Cultura

L'opera è stata realizzata dagli alunni delle classi II B e II M della scuola Francesco Lana di Brescia ed è stata inaugurata in questi giorni dal sindaco Emilio Del Bono (nella foto).
 
I ragazzi hanno lavorato in collaborazione con la cooperativa “Il Calabrone” e con l’associazione” True Quality”. L'iniziativa fa parte del progetto “Batti il cinque”, per il contrasto e la prevenzione dei fenomeni di povertà educativa.
 

 

La mostra ha aperto i battenti a palazzo Callas sabato 8 maggio e resterà aperta al pubblico fino al 18 luglio con 112 fotografie che raccontano Sirmione e il lago di Garda. Ingresso gratuito su appuntamento, tutti i giorni tranne il lunedì.

 

Gli scatti esposti sono quelli dei protagonisti dell’edizione 2020 del Premio Sirmione per la Fotografia e trasporteranno i visitatori in un viaggio alla scoperta degli angoli più suggestivi, degli scorci più caratteristici e dei dettagli più inaspettati di Sirmione e del lago di Garda. “Ouverture” è la mostra fotografica che annuncia l'apertura della stagione estiva di Sirmione e del lago di Garda e dà il via alle celebrazioni per il centenario di Maria Callas.

«Rivedere Sirmione e il lago di Garda attraverso le bellissime immagini esposte a Palazzo Callas – ha commentato Mauro Carrozza, vicesindaco e assessore al Turismo e alla Cultura – ci ha procurato un’emozione straordinaria, la stessa che senz’altro offriremo ai visitatori in procinto di arrivare. Apriamo così una nuova stagione, con l’ottimismo che caratterizza chi fa dell’accoglienza una vera e propria missione. E con un grazie immenso agli amici fotografi, che ci consentono di allestire ogni anno questa originale forma di benvenuto».

L’allestimento della mostra è dinamico ed evoca il movimento sinuoso delle onde del lago. Le fotografie aprono scorci quasi a richiamare delle reali finestre affacciate sul mondo. Gli scatti sulle pareti sono disposti secondo un ordine apparentemente casuale. Ogni immagine, montata su supporto di cartone di diversa profondità, crea un effetto di movimento che sembra uscire dalle pareti stesse donando una tridimensionalità unica e coinvolgente. Il visitatore entrando nella stanza percepisce l’irregolarità sul piano della parete e, contemporaneamente, il movimento delle fotografie nello spazio, un chiaro richiamo al riecheggiare delle onde del lago.

Mancano però 4 scatti che sono ancora da scegliere. Saranno infatti posizionati solo una volta terminata la Sirmione 10% Photo Marathon, la sfida a tempo in programma domenica 9 maggio.

Orario di apertura: tutti i giorni 10.30–12.30 e 16.30–19.00. Venerdì e sabato aperto fino alle 22.00. Chiuso il lunedì. Ingresso gratuito su prenotazione. Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 030.9909184.

 

Nell’ambito degli incontri “Manifesto Costituente” coordinati dall’ANPI bresciano, le Associazioni “Cultura libera” e “Colori e sapori” propongono due riflessioni sulla musica il 4 e l’11 maggio entrambe alle ore 18.30.

Nella prima dal titolo “Il diritto di fare musica: piacere e cultura” alcuni musicisti ci racconteranno le loro esperienze e spiegando cosa significhi fare musica oggi. Ci faranno capire come fare musica insieme agli altri sia una grande gioia per sé e per coloro che ascoltano e partecipano, spesso in un silenzio pieno di attenzione e talvolta di commozione.

Racconteranno di modi diversi di proporre musica, dalla quella popolare a quella “colta”, ci parleranno di ostacoli, talora dell’indifferenza generale, ma felici di potersi esprimere in pena libertà.

L’incontro partendo dalla narrazione di esperienze individuali e collettive non fuggirà tuttavia dall’affrontare i molti problemi con cui oggi la musica deve misurarsi.

Insomma i musicisti si esprimeranno, durante la serata del 4 maggio, non più solo con i loro strumenti e la loro voce, ma anche con le loro parole.In diretta sulle pagine Facebook di Manifesto Costituente Brescia, Cultura Libera Brescia e Colori e Sapori Brescia.

