Società

Sabato 15 gennaio, sia al mattino che al pomeriggio, si terrà presso la scuola Parrocchiale di Gavardo l’open day, dove sarà possibile visitare la scuola, le mense, i parchi, le aule e apprendere dal corpo insegnante le linee guida e la didattica. Oltre all’orario scolastico, sono svolti insegnamenti specialistici di musica, inglese e attività motoria. Sono previste novità: da febbraio ripartiranno i corsi di informatica e nelle tre settimane dal 10 al 30 giugno saranno attivati tre camp (inglese, musica, gioco). A partire dal prossimo anno gli alunni saranno preparati per sostenere gli esami trinity.

La scuola è nel centro di Gavardo, all'interno di un ex-monastero, la cui storia risale al XVI secolo. Secondo la tradizione sarebbe stato fondato da San Bernardino da Siena, il quale, durante le sue peregrinazioni attraverso l’Italia negli anni 1421 e 1422, visitò Brescia. In questa occasione, passò anche da Gavardo e qui egli avrebbe propugnato la fondazione del monastero francescano.

Dai documenti esistenti nell’archivio comunale si apprende che il convento abbia dato asilo, nel 1600, a 12 frati minori osservanti di San Francesco; il loro numero, però, variò sempre fino a ridursi nel 1632 a due soltanto. All’epoca della sua cessazione, verificatasi nella seconda metà del settecento, i frati erano quattro. Salvatosi dalla soppressione operata nel 1798 dal Governo Provvisorio Bresciano, il convento fu definitivamente eliminato nel 1805 dal Governo del Regno Italico; ma già dell’anno prima, 1804, il luogotenente Conter aveva chiesto al Comune di Gavardo, con lettera riservatissima, informazioni circa il numero dell’attività dei frati; e serpeggiava in paese la notizia della progettata soppressione.

La municipalità di Gavardo fece la sua supplica e scrisse al Prefetto del Dipartimento del Mella in data 27/07/1805, che, anziché ” amalgamare ” il convento al Regio Demanio e trasferire i frati in quello di San Giuseppe in Brescia, si potesse ottenere dal Governo l’autorizzazione a vendere il Convento medesimo ad alcuni Prevosti che si erano offerti di acquistarlo. Purtroppo, tutto fu inutile: il 20/8/1805 il Prefetto proibì di officiare la Chiesa e ordinò di consegnarne le chiavi.

Il 18/1/1806 il Comune di Gavardo chiese e ottenne dal Demanio di poter riavere il convento per aprirvi una scuola.

Arriviamo così a Don Carlo Zanardi, parroco di Sopraponte, che aveva aperto in Gavardo un Istituto per fanciulle orfane e derelitte: egli, il 13/09/1806 riuscì ad acquistare dal Demanio stesso il convento per alloggiarvi il suo Istituto.

Anni dopo, le fanciulle dell’Istituto Zanardi furono affidate alle Figlie di S. Angela, le quali nel 1831 vestirono l’abito religioso, entrando a far parte dell’ Ordine di S. Orsola con la Regola di Bordeaux.

È da questa data che ha inizio l’opera altamente benefica delle Madri Orsoline che per ben 158 anni si dedicarono all’educazione, all’insegnamento e all’avvio al lavoro di centinaia e centinaia di ragazze gavardesi e questa loro opera benemerita continuò fino all’agosto 1989. In quell’anno, considerando che le vocazioni erano andate progressivamente diminuendo fino a ridurre il numero delle religiose gavardesi a sole otto unità, la Madre Provinciale dell’Ordine venne nella determinazione di trasferire le suore rimaste al convento di Capriolo, e di mettere in vendita il monastero.

Fu la grande intuizione dell'allora parroco di Gavardo, don Francesco Zilioli, che portò all’acquisizione da parte della parrocchia dell’intero complesso di 22.000 metri quadrati, di cui 4.000 coperti.

Vennero così aperte la Scuola Primaria Paritaria intitolata ai SS. Filippo e Giacomo e la Scuola dell’Infanzia intitolata a S. Giovanni Bosco.

Oggi, la scuola è una realtà ormai consolidata che interagisce con la più ampia comunità parrocchiale e sociale del nostro territorio. Un servizio offerto a tutte le famiglie e attento ad accogliere anche chi ha particolari difficoltà  o non è in grado di far fronte con le sue uniche possibilità.

