Cultura

Il 14 e il 15 ottobre, presso il West Garda hotel, si chiuderà la nona edizione del festival letterario che per primo ha dato un tocco di giallo al lago, con presentazioni e classifiche. Ingresso libero e ampio parcheggio all'interno. 

Festival Giallo Garda si prepara alla cerimonia di premiazione finale dell’edizione 2023 con due giornate dedicate ai libri e agli autori che quest’anno hanno conquistato un riconoscimento al premio letterario internazionale. Sabato 14 e domenica 15 ottobre a Padenghe sul Garda appuntamento al West Garda Hotel con il festival che da nove anni anima con il suo inconfondibile “tocco giallo” le tre sponde del lago di Garda. 

Per i romanzi italiani editi sono stati selezionati come finalisti (in ordine alfabetico): Mondo è stato di Michele Burgio; Armida di Ugo Mazzotta; Il peso del coraggio di Michele Navarra. Il romanzo vincitore fra i tre sarà rivelato a Padenghe il 15 ottobre.

Menzioni editi: Gatti neri e vicoli bui di Maurizio De Giovanni, Francesco Pinto, Serena Venditto; Una breve estate lontano dalla polvere di Tita Prestini; Posa la falce e danza di Nanni Cristino; L’ombra sul colosso di Marco Badini; L’esigenza di uccidere di Valentina Di Rienzo; Corpo a corpo di Elena Mearini; Dammi la vita di Letizia Vicidomini; Un’indagine privata di Andrea Santucci; La ritrattista di Chiara Montani; Almeno non questa notte di Roberto Pegorini. 

Menzioni d’onore editi: I teschi di Malta di Andrea Monticone; Il veleno perfetto di Sergej Lebedev; Flavia’s end e Controluce di Claudia Aloisi; Voglio vederti soffrire, L’appartamento dell’ultimo piano e L’inferno degli eletti di Cristina Brondoni. 

Premio speciale romanzi per ragazzi: Dieci piccoli gialli 4 di Carlo Barbieri e Miracqua, la svela misteri. Il caso dei rubagatti di Samuela Pierucci. 

Romanzi editi tradotti: primo classificato Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey di Walter Mosley, tradotto da Andrea Russo. Menzioni a Stai zitta di Eishes Chayil (Judy Brown), tradotto da Paola De Camillis Thomas; e a Black Canvas, nel buio della mente di Laura Rossi, tradotto da Giulia Bandini. 

Romanzi inediti: primo classificato Hector l’assassino di Andrea Castaldi. Menzione a Il verso delle parole di Gian Luca D’Aguanno. 

La due giorni si aprirà alle 12:30 di sabato 14 ottobre con il pranzo (menu alla carta) al ristorante del West Garda Hotel sul tema 'A pranzo con i nonni', in cui Simona Cremonini racconterà come sono nati cibi e vini bresciani sulla scia delle leggende popolari.

Dalle 14 avrà inizio lo Spazio Autori con la presentazione e le interviste degli scrittori selezionati. Alle 19:30 cena al ristorante del West Garda Hotel con degustazione a cura del Movimento Turismo del Vino Lombardia (35 euro a persona bevande incluse, prenotazione obbligatoria). Alle 21, visita guidata notturna della Villa Romana di Desenzano del Garda (ingresso offerto dal Festival Giallo Garda). 

Domenica 15 ottobre la giornata inizia alle 9:15 con 'Uomini che traducono i gialli delle donne' (e viceversa): il caso di Delitto senza castigo, conversazione con Alessandra Calanchi di Urbinoir, il traduttore Luca Sartori e il magistrato Carlo Zaza. Alle 10:45 Alessandro Berselli, vincitore dell’ottava edizione di Festival Giallo Garda, presenta Gli eversivi, Nero Rizzoli; modera Carlo Zaza. Alle 11:30 Giallo in Tour 3. Non desiderare la roba d’altri, presentazione del premio letterario 2023-2024 riservato ai racconti. Alle 11:45 La Rete Pym: progetti per l’anno 2024.

Alle 12:15, a cura del Consorzio Tutela Garda Dop, degustazione Olio Dop e, a seguire, pranzo al ristorante del West Garda Hotel (25 euro a persona bevande incluse, prenotazione obbligatoria). Dalle 14:30 cerimonia di premiazione, con l’annuncio ufficiale del romanzo vincitore per la sezione editi. Alle 16:30 saluti e arrivederci al 2024.