 

 

“Se hai un giardino e una biblioteca non ti mancherà nulla”, questo motto tanto caro al senatore Ugo Da Como si comprende appieno quando si accede allo spazio verde posto a sud della Casa Museo del Podestà a Lonato del Garda (Bs), scrigno che custodisce il prezioso patrimonio librario della Fondazione Ugo Da Como. Da qui partono sabato 22 e domenica 23 maggio, alle 15.00, piacevoli passeggiate in compagnia di una guida naturalistica fra i giardini della Casa del Podestà e il parco della Rocca, che portano alla scoperta della flora e della fauna del complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como.

Quasi come un hortus conclusus, il giardino interno della Casa del Podestà - da cui è possibile ammirare l’imponente cupola della Basilica di San Giovanni Battista e la Torre Civica - è protetto da antiche mura trecentesche innalzate dalla famiglia Visconti. Strutturato con tipici terrazzamenti all’italiana, ospita varie specie vegetali: la magnolia, importante perché considerata una tra le piante a fiore più antiche al mondo; il tasso, albero simbolico della rinascita della vita; l’ulivo, tipico della zona gardesana; l’abete, albero sempreverde; e poi l’edera, simbolo di fedeltà e devozione e altro ancora.

 

La visita continua nel parco della Rocca visconteo-veneta, lussureggiante di ulivi, pioppi e betulle. Accanto a un boschetto di querce è sistemata una voliera che ospita varie specie di uccelli. Si entra poi nella Rocca, Monumento nazionale, una delle fortificazioni più imponenti della Lombardia, posta su una collina morenica da cui si gode una stupenda vista panoramica a 360° sulla pianura bresciana, sulla cittadina di Lonato e sul bacino meridionale del Lago di Garda. Il Mastio, il punto più alto della fortificazione, è il luogo ideale per scoprire di più sulla formazione geologica del Garda e sui venti che sferzano le sue rive, tanto attesi dai surfisti e velisti. Proprio di fronte alla Rocca si scorge anche la collina della Rova, sulle cui alture Napoleone Bonaparte posizionò le sue truppe e sbaragliò gli austriaci nella Battaglia di Lonato del 1796. Scendendo dal mastio, nel quartiere della Rocchetta si accede all’edificio che fu la sede del Capitano, che era posto a capo delle truppe raccolte nella fortezza. Al suo interno si visita il Museo ornitologico Gustavo Adolfo Carlotto, che ospita un’importante collezione di inizi Novecento con circa 700 esemplari tassidermizzati, suddivisi per area di provenienza, rispecchianti la completa avifauna italiana. Con l’aiuto della guida è possibile sapere quanto è grande un’aquila di mare oppure scoprire volatili particolari come il gipeto, un tempo estinto in Italia e oggi reintrodotto, e tante altre curiosità. Ritornati nel parco, un’ultima sorpresa sarà osservare la vegetazione delle mura, tipica dei giardini rocciosi, scoprendo come alcune piante di provenienza totalmente diversa, quali il fico o il carpino, si sono adattate all’ambiente della rocca, creando un microcosmo vegetale unico, oltre a scoprire essenze rare nel Nord Italia come la lappola- carota (Caucalis platycarpos L.).

 

Domenica 23 maggio la Passeggiata a 6 zampe

Domenica 23 maggio, alle ore 10, viene organizzata anche una Passeggiata a 6 zampe: con il proprio cane, si può godere del piacevole percorso naturalistico che collega la Rocca di Lonato alla collina della Valsorda, accompagnati da una guida che fa scoprire le specie botaniche delle colline moreniche (vi possono partecipare anche persone senza cani). Scendendo dal Castello si raggiunge dapprima il quartiere del Corlo: il breve percorso cittadino è l’occasione per scoprire alcuni esempi di flora urbana, quali oleandri, tipicamente usati nelle siepi delle case o per abbellire angoli vuoti; lecci, alberi longevi e apprezzati fin nell’antichità; abeti, glicini, pitosfori. Inoltrandosi verso la Valsorda, seguendo il tracciato del sentiero CAI 801, si inizia a conoscere la flora rurale, ammirando una quercia e una lunghissima fila di bagolari, essenza tipica di quest’ambiente a metà strada fra la pianura padana e la collina. La passeggiata continua incontrando vigneti, melograni e robinie, querce, piante di sorbo, carpini neri, biancospini, sambuchi, gelsi, le cui foglie si utilizzavano come cibo per i bachi da seta, evidente testimone dell’antica tradizione contadina della bachicoltura. Sono luoghi ricchi di fauna: scoiattoli, upupe e rapaci quali il gheppio e la poiana, che se si ha fortuna è possibile veder librarsi in volo tra l’azzurro del cielo e del lago. Al rientro, si può visitare – volendo-  la Rocca.