Non tutte le parrocchie hanno la fortuna di avere  istituzioni scolastiche  che raccolgono alunni e famiglie in un contesto di partecipata condivisione educativa.

Siamo grati ai nostri predecessori, a chi ha avuto la lungimiranza di acquisire,  accogliere, adeguare e gestire  come  scuole moderne  il vecchio monastero che si trova tra via Dossolo e via Santa Maria a Gavardo. Anche in momenti di difficoltà economica, come quelli che stiamo vivendo, le presenze di alunni iscritti sono numerose  e  provengono anche dai comuni viciniori.

Oggi, la scuola conta 340 alunni, distribuiti nelle 4 sezioni della scuola dell’infanzia "S. Giovanni Bosco", nelle undici classi nella scuola primaria "SS. Filippo e Giacomo" di Gavardo e nella sezione dell'infanzia "Anna Jucker" a Villanuova sul Clisi.

 

 

Domenica 9 gennaio 2022 alle ore 16.30 in Duomo il gruppo Donne in Canto dedicherà un "Concerto per un amico" a Pierantonio Pelizzari.

Un bel gesto per ricordare Pierantonio, scomparso nell'agosto 2020, del gruppo canoro femminile e dell'Assessorato al Turismo di Salò i quali hanno dedicato un ricordo musicale ad un personaggio che come pochi altri ha amato e servito la sua città come Presidente della Pro Loco, come cofondatore degli Amici del Golfo, come Presidente della Mutuo Soccorso, come vice Sindaco e Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione nel periodo 2014-2019 e come amico ed animatore del gruppo delle Rive.

Ciao Pierantonio, manchi tanto alla "tua" Salò!

 

Sono stati stabiliti i criteri del bando ‘beni confiscati alla criminalità - anno 2022’ per l’erogazione di contributi destinati al recupero e l'utilizzo dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata e trasferiti agli Enti locali.

 

Le domande per ottenere i finanziamenti potranno essere presentate da Comuni, Province e Città metropolitana destinatari degli immobili. Le somme saranno erogate direttamente agli Enti locali come segue: fino al 50% del costo complessivo per l'intervento di riutilizzo nel limite massimo di 150mila euro, mentre è previsto fino al 90% del costo complessivo, sempre nel limite massimo di 150.000 euro, per i Comuni con popolazione residente entro i 5mila abitanti. Per questi beni è consentito anche l'utilizzo per scopi economici, con il vincolo del reimpiego dei proventi per finalità sociali. La destinazione finale delle opere potrà dunque essere di natura istituzionale, sociale o economica per reinserire quanto confiscato nel circuito della legalità. Le domande di accesso al contributo regionale per lavori di manutenzione, risanamento o restauro dovranno pervenire, alla piattaforma informatica regionale Bandi online, dal 3 gennaio fino al 31 marzo 2022.

 

Le Acli bresciane ricordano il presidente del Parlamento Europeo scomparso questa notte, riprendendo il saluto rivolto dal giornalista al Congresso provinciale dell'associazione nel settembre 2020. Con lui - sottolinea l'associazione - l'Italia e l'Europa perdono un grande uomo e un grande politico, che ha portato serietà, sobrietà e mitezza nelle istituzioni.

Saluto di David Sassoli al Congresso provinciale delle Acli di Brescia - 26 settembre 2020

Cari amici vi ringrazio per il vostro invito. Desidero salutare tutti voi che partecipate quest’oggi al Congresso provinciale delle Acli di Brescia. Come sapete oggi abbiamo di fronte a noi sfide molto impegnative perché la pandemia Covid 19 ha sconvolto le nostre vite, le nostre città, i nostri territori, i nostri paesi, e in questo momento è necessario non perdere di vista i nostri valori fondamentali. Se c’è una lezione che abbiamo potuto imparare in questi mesi così difficili è il senso della nostra interdipendenza: siamo tutti legati. Legati gli uni agli altri, e quindi dobbiamo agire insieme. 