Tutti i singoli eventi sono a ingresso gratuito. Gli eventi di Festival Giallo Garda sono organizzati con il contributo di Fondazione Cariplo, con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Provincia autonoma di Trento, Rete Bibliotecaria Bresciana, Sistema Bibliotecario del Nord Est Bresciano, Salone Internazionale del Libro, in collaborazione con Olio Garda D.O.P., Movimento Turismo del Vino Lombardo, La Cassa Rurale Adamello Giudicarie Valsabbia Paganella, Rete Pym, Cantina Marsadri di Raffa di Puegnago, Lart Librarte Tignale. 

Per info sull’evento e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 320.1560066 - 030.9907161.

Da oggi, 15 settembre, fino a domenica 17, presso il Mulino di Gavardo, è allestita una mostra fotografia dal titolo "Contrasti", opera di Elena Rosina e Thea Pasini. Inaugurazione questa sera alle 20. Ingresso libero.

Saranno i Contrasti il tema della nuova mostra fotografica, organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Gavardo, che Elisa Rosina e Thea Pasini allestiranno al suggestivo Mulino di Gavardo ovvero la sfida, il tentativo di riuscire a rappresentare una serie di opposizioni. Si tratta di un ritorno per le due fotografe che spesso lavorano ed espongono in collaborazione e in una fusione delle due personalità.

Se Thea Pasini si dedicherà alla prospettiva ritrattistica e personale, Elisa Rosina si concentrerà sul paesaggio e l’architettura; l’obiettivo è portare il visitatore alla riflessione per cui non esiste luce senza ombra, realtà senza immaginazione. Proprio la fotografia risulta essere il mezzo più calzante per trasmettere il messaggio delle fotografe che vogliono proporre e mostrare l’esistenza di una scala di grigi rispetto a quel pensiero che molto spesso si limita a vedere e a far vedere la realtà in bianco e nero. Una semplificazione, questa, che elimina le sfumature le quali, se da una parte rendono più complessa la stessa realtà, dall’altra le conferiscono unicità. 

La mostra verrà inaugurata questa sera alle ore 20 al Mulino di Gavardo in via Molino, con l’accompagnamento musicale del Vez Acoustic Duo Live e rimarrà aperta sabato 16 e domenica 17 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. L’ingresso è libero.

Per informazioni telefonare all’ Ufficio Cultura Comune di Gavardo al numero 0365.377462.



Sipario, si (ri)comincia. Chi non lascia, raddoppia: il Desenzano Film Festival compie 5 anni e scatena le proprie energie gardesane con 4 giorni di eventi senza sosta, 10 giorni di esposizioni alla Galleria civica Gian Battista Bosio, una doppia giuria, il primato dei cortometraggi selezionati, la novità assoluta delle masterclass, partnership inedite e gustosissime conferme, dal Teatro Alberti che sarà ancora l’epicentro della rassegna, alla rinnovata e rinvigorita collaborazione (economica e organizzativa) con la città di Desenzano del Garda. Pennarello rosso sul calendario: il Desenzano Film Festival torna sul Garda, vista lago, da giovedì 14 a domenica 17 settembre.

Affamati di cinema. “Cinque anni, che traguardo - spiega il direttore artistico Matteo Delai -: siamo riusciti ad avvicinare il Festival a quelli che sono i nostri desideri. Un cartellone di 4 giorni, le masterclass, la mostra di videoarte che nel foyer del Teatro cominciava a stare stretta, l’implementare le proiezioni anche in ottica formativa. Il Desenzano Film Festival nasce per portare il cinema al pubblico del lago, ma anche riunire i cineasti locali e costituirsi come punto d’incontro dove riflettere sul cinema, sullo stato del cinema, sul fare cinema”.

La quinta edizione

Un lustro di esperienza che si proietta sul grande schermo. Anche quest’anno sono circa 1.700 i corti passati al vaglio degli attenti e instancabili volontari, fino ad arrivare alla corposa selezione dei 24 in concorso, mai così tanti dal vivo, proiettati sabato e domenica - in 4 blocchi - al Teatro Alberti. Una selezione variegata, eterogenea e che trasuda attualità: l’intelligenza artificiale, il mondo digitale, diritti civili e abusi di potere, doverose riflessioni sugli orrori delle maledette guerre, e ancora ambiente, dipendenze, storie di rivalsa. Confermate le storiche sezioni del Festival: Videoarte, Fiction, Documentari, Animazione e la sezione Cinema Lombardia, con 4 titoli tra cui il brescianissimo “The Land of Holes”, la terra dei buchi. Saranno premiati i migliori corti per ogni categoria, oltre al miglior film, e consegnati i premi tecnici alla miglior regia, sceneggiatura, interpretazione, montaggio, fotografia e suono.