Come partecipare

Il costo delle attività è di 10€ per gli adulti, 8€ per i bambini (under 14).

È consigliato l’utilizzo di scarpe e abbigliamento comodi.

La prenotazione è obbligatoria. Tel. 030/9130060, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Informazioni - www.roccadilonato.it

 

La Rocca di Sabbio Chiese è, ancora una volta, sede e cornice perfetta di una mostra d’arte contemporanea. È stata inaugurata sabato l’esposizione intitolata “Edoardo Togni e Omero Solaro” che riunisce una importante serie di opere – provenienti da collezioni private - dei due artisti che nel Novecento elessero proprio la Valle Sabbia come residenza e come fonte di ispirazione. L’appuntamento – ha ricordato l’assessore alla Cultura Claudio Ferremi introducendo l’inaugurazione, è premessa e promessa di ripresa della vita culturale pubblica in valle. Il sindaco Onorio Luscia ha ricordato come Sabbio sia al centro di importanti progetti culturali a cominciare dal Museo degli Stampatori che è stato candidato a due bandi – di Regione Lombardia e Gal – che potrebbero contribuire alla nascita e all’allestimento del Museo.

Il professor Alfredo Bonomi ha svolto la presentazione critica della mostra ricordando come la Valle Sabbia – dal 1935 al 1984, grazie all’opera di Togni, Solaro e Garosio, nonché alla presenza di collezionisti e di luoghi di incontro per i pittori – abbiamo vissuto artisticamente un momento magico, estremamente significativo per la storia dell’arte bresciana contemporanea.

Togni (1884-1962), due volte vincitore del Legato Brozzoni che assicurava studi accademici ai più promettenti giovani artisti bresciani, respirò le correnti artistiche dell’epoca ma scelse Belprato come residenza appartata, da cui muovere per infinite esperienze di pittura en plein air durante le quali i paesaggi valsabbini trovavano vivida raffigurazione sulle sue tele.

Omero Solaro (1909-2009), discendente da facoltose famiglie lombarde, si formò artisticamente a Brera e durante la sua vita inquieta conobbe una lunga fase di permanenza in Valsabbia. Quella di Solaro è una pittura colta, intellettuale, mentale, che effonde nei quadri realizzati in studio le tante suggestioni, luci e atmosfere di cui si alimentava percorrendo la Valle Sabbia.

Due artisti, due stili, due biografie a confronto, dunque, grazie alla mostra realizzata dal Comune di Sabbio Chiese e da Sabbio con l’arte, realtà che cura la vita culturale della Rocca.

La mostra è visitabile fino al 27 giugno (al venerdì, sabato e domenica dalle 14,30 alle 18,30, prenotazioni e visite guidate telefonando al 338.1495924).

 

Odoardo Resti

 

Il giudice Albertano: ottavo episodio. In edicola da oggi 1 maggio Il giudice Albertano e il caso del giullare triste, l’ottavo romanzo di Enrico Giustacchini con protagonista il detective ispirato alla figura del magistrato, diplomatico e scrittore medievale. In questo ottava "avventura" una narrazione sempre più avvincente.

Il giudice Albertano e il caso del giullare triste è, come i precedenti, un giallo, ambientato nell’epoca in cui è vissuto il “vero” Albertano, ossia nel XIII secolo. In particolare, la vicenda si svolge nel 1243, anno in cui Genova, al tempo città tra le più influenti d’Europa, aveva chiamato alla sua guida quale podestà un bresciano, Emanuele Maggi, il padre del futuro vescovo Berardo; come tutta bresciana era la “squadra di governo” che aveva accompagnato Emanuele, squadra che comprendeva anche Albertano.