Di fronte alla drammatica crisi sanitaria, economica e sociale, le istituzioni europee hanno cercato di dare risposte con spirito di solidarietà. Politiche comuni, lasciando la parte gli egoismi nazionali e premiando la mediazione quale parte fondamentale dell’esercizio democratico. Lo abbiamo detto più volte: l’Europa che uscirà da questa emergenza non potrà essere più la stessa di prima. Oggi con gli strumenti e i fondi messi a disposizione abbiamo la possibilità di progettare il futuro, e anche una nuova Europa più equa, più verde, più digitale proiettata verso il futuro. Ma non potremo farlo da soli; in questo momento siamo chiamati tutti a formare una rinnovata coscienza europea, a proteggere i nostri valori democratici. E quindi è necessario il contributo di tutti: delle istituzioni, delle città, dei corpi intermedi. Lo dobbiamo non solo ai nostri padri e a quanti in passato hanno donato la loro vita per questo, ma anche ai giovani, alle persone in difficoltà e a tutti coloro che in questo momento soffrono e aspettano con ansia risposte ai loro problemi. L’Europa non è un’entità astratta. Al contrario, le sue istituzioni sono al servizio dei cittadini, e in questi mesi abbiamo scoperto una rinnovata solidarietà; la fiducia che la società civile ripone in noi e nel progetto europeo è essenziale per coltivare quell’identità comune europea a cui tendiamo.

Senza un pieno coinvolgimento della società civile, e di associazioni impegnate come le Acli, risulterebbe molto difficile costruire politiche in grado di rispondere ai bisogni dei nostri cittadini. Solo così sarà possibile costruire il domani. 

Vi ringrazio ancora per il vostro invito; auguro a tutti buon Congresso e naturalmente mi auguro di potervi incontrare di persona al più presto.

 

Il video del saluto di David Sassoli è disponibile sul sito www.aclibresciane.it e sulla pagina facebook.

L'iniziativa vede la collaborazione di A2A e CFP Canossa con la casa di reclusione di Verziano. Iniziata nel 2015, aveva dovuto essere sospesa nel 2020 a causa della pandemia per quanto riguarda la formazione in presenza, pur continuando proficuamente la coltivazione sul campo.

 

Il progetto Ortolibero coinvolge detenute e detenuti di Verziano ed è stato avviato nell’ambito di un laboratorio di educazione al consumo consapevole tenuto da un’educatrice della cooperativa Pandora e da una volontaria dell’associazione Libera. In quell’occasione i detenuti hanno manifestato il desiderio di realizzare un orto nelle pertinenze del carcere.

Da lì è nato lo spunto per costituire una rete di partenariato con il Comune di Brescia (la Presidenza del Consiglio Comunale, il settore sostenibilità ambientale, la biblioteca di San Polo, il settore cultura, il Museo di scienze naturali, Casa Associazioni), l’associazione Libera, le Cooperative Pandora e La Mongolfiera e il Gruppo Terra e Partecipazione. Attraverso la rete di partenariato e il coinvolgimento di venti detenuti, uomini e donne di diversa nazionalità, si è costituito il Gruppo OrtoLibero con cui è stato avviato un lavoro sui temi della legalità, dell’agricoltura sinergica e della sostenibilità ambientale.

Il protagonismo dei detenuti è stata la parola chiave attraverso la quale sperimentare una didattica di avanguardia, per affrontare in modo entusiasmante innumerevoli tematiche suscitando interesse e apprezzamento nei detenuti, e costruire un ponte con la collettività.

Fin dal 2015 intorno a questo progetto si è creata un’esperienza umana profonda per tutti. Sono stati realizzati laboratori artistici, di creatività, cene, eventi e mostre, un diario (Parole e segni di libertà, la storia di OrtoLibero) e un romanzo (Ho conosciuto Marino, l’ultimo vero punk – una storia di strada a confronto con il mito di Filottete con introduzione di Don Luigi Ciotti).

Purtroppo la pandemia ha impedito dal marzo 2020 di proseguire le attività in aula. Tuttavia sono continuate le attività in campo, nell’orto e nella serra, garantendo una copiosa produzione di ortaggi destinati all’autoconsumo dei detenuti.

