Società

Si fa presto a dire carnevale. In questi giorni c'è tristezza a Bagolino e non solo. Per ragioni sanitarie le manifestazioni (le santissime feste) sono state annullate. Giusto. Giustissimo. Qualcuno (che non sa e non capisce) potrebbe dire: "Ma chi se ne importa del carnevale? Pazienza. Non è poi così grave". Anche questo giusto, giustissimo. Però da queste parti la festa di carnevale è qualcosa di molto diverso. Non è solo un'occasione di stare insieme, di fare festa. E' anche questo, certo. Ma non solo. Carnevale a Bagolino è un'occasione speciale per riallacciare ogni anno i fili della memoria, è ricollegarsi a un passato che è anche presente e futuro. Non a caso sono tanti i giovani che partecipano sia come mascher che come balarì. Lo fanno non per mettersi in mostra per i turisti. Lo fanno perchè amano travestirsi, perchè è una parte della loro vita, della loro famiglia, del loro essere giovani e anziani insieme. Lo fanno perchè è una tradizione, ma è anche un modo di essere oggi. Lo fanno. E basta. E non poterlo fare, in questi giorni, è davvero triste. E' un dialogo spezzato con il flusso dell'esistenza fatto di segni, presenze, oggetti, parole, gesti, musiche che si conoscono da sempre. E lo dice qualcuno che non è di Bagolino, ma con gli anni ha imparato (un pò alla volta) a capire. Teniamo duro. Un anno fa presto a passare.

Maria Paola Pasini

È stata avviata a Manerba del Garda la distribuzione da parte dell’Amministrazione Comunale di 100 saturimetri. L’iniziativa, coordinata dall’Ufficio Servizi Sociali in collaborazione con i sei medici di base del comune, fa parte delle azioni intraprese per contrastare la diffusione del Covid-19 e per supportare in questa fase d’emergenza i nuclei familiari di cui faccia parte almeno una persona affetta da patologie respiratorie. I nuovi apparati sanitari, della dimensione di pochi centimetri, sono stati assegnati in comodato gratuito ai medici di famiglia, che procederanno alla distribuzione ai loro pazienti secondo necessità. Come ha spiegato l’Assessore ai Servizi Sociali di Manerba, Giuliano Somensini, “Questo dispositivo è indispensabile per raccogliere informazioni preziose sul grado di saturazione dell’ossigeno nel sangue arterioso ed è particolarmente utile proprio per prevenire le complicanze gravi a cui sono esposti i pazienti affetti da Covid-19 con patologie respiratorie pregresse.” La misurazione va effettuata attraverso una facile applicazione, sicura ed indolore, ponendo il saturimetro sul dito indice o medio. Sul piccolo monitor dello strumento appariranno i dati relativi a saturazione arteriosa e frequenza cardiaca. I dati raccolti dovranno essere annotati e comunicati al medico curante, che, qualora necessario, prenderà provvedimenti per la tutela dell’assistito e dei suoi familiari. Queste le parole del Sindaco Flaviano Mattiotti sull’iniziativa: “La distribuzione dei saturimetri è solo un tassello di un difficile percorso che la nostra comunità ha intrapreso con tanta forza e serietà. L’impegno di tutti è costante e ha l’obbiettivo di contenere i contagi, salvaguardare la salute dei cittadini e sostenere l’economia del paese. In questo momento - ha proseguito il Sindaco - sento di dover ringraziare in special modo i medici di famiglia, primo punto di riferimento per la salute di tutta la popolazione, e il personale degli uffici comunali, che ha saputo in ogni situazione rispondere alle necessità dei manerbesi.” Attualmente a Manerba del Garda vi sono 23 persone positive al Covid-19 in isolamento obbligatorio e 17 persone in isolamento fiduciario. Dall’inizio della pandemia i casi di positività registrati sono stati in totale 190.

 

Confindustria Brescia, insieme a Confindustria Bergamo, aderisce alla delegazione confindustriale dell’Ufficio di Bruxelles, di cui facevano già parte Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio.