In un giorno d’estate, nel giardino del famoso giurisperito Pietro di Negro spunta il cadavere di un giovane soldato. Intorno al corpo, un pugnale, un guanto e otto vasi di rose damascene, rarissimi fiori orientali. Nelle stesse ore, un misterioso giullare dal volto annerito si allontana a cavallo dalla città. Sarà lui l’assassino? Tocca ad Albertano l’arduo compito di risolvere, con la limpida forza della ragione, un enigma all’apparenza inesplicabile.

Il nuovo romanzo di Enrico Giustacchini, ricco di suspense e colpi di scena, è calato in un contesto ricostruito con accuratezza, poggiandosi su meticolose ricerche documentali che conferiscono all’opera, pur nella cornice letteraria, una patente di assoluta plausibilità. E' questo del resto il metodo adottato dalla scrittore gavardese sin dall'inizio del suo percorso letterario dedicato ad Albertano.

Il lettore ha così l’opportunità di compiere un viaggio affascinante dentro gli aspetti meno noti della cultura medievale (a cominciare dalla riscoperta di una figura straordinaria quale il trovatore Lantelmo, raffinato e sanguigno poeta anch’esso di origine bresciana), per proseguire poi immergendosi nel clima degli eventi, tra affreschi di vita quotidiana e, sullo sfondo, la grande Storia, con il suo corollario di battaglie, alleanze e feroci scontri di potere.

Quest’anno poi c’è un’importante novità: fino al 30 giugno, il libro sarà in tutte le edicole in vendita esclusiva con il Giornale di Brescia: una vendita promozionale a costo contenuto, solo 8,90 euro + il prezzo del quotidiano. Dal primo luglio, il volume sarà invece disponibile in libreria al costo di 15 euro. 

 

Chiusura con il botto per il progetto “Brescia Bella. Itinerari a sei corde”, voluto dalla Fondazione ASM e dall’Associazione Brescia Buona costituita da nove cooperative sociali (Alborea, Anemone, Articolo 1, Big Bang, Clarabella, Co.Ge.S.S., La Cascina, La Mongolfiera, Fraternità Impronta) attive in provincia di Brescia nell’ambito della ristorazione e dell’accoglienza solidale per favorire l’inserimento e la permanenza nel mondo del lavoro di persone svantaggiate.

Scopo della rete, nata nel 2020 su impulso della Fondazione ASM, è promuovere le dimore del gusto e dell’accoglienza che vi aderiscono, condividere buone prassi e valorizzarne le attività e i prodotti attraverso iniziative culturali, di comunicazione e di promozione del territorio bresciano ricco di tesori culturali ed artistici così ben proposti in questo percorso. Il progetto “Brescia Bella. Itinerari a sei corde”, che prevede la partecipazione del chitarrista di fama internazionale Giulio Tampalini e del giornalista Fabio Larovere, continuerà sabato 22 maggio, alle ore 11 sui profili Youtube e Facebook di Brescia Buona, con l’ultima serie di video che per venti settimane ci ha accompagnato alla scoperta delle bellezze storico, artistiche e culturali della nostra provincia. Protagonista della prossima tappa sarà il Museo delle Armi al Castello di Brescia, che farà da cornice a un’interpretazione unica del Maestro Tampalini che, per l’occasione, eseguirà musiche di Mertz e Milhaud. Seguiranno tre puntate dedicate al Forno Fusorio di Tavernole, al Museo delle Mille Miglia di Brescia e, infine, alla Torre di San Martino della Battaglia, nel comune di Desenzano, con il suo incantevole racconto dell’epoca risorgimentale. Quattro luoghi ricchi di fascino che chiuderanno in bellezza l’iniziativa “Brescia Bella. Itinerari a sei corde” che, sui social, ha ottenuto più di 220mila visualizzazioni. Un grande successo che conferma l’attenzione e l’amore verso l’arte, la bellezza e il territorio.