Anche quest’anno, grazie alla donazione di centinaia di piantine di ortaggi da parte del CFP Canossa di Mompiano, è stato possibile continuare l’esperienza e, grazie al compost fornito da A2A, in questi giorni si stanno svolgendo le attività di concimazione propedeutiche alla prossima stagione. A conclusione dell’esperienza di quest’anno A2A, infine, ha impreziosito l’esperienza donando ai detenuti prodotti alimentari della propria linea biologica in occasione del Natale.

“Tra le molte novità introdotte con la legge di potenziamento della sanità lombarda, approvata nei giorni scorsi nell’Aula del Consiglio regionale, è presente anche la valorizzazione del ruolo degli stabilimenti termali quali punti erogativi delle prestazioni sanitarie, sia nel percorso di cura che nella riabilitazione dei pazienti”. Così il Consigliere regionale e vicecapogruppo della Lega Floriano Massardi che prosegue: “in Lombardia sono attivi 13 Centri Termali e in particolare quelli bresciani di Vallio Terme, Agnolo, Boario, Franciacorta e Sirmione, eccellenze del territorio nell’erogazione delle cure per mezzo di acque minerali e fanghi che vantano un’efficacia terapeutica riconosciuta nelle differenti fasi di prevenzione, cura e riabilitazione di alcune malattie”.

“La terapia termale – sottolinea Massardi – non è alternativa o sostitutiva al trattamento farmacologico ma può portare benefici importanti. Questi Centri attivi in Lombardia rappresentano un indotto lavorativo significativo per tutto il territorio, il loro nuovo riconoscimento in ambito sanitario conferma la grande attenzione della Regione nel potenziare i diversi cicli di cura. Una riforma – quella appena varata – che potenzia e mantiene la sanità lombarda come riferimento per l’intero Paese” conclude Massardi.

 

 

Fabrizio Galvagni e Gilberto Salvi di Vobarno sono gli ospiti della settimana su radio 51 in dialogo con Maria Paola Pasini e Marcello Mora. Con il professor Galvagni e il presidente del corpo bandistico di Vobarno parleremo di molte cose ma soprattutto di musica. Di rock e di Dante. Non sembri questa un'accoppiata strana. In realtà come scopriremo questa settimana il rock e il padre della poesia italiana hanno molto a che fare. Insieme vedremo anche la realtà del corpo bandistico musicale di Vobarno le sue iniziative e le sue attività. Non mancate, tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 8 e alle 12:30 vi aspettiamo.

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che i consiglieri di minoranza hanno indirizzato al sindaco Guido Malinverno e, per conoscenza, al direttore generale ASST Garda, dott. Mario Alparone, e al direttore generale ATS Brescia, dott. Claudio Sileo, sui disagi al presidio Drive Trought presso l'ospedale di Desenzano.

 

Egregio Sig. Sindaco, in queste ultime settimane stiamo monitorando la situazione che si è venuta a creare sugli assi viari che conducono a Monte Croce dove è ubicato da tempo l’hub tamponi afferente al territorio del Basso Garda. Giorno dopo giorno la situazione sta peggiorando ed in questi ultimi le difficoltà di raggiungere la destinazione si sono ulteriormente aggravate. Le code con traffico bloccato su Viale Andreis sia provenendo da Desenzano che da Lonato si riverberano sulle adiacenti Via Marconi, nei due sensi, Via Gramsci e Via Montecorno.

Anche quattro ore di coda e di attesa per raggiungere la destinazione. Destinazione che non è solo il Drive Trough: infatti sul Monte Croce vi è il presidio ospedaliero di Desenzano, dove trovano posto molti servizi sanitari ed un pronto soccorso. Siamo stati spettatori di situazioni di pericolosità, un caos insostenibile per la gestione dei veicoli, talvolta per mancanza di pazienza talaltra per prepotenza; anche la buona volontà della Polizia locale, sul posto in forze, con estrema difficoltà riesce a dirimere la critica situazione.

Siamo certi che sarà ben edotto del carico di traffico e delle difficoltà di raggiungimento del nosocomio in questo contesto, dove non si fanno solo tamponi, ma una moltitudine di attività sanitarie, sia esse acute che di routine, magari programmate e prenotate da tempo o inderogabili, dove arrivare in ritardo può voler dire dover saltare una terapia o un accertamento diagnostico, e non da ultime ci sono le esigenze in emergenza sul pronto soccorso.