Gli eventi collaterali

Il respiro del sapere e il piacere dell’approfondimento hanno strutturato il panorama delle masterclass pomeridiane. A scuola di cinema, stavolta davvero per tutti: per chi già se ne intende e per chi vuole saperne di più, seduti comodi all’auditorium Andrea Celesti, altra inedita location per il Festival: giovedì pomeriggio Marco Senaldi con “L’uomo senza la macchina da presa. Introduzione al cinema di Paolo Gioli” e a seguire Maurizio Guerri con “Operative images. Le immagini delle guerre contemporanee nel cinema e nelle installazioni di Harun Farocki”, venerdì Piero Deggiovanni con “Teoria critica dell’ibridazione audiovisiva”. L’omaggio al passato che ritorna, venerdì sera alle 21 al Teatro Alberti: “Le donne del cinema di inizio ‘900”, cinema muto sonorizzato dal vivo da A.Li.Ve, l'Accademia Lirica Verona.

Le mostre. Videoarte e cinema sperimentale: vernissage giovedì alle 18.30, dieci opere di sperimentazione audiovisiva da Italia, Francia, Germania, Norvegia, Spagna, Stati Uniti e Colombia, alla galleria civica G.B Bosio fino al 24 settembre. Le Grand Guignol, il nome dice tutto: la mostra di Dorothy Bhawl sarà al Teatro Alberti da venerdì a domenica. Stesso posto, a pochi metri di distanza: i disegni di Luca Savino, illustratore di Palermo vincitore del bando 2023 per la locandina del Festival.

 

La musica. I Molom (dalla Valcamonica) per il vernissage di giovedì alla galleria Bosio, il riminese Jacopo Buda venerdì al Teatro Alberti, Stefano Festa sabato, Frank_O con una selezione di colonne sonore su impianto hi-fi domenica. L’evento cult del sabato sera sarà un memorabile Terrific Party, tornato sulle scene da pochi mesi per infiammare il Teatro con una festa artistica stravagante e anticonformista, performance grottesche e surreali, atmosfere nouvelle epoque fuori dal tempo (e da ogni schema), il concerto live de Il Diluvio. L’ispirazione è da Charles Baudelaire: “Ubriacatevi senza tregua, di vino, poesia e virtù”.

La giuria

La giuria, come detto, raddoppia: per la prima volta saranno due i roster di esperti, di altissimo livello, per le sezioni Cinema e Sperimentale.

SEZIONE CINEMA

MARCO SENALDI: Docente, saggista e direttore artistico LABA – Accademia di Belle Arti Brescia.

STEFANO CIPANI: Regista vincitore del David di Donatello Giovani e European Film Award Young con il film “Mio fratello rincorre i dinosauri”.

ILARIA FEOLE: Critica cinematografica e selezionatrice della SIC – Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia.

SEZIONE SPERIMENTALE

PIERO DEGGIOVANNI: Critico di Videoarte e docente di Arte Contemporanea e Nuovi Media a Bologna e Rimini, direttore di concorso all'Asolo Art Film Festival.

MAURIZIO GUERRI: Filosofo dell'immagine e docente di Estetica e Filosofia nelle Università di Bari e Milano.

GABRIELE MARCHINA: Visual designer e videomaker, direttore della rivista Charge'zine e fondatore di Heretiche Elettriche Divisioni.

Le collaborazioni

Main sponsor Ghirardi Marmi, a seguire i fedelissimi Cantine Turina, Cerini Hotel e Dottesi Photo Design. Nuovi sponsor tecnici fra cui Filmfestival del Garda, Systemtech e la torinese Silentsytem. Oltre alle partnership, “di cui siamo orgogliosi - dice ancora Delai - con l’Accademia di Belle Arti Laba e l’Accademia Lirica di Verona”. Immensa gioia: “È la risposta che anno dopo anno il pubblico dà ai nostri progetti. Quest’estate a Moniga, per Cine-Ma Corto, eravamo così tanti che non c’era più posto e abbiamo dovuto chiedere le sedie alle signore che abitano in castello. Grande soddisfazione anche per Cinema in Calice, alle Cantine Scolari di Raffa di Puegnago. Ci aspettiamo di incontrare persone nuove anche al Festival, e poi il nostro pubblico costruito nel tempo, gli affezionati che ci seguono”.