 

L’Ufficio ha l’obiettivo di sostenere il sistema produttivo dei territori rappresentati nell’intercettare in modo più efficace le occasioni di sviluppo in ambito europeo. Anche sulla scorta dei buoni risultati a beneficio delle aziende ottenuti dall’ufficio che le Territoriali di Como e di Lecco e Sondrio hanno inaugurato nel 2014 nella capitale belga, il progetto vede quindi l’ingresso delle Associazioni di Bergamo e Brescia, con un potenziamento della struttura operativa attraverso l’inserimento di un secondo funzionario.

 

La presenza comune delle quattro Associazioni si pone come supporto sempre più operativo per consentire alle imprese delle rispettive province di avere informazioni periodiche e puntuali sui principali temi europei di interesse, assistenza nella ricerca e individuazione dei bandi di finanziamento UE appropriati e nella presentazione di progetti europei, ricerca partner per collaborazioni in progetti innovativi/commerciali, supporto nella rappresentanza degli interessi dell’impresa locale presso le istituzioni europee in riferimento a  tematiche legislative particolari e segretariato internazionale.

 

All’ufficio di Bruxelles andrà il compito di mantenere rapporti sempre più stretti con il cuore istituzionale dell’Europa per avvicinarla in misura crescente alle imprese aderenti alle Associazioni confindustriali di Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Sondrio, che saranno a disposizione per incontri one-to-one con le aziende interessate ad approfondire dossier europei, possibilità di posizionamento strategico nei tavoli di lavoro europei tra enti pubblici e privati, nonché favorire accordi o collaborazioni di carattere commerciale.

 

“Il nostro nuovo impegno a Bruxelles conferma, ancora una volta, l’attenzione che Confindustria Brescia ha nei confronti delle aziende associate, che sono centrali nella nostra azione associativa – commenta Filippo Schittone, Direttore di Confindustria Brescia –. La presenza a Bruxelles arricchisce sia qualitativamente sia strategicamente i nostri servizi. Ci posizioniamo, infatti, laddove si definisce la politica industriale e gli strumenti di sostegno e stimolo per le aziende. Con Next Generation UE siamo arrivati al punto di non ritorno: con questo progetto europeo, il più importante che mai sia stato deciso dalla Commissione Europea, per di più fondandolo sul concetto del “debito condiviso” tra i 27 Paesi UE, si consolida la leadership comunitaria. La condivisione caratterizza anche il nostro progetto: insieme alle Confindustrie di Bergamo, Como, Lecco e Sondrio siamo stati in grado di organizzare meglio e con maggior solidità questo servizio, nella consapevolezza che tutte le quattro Associazioni hanno un obiettivo comune: essere sempre più vicini alle aziende, con servizi di qualità e di prospettiva”.

 

 

L’opportunità offerta dall’associazione di Agnosine è di quelle da cogliere al volo per dedicarsi ai bisogni degli altri, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando. La presentazione dell’iniziativa si svolgerà il 9 marzo alle 20:30 presso la sede di Pronto Emergenza, in località Fondi di Agnosine.

 

Tutti conoscono Pronto Emergenza, l’associazione di volontariato che opera in Valsabbia ma recentemente ha attraversato i confini provinciali: nei mesi peggiori della pandemia ha infatti messo a disposizione il tempo e le energie dei propri operatori per prestare servizio prima presso gli Spedali Civili di Brescia e poi anche a Bergamo, Milano e in altre zone particolarmente colpite.

All’inizio del nuovo anno l’associazione chiama a raccolta tutti coloro che hanno sensibilità e interesse per questo particolare tipo di volontariato, investendo nella formazione delle nuove leve per il futuro. La serata di presentazione del percorso formativo è rivolta a tutti e non costituisce un impegno di iscrizione, quanto piuttosto un’opportunità per conoscere più da vicino l’associazione, eventualmente anche esprimendo particolari esigenze che i formatori si impegnano ad accogliere.