Purtroppo, in questi giorni non è filato tutto liscio. Siamo a conoscenza che dal 07.01 saranno operative nuove disposizioni, come le “Regole di accesso ai tamponi” con apertura pomeridiana, due ore, dell’hub per l’accoglienza degli utenti senza prenotazione. Riteniamo altresì che tale misura sia insufficiente e non risponda alle esigenze ed al carico di richieste che dal territorio nei prossimi giorni saranno sempre più pressanti. Nutriamo quindi preoccupazione, lungi da noi generare allarmismi, per una situazione contingente di non prevedibile durata che necessita di azioni pratiche e veloci con l’obiettivo di snellire e rendere fluida la percorribilità di una destinazione di particolare rilevanza.

Le chiediamo quindi di farsi parte attiva con la dirigenza e le autorità sanitarie che hanno competenza sul nostro territorio, affinché con estrema puntualità si trovino quelle soluzioni, magari ampliando ulteriormente gli orari di accesso al Drive Trough, che permettano la raggiungibilità a tutti i servizi ed a tutti gli utenti che hanno necessità del nosocomio, oppure come abbiamo appreso dalla stampa durante la stesura della presente, ipotizzando la dislocazione di questo hub nell’area del Pattinodromo in modo che le attività legate ai tamponi non interferiscano con le normali attività del nosocomio. Le chiediamo infine, per quanto di competenza dell’ente che rappresenta, di mettere a disposizione con ogni sforzo risorse umane a supporto ed eventualmente anche economiche qualora si rendano necessarie. Confidando nuovamente nella sua disponibilità e nel suo impegno, restiamo in attesa di un riscontro e porgiamo Distinti Saluti.

I Consiglieri Comunali Maurizio Maffi, Rodolfo Bertoni, Valentino Righetti, Cristina Bonanno, Andrea Spiller, Sergio Parolini, Patrizia Solza

Ospite della settimana su Radio 51 e il consigliere regionale della Lega Floriano Massardi. Insieme a Maria Paola Pasini e Marcello Mora saranno affrontate diverse questioni, dalla caccia ai vaccini, alle prospettive economiche della Regione Lombardia. A questo proposito si ricorda che da lunedì 3 gennaio La Lombardia entra in zona gialla. Non ci sono variazioni sulle misure da rispettare da parte dei cittadini, perché l'utilizzo della mascherina all'aperto è già prevista oggi. Vi aspettiamo, da lunedì a venerdì alle 8 e alle 12:30.

 

 

Con il nuovo anno torna il calendario che racconta la storia della valle, con i fatti che hanno segnato l’evoluzione valligiana e perticarola. Il lunario 2022 è stato realizzato, come sempre, dall'associazione "Riflessi di luce".
 
 
Un anno nuovo che guarda alla storia del passato, per conoscere meglio quel che siamo oggi: il calendario che l'associazione propone per il 2022 è un vero e proprio viaggio nelle radici valsabbine. Lo scorrere del tempo segna profondamente un territorio e il popolo che lo vive, condizionando la vita futura. Questo si vuole descrivere nelle dodici storie vere, scelte per rappresentare il nostro passato, prendendo spunto da altrettanti dipinti che impreziosiscono l’arte locale.
 
La narrazione propone alcuni eventi che hanno influenzato la quotidianità, sotto il profilo culturale, architettonico, sociale, economico, religioso. Nelle pagine si susseguono diversi filoni che compongono i tasselli della nostra società: le dominazioni dei secoli passati, da quella longobarda a quella della Repubblica Veneziana, con i relativi simboli e risvolti; fatti di cronaca, come pesti, carestie e morti; espressioni spirituali, artistiche, superstiziose; dimostrazioni di folclore e solidarietà; l’intraprendenza e l’eroica sussistenza del lavoro montano in stretto rapporto con la natura, dallo sfruttamento delle risorse alla lavorazione del minerale, al commercio di ferrarezze e panni, ma anche all’umile, faticosa attività rurale. Sono le tracce di una civiltà complessa, in equilibrio fra tradizione e innovazione, crisi e sviluppo, ricchezza e povertà, nello scenario della grande storia che si intreccia con le piccole storie quotidiane di tanti valsabbini del passato.
 