Così l'assessore alla Cultura della città di Desenzano del Garda, Pietro Avanzi: “Una manifestazione che cresce e su cui credo molto, sia a livello di assessore ma soprattutto da semplice cittadino. Il Desenzano Film Festival ha potenzialità enormi e, con la preziosa collaborazione degli organizzatori e dei miei uffici, mi piacerebbe alzare l'asticella a tal punto da diventare un centro gravitazionale per questo tipo di cinema: la strada è quella giusta e l'edizione 2023 vedrà una qualità di proposta sempre più importante. Grazie ovviamente a chi reso possibile tutto ciò, anche quest'anno: spero in una risposta di pubblico ancora più numerosa rispetto al 2022. Buon Desenzano Film Festival“.

 

Per informazioni e interviste: +39 333 4395710
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Sabato 7 ottobre alle 18, presso Villa Romana di Desenzano del Garda, si parlerà di paesaggio e di come conoscere il patrimonio possa favorire la pace.

La sfida è significativa e interpella tutti in un momento storico particolarmente complesso e delicato. Nel corso dell'incontro interverranno Flora Berizzi, direttrice delle Grotte di Catullo, del museo archeologico di Sirmione e della Villa Romana di Desenzano del Garda, e Giulia Valcamonica, storica dell'arte della Direzione regionale Musei Lombardia. Modererà la serata Luigi Del Prete, operatore culturale e presidente dell'associazione L.A.CU.S.

Seguirà una degustazione dei vini del territorio gardesano, offerta dalla cantina Marsadri. In serata è prevista un'apertura straordinaria della Villa Romana dalle 20 alle 22:30, con visite guidate a cura del personale.

La partecipazione è gratuita,  si può prenotare scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Macchè computer. Viva i libri! Per amare i libri non è necessario sapere ancora leggere. L’importante è cominciare. Per questo ci segnaliamo questa importante iniziativa. SABATO 16 SETTEMBRE 2023. Il titolo della proposta è “NATI PER LEGGERE”.

L’ iniziativa è dedicata alle 10:00 ai bambini dagli zero ai tre anni e alle 11:00 per i bambini dai tre ai sei anni.

Un modo per avvicinare i più piccoli al mondo del libro e della lettura. La partecipazione è gratuita è gradita la prenotazione presso la biblioteca di Vobarno e al numero di telefono 331.2351244.

 

Ritorna, dopo il successo delle precedenti edizioni, il festival «Intermittenze. Letteratura - musica», promosso dal Comune e dalla biblioteca di Riva del Garda in collaborazione con l’associazione Rapsodia. Preceduto, dal 10 al 13 settembre, da un piccolo cartellone di prologhi. Tutti gli eventi sono gratuiti.

Giunto alla quinta edizione, Intermittenze nasce dal desiderio di creare connessioni insolite nel mondo della letteratura, connessioni laterali che generino riflessione o puro piacere di ascolto. Oltre a “ospitare” il suono più tradizionale delle presentazioni di libri, il festival si propone di individuare temi degni di grande attenzione e libri che ne abbiano parlato. Trovati gli ingredienti, ciascun evento in cui fare intermittenza offre al pubblico un momento che di per sé è quasi irripetibile. 

Come ogni anno il festival ospita anche un evento dedicato alla poesia, quest’anno con un nome d’eccezione come quello di Vivian Lamarque. Tra gli incontri di particolare rilievo c’è lo spettacolo tratto dall’ultimo libro di Benedetta Tobagi, «La Resistenza delle donne», che vedrà sul palco la scrittrice assieme a una grande musicista, Giulia Bertasi, e a una grande attrice come Anna Bonaiuto.

Il festival sarà anticipato dal 10 al 13 settembre da emozionanti prologhi che porteranno in scena, tra gli altri, anche la fumettista Takoua Ben Mohammed e la cantante Maria Antonietta. Intermittenze, invece, aprirà ufficialmente i battenti giovedì 14 settembre alle ore 18 alla Rocca con l’incontro «Parlami, ho fame d’aria”, in compagnia degli scrittori Daniele Mencarelli e Francesco Zani, per poi proseguire alle ore 21, sempre alla Rocca, con il gradito ritorno a Intermittenze dello scrittore più amato dal web, Roberto Mercadini, che porta in scena il suo «Fuoco nero su fuoco bianco». 