Di seguito l’elenco dei luoghi selezionati dal progetto: Provaglio D’Iseo (Monastero di San Pietro in Lamosa), Brescia (Pinacoteca Tosio Martinengo, Palazzo della Loggia, Coro delle Monache di Santa Giulia, Pasticceria Vittorio Veneto del Maestro Iginio Massari, Museo delle Armi in Castello e Museo delle Mille Miglia), Sabbio Chiese (Santuario Madonna della Rocca), Gardone Riviera (Vittoriale degli Italiani), Pisogne (Chiesa di Santa Maria della Neve), Esine (Chiesa di Santa Maria Assunta), Borgo San Giacomo (Castello di Padernello), Rodengo Saiano (Abbazia Olivetana), Anfo con la sua Rocca, Tavernole (Forno Fusorio) e Desenzano del Garda (Torre di San Martino della Battaglia).

Per questa ultima serie di video, Giulio Tampalini interpreterà in particolare: Sabato 22 maggio, Museo delle Armi in Castello Johann Kaspar Mertz: Fantasia Ungherese Darius Milhaud: SegovianaSabato 29 maggio, Tavernole sul Mella Al Forno Fusorio - Fernando Bustamante: Misionera Alla Chiesa di San Filastrio - Johann Sebastian Bach: Fuga BWV 1000 Sabato 5 giugno, Museo Mille Miglia di Brescia Giorgio Mirto: Terra e Cielo Maximo Diego Pujol: Canciòn de la tarde Sabato 12 giugno, Torre di San Martino della Battaglia Joaquin Rodrigo: Zapateado Astor Piazzolla: Romantico “Il progetto “Brescia Bella. Itinerari a sei corde” è stato un viaggio emozionante nelle ricchezze di Brescia, con la musica che ha enfatizzato ancor più la bellezza di questi luoghi – dichiara il Maestro Giulio Tampalini-. Con questi quattro video, raccontiamo altri gioielli della nostra terra che racchiudono secoli di storia e di valori che hanno fatto grande il nostro territorio. Terminato questo viaggio, siamo però pronti a ripartire verso nuove mete perché la bellezza di Brescia è infinita e merita di essere valorizzata in ogni sua parte”. “La città e la provincia di Brescia custodiscono straordinari tesori di carattere storico-artistico che meritano di essere conosciuti ed apprezzati più di quanto già non siano – spiega Fabio Larovere, che insegna Storia dei valori artistici del territorio presso la sede di Brescia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore -. Questo progetto nasce dal desiderio di mettere in ideale vibrazione la storia e l’arte dei luoghi con la musica di Giulio Tampalini. L’idea è di promuovere la conoscenza non solo di siti già frequentati, ma anche di scoprire insieme gioielli nascosti del territorio, spesso custoditi con amorevole cura dagli amministratori locali, da associazioni e semplici cittadini. Un itinerario che prosegue le iniziative di valorizzazione del territorio promosse dalla rete Brescia Buona, che coniuga attenzione alla dimensione sociale, promozione del patrimonio enogastronomico e delle radici culturali della nostra provincia”.

Il progetto è realizzato in collaborazione con l’associazione Cieli Vibranti di Brescia e l’Accademia Internazionale della Chitarra di Brescia. Riprese e montaggi sono a cura di Gianfranco Faini. L’iniziativa gode del patrocinio della Provincia di Brescia e del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano – delegazione di Brescia.

Si ringrazia per la collaborazione: la Fondazione Brescia Musei, il Comune e la parrocchia di Tavernole sul Mella, il Museo Mille Miglia di Brescia, La Società Solferino e San Martino.

RIFERIMENTI Facebook e Instagram “Brescia Buona” www.bresciabuona.it CONTATTI Tel. 3285897828 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Arte protagonista in Valsabbia. Sabato 8 maggio alle ore 17 viene inaugurata alla Rocca di Sabbio Chiese la mostra dedicata a Edoardo Togni e Omero Solaro. La rassegna dal titolo "Atmosfere paesaggistiche ed ambienti di Vallesabbia" sarà ospitata presso il santuario della Rocca. E' previsto l'intervento del professor Alfredo Bonomi.