L'iniziativa vuole promuovere e sostenere il territorio, andando a finanziare obiettivi di tipo sociale. L’associazione “Riflessi di Luce” si occupa del riconoscimento e della salvaguardia della disabilità e della diversità come valore, sviluppando eventi culturali come spettacoli e mostre, con un occhio di riguardo nei confronti della storia e delle tradizioni del territorio in cui opera.
 
L’immersione nel mondo antico consente al lettore di scoprire interessanti curiosità, che possono essere anche un monito e un insegnamento per la sua esistenza. Nel lunario sono poi messe in evidenza anche le manifestazioni più rilevanti dei territori in questione, così da valorizzare le bellezze e l'impegno profuso dalle popolazioni dei nostri amati borghi. Per averlo basta comporre lo 0365.821292, scrivere un sms al numero 329.0777250 o inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Grande commozione ha destato la morte di Paolo Vaia, del maresciallo dei carabinieri Paolo Vaia morto l'altro giorno all'età di soli 62 anni.

Originario di Rezzato, Paolo Vaia è morto improvvisamente in seguito ad un malore avvenuto nei giorni scorsi mentre si trovava nella sua abitazione. Lascia la moglie e una figlia. Era molto conosciuto sul lago di Garda e in Val sabbia per aver prestato servizio a lungo nella compagnia dei carabinieri di Salò. Paolo lascia la famiglia e tanti amici che lo hanno apprezzato e stimato nel corso di lunghi anni di lavoro e di impegno come carabiniere altamente qualificato ma anche straordinariamente umano. L'ultimo addio a Paolo nel Duomo di Brescia sabato 8 gennaio alle 13:45 partendo dalla casa funeraria La cattolica in via Papa Giovanni ventitreesimo numero 11 in Rezzato, quindi la salma proseguirà per il tempio crematorio.

 

Dopo la pandemia, il Sistema Brescia sta meglio rispetto al 2009, quando si trovò ad affrontare la grande recessione mondiale: nello scorso anno, la manifattura bresciana ha mostrato significativi segnali di tenuta, a conferma della sua generale robustezza.


Un aspetto importante, in particolare di fronte alle grandi incognite costituite da rincaro dei costi
energetici, difficoltà di reperimento delle materie prime e incertezze sul futuro dell’automotive.
A evidenziarlo è lo strumento dell’ISM – Indice Sintetico Manifatturiero, presentato nello scorso
mese di febbraio (con analisi dei bilanci 2019) e frutto della collaborazione tra il Centro Studi di
Confindustria Brescia e OpTer (Osservatorio per il territorio: impresa, formazione,
internazionalizzazione) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che restituisce in un unico valore
lo stato di salute delle società di capitali attive nell’industria.
Il primo focus realizzato da Confindustria Brescia (allegato al presente comunicato) riguarda il
settore Chimico, gomma, plastica; l’analisi proseguirà nelle prossime uscite – a cadenza
settimanale – concentrandosi su altri 4 comparti manifatturieri presenti sul territorio: Alimentare (30
dicembre), Sistema Moda (6 gennaio), Meccanica (13 gennaio) e Metallurgia (20 gennaio).

 

Nel dettaglio, ISM – applicato ai bilanci 2020 di quasi 3 mila realtà industriali bresciane – mostra
un leggero indebolimento rispetto alla situazione rilevata nel 2019. Nel 2020 la quota di aziende che
si posizionano nella classe A (quella che include gli operatori più virtuosi) si attesta al 28% del totale,
in leggero calo rispetto al 29% registrato nell’anno precedente. Una contrazione ha riguardato anche
la classe B, passata dal 36% al 34%, mentre la classe D (che comprende le imprese potenzialmente
più fragili) ha visto crescere la propria incidenza, dal 3% al 6%.
La segmentazione al 2020 dell’ISM per classe dimensionale, conferma alcune evidenze già emerse
in precedenti lavori, ovvero come lo stato di salute delle imprese vada a migliorare, a livello
aggregato, con l’aumentare della dimensione aziendale. Se si prende in considerazione la quota
delle realtà che si posizionano nella classe A, essa è pari al 41% nelle grandi imprese (quelle con
un fatturato oltre i 50 milioni di euro), scende al 34% nelle medie, al 29% nelle piccole e si riduce
addirittura al 25% nelle micro (quelle con ricavi al di sotto dei 5 milioni). Allo stesso tempo,
l’incidenza degli operatori in classe D aumenta dall’1% delle grandi all’8% delle micro.
L’ISM è stato poi implementato per effettuare un confronto tra gli effetti sui bilanci delle imprese della
crisi da Coronavirus, con la “Grande Recessione” del 2009, pur nella consapevolezza della diversa
natura dei due fenomeni presi in considerazione. Emerge, in questo senso, come il Conto
Economico della manifattura bresciana nel 2020 sia stato meno penalizzato rispetto a quanto
riscontrato nel 2009. A titolo, esemplificativo, nel 2020 il fatturato complessivo del made in Brescia
ha subito una contrazione del 9,5%, a fronte di un crollo di quasi il 30% sperimentato nel 2009.
Anche gli altri principali saldi intermedi del Conto Economico mostrano dinamiche coerenti con
quanto sopra riscontrato: il Margine operativo lordo, indicatore che esprime la redditività lorda
industriale, ha evidenziato nel 2009 una flessione tre volte più intensa rispetto a quella del 2020.