Venerdì 15 settembre alle ore 18 in Rocca sarà la volta di Emanuele Trevi con l’incontro «Ritratti in letteratura», in cui offrirà la presentazione del suo nuovo romanzo: il più personale, il più commovente, il più ironico (e perfino umoristico). Alle ore 21, sempre in Rocca, toccherà all’astronoma Marina Incerti portare il pubblico “tra le stelle” con il suo racconto dei pianeti che si incontrerà con le fantasie generate in musica da icone come i Beatles, Pink Floyd, David Bowie e via dicendo. A suonarne una versione acustica ci penseranno gli Acusting Plays, alias Erik Montanari e Andrea Conforti. 

Sabato 16 settembre (in Rocca), la mattinata di Intermittenze inizia presto, alle 9.30, con il direttore artistico del festival Emiliano Visconti che racconterà il mito di Simon and Garfunkel, con la musica dal vivo degli Acusting plays. Si prosegue a Palazzo Martini alle 11 con Ludovic Maillet dell’associazione culturale La Firma e il suo racconto «Calvino tra cinema e mondo». Alle 15, sempre a Palazzo Martini, Paolo di Paolo in compagnia di Ingo Schulze e Stefano Zangrando condurranno nelle «Parole oniriche oltre la Cortina di ferro». Alle 16.30 alla Rocca l’incontro con Andrea Tarabbia in compagnia del batterista Lorenzo Borroni con il loro reading-spettacolo per voce e batteria «Il Continente bianco».

Alle ore 18 ci si sposterà alla Spiaggia degli olivi per incontrare l’autore di «Oro puro» Fabio Genovesi, che trasporterà il pubblico nella grande avventura umana del suo libro. Alle ore 21 in Rocca toccherà a un altro gradito ritorno a Intermittenze, quello di Wu Ming, questa volta in compagnia di Jadel Andreetto, qui in doppia veste in quanto bassista del Bhutan Clan, con il reading-concerto «Radio Ufo 78». Chiude la giornata di sabato lo spettacolo delle ore 22.30 alla Spiaggia degli olivi «Respiro, un ritratto di Thomas Bernhard per parole e musica» di NicoNote e Luca Scarlini. 

Domenica 17 settembre, dopo la consueta rassegna stampa delle ore 9.30 alla Rocca, con ospiti a sorpresa del festival, si proseguirà alle 10.45 con l’incontro «Parole oltre lo stretto», in compagnia di una cantautrice-scrittrice e due scrittrici siciliane, ovvero Patrizia Laquidara, Nadia Terranova e Stefania Auci. Alle 12, sempre alla Rocca, sarà la volta del Conservatorio Bonporti di Trento e di Riva del Garda con un concerto con coro di tromboni e ensemble di fisarmoniche. Alle ore 15, nella stessa location, sarà il turno di «Lingue madri« con Maddalena Fingerle e Vincenzo Latronico, che ragioneranno su termini quale “Heimat”, intraducibile in italiano, e su cosa significhi lingua madre, senso di appartenenza e altri temi oggi di primaria importanza. Alle ore 16.30 alla Rocca si prosegue con due maestri del giallo a confronto: Antonio Manzini e Carlo Lucarelli e il loro «Noir senza delitto e altre varianti».

Alle ore 18 alla Spiaggia degli olivi toccherà alla poesia con Vivian Lamarque, una delle più importanti poetesse della nostra epoca, con l’incontro «L’amore da vecchia». Chiude la quinta edizione del festival Intermittenze 2023 lo spettacolo delle ore 21 alla Rocca «La Resistenza della donne» in compagnia di Benedetta Tobagi, Giulia Bertasi e Anna Bonaiuto, le quali in questo reading-spettacolo musicale ricordano che furono le donne le vere protagoniste della Resistenza: prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Lo spettacolo sarà preceduto alle ore 20 da una visita guidata alla sezione di storia contemporanea del Museo Alto Garda.

Tutti gli incontri del festival Intermittenze sono gratuiti.