Il corso sarà affidato ad ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Lombardia, cui i volontari si affidano da anni sia per la fase di progettazione che per la realizzazione. «Nei loro confronti – precisa Cristian Ragnoli, responsabile della formazione – proviamo molta riconoscenza e le loro competenze sono per noi preziose. Tra l’altro ci riconosciamo nei loro ideali, ci rappresentano pienamente».

Il calendario prevede due serate alla settimana, modulando tra incontri teorici, probabilmente svolti a distanza, e altri di formazione pratica, ovviamente nella massima sicurezza con il pieno rispetto della normativa anti-covid.

Una prima parte delle lezioni (42 ore) si concluderà a maggio 2021 con una prova teorico-pratica per conseguire la qualifica di addetto ai trasporti sanitari, con l’abilitazione all’uso del defibrillatore nella rianimazione cardio polmonare precoce. Gli addetti ai trasporti semplici, cioè non in emergenza, sono fondamentali sul territorio e garantiscono la quotidianità ai servizi dell’associazione, provvedendo a trasportare dializzati o pazienti che devono affrontare visite, esami specialistici, dimissioni o trasferimenti.

Chi volesse poi conseguire la certificazione regionale come soccorritore esecutore, continuerà con altre 78 ore per poi affrontare una prova conclusiva teorico-pratica; questa comprenderà la rianimazione cardiopolmonare precoce con uso di defibrillatore e uno scenario tecnico-pratico.

I volontari sottolineano che la preparazione all’uso del defibrillatore dovrebbe costituire sempre più un dovere civico richiesto a ogni cittadino, con l’obiettivo di una società cardioprotetta a tutti gli effetti.

«Invitiamo tutti – conclude Ragnoli – a prendere in considerazione questa opportunità per poter svolgere un servizio di cui il territorio ha sempre bisogno. Aiutando gli altri, tra l’altro, si arricchisce prima di tutto se stessi e la propria vita, come sperimentano ogni giorno gli operatori che hanno scelto di dedicare il proprio tempo libero al soccorso».

Giovanna Gamba

Pubblichiamo la lettera inviata alla nostra redazione dalla minoranza in consiglio comunale a Desenzano. Il nostro portale - ci teniamo a sottolinearlo - ospita le ragioni di chi ci vuole scrivere purchè rimangano nei limiti della civile discussione e della buona educazione. Senza preclusioni politiche di nessun genere.

 

"Lo sfregio alla Democrazia a Desenzano è ormai un’evidenza e nemmeno la salute pubblica è un tema ritenuto fondamentale dall’Amministrazione che preferisce tergiversare e tutelare i propri equilibri ed interessi politici rispetto ai bisogni dei cittadini.

Come consiglieri di minoranza non ci stiamo più e non intendiamo più assistere inermi a questo degrado istituzionale, che si è perpetuato già in diverse occasioni fino a raggiungere un livello mai visto prima nell’ultima Conferenza dei Capigruppo.

Denunciamo uniti il comportamento del Presidente del Consiglio Rino Polloni che talvolta abusa del suo ruolo che dovrebbe essere di garanzia verso tutti i consiglieri.

Perché siamo consapevoli di non avere i numeri per decidere alcunché, ma non per questo ci deve essere negato il diritto di iniziativa, proprio del ruolo dei consiglieri, fino al punto di togliere arbitrariamente la parola a quelli della minoranza e di negare un confronto democratico: oltre a non essere stati messi in condizione di presentare mozioni, interrogazioni e interpellanze da un anno ( queste ultime stasera dovrebbero essere discusse tutte in una sola ora), i nostri emendamenti sono stati bocciati senza fornire spesso alcuna motivazione. Recentemente poi un consigliere di maggioranza ha addirittura chiesto di ridurre il tempo degli interventi per accorciare il dibattimento, che continuerà ad essere svolto in streaming (nonostante la proposta della minoranza e del capogruppo della Lega di farlo in presenza) perché è più facile staccare il microfono e mettere il bavaglio all’opposizione quando serve.