Al via le iniziative in presenza ed in vista dell’estate del comune di Gavardo!

Dopo mesi di chiusura e di iniziative organizzate online attraverso i canali social, ritorneranno momenti di incontro in presenza organizzati dall’Assessorato alla Cultura e dalla Commissione Cultura e Istruzione. Saranno iniziative molto diverse tra loro e che spazieranno, nell’arco dei mesi estivi, dai concerti, al cinema all’aperto, a spettacoli teatrali, a presentazione di libri, ad uscite sul territorio, ad approfondimenti tematici.

Maggio sarà il mese che aprirà le porte alla programmazione:

sabato 8 maggio verrà recuperato, per chi era già iscritto, l’appuntamento cancellato del 7 novembre 2020 di Mediovagando, viaggio nella Gavardo medievale in collaborazione con l’Associazione Christian Hubmann che realizzerà momenti di vita medievale lungo le vie del paese. Un nuovo appuntamento di Mediovagando è previsto per sabato 22 maggio su tre turni, alle ore 10, alle ore 14 e alle ore 16. Ogni turno conterà un massimo di 10 persone per il rispetto delle norme di contrasto al Covid 19; la partecipazione è gratuita.

Domenica 16 maggio alle ore 9,30 in collaborazione con la sezione del CAI di Gavardo è organizzata una passeggiata sui monti gavardesi di circa due ore e mezzo, adatta a tutti ma consigliata ai bambini dai 5 anni in su. Il costo, compreso dell’assicurazione, è di 12 euro, gratuito per i tesserati CAI e per i bambini fino ai 15 anni. Il numero di iscritti è di massimo 20 persone.

Lunedì 24 maggio alle ore 20,00, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e in collaborazione con Provincia di Brescia, Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese, Sistema Bibliotecario Nord Est Bresciano, Ateneo di Brescia e Comitato Dantesco Bresciano, Laura Forcella Iascone del Comitato Dantesco Bresciano, e responsabile culturale di SicCome Dante, parlerà de La Divina Commedia: un capolavoro al cinema. Dante ha inventato il cinema? Sicuramente lo ha intuito. L’iniziativa si terrà presso la Biblioteca civica E. Bertuetti di Gavardo e sarà su prenotazione per un massimo di 45 posti; l’ingresso è gratuito ed è prevista la diretta Facebook su Area 63 Gavardo e sul profilo di Davide Comaglio Sindaco.

Per ogni informazione contattare la Biblioteca civica E. Bertuetti di Gavardo al numero 0365.377462 oppure scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Loro sono pronti. E hanno voglia di ricominciare a esibirsi, a far sentire la loro musica. I Klezmorim sono pronti e disponibili a promuovere iniziative e serate. Ma di cosa parliamo?

Il canto dei villaggi. Negli shtetlek, vale a dire i villaggi dell’Europa orientale in cui la popolazione era composta in gran parte di ebrei che parlavano la lingua yiddish, in occasione dei matrimoni soprattutto, ma anche di altre festività della comunità, arrivavano i Klezmorim (musicanti, si potrebbe tradurre).

 

A loro, per un compenso spesso misero, veniva affidato il compito di fare musica strumentale e vocale in modo che la gioia e l’allegria della festa si manifestasse pienamente, anche attraverso il ballo.

 

In genere con i clarinetti, i violini, il contrabbasso e la fisarmonica eseguivano brani di musica popolare, ma anche autoriale, nei quali veniva raccontata la vita quotidiana dello shtetl (il villaggio) dall’amore alle storie allegre che avvenivano in ogni paese.

 

Da ormai molti anni alcuni giovani musicisti bresciani hanno ripreso questi canti, talora tristi e spesso allegri e divertiti, in uno spettacolo, nel quale, anche attraverso liriche e racconti, viene narrata la vita di quelle comunità ora scomparse per sempre negli anni dello sterminio degli ebrei europei.

 

Si sono denominati Klezmorim (e non poteva essere altrimenti) e hanno portato questi canti in molti luoghi. Si tratta, il loro, di un viaggio lontano nel tempo e nello spazio, ma anche di una riflessione sul presente. Si organizzano serate e iniziative varie per l'estate.