Si torna a cantare a squarciagola a Bagolino. Nel fine settimana del 6, 7, 8 ottobre, infatti, Bagolino ospiterà la Rassegna dei Canti da Osteria giunta alla sua settima edizione. Evento di spicco nel programma della Pro Loco locale, molto apprezzato sia da residenti che turisti, è da sempre richiamo di un gran numero di appassionati del genere o semplici curiosi.

Nata nel 2016 come evento di apertura de “La Transumanza” ha da subito mostrato le sue grandi potenzialità. Mantenuta in concomitanza con la già nota manifestazione fino al 2019, proposta in versione digitale nel 2020, la Rassegna mostra la sua vera identità nel 2022 quando viene proposta come evento indipendente riscuotendo grande successo e partecipazione.

L’edizione 2023 (la settima, appunto) vedrà alcune importanti novità. Ad annunciarla la Por loco di Bagolino in questa nota stampa:

Venerdì 6 ottobre. La manifestazione si apre con il Convegno dal titolo “IL CANTO POPOLARE BRESCIANO, tradizione e innovazione nella musica popolare” a cura dei Relatori Lorenzo Pelizzari, studioso di musica popolare della Valle del Caffaro, Tommaso Ziliani ed Ennio Bertolotti, compositori e direttori di coro, con la partecipazione del Coro di Bagolino e del Coro Beorum. L'appuntamento è per le ore 20.45 presso la splendida Chiesa di San Rocco.

Sabato alle ore 11.00 spetterà ai giovani dare il benvenuto. I ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Bagolino, accompagnati e coadiuvati dal Coro Ciclamino, anch’esso bagosso, eseguiranno alcuni brani della tradizione popolare nella piazza principale.

Alle 16:00, sempre in Piazza Marconi, il saluto delle autorità e la presentazione dei cantori, ospiti e protagonisti dell’evento, che si esibiranno con il loro repertorio fino a tarda sera all'esterno delle osterie del paese.

Ben undici le presenze confermate per questa edizione, alcune storiche e molte nuove entrate: Coro Beorum Bagolino (BS); Cantori di Sabbio, Sabbio Chiese (BS); Coro 2 Valli, Valsabbia e Valtrompia (BS); Gli Zanni, Ranica (BG); Il Piccolo Cantiere, Valli Cuneesi (CN); Cantamaggio di Molino D’Anzola, Molino d’Anzola (PR); Coro Monti Aserei, Mareto di Farini (PC); Coro Val Curiasca, Val Curiasca (PC); Come eravamo, Vallecamonica (BS); Cantamaggio di Ferriere, Ferriere (PC); Cantabond, Bondo (TN).

La giornata si chiuderà con il ritrovo di tutti i partecipanti intorno alle ore 22.00 in piazza Marconi. Qui eseguiranno all’unisono alcuni brani, con la partecipazione del pubblico, in un unico grande "Coro delle Cento Voci”.

A fare da cornice, lungo le vie del paese si potranno incontrare i Figuranti, preziosissimi volontari che negli abiti tipici locali, proporranno gesti antichi, lavori, usanze, giochi e mestieri della tradizione.

Novità di questa edizione è la proposta domenicale, presentata con il nome di “Bagolino borgo inCANTAto”. Format che si propone di aprire Bagolino a tutti amanti della musica popolare e del canto: cori, gruppi, amici o semplicemente curiosi sono invitati a venire nel nostro borgo a Cantare: negli spazi aperti, nei vicoli, sotto gli antichi portici o nelle piazze, in ogni luogo che troveranno di loro gradimento. L’obiettivo è quello di avere un borgo affollato di appassionati, di canzoni e di musica. 

L’organizzazione e la gestione dell’evento sono a cura della Pro Loco di Bagolino.

Prezioso il sostegno fornito dall’Amministrazione Comunale, che ha appoggiato fin da subito la realizzazione della rassegna.

Fondamentale la partecipazione dell’Ecomuseo della Valle del Caffaro, grazie al quale è nato il progetto in collaborazione con l'Istituto Scolastico, finalizzato a far conoscere ai giovani il patrimonio canoro della nostra tradizione. Menzione speciale dell’associazione Il Rododendro che con il Coro Ciclamino ha subito accettato di accompagnare i ragazzi in questo progetto.

Un ringraziamento particolare a chi, negli anni, ha creato e fatto crescere questa manifestazione, consentendoci oggi il pregio di portarla avanti ed ai Cori bagossi, sempre al nostro fianco.