La maggioranza, la giunta e il Sindaco sono complici di questo sistema, nessuna presa di posizione è stata presa nemmeno a fronte delle dichiarazioni gravissime contro i vaccini, fatte dal Presidente del Consiglio e nemmeno riguardo la richiesta da noi presentata per convocare un Consiglio comunale in merito al tema della “campagna vaccinale”.

Perché i fatti e i dati dimostrano che il nostro territorio è tra i più a rischio riguardo l’emergenza pandemica: l’indice di positività dichiarato da Asst del Garda era ancora a fine gennaio ben più alto di quello dichiarato da Regione Lombardia e stiamo assistendo a continui assembramenti pericolosi, che potrebbero rimettere sotto pressione i reparti dell’ospedale nel giro di pochi giorni. Asst era a gennaio pronta a scendere in campo col piano d’emergenza che avrebbe tolto posti letto ai pazienti delle altre patologie e solo un lieve miglioramento nelle ultime due settimane ha impedito che ciò accadesse.

Come si può affermare con tanta superficialità che questo non è un tema che il Consiglio dovrebbe affrontare?

Tra i tanti provvedimenti di competenza dell’Amministrazione c’è la necessità di un controllo capillare del territorio, la somministrazione di sanzioni verso chi mette in pericolo la salute pubblica, l’organizzazione delle farmacie comunali che hanno dichiarato di non essere in condizione di poter aderire alla campagna vaccinale.

E ancora, come e dove organizzare la somministrazione dei vaccini alla cittadinanza dal 24 febbraio. 

Come minoranza siamo qui per protestare e per denunciare la gravità della situazione e per capire se verranno adottati prossimamente provvedimenti nelle sedi più opportune.

Pertanto chiediamo a gran voce la convocazione del Consiglio richiesto sull’organizzazione della campagna vaccinale: per ragionare insieme, per confrontare e condividere  le idee davanti a tanta emergenza, e per chiedere maggior rispetto per quei consiglieri che insieme rappresentano il 45% di chi è andato a votare.

Questa è la democrazia, un bene prezioso per i cittadini.

Desenzano 10 febbraio 2021

I sei consiglieri di minoranza:

Parolini Sergio

 

Spiller Andrea

 

Maffi Maurizio

 

Righetti Valentino

 

Bonanno Giustina

 

Bertoni Rodolfo"

 

 

 

 

Il turismo del Garda bresciano rischia un'altra botta da mezzo miliardo di euro: a tanto ammontano le perdite (stimate) per l'anno 2020, quando le presenze di fatto si sono dimezzate per la pandemia (da 8 a 4 milioni), circostanza che potrebbe ripetersi, forse in peggio, anche nel 2021. Vista la situazione sanitaria, in Italia e in Europa, è difficile infatti che la stagione possa ripartire prima di maggio: anche per l'anno in corso, dunque, si prevede fino al 50% in meno di turisti rispetto al pre-Covid. Di questo e, più in generale, dei problemi del settore vacanze si è parlato nella conferenza stampa a cui hanno partecipato Eliseo Capretti (membro del Consiglio Nazionale di FIAVET e titolare della Ocean Viaggi - agenzia aperta nel lontano 1976, attualmente operante con 9 sedi - di cui 8 in provincia di Brescia - con una trentina di dipendenti), Marco Polettini, Presidente di VisitBrescia-Bresciatourism e degli albergatori di Desenzano e Giovanna Prandini, della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda. «L'ottimismo in questo momento è del tutto fuori luogo - ammette Marco Polettini - perché ad oggi gli investimenti stanno a zero, non esiste un piano o una visione d'insieme: il rischio concreto è che ci sia una battaglia dei prezzi al ribasso. Con queste premesse, è lecito chiedersi se saremo ancora in grado di accogliere come si deve i turisti stranieri conquistati negli anni». Sul Garda il dato storico dice che oltre l'81% delle presenze e oltre il 68% degli arrivi sono dall'estero: la Germania da sola vale il 48% del totale degli arrivi e il 54% del totale di presenze straniere. Un'altra stagione a metà, continua Polettini, potrebbe portare alla chiusura definitiva di un'azienda su tre del comparto: andrebbe ancora peggio alle agenzie di viaggio, che rischiano di essere decimate. Solo a Desenzano si contano 42 alberghi, per un totale di oltre un migliaio di posti di lavoro, ma oggi sono solo due le strutture aperte: sulle tre sponde del Garda sono oltre un migliaio le strutture ricettive, ma quante riapriranno in primavera? «Non possiamo permetterci un'altra crisi - commenta Eliseo Capretti - perché il turismo e il suo indotto valgono il 50% del PIL del Basso Garda, da Peschiera a Salò, e fino al 70% nell'Alto Garda e in Veneto. Per questo abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni». Nel libro dei sogni ci sono le terme a Desenzano ma pure una «Transgardesana» su rotaia. A indicare una strada per il futuro l’intervento di Giovanna Prandini: «Prima di tutto dobbiamo risolvere i nostri problemi: la mancanza di una rete tra settori (produttori, musei, ristoranti, strutture ricettive, Comuni), la poca flessibilità degli orari dell'accoglienza, i problemi di comunicazione con gli ospiti, a partire dalla basilare conoscenza delle lingue. Si deve ripartire dalle basi, per ricostruire il futuro del turismo». 

