14 alle 20.

Domenica 3 marzo alle 17, presso la sede del Salòttino in via Fantoni 36, torna la musica classica con un concerto per contrabbasso, flauto traverso e armonium. 
 
La prossima domenica musicale del Salòttino presenta il gradito ritorno della musica classica, con un evento a cura di Federico Franchini (relatore e contrabbasso), insieme a Alì Edine (flauto traverso) e Giovanni Carattoni (armonium). I tre giovani faranno da accompagnatori verso atmosfere vibranti d'altri tempi, suonando e presentando la musica classica con passione. Il trio eseguirà una selezione di brani della musica sacra e profana nei secoli XVII-XVIII, con una breve introduzione per permettere anche a chi non è un abituale conoscitore di apprezzare le sfumature del loro percorso musicale.
 
In programma: 
- G. Frescobaldi: Entrata con variazioni; Toccata Duodecima.
- G.C. Barbetta: Baleto de Rusia
- F.C. Belisi: Sonata in sol maggiore 
- T. Albinoni: Sonata da chiesa, n.1
- A. Vivaldi: Largo in re minore
 
Federico Franchini è storico della musica e musicista, diplomato al Conservatorio di Brescia frequentando il corso tradizionale di contrabbasso. È direttore artistico del Quartetto del Lago e della Cappella musicale S. Filippo Neri di Verona. Alí Edine comincia gli studi musicali all'età di 13 anni, fino a laurearsi in flauto al Conservatorio di Brescia con Mauro Scappini. Giovanni Carattoni frequenta il corso tradizionale di organo e composizione organistica al Conservatorio di Riva del Garda e da diversi anni collabora in progetti musicali sperimentali.
 
Un concerto diverso dalla abituale linea cantautorale dell'associazione culturale salodiana, estremamente interessante sia per spaziare tra generi che per la bravura di questi musicisti.
 
Le domeniche musicali del Salòttino sono riservate ai sostenitori tesserati, ma associarsi è facilissimo: basta scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ricevere tutte le indicazioni. Per i nuovi associati l'evento è gratuito.

 

Sabato 24 febbraio alle 9:45 e alle 11, presso la sala ex palazzo municipale, si svolgerà un incontro di lettura per bambini dai 3 ai 6 anni insieme ai loro genitori. L'iniziativa è a cura di Mariangela Agostini e segue quella dedicata ai bimbi da 9 mesi a 3 anni. Partecipazione gratuita con iscrizione obbligatoria.

Il titolo della mattinata è "Crescere con i libri: leggere e cantare con mamma e papà". Si tratta di un percorso per far vivere ai bambini dai 3 ai 6 anni e ai loro genitori le tante possibilità di lettura che i libri di qualità possiedono in un coinvolgimento attivo. L’incontro è costruito per “ispirare” ogni genitore partecipante ad iniziare o continuare, in maniera più consapevole, l’esperienza con i propri figli accogliendo, giorno dopo giorno, la forza della lettura condivisa in famiglia. 

Sono previsti due turni, il primo dalle 9.45 alle 10.45 e il secondo dalle 11 alle 12. I posti sono limitati, perciò è obbligatorio iscriversi (entro le ore 12 di venerdì 23 febbraio) chiamando il numero 0365.7988305 / 72625 o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

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