Fotografie: la Rassegna era nata in occasione della festa della Transumanza negli anni scorsi

Sabato 16 settembre alle 20:45, presso il Centro Sportivo Comunale di Provaglio Valsabbia, si terrà il settimo appuntamento del CULT-Cura festival con la giornalista e volto di SkyTg24, Tonia Cartolano.

 

La giornalista presenterà il suo libro "LeadHers. Donne e storie di straordinaria normalità", che ha per protagoniste sette donne straordinariamente normali. Sette protagoniste che, ciascuna a modo suo e con la sua storia, raccontano a parole (e con i fatti) che una donna in gamba può realizzarsi tanto quanto un uomo, senza pregiudizi, differenze né categorie. E soprattutto senza cercare di assomigliare agli uomini, capaci, come sono le donne, di una leadership non migliore di quella maschile, ma diversa, unica.

L'autrice parte dalla meta raggiunta per narrare quel che sono state, da dove sono partite e come hanno fatto ad arrivare dove sono. Pagina dopo pagina, grazie a quegli incontri, prova a rispondere a domande essenziali sulla leadership al femminile e sul suo potenziale. A dialogare con l'autrice, Nunzia Vallini, direttrice del Giornale di Brescia e di Teletutto.

Per l'occasione, l'amministrazione comunale di Provaglio Val Sabbia ha organizzato alcuni eventi: alle 17:30 visita guidata al borgo di Arveaco e alla collezione di fossili della zona, dalle 19 sarà in funzione lo stand gastronomico presso il Centro Sportivo.

Nuova avventura, la decima, del noto investigatore giunto direttamente dai secoli bui del medioevo fino ai giorni nostri. Stiamo parlando del giudice Albertano, personaggio realmente esistito ma reinterpretato dalla penna di Enrico Giustacchini, ospite questa settimana di Radio 51.

Scrittore, giornalista, Enrico Giustacchini è di Gavardo ed è anche componente del consiglio di amministrazione del Museo archeologico. Di questo e di molto altro parleremo nel corso della settimana con Maria Paola Pasini e Marcello Mora. Tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 8 e alle 12:30.

 

Un'altra serata interamente al femminile quella di mercoledì 20 settembre alle 20:30 in Villa Galnica (via Roma 4). A dialogare con Roberta Ghirardi questa volta saranno Arianna Mortelliti e Chiara Ferraris.

Arianna Mortelliti si sta facendo conoscere e apprezzare con il suo romanzo d'esordio, "Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni". Insegnante e nota come nipote di Andrea Camilleri, ha dimostrato a pubblico e critica che buon sangue non mente con una storia ironica ma nel contempo molto dolce. Il libro narra l'insolita vicenda di Arturo Baldi, novantacinque anni, che viene portato d'urgenza in ospedale, dove scivola in un coma profondo. A dispetto dei neurologi, che lo escludono categoricamente, la coscienza di Arturo è ancora vigile. In questo misterioso tempo sospeso, l'uomo riesce a sentire, uno per uno, tutti i componenti della famiglia che vengono a fargli visita in una incessante sequenza di confessioni, sfoghi, preghiere. Arturo ripercorre così la storia della sua grande famiglia, tra affetti e qualche segreto, con l'amore che lo lega a Carolina da tutta una vita, le figlie Dori e Fiore, le nipoti Margherita e Nina, prossima alle nozze, e la pronipote Anna, che ha ereditato dal fratello inquieto di Arturo, mai conosciuto, l'occhio e la mano da pittrice.

Ilvolume di Chiara Ferraris si intitola invece "Lady Montagu. Le cicatrici del cuore" e narra la storia vera di una donna molto coraggiosa vissuta nel XVII secolo. La protagonista è una giovane donna aristocratica, Lady Mary Wortley Montagu, che calca le strade dell’Impero ottomano in veste di moglie dell’ambasciatore inglese a Costantinopoli. Scrittrice, donna dall’intelligenza acuta e dal temperamento vivace, al centro della briosa vita sociale e culturale della Londra nell’età dei Lumi, dalla spiccata mentalità femminista, Lady Montagu non esita a vivere l’esperienza orientale in totale libertà dai pregiudizi e con una grande avidità di dettagli. E proprio dalle donne turche viene a conoscenza di un metodo per prevenire il vaiolo: l’inoculazione, una sorta di antenato del vaccino. Il vaiolo è un demone che tormenta Lady Montagu da tempo: le ha ucciso un fratello e ha ridotto in fin di vita anche lei, lasciandole deturpanti cicatrici sul volto, che lei copre abilmente con la biacca. Decide coraggiosamente di applicare il metodo sul figlio e di portare l’inoculazione in patria, dove, negli anni a seguire, si diffonderà prima tra l’aristocrazia inglese e, infine, in tutta Europa. Ma tra le pieghe più nascoste della sua vita, si intravede un’altra Lady Montagu, una donna in eterno conflitto tra testa e cuore, che mette in dubbio il proprio raziocinio per un giovane scienziato italiano alle prese con le leggi di Newton, di cui si innamora follemente.