 

Focus sul mondo delle Agenzie di Viaggio in tempo di Covid-19

 

In tutta la provincia di Brescia circa il 60% delle agenzie di viaggio - 150 su 247 - ha già chiuso i battenti nel 2020. Sul Garda, entro il 2022, ne potrebbero rimanere attive soltanto due o tre delle trenta ad oggi ancora aperte. Parola di Eliseo Capretti, membro del Consiglio Nazionale di FIAVET e titolare della Ocean Viaggi - agenzia aperta nel lontano 1976, attualmente operante con 9 sedi (di cui 8 in provincia di Brescia), con una trentina di dipendenti. «La nostra non è più solo una richiesta d'aiuto, ma un vero urlo - ha riferito Capretti nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Desenzano del Garda, presso l'Hotel Piccola Vela - e lo abbiamo scritto nero su bianco nella lettera inviata in queste settimane a politici, sindaci, sindacati, organizzazioni di categoria, Provincia e Regione. Nell'epoca pre-Covid, Ocean Viaggi aveva un giro d'affari da 10 milioni di euro: lo scorso anno siamo crollati a 1 milione e mezzo». Nel 2021 le premesse non sono delle migliori: «Le agenzie di viaggio - sostiene Capretti - movimentano il 70% dei flussi turistici: spostiamo gente in Italia e dall'estero. Ma in questo momento non esiste più il viaggio per vacanza, c'è solo quello per lavoro o necessità: sappiamo già che sarà durissima, perché nel 2020 c'è stato un crollo dell'80% dei voli aerei, e la previsione di quest'anno è già di un 60% di voli e un 50% di viaggiatori in meno rispetto al 2019». Quali proposte pratiche si possono dare ai clienti? «Ai turisti diciamo di stare attenti ai furbi: è necessario rivolgersi a professionisti di provata esperienza, certificati. Sarebbe opportuno da parte degli enti competenti un vero e proprio censimento delle agenzi operanti, per sapere quali hanno ancora la licenza, quali hanno rinnovato le polizze assicurative a tutela dei clienti». E come organizzare una vacanza nei prossimi mesi? «Se il turista cerca sicurezza, dobbiamo essere in grado di promuovere corridoi con passaporto sanitario, tampone o vaccino, come già avviene all'estero». Con la Brexit si propone un ulteriore questione: l'inedito problema dei turisti britannici (sul Garda rappresentano il 6,1% del totale delle presenze) «Per viaggiare in Italia ora hanno bisogno del passaporto - ha spiegato durante la conferenza stampa il rappresentante di Fiavet Verona Fausto Baldin - ma non tutti ce l'hanno o lo faranno. Per questo auspichiamo un accordo tra governi, come già fatto tra Spagna e Regno Unito». 