 

Per informazioni e per contattare questo gruppo si veda il sito www.klezmorim.it e il cell. 3339674461.

 

 

 

PENSA COME UNO SCENEGGIATORE E TROVA LA TUA STRATEGIA VINCENTE. ARRIVA A BRESCIA LO STORYTELLING THINKING. Progettare il futuro con l’immaginazione trasformativa. Verrà presentata questa settimana all’Università degli Studi di Brescia e nelle prossime settimane allo IED- Istituto Europeo di Design di Milano.

C’è un modo tutto nuovo per strutturare percorsi di cambiamento e crescita: seguire i cinque step dello Storytelling Thinking©, un processo a tappe che permette di stabilire la strategia più giusta e costruire così il proprio futuro grazie alle tecniche di ideazione delle storie, in particolare quelle cinematografiche. Il metodo verrà presentato all’Università degli Studi di Brescia agli educatori e alle educatrici professionali in due giornate di workshop giovedì 6 e giovedì 20 maggio.

Lo Storytelling Thinking© permette di riformulare il proprio modo di pensare e, attraverso l’immaginazione trasformativa, dar forma al proprio futuro. Racconta scenari possibili e stabilisce strategie efficaci ed efficienti. È l'estrazione delle tecniche che sottendono alla narrazione per farle uscire dalle writers room e trasformarle in un metodo ripetibile, semplificato e attuabile.

La metodologia viene anche utilizzata anche per fare consulenza ai brand e ai team grazie al Bold Stories Model®: una modalità esperienziale e immersiva che permette di costruire strategie vincenti per raggiungere gli obiettivi in tutti gli ambiti aziendali.

 

Il modello proprietario di Bold Stories permette infatti, per prima cosa, di scoprire il proprio Bold Character e trovare la propria vera identità, per partire poi per un viaggio emozionante attraverso le tappe dello Storytelling Thinking© e colpo di scena dopo colpo di scena, raggiungere l’happy ending sperato. Permette di lavorare per esempio, sull’identità del brand per individuare cambiamenti che possano far crescere il business; o rafforzando i legami interni al team di lavoro per valorizzare la diversità e i talenti di ognun*; o ancora individuando nuove strade per stabilire la direzione di un progetto secondo una base strategica performante; o anche testando nuovi prodotti o servizi esplorando ogni scenario.

“Niente richiede più coraggio dell’autenticità.” dicono le due fondatrici “Per questo abbiamo fondato Bold Stories®. Perché vogliamo che brand, team e persone possano vivere la storia più giusta per loro e possano fare scelte consapevoli e ispiranti.”

“Entrare sul mercato in questo primo anno di pandemia” continuano Maurelli e Rossi “è stato per noi una scelta coraggiosa ma necessaria. Pensiamo infatti che essere bold voglia proprio dire essere se stess*, non rinunciare mai ai propri progetti e trovare sempre la strategia più giusta per realizzarli. E dunque come siamo solite dire…. “Be bold, be you. Be bold, tell your story.”

https://www.storytelling-thinking.com/

https://boldstories.it/  

Cristina Maurelli

Autrice, regista e formatrice con un focus sullo storytelling televisivo e cinematografico; è copywriter da più di 25 anni, durante i quali ha collaborato con i più grandi brand italiani e internazionali. Insegna Discipline dello Spettacolo all’Università degli Studi di Brescia, Corso in Educazione Professionale. È la creatrice del metodo PV CODE – cinema partecipativo per lo sviluppo di Comunità, ed esperta di narrazioni per il sociale, ambito in cui ha scritto numerosi documentari e spettacoli teatrali.

Giuditta Rossi

Strategist, brand specialist, responsabile di progetti complessi di comunicazione, crea e concretizza strategie di branding, content, brand development e personal branding per ambiziosi clienti corporate. Esperta di campagne di comunicazione integrata multicanale, si muove in ambito ATL, social, digital, POP e BTL, per raccontare le loro storie, dalla strategia fino al coordinamento della fase di execution.