Sabato 16 settembre alle 18:30, presso l'ex Palazzo Municipale di Gargnano (piazza Feltrinelli 2), si terrà la presentazione di "Enigma Tiziano". Sarà presente l'autrice, Chiara Montani, che dialogherà con Bruno Festa. Ingresso libero.

Per la rassegna "Donne in movimento, dal lago alla valle", il Festival Giallo Garda, con il patrocinio del Comune, ha organizzato la presentazione in anteprima nazionale del volume di Chiara Montani, "Enigma Tiziano". Nell'Italia incendiata dalla seconda guerra mondiale, che fa da sfondo al romanzo, le vicende narrate si snodano tra Gargnano e le atmosfere veneziane, suggestive quanto decadenti.

Ha preso il via in questi giorni “Non al denaro non all'amore né al cielo”, la quarta edizione del festival dedicato a uno dei cantautori più amati della musica italiana, Fabrizio De André. Gli eventi continueranno fino al prossimo 30 settembre.

Nato a Brescia nel 2019, in occasione delle celebrazioni per i vent’anni dalla morte del cantautore genovese, il Festival De André – promosso da Cieli Vibranti con la direzione artistica di Alessandro Adami - è una rassegna culturale diffusa che intende valorizzare l’eredità musicale e poetica di Fabrizio De André, non solo con concerti ma anche attraverso incontri, conferenze, mostre e spettacoli originali che ne colgano la poliedrica personalità d’artista.

Dopo il successo delle precedenti edizioni, nel 2023 – grazie al fondamentale sostegno di Fondazione Cariplo e del Comune di Brescia – il Festival presenta un programma speciale in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, con ospiti di rilievo nazionale e una proposta culturale innovativa, capace di attivare sinergie con istituzioni e realtà culturali del territorio. L’edizione 2023 sarà dedicata all’album «Non al denaro non all’amore né al cielo», pubblicato nel 1971, un concept album ispirato dalle poesie dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, che affronta da una prospettiva inedita temi culturali, sociali, religiosi, politici.

La rassegna ambisce così a diventare sempre più un punto di riferimento di livello nazionale per tutti gli appassionati, promuovendo la realizzazione di progetti artistici originali, in prima assoluta, per rileggere creativamente l’opera di Fabrizio De André. Il Festival De André si presenta insomma con il desiderio di lasciare il segno. La rassegna, ormai consolidata dopo il successo delle precedenti edizioni, propone quest’anno un programma speciale, immaginato per il 2020 e mai realizzato a causa della pandemia. Il disco del 1971 sarà al centro di incontri, concerti, performance teatrali, presentazioni di libri, laboratori per bambini, produzioni originali con ospiti e artisti di alto profilo che approfondiranno e racconteranno i molti temi suggeriti dalle nove, immortali canzoni che il cantautore genovese creò ispirandosi all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters.

Tra le molte iniziative previste, si segnala la lettura pubblica dell’Antologia che coinvolgerà attivamente la cittadinanza con oltre cento partecipanti, lo spettacolo all’alba dedicato alle vittime del Covid e l’incontro in carcere dedicato al tema del riscatto attraverso l’arte e la cultura. "Siamo convinti - sottolinea il direttore artistico Alessandro Adani - che le canzoni di De André rappresentino anticorpi contro la prevaricazione e le diseguaglianze: riproporle da punti di vista diversi, coinvolgendo attivamente il territorio, significa offrire un contributo per la crescita di una sensibilità comune e per la costruzione di una società più giusta. Proveremo a farlo con strumenti semplici, gli stessi che ci ha lasciato Fabrizio De André: parole, musica, idee. Per stimolare riflessioni, creatività, impegno, così che «le pupille abituate a copiare, inventino i mondi sui quali guardare»".

Altri articoli...