 

 

Stralciata dal nuovo piano cave la possibilità di realizzare una cava di argilla in località Marsina. Lo conferma il sindaco di Gavardo Davide Comaglio sulla sua pagina fb dove scrive: "Un grande risultato della nostra Amministrazione Comunale è stato raggiunto in questi giorni e confermato oggi all’interno del nuovo Piano Cave elaborato dalla Provincia.

La previsione di una nuova cava di argilla in loc. Marsina che avrebbe eroso 21.066 mq di aree completamente agricole, pari a 175.000mc di argilla da escavare, è stata stralciata dal nuovo Piano cave provinciale. Un grazie in particolare modo all’assessore Fabrizio Ghidinelli e all’Utc che hanno svolto un meticoloso lavoro per arrivare a questo risultato."

La Marsina è un  luogo storico di livello europeo. Qui realizzò il suoi esperimenti agronomici Camillo Tarello nel 1500. E' necessario che questi terreni vengano preservati e valorizzati per quello che hanno rappresentato nella storia europea.

 

 

 

E' ufficiale: il carnevale di Bagolino non si farà. Lo ha disposto formalmente il sindaco Gianzeno Marca con una ordinanza firmata il 9 febbraio. L'auspicio è che si faccia nel 2022 con "rinnovato vigore", viene scritto sul sito ufficiale del comune. Tanto il rammarico ma prevale la consapevolezza del rischio rappresentato da eventuali assembramenti.

Ovviamente il divieto su tutto il territorio comunale e quindi anche per il carnevale di Ponte Caffaro.

Si è parlato del Carnevale di Bagolino in una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza della Prefettura di Brescia a cui ha preso parte, tra gli altri, il sindaco di Bagolino Gianzeno Marca. Ecco il testo del comunicato stampa.

 

 

 

Il 2020 delle imprese bresciane si chiude nel complesso con una variazione media della produzione pari al -16,2%, dopo la crescita zero del 2019 e il dato positivo del 2018 (+2,9%).

Nel quarto trimestre 2020, la variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (tendenziale) della produzione è invece risultata pari al -11,1%, una caduta inferiore a quella del terzo trimestre (-14,0%). L’evoluzione complessiva è la sintesi di dati aziendali fortemente eterogenei.

A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al quarto trimestre 2020.

Il risultato annuale risente della forte caduta realizzata tra marzo e aprile, quando la produzione ha segnato, in media, valori inferiori di oltre il 50% rispetto al pre Covid-19.  Il recupero dei mesi estivi ha contribuito a limitare le perdite nell’anno e il quarto trimestre è stato solo in parte condizionato dall’introduzione delle nuove misure restrittive adottate in seguito al riacutizzarsi della crisi sanitaria.

Nel dettaglio, la produzione industriale evidenzia un aumento sul trimestre precedente (congiunturale) di +4,8%. Il risultato complessivo del 2020 è frutto di quanto ereditato dal 2019 (-1,2%) e di una componente propria pari a -15,2%. La variazione trasmessa al 2021 è positiva (+4,9%): ciò sta a indicare che la crescita nell’anno in corso troverà beneficio dalla ripresa registrata nella seconda parte del 2020.

Dopo aver toccato i minimi storici nel trimestre estivo, i livelli produttivi realizzano un recupero; la distanza dal picco di attività pre-crisi finanziaria (primo trimestre 2008) risulta pari a -30,2%.

Le previsioni a breve termine sono positive: le aziende che stimano un miglioramento della situazione nei prossimi tre mesi sono il 41%. Quelle che prevedono di mantenere i livelli attuali sono il 37%, mentre il 22% stima un calo dell’attività. Le aspettative sono condizionate dal protrarsi delle misure anti Covid-19 nel mese di gennaio. Un forte rimbalzo della produzione è atteso solo dal terzo trimestre di quest’anno ed è legato all’efficacia e alla rapidità del piano di vaccinazione di massa. L’allentamento completo delle restrizioni anti-pandemia rilancerebbe la fiducia e quindi la domanda, liberando per i consumi le risorse accumulate in questi mesi con il risparmio “forzato”. 