 

Analoghe considerazioni valgono anche per il Risultato ante imposte, che nell’ultimo anno è
diminuito del 25,5%, mentre nel 2009 aveva evidenziato una pesante caduta pari al 70,5%.
Tutto ciò si ripercuote sui punteggi prodotti dall’ISM: l’aggregato che accorpa le imprese nelle classi
A e B, fra il 2008 e il 2009 ha riscontrato una flessione del 6%, passando da una quota del 53% al
47%. Tra il 2019 e il 2020 lo stesso aggregato è sceso solo di 3 punti percentuali (da 65% a 62%).
Va inoltre evidenziato come nel 2009 più di un operatore su dieci si posizionasse nella classe D, a
conferma della significativa gravità che caratterizzava il comparto manifatturiero locale.
Da ultimo, ISM consente di sottolineare i progressi realizzati in questi anni dal sistema industriale
bresciano e di come esso si sia affacciato alla crisi del 2020 da una situazione più rafforzata di
quanto non lo fosse alla vigilia della “Grande Recessione”. Ciò è evidente dal confronto tra il
posizionamento delle imprese nei due anni pre-crisi (2008 e 2019): il “blocco” delle imprese nelle
classi A e B è passato dal 53% nel 2008 al 65% nel 2019, un salto di ben 12 punti percentuali. Tale
miglioramento trae giustificazione da possibili molteplici fattori; uno fra tutti risulta essere la maggiore
patrimonializzazione delle imprese. Come già descritto in occasione della conferenza stampa di
presentazione dell’ISM, avvenuta nel febbraio del 2021, nel 2008 l’incidenza dei mezzi propri sul
totale del capitale investito era pari al 29,8%, mentre nel 2019 tale quota ha raggiunto il 44,8%.
“Le indicazioni generali provenienti dalla manifattura bresciana sono decisamente incoraggianti,
come testimoniano i dati elaborati attraverso ISM – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente
di Confindustria Brescia – . Questo strumento, sviluppato in collaborazione con l’Università Cattolica,
ci consentirà sempre più, anche in futuro, di tenere monitorato lo stato di salute delle nostre imprese.
Un aspetto fondamentale, anche in considerazione di alcune grandi incognite che caratterizzano
l’economia mondiale nel breve e medio periodo, quali il rincaro dei costi dell’energia, le difficoltà di
reperimento delle materie prime e le incertezze sul futuro dell’automotive.”
“Grazie a OpTer, la collaborazione tra l’Università Cattolica e il Centro Studi Confindustria Brescia
si è, negli ultimi anni, ulteriormente intensificata – aggiunge Giovanni Marseguerra, Ordinario di
Economia Politica all’Università Cattolica e Direttore di OpTer –. ISM, che è un modello costruito ad
hoc sulle imprese manifatturiere bresciane, ci consente di realizzare un monitoraggio puntuale
sull’evoluzione del sistema produttivo e così di supportare efficacemente il nostro sistema
imprenditoriale che, come dimostra l’analisi presentata oggi, sta dimostrando di reggere bene l’onda
d’urto della crisi generata dalla pandemia”.

 

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