Nel 2020 fondano insieme Bold Stories, un brand di consulenza che aiuta aziende, team e persone a raggiungere i propri obiettivi e a realizzare i propri progetti attraverso strategie di narrazione che considerino diversità, inclusione e sostenibilità come elementi fondamentali del proprio successo.

Per INFO:
CRISTINA MAURELLI +39 3356059591

 

 

Riceviamo e pubblichiamo

IL PARCO ALTO GARDA IN PRIMA FILA PER LA SALVAGUARDIA DEL CAPITALE NATURALE. Il 22 aprile 2021 è un giorno importante per noi. Fondazione Cariplo pubblica il risultato di un lavoro durato più di 4 anni che ha visto la realizzazione di progetti volti a valorizzare, curare e ripristinare il Capitale Naturale della nostra regione. Prosegue poi il presidente del Parco Davide Pace: “La pubblicazione sarà virtuale ma non per questo meno interessante. Il Quaderno (Capitale Naturale 1) CN1 verrà inserito nella collana Quaderni dell'Osservatorio di Fondazione Cariplo in concomitanza con l’evento di lancio.
Molti gli articoli, le riflessioni e le esperienze presenti nel Quaderno frutto di un lavoro concreto sul territorio. Per il Parco Alto Garda il già direttore Beatrice Zambiasi è intervenuta sul ruolo della Governance nei Parchi.
Il parco è, infatti, lo strumento che la Pubblica Amministrazione utilizza per perseguire gli obiettivi di tutela e di conservazione della natura.
Fondazione Cariplo dal 2004 ha finanziato molti progetti volti alla conservazione e riqualificazione del Capitale Naturale. In Lombardia ha speso circa 54.000.000 di euro, con 297 progetti e un budget medio di 481.000 euro. L’ultimo progetto, in ordine di tempo, ad essere finanziato è il “Progetto Gardiian” di cui noi siamo capofila con un contributo di circa 1.000.000 di euro.
Il nostro Paese ha un primato che molte nazioni ci invidiano: abbiamo oltre 57.000 specie di fauna, circa 6.700 specie di flora, siamo il paese europeo con la più vasta presenza di biodiversità.
I dati confrontati con quelli degli altri paesi europei evidenziano che l’Italia possiede un patrimonio naturale molto esteso e molto variegato che necessita perciò di una estesa rete di aree protette, indispensabili per mantenere tale elevata biodiversità.
La Germania, ad esempio, presenta nel proprio territorio circa 48.000 specie di animali ed oltre 3.000 specie di vegetali.  
L’importanza di effettuare quantificazioni e stime monetarie dei benefici ottenuti per il benessere umano è stata riconosciuta nell’ambito delle Nazioni Unite, attraverso la definizione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Il concetto di “Capitale Naturale” è stato strumentalmente mutuato dal settore economico per indicare il valore in termini fisici, monetari e di benessere offerto dalla biodiversità al genere umano, anche al fine di orientare le scelte dei decisori pubblici.
Nel quadro di riferimento rappresentato dalla Strategia Nazionale per la Biodiversità e dal Piano Strategico del Turismo del MIBACT 2017-2022, il Turismo rappresenta un settore economico con enormi potenzialità di costituire, da un lato, una fonte di impatto ambientale, e dall’altro, un modo concreto di creare redditi a partire dalla valorizzazione del Capitale Naturale e delle sue sinergie con il Capitale Culturale.
Conclude il presidente: “Il Capitale Naturale presente sul nostro territorio è globalmente riconosciuto e quindi deve essere tutelato, salvaguardato e valorizzato. Lo sviluppo del turismo non può prescindere dalla tutela delle risorse naturali, per cui diventa necessario promuovere una fruizione responsabile ed orientare gli investimenti verso scelte sempre più ambientalmente sostenibili. Non dobbiamo dimenticare che solo la sponda occidentale del Lago di Garda all’interno del parco era visitata da più di tre milioni di turisti e crediamo sarà ancor più fruita dopo la fine di questa pandemia. Turisti che ammirano il paesaggio, godono della natura unica del Lago, acquistano i prodotti della terra e della pesca. Noi crediamo quindi che solo un ambiente curato e ben gestito possa offrirci un futuro sostenibile.

 

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