§  La disaggregazione della variazione della produzione per classi dimensionali mostra incrementi superiori alla media nelle piccole imprese (+7,0%), nelle medie (+5,4%) e nelle grandi (+6,1%). La produzione è invece diminuita nelle micro imprese (-0,8%).

§  Con riferimento alla dinamica congiunturale per settore, l’attività produttiva è aumentata: oltre la media nel comparto chimico, gomma, plastica (+10,7%) e della metallurgia (+7,7%); sotto la media nella meccanica (+4,4%), legno e minerali non metalliferi (+4,0%), alimentare (+1,9%). È diminuita nel sistema moda (-0,8%). 

§  Il tasso di utilizzo della capacità produttiva, che si è attestato al 76%, è aumentato nei confronti della rilevazione precedente (73%) e risulta inferiore a quello del quarto trimestre del 2019 (77%).

§  Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 58% delle imprese, rimaste invariate per il 10% e diminuite per il 32%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono cresciute per il 25% degli operatori, calate per il 36% e rimaste stabili per il 39%; quelle verso i Paesi extra UE sono aumentate per il 31%, diminuite per il 28% e rimaste invariate per il 41% del campione.

§  I consumi energetici sono cresciuti per il 56% degli operatori, con una variazione media di +3,7%. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate alle necessità aziendali dall’83% delle imprese; le scorte di materie prime sono giudicate normali dall’80% del campione.

§  I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti per il 41% delle imprese, con un incremento medio del 2,8%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono rimasti invariati per il 76% degli operatori, per una variazione media pari a 0,0%.

§  Tra i fattori che limitano la produzione, le aziende hanno segnalato: per il 47% la domanda insufficiente a causa del Covid-19; per il 4% la scarsità di manodopera; per il 2% la scarsità di materie prime/macchinari; per il 34% nessuno.

§  Le aspettative a breve termine appaiono positive. La produzione è prevista in aumento da 41 imprese su 100, stabile dal 37% e in calo dal rimanente 22%. I comparti attesi in crescita sono: alimentare, chimico, gomma, plastica, meccanica, metallurgia e sistema moda. La produzione è prevista in calo nel legno e minerali non metalliferi.

§  Gli ordini provenienti dal mercato interno sono in aumento per il 32% degli operatori, stabili per il 39% e in diminuzione per il 29%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 23% degli operatori del campione, invariati per il 57% e in calo per il 20%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in aumento per il 27% delle imprese, stabili per il 62% e in calo per l’11%.

 

 

Se ne è andato Vigilio Bettinsoli, di Lodrino, 98 anni, alpino nel cuore e nei fatti, ultimo testimone della campagna di Russia. Con lui se ne va un patrimonio di saggezza, un pezzo importante della nostra storia. Un esempio per le vecchie e le nuove generazioni. Così il presidente della provincia Samuele Alghisi.

Così ricordava la sua vita il quotidiano Bresciaoggi:  Vigilio Bettinsoli (Giglio), lodrinese figlio di Giovanni (Gianì), l´ultimo superstite in Alta Valtrompia della ritirata di Russia. Il 23 gennaio del 1943 era col suo Valchiese, 255a compagnia, 6° Reggimento Alpini della Tridentina, al comando del capitano Luciano Zani goriziano di Cormons (una delle rare medaglie d´oro al valore concesse a viventi che ritroverà in un lungo abbraccio nel 1986 prima della sua scomparsa nel 1992) all'attacco a Scheljakino sulla salita dopo la conquista di un ponte strategico e il 26 a Nikolajewka. Aveva compiuto i suoi vent´anni in Russia, in marcia verso il Don, due giorni prima dell´inizio (17 luglio) della battaglia di Stalingrado della Sesta Armata del generale Friedrich Paulus.

 

 

 

 

Altri